Capitolo 2: il capitano
Aprì
di scatto i profondi occhi neri. Davanti a sé vide la faccia seria di un
marinaio che chiamava il suo nome. – Capitano! Capitano, abbiamo issato a bordo
dei naufraghi!- esclamò l’uomo. Sospirando, il capitano si alzò dal letto e
mentre seguiva il marinaio verso il Ponte di Coperta si infilò la lunga giacca
nera. Uscì dal Sottocoperta, si avvicinò all’albero maestro dove erano stati
radunati i suoi uomini. – Dunque…che succede qui?- chiese avvicinandosi ancora
di più. Appena sentirono la sua voce, i marinai si scostarono, mostrando al
loro superiore i naufraghi legati all’albero maestro, in ginocchio, svenuti in
apparenza. –Sembrano svenuti…-proferì in tono meditativo, forse non proprio
sicuro. Estrasse dalla cinta la sua pistola e la portò sotto il mento della
donna con il capo chino in avanti. Le sollevò lentamente il capo e quella aprì
di scatto gli occhi. Il capitano la osservò, lo sguardo freddo e terribile; le
puntò la pistola sulla fronte.
–
A molo - ordinò freddo osservando la ragazza, poi ripose la pistola nella cinta
e si volse verso il Castelletto di Poppa, serio in volto, mentre i suoi uomini
preparavano l’asse. Solo in quel momento Gibbs si svegliò ed osservò il
capitano da dietro. –AnaMaria!- esclamò stupefatto, mentre osservava quel che
era il capitano dello Squalo Nero, il capitano che stavano cercando…
Il
comandante si volse lentamente verso gli uomini ancora legati all’albero.
–Gibbs!- esclamò sorridendo appena e tornando presso di loro. –Fermi! Slegate
lui e tenete gli altri sotto tiro!- ordinò imperiosa mentre lei stessa slegò il
marinaio, suo vecchio compagno di mare e di avventure. I due si strinsero la
mano,sorridendosi felici, poi AnaMaria lo inviò a seguirlo verso la sua cabina.
–Gli altri sotto chiave!- ordinò di nuovo prima di scomparire oltre la porta.
Una
volta giunti nella cabina, entrambi si sedettero –Gibbs, so perché siete qui.
So chi vi ha mandato e che cosa cercate…Ma non vedo un valido motivo per
aiutare chi l’ ha mandato all’altro mondo…- proferì poi seria, mentre stappava
una bottiglia di rhum. – AnaMaria, io credo che l’abbia fatto per un motivo ben
preciso…non penso per semplice vendetta…- proferì in risposta Gibbs. – Per
vendetta? No,io credo di no. Io credo che sia stata presa dalla gelosia…-
rispose pacata la donna posando i piedi sul tavolo per poi trarre un lungo
sorso di rhum dal bicchiere. – Gelosia? Era gelosa di Jack?- chiese perplesso
Gibbs. AnaMaria annuì, sorridendo appena. – Lo è ancora. Lo sarà sempre…Jack è
libero, è un pirata, và contro le leggi, va contro tutti…và anche contro la
natura stessa, tu lo sai…Era ed è gelosa di questo, di quella libertà che lei
mai potrà avere del tutto…- disse in risposta. – Ma se è questo tipo di
gelosia…perché allora proprio su Jack? Perché non su di me, o te o Cotton, ad
esempio?- chiese ancora il marinaio, perplesso alle parole della ragazza. – Oh
bhè, perché lei ovviamente ama Jack…O meglio, è attratta da lui, dal suo
spirito libero e ribelle…come lo sono tutte le donne…- rispose AnaMaria, sorridendo
appena e finendo il suo boccale di rhum. – Cosa? Oh dai, Maria…Non credo, n-non
penso…Insomma, miss Swann e Will dovevano sposarsi!- esclamò incredulo alla
rivelazione della pirata. La pirata sorrise compiaciuta: – Appunto, dovevano
sposarsi…Ma dubito che un matrimonio possa impedire a “miss Swann” di
innamorarsi di Jack…Sta diventando una pirata, è disonesta, è bugiarda, è
traditrice…e va contro le leggi…- rispose pacata la pirata scostando i neri
capelli dal volto.
Pochi
secondi dopo un marinaio irruppe nella cabina, ansante. – Capitano, la donna è
fuggita!- esclamò con gli occhi sbarrati per lo stupore. AnaMaria e Gibbs si
alzarono e mentre si avviavano velocemente al Ponte di Coperta, la pirata si
volse un attimo verso il marinaio, ghignando appena. –Dì che non avevo ragione,
avanti- .
Tadan, secondo chap! Allora, che ve en pare della
sorpresa? Vi aspettavate un capitano-femmina? =P. Spero vi sia piaciuto questo
capitolo…grazie per le recensione e al prossimo chap!!