10/02/2012
8 recensioniCome dicevo XD mi scuso per l'enorme ritardo T_T ma l'università -nonchè l'esame che ho sostenuto oggi di cui sono convinta che, se lo avessi scritto in elfico forse qualche speranza di passarlo potrei averlo- mi ha tenuta occupata per questi ultimi giorni.
Quella di oggi è un delirio. Ve lo dico subito. Credo anche di aver sfiorato il non sense XD ma visto il mio attuale stato mentale credo fosse il minimo hahahah Y_Y
Spero comunque possa esservi gradita *w* e vi ringrazio ancora, sempre, per essere tanto affettuosi e coccoloni con me >//< siete il mio scaldotto contro il freddo, sappiatelo!
Ah già, non ricordo se avevo già lasciato o meno il link al mio sito ma lo rifaccio U_U magari vi viè voglia di passare a trovarmi @_@
PAROLE: 506
-Dove sono?-
Quando Erza apre gli occhi, circondata da un oceano trasparente che le ricorda un dolce oblio, si domanda come sia finita in quella strana dimensione. Poco prima è stata coinvolta nell’esplosione della torre del paradiso ed ora, a rigor di logica, dovrebbe essere morta. Ed infatti, il solo fatto che entrambi gli occhi, come per magia, lascino scorrere gocce di diamante, le conferma che sì, ormai è morta davvero. E quello, comunque, non è altro che un sogno. Avvolta allora da un leggero vestito bianco Erza allarga le braccia, si arrende e si lascia cullare ma, come da lontano, avverte una voce familiare. Una voce che sembra spezzare lo stato d’oblio in cui è caduta, che sembra riscaldare l’oceano trasparente in cui si trova e che la illumina attraverso dardi di sole.
-Erza dannazione, svegliati!-
E’ morta, perché allora non riesce a separarsi dai suoi amici?
Li immagina lì, riuniti davanti alla sua tomba e le si stringe il cuore. Non piangono solo gli occhi, anche il cuore ora sembra farlo e nonostante questo, per quanto Erza voglia, non può fare nulla.
-Erza!!-
Le urla diventano sempre più strazianti. Sono accompagnate da pianti che echeggiano nella sua mente e dalla consapevolezza che anche lei, se urlasse allo stesso modo, non sarebbe udita da nessuno.
-E’ finita.-
Se lo ripete fino a che ne ha possibilità. Fino a che, cullandola, quella litania non la fa scomparire del tutto. Se lo ripete per arrendersi, per evitare di ascoltare il cuore che urla il nome dei suoi compagni e per interrompere quella sofferenza atroce.
-ERZA!!-
Ma perché? Perché quella voce non la lascia in pace? Perché non la lascia semplicemente andare via.. perché..?
Il respiro si spezza. La mente si abbandona al nulla e poi… la luna.
Bianca come il vestito che credeva di indossare, Erza vede quella luna sopra di sé che si specchia nel mare: un mare scuro come quello che l’ha avvolta, freddo e profondo. Eppure qualcosa la sostiene. Qualcosa che la riscalda come i tenui raggi che ha visto illuminare il buio, come l’amore di tutti i suoi compagni che le è giunto attraverso le loro urla. Come il fuoco. Come solo Natsu può essere.
-Na-Natsu-
Natsu non risponde ma Erza sa bene cosa le vorrebbe dire –Stupida! Credi che ti avrei lasciato morire? Credi che sarei potuto tornare alla gilda senza di te? Cosa avrei raccontato agli alti?-
Già, è esattamente quello che Natsu le direbbe, non ne ha alcun dubbio e anche se non lo fa, se la guarda serio e furioso mentre Lucy e Gray corrono loro incontro, Erza sente, attraverso quelle parole non dette, tutto l’amore che i suoi amici provano per lei.
-Erza! Erza! Per l’amore del cielo mi hai fatta spaventare!- pigola Lucy.
-Non farlo mai più o ti uccido io!- Sbotta Gray.
E lei non riesce a far altro che sorridere, delicatamente, appena. Sorride e poi li sgrida, perché infondo lei è sempre Erza Scarlett! ma, mentre lo fa, il suo sorriso e le sue lacrime non svaniscono.