Capitolo 7 – Consiglio
di guerra
Al contrario di quanto era
accaduto alla festa, al consiglio nella Kame House
c’erano praticamente tutti. Unici assenti erano Ub, Vegeta (che nessuno sapeva dove fossero), Goten, Trunks e Pan (questi ultimi perché avevano poca o nessuna esperienza
di crisi simili). Era arrivato invece alla casa il cyborg 17, anche se nessuno
l’aveva potuto convocare, dal momento che era sempre
stato irreperibile negli ultimi anni. L’atmosfera, nella stanza, non era delle più serene. Ognuno dei presenti sapeva che
chiunque altro (ad esclusione di pochi: giusto Chichi, Bulma, Videl, Puar e Oolong)
poteva essere colpevole di quell’assurdo crimine. Per
gli uomini che si erano riuniti non era certo un problema far saltare in aria
una città: a ben pensarci, magari con un po’ di fatica, ci sarebbe potuto
riuscire persino il maestro Muten. Non
che il povero vecchietto potesse avere buoni motivi per compiere un gesto
simile; d’altro canto nessuno, là dentro, sembrava averne, eppure molti erano
convinti che, come nei migliori gialli, il colpevole dovesse essere ‘in quella stanza’. Ad aprire la discussione fu Piccolo :
-
Sfortunatamente,
Gohan e sua moglie non erano
a Satan City stanotte, così non abbiamo alcun
testimone che abbia visto cosa sia davvero successo. A questo punto possiamo
solo fare delle ipotesi…
-
Un momento! –
intervenne Videl – E mio padre? E
mr. Bu?
-
Di tuo padre non
abbiamo notizie – tagliò corto Piccolo – Di mr. Bu, penso si possa dire con
ragionevole certezza che è morto. Non era capace di nascondere la sua aura, e
noi non lo sentiamo da nessuna parte.
Mentre Videl era in preda ai
singhiozzi e Gohan tentava di consolarla, un brusio
si diffuse per la stanza. A questo fatto non aveva pensato nessuno, ma era un
punto fondamentale. Chi poteva avere eliminato Bu
tanto velocemente da non fare percepire gli echi del combattimento?
-
Beh, questo
esclude me! – rise Yamcha – Ma non si può dire altrettanto dell’amichetto di Bulma.
Quella era l’ultima goccia. Bulma già non sapeva come avesse fatto a sopportare le
volgarità di quell’individuo superficiale e
maschilista ( ma come diavolo era possibile che un tempo avesse paura delle
donne!) per i lunghi anni in cui era stata la sua fidanzata. I suoi insulti,
poi!
-
Chi sarebbe, il
mio AMICHETTO?
-
Oh, scusi, signora
Principessa dei Sayan! Parlo di quello che ti sei
portato a letto non appena hai potuto, dopo che eri stata con me per tanto
tempo!
Gli altri si rassegnarono
all’ennesima lite tra i due. Ne avevano viste tante,
ma quella era diversa.
-
Se è di Vegeta che parli, sappi che me lo sono “portato a
letto” perché è un uomo ben migliore di quanto tu credi! Perché
lui ha avuto il coraggio di cambiare, mentre tu sei sempre rimasto lo stesso
PORCO!
-
Ma certo! – Yamcha ora urlava
e si sbracciava – Ora sono io il porco! Ma non mi sembra che tu ti sia mai fatta troppi problemi di
fronte agli uomini… per quello che ne so, potresti esserti scopata anche Goku! PUTTANA!
Punta nel vivo, Chichi fece per intervenire, ma fu sovrastata da Bulma:
-
Questo è troppo!
Ripetilo, se hai coraggio!
-
PUTTANA!
PUTTANA! PUTTANA!
Bulma non resistette più e colpì Yamcha
al volto con uno schiaffo. Yamcha la fissò,
completamente fuori di sé, e alzò il braccio.
- Sei pazzo? Controllati,
sciagurato! – urlò Muten, ma era troppo tardi. In un
secondo, Crili, Piccolo e Tenshinan
si gettarono in avanti per fermarlo, ma Yamcha fu più
veloce di quanto non lo fosse mai stato in combattimento. La sua mano colpì il
volto di Bulma.