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Autore: Sherry Jane Myers    11/02/2012    4 recensioni
Kaito Kid e Shinichi Kudo si incontrano, entrambi per svelare il mistero che li ha trasformati, uno in un ladro e l'altro in un bambino... Ma non tutto è come appare, e come nemici questa volta avranno ben due organizzazioni nere!
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Detective Conan: Le due organizzazioni nere.







-         Ciao Kaito! – disse Aoko.

Kaito era stato dimesso dall’ospedale, ma i medici gli avevano detto di stare a riposo. Aoko veniva a trovarlo tutti i giorni da una settimana, ormai. Aveva mandato quel biglietto alla polizia e a Shinichi, forse il più chiaro che avesse mai mandato…

-         Aoko, aspetta. – Doveva farlo. Doveva dirle tutto. Ma come poteva, come poteva cancellare il sorriso della ragazza dicendogli “ehi, ciao sono io kid!”.
Ma c’era anche un'altra cosa che doveva dirgli.

-         Che c’è? – disse lei voltandosi. Un sospiro.
-         Devo dirti una cosa. –
-         Non puoi dirmela domani? Si è fatto molto tardi. – chiese lei, che evidentemente aveva fretta.
-         No, è importante. – rispose lui, senza guardarla negli occhi. Accidenti. Dov’era finita in quel momento la spavalderia di kid, quella che aveva fatto cascare ai suoi piedi tante ragazze? Ma l’unica che non l’aveva fatto era lei, ed era proprio di lei che era innamorato… Accidenti.

-         Si…. Ecco…. È che tu… si insomma, tu… tu mi piaci. – quanto aveva balbettato prima di dire questa frase? Non era certo la dichiarazione che si era immaginato di farle….
-         D-davvero? – anche lei aveva balbettato. Forse non se l’aspettava così all’improvviso. – anche tu mi piaci…. – rivelò. Si spinse in avanti, forse per abbracciarlo, ma lui la fermò.

-         Devo dirti anche un'altra cosa. – Ecco. Se dire la prima parte era stato difficile, figuriamoci questa.
-         Dimmi – sembrava al settimo cielo. Chissà come sarebbe cambiata la sua espressione di lì a poco.
-         Devi sapere che io sono… io ero Kaito Kid. – L’aveva detto. Era fatta.

Non ebbe il coraggio di guardarla negli occhi, ma se l’avesse fatto vi avrebbe visto il terrore, avrebbe visto Aoko che lo guardava come un cane rabbioso da cui ti allontani molto lentamente.

Ma lei restò ferma. Stava pensando ovviamente al suo ultimo biglietto. Essendo la figlia di Nakamori, ovviamente ne sapeva il contenuto. Dopo averla letta aveva esclamato: “mi piacerebbe che kid fosse innamorato di me, lo sbatterei in galera in quattro e quattr’otto!” ma mai si sarebbe immaginata che Kid fosse il suo migliore amico. Ora… ora che sapeva la verità era così difficile!

Lui teneva gli occhi chiusi, puntati verso il terreno, in attesa del verdetto.

-         Sei in arresto, Kid. –

Riaprì gli occhi e fisso per terra. Già, probabilmente sapeva che sarebbe andata così, ma forse quel romanticone di Shinichi lo aveva contagiato, lo aveva fatto sperare. Lui, però, poteva essere così sicuro dell’amore della sua ragazza, mentre lui, lui era a metà fra amore e odio.

Il grande illusionista aveva illuso se stesso. Come aveva potuto sperare in un lieto fine? Anche nelle fiabe il ladro non ha mai un finale felice, figuriamoci nella realtà. Perfino Robin Hood in alcune versioni della storia moriva, e lui era il ladro “buono”…

-         Ora dirai a mio padre quello che hai detto a me. – disse, porgendogli il telefono, pur con le mani che le tremavano. Mentre Aoko pronunciava queste parole, i suoi occhi si velavano di lacrime, che lei tentava di respingere. Si maledisse mentalmente. Lui era un criminale. Come aveva fatto a non accorgersene prima? Era un essere spregevole, che si divertiva a umiliare suo padre.

Ma fu solo quando Kaito eseguì quello che lei aveva detto, che capì quanto si era sbagliata.

-         Kid. – disse – perché sei diventato un ladro?  Perché ti diverti a umiliare mio padre? – ora voleva saperlo. Forse la sua risposta, le avrebbe fatto credere di aver fatto la cosa giusta.

«Kid» pensò Kaito prima di rispondere. Quel nome, pronunciato dalla ragazza e, per la prima volta, direttamente indirizzato a lui, gli sembrò ripugnante, lo colpì tanto forte da farglielo odiare.


Ma fu ancora peggio. Dopo che lui ebbe raccontato la sua storia, lei si sentì ancora più in colpa e scoppiò a piangere.

-         Perché hai scelto me? – chiese tra i singhiozzi. – perché hai voluto che fossi io a giudicarti? –
-         Perché – rispose lui – tu mi ami e mi odi. Eri l’unica che avrebbe potuto decidere la cosa migliore. –
-         Mi dispiace… - disse lei – invece ho sbagliato... – e scoppiò a piangere più forte di prima.

Le sirene della polizia in lontananza.

-         Probabilmente hai fatto la cosa giusta. Forse, devo pagare per i miei crimini e così sarà. – disse lui. – E comunque, è troppo tardi per tornare indietro.

-         Sì. – disse Aoko – ho fatto la scelta giusta. Ma dubito fortemente di aver fatto quella migliore.

Poi fu portato in centrale, e dopo in prigione. Rassegnato, si sdraiò sul suo nuovo letto e attese. Cosa, però, non lo sapeva neanche lui.
 

Sei mesi dopo.

 
-         Hai visite. – disse la guardia di turno. Aoko, come al solito, era venuto a trovarlo. Sebbene suo padre disapprovasse, lei lo veniva a trovare quasi tutti i giorni.

-         Ciao Kaito! - lui rimase disteso sul letto e gli rimandò un saluto.

In qualche modo, riusciva sempre a sembrare più libero di lei. Come se la sua mente vagasse fuori da quell’edificio. Lei invece era il contrario. Era come se il suo cuore fosse rimasto con lui, in quella cella.

Kaito si mise a sedere. Aoko lo raggiunse e disse:

-         Devi scappare da qui. Tra poco sarai maggiorenne, e ti porteranno in un carcere di massima sicurezza… non so se potremo vederci così spesso lì–
-         La risposta è la solita, Aoko. Conoscono la mia identità. Non voglio essere libero e vivere come se non lo fossi. E poi mi riacciufferebbero in un lampo. Chiunque mi vedrà telefonerà alla polizia. –
-         Ma questa volta ho la soluzione… ti ricordi del tuo amico, Conan? Mi ha dato questo. – disse porgendogli un foglio di giornale ripiegato molte volte. Poi, sottovoce aggiunse: - è tornato ad essere Shinichi Kudo –.

Lui sgranò gli occhi, aprì il giornale e lesse. A cavallo delle due pagine di giornale che stava fissando, troneggiava un enorme titolo:

Sgominata la più grande banda criminale del Giappone: tutti i dettegli sull’organizzazione nera.
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By Sherry Myano

Fan di Kaito, please, don't kill me!!!
Ok, sapendo di avere già i fan del grande mago alle costole, cerco di scusarmi, e prometto che ci sarà un lieto fine anche per il ladro in questa favola!
Purtroppo, a giudicare dalle recensioni che avete lasciato, molti saranno delusi, perchè si aspettavano di vedere Conan e Kid combattere insieme... vi posso dire solo che kaito avrà ancora un ruolo nella vicenda, anche se nel post organizzazione!
Passando ai ringraziamenti:
Grazie ad Aya_Brea, HikaruUzumaki, JKEdogawa, Yume98 e _Flami_ che hanno la storia tra le seguite!
Grazie inoltre a Corvina300, Yume98, Aya_Brea e _Flami_ che hanno recensito la mia storia.
E grazie a tutti coloro che hanno fatto arrivare la quota di visite della mia storia sopra i 100!!


  
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