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Autore: Scaramouch_e    10/02/2012    2 recensioni
[aggiornamento del 23.07.2019: questa storia rimarrà incompiuta. Mi sto dedicando ad altro, ma non la voglio cancellare, e o eliminare. Quindi rimarrà qui, senza conclusione. Scusatemi.]
In una Londra di fine ottocento dove la magia è conosciuta e temuta, si incontra un'destino di una giovane Strega di nome Lily Evans, con quello di un uomo normale Severus Piton.
Seconda storia ispirata a un classico, quello di Jane Eyer questa volta, ma rivisto e corretto, da me
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
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cap 1
Disclaimer: io non scrivo a scopo di lucro. Tutti i personaggi sono rispettivamente di J.K. Rowling.
Ringraziamenti: ringrazio, la mia beta Charme per i preziosi consigli riguardante questo capitolo e gli altri a seguire!
Buona lettura ;)!


Flame of Hope

Lily Evans aprì gli occhi dopo che un timido raggio di sole fece capolino nella stanza.
Si alzò a sedere e si stiracchiò come un gatto.
Si lavò con dell’acqua posta in un catino vicino al letto, si acconciò i capelli in una crocchia complicata quindi si vestì accuratamente: indossò un lungo abito nero, che le fasciava completamente il corpo e poi si appuntò una spilla, un Grifone, simbolo dell’ordine dei maghi di cui faceva parte vicino al petto.
Dopo essersi guardata in giro, prese la bacchetta di legno duro e mormorò un incantesimo: tutte le sue cose ora erano sistemate nella valigia.
Prima di andarsene definitivamente dalla stanza, la giovane strega si mise un mantello nero allacciandoselo al collo, quindi scese al piano di sotto.
Nel piccolo spazio, al pianterreno c’era sempre un viavai di gente impegnata nelle proprie faccende, eppure la giovane non si sentiva al sicuro: va bene che era una strega, ma era pur sempre una donna e lì c‘erano delle persone strane.
La paura prese il sopravvento sulla lucidità, e Lily suonò disperatamente il campanello, posto sopra al bancone.
Il cameriere, un uomo tarchiato di mezz’età, arrivò in soccorso alla giovane strega.
“C’è un posto che si chiama Haddon Hall, nelle vicinanze?” domandò subito Lily.
“Non saprei, vado a chiedere.”
L’uomo scomparve e ritornò poco dopo. “Voi siete Lily Evans?” domandò, la giovane strega annuì e l’uomo le rispose che c’era un uomo ad attenderla.
Lily uscì fuori dalla locanda e l’aria fresca di metà Aprile le pulì il viso.
Cercò con gli occhi l’uomo e lo trovò, posto vicino a una carrozza: l’uomo -anzi no, il ragazzo visto che doveva avere più o meno la sua età- aveva un viso gentile e grandi occhi castani, quando si posarono su di lei.
“Mi chiamo James Potter, signorina Evans. Qualunque cosa desidera, può chiedere a me.” disse il ragazzo bonario, caricando il baule della strega nella carrozza.
Lily sorrise trovandosi subito a proprio agio con quel giovane agile e scattante. Si sedette con lui sul sedile del cocchiere e l’uomo fece partire i cavalli al trotto.
“Vorrei sapere quanto tempo ci impieghiamo per arrivare a Haddon Hall.”
“Beh sicuramente non arriveremmo prima di stasera. È nelle campagne vicino Londra, comunque.” rispose il ragazzo. “Anzi, se volete andare nella carrozza per riposarvi…”
“No grazie, sto bene così; ho dormito piuttosto bene. Sentite, sapete com’è il nostro padrone?”
Il volto di James si incupì, e borbottò un: “Non ne voglio parlare.”
Lily rimase stupita da quella risposta, ma non fece commenti. Parlarono invece di altro e quel ragazzone le risultò piuttosto simpatico, certo aveva una mente scherzosa, ma era intelligente e non aveva pregudizi.
Le parlò con piacere della piccola Gabrielle, di dieci anni -che a detta sua sembrava un angelo- e parlarono del più e del meno, ma senza toccare l’argomento del padrone.

Avevano lasciato nel frattempo, la città, per arrivare nelle verdi colline e prati coltivati che era il paesino di Handon, dal quale prendeva nome il palazzo dove la giovane strega sarebbe andata ad abitare.
“Da qui in poi dovete andare da sola, mi dispiace signorina.” sul viso fanciullesco comparve un ultimo, radioso sorriso, dopodichè il ragazzo si allontanò lasciandola sola.
Lily si trovò a passare per un grande cancello che collegava la strada principale al viale che collegava a sua volta con una grande casa.
La ragazza prese a camminare per il vialetto con l’unica valigia in mano.
Arrivò, dopo aver percorso tutto il viale, al fabbricato di pietra. Era tutto d’un  pezzo, di pietra grezza, a tre piani, i tetti spioventi erano di legno scuro.
La ragazza si decise a bussare dopo essersi guardata intorno. Ad aprirla fu una signora dal volto arcigno e i capelli neri sciolti, indossava una vestaglia beige su una camicia da notte bianca, possedeva degli occhialini rotondi sopra i grandi occhi marroni.
A prima vista sembra una persona rispettabile.
“Chi c’è a quest’ora della notte?” domandò la donna fissando Lily.
“Signora, mi chiamo Lily Evans. Sono la nuova istitutrice di Gabrielle Chanel.”
“La strega.” borbottò la donna, ma a parte quel piccolo borbottio sorrise a Lily e si fece da parte per lasciarla passare.
“Il mio nome è Minerva McGranitt, signorina Evans, e sono la capocameriera di Haddon Hall. Sono felice di conoscerla. Miss Gabrielle purtroppo dorme, e anche il signor Piton. Domani comunque li conoscerete. Ora venite, vi mostro la vostra stanza.” detto questo la donna prese Lily per un braccio, e la condusse al piano di sopra, in una stanza piuttosto grande, arredata in modo semplice, ma di gusto.
“Ecco, questa sarà la vostra stanza, miss Evans. Se volete di là c’è un bagno, e spero che vi troverete bene qui Miss.” completò la donna.
“Sono sicura di sì, signora Mcgranitt.” la donna sorrise e gli occhi le si illuminarono impercettibilmente e pure i lineamenti divennero più dolci.
“Ora io me ne ritorno a dormire, ma se mi volete, sono nella camera a fianco alla vostra.”
“Credo di saper badare a me stessa, signora. Comunque grazie della disponibilità.” la donna all’inizio aveva fatto una smorfia di disappunto, ma poi aveva sorriso.
“Buonanotte Miss.”
“Buonanotte Signora.”
Minerva uscì dalla stanza lasciando sola Lily. La ragazza andò nel bagno, anche quello funzionale e abbastanza grande e si fece un lungo bagno con l’acqua calda, asciugandosi con la magia, indossò la camicia da notte e si sistemò nel caldo e comodo letto; ringraziando qualunque destino benevolo le avesse concesso la fortuna di un lavoro in quella casa, prima di addormentarsi in un lungo sonno ristoratore.

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Okay. ora mi potete tirare VERAMENTE i pomodori addosso!
So che non succede niente in questo primo, capitolo, ma mi serviva per presentarvi la figura di Lily e della Mc, e di James.
Ho cambiato nome, alla residenza dei Piton, chiamandola Haddon Hall; il nome della vera Thornfield Hall, la magione dove vive il signor Rochester.
Spero che che questo capitolo vi sia piacciuto, e di ricevere dei commenti -altrimenti vi crucio! ndpartemalvagia-, no non è vero non vi crucio.
Anzi ci tengo a ringraziare le quasi 40 persone che hanno il prologo (e che spero, non rimarranno invisibili) e i tre che l'hanno aggiunta nella seguite, in più un grazie particolare va a Charme che non solo ha betato questo e lo scorso capitolo, ma me l'ha anche commentato.
Detto questo, la parola va a voi.

   
 
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