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Autore: Pinca    12/02/2012    5 recensioni
Se Goten fosse nato femmina e non maschio, con l'aspetto e il temperamento del piccolo Kakaroth. Una Goten diversa dalla sua controparte maschile, col sangue che ribolle dal desiderio di combattere e diventare sempre più forte. Una Goten che, a dispetto del Goten spensierato che conosciamo, è frustrata da quella che sembra essere una incapacità legata al genere di riuscire a superare il limite che permettere ad altri saiyan, come suo padre e il suo maestro, di raggiungere il livello del super saiyan.
speriamo bene! :P
dal capitolo 5:“Scordatelo! Chiedilo a tuo figlio di fare da bambinaia!”
“Gohan deve studiare!” poi l’aveva incastrato con un’azione subdola come solo le femmine potevano fare, e si era rivolta ai tre marmocchi. “ Bambini, non siete contenti? Vegeta giocherà con vuoi tutto il tempo!” Neanche il tempo di poter ribattere e negare categoricamente che gli erano già addosso, o almeno, l’entusiasmo di Trunks era bastato per tutti e tre, e questo lo fece desistere quanto bastava per permettere a quell’infida femmina di incastrarlo definitivamente!
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gohan, Goten, Un po' tutti, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender
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5got
 
Un mostriciattolo, un moccioso saputello, una rospetta piagnona, un principe alieno sconsiderato e una infida strega terrestre… ma intanto un povero granchio è morto
 
 
-Questo è un granchio cancroideo, una delle forme più comuni!-
Trunks e Marron stavano accovacciati sulla riva del fiume, intorno ad un piccolo esserino che li osservava a sua volta con perplessità.
Il piccolo granchio, camminando per caso sui ciottoli umidi, era diventato involontariamente oggetto dell’attenta e infantile curiosità dei due bambini che avevano preso a studiarlo con i loro occhioni azzurri.
-Il soggetto…- continuò il bambino con fare da saputello brandendo un rametto come un professore in cattedra, - presenta quattro zampe per lato per muoversi agilmente nell’ambiente, più altre due sul davanti chiamate chele….-
Marron aveva tante volte visto i granchi a casa sua, ma la spiegazione di Trunks rendeva tutto tanto più affascinante che le sembrava di vedere quell’esserino per la prima volta.
-Come vedi…- proseguì il piccolo stuzzicando con il bastoncino il piccolo crostaceo che prese a lottare contro di lui. –le chele sono le sue armi per difendersi dai predatori…-
Neanche finito di dire che gli occhioni dei due schizzarono fuori dalle orbite per lo shock, mentre un pugno disintegrava senza esitazione sotto le nocche il povero sfortunato granchio oramai ridotto in poltiglia.
Ammutoliti da tanta brutalità solo Trunks ebbe la fermezza di alzare gli occhi e incrociare il ghigno sadico di Goten.
-Non gli sono servite a molto le chele, mi pare!- disse soddisfatta.
Trunks scattò in piedi, mollando il rametto per terra, e la spinse adirato facendola indietreggiare.
-Perché l’hai fatto?-
Goten spinse in su il musetto contrariata. –Perché mi stavo annoiando!- sbottò guardandolo storto.
Trunks stava per ribattere, molto probabilmente con un’altra spinta, ma l’ululato disperato di Marron lo interruppe. La piccola era scoppiata in un fragoroso pianto disperato, forse per colpa della brutalità di Goten, o forse per l’orribile fine del granchio spappolato davanti ai suoi occhi, o molto più semplicemente per entrambi i motivi. Si alzò in piedi tenendo i pugnetti sugli occhi che comunque non riuscivano ad asciugare i lacrimoni.
-Calmati Marron…- Trunks cercò di tranquillizzare la piccola amica, ma in tutta risposta, nemmeno le aveva messo una mano sulla spalla, urlò ancora più forte facendolo arretrare. A quel punto decise di fare la cosa più semplice: affrontare Goten che li guardava divertita. –Ecco, l’hai fatta piangere, zuccona!-
-Piange sempre!- sbottò incrociando le braccia e alzando il mento, senza accennare nemmeno per un attimo a togliersi quell’espressione soddisfatta dalla faccia.
-Ma lei è piccola!- le fece presente spingendola ancora, come se lui invece fosse chissà quanto più grande. Ma si sa, per i bambini anche qualche mese di differenza fa molto, figuriamoci due anni! –Lo sai che si spaventa….-
-Piantala di frignare, dannata mocciosa!- a far tremare i tre sbraitando in modo tanto feroce era stato Vegeta, oramai al limite della sopportazione. 
Marron singhiozzò cercando di trattenersi, ma il tempo di un attimo aveva rispeso ancora più forte di prima a causa del forte spavento che le aveva fatto quell’uomo burbero che era il padre del suo amico Trunks. Era lontano da loro, fermo sotto il grande albero davanti a casa di Goten, ma lo stesso le aveva messo una gran paura.
Vegeta si schiaffò una mano sulla fronte oramai esasperato.
-Per la miseria Goten, è la terza volta che ti dico di non farla piangere!- continuò con voce che tremava per lo sforzo di non perdere la pazienza e fare sparire quel posto dimenticato da Dio con un solo dito.
Trunks intuito il nervosismo del padre afferrò la mano della bambina e le fece segno, portandosi l’indice davanti alle labbra, di tacere.
-Dai Marron, smettila di piangere.- sussurrò piano guardandola fissa negli occhioni cerulei sommersi dalle lacrime. –Non piangere più, mio padre è nervoso perché oggi mi ha dovuto accompagnare lui qui da Goten e si è dovuto fermare anche all’isola del Genio per prendere te, e si scoccia perché non gli piace uscire di casa….-
Vegeta digrignò i denti e serrò i pugni indignato nel sentire una fesseria simile. –Tsk, questa poi…- sbottò incredulo si essere diventato Lui, l’orgoglioso e spietato principe dei Saiyan, succube di quei tre mocciosi strampalati.
-Non ce l’ha con te, te lo assicuro…- continuò Trunks convincendo Marron che si stava tranquillizzando, nonostante i singhiozzi continui. -… ma se continui così l'irritabilità di mio papà aumenta e mette il muso per una settimana, e poi mamma lo mette in punizione e non fa mangiare il dolce neanche a me!-
Questo era veramente troppo per il principe, veramente oltraggioso! Come si permetteva quel moccioso di parlare con così tanta leggerezza di lui e dei suoi fatti? E poi quella donna doveva solo provarci a togliergli i dolce dopo che si gli aveva fatto sacrificare un’intera giornata di allenamenti per fare il fattorino e portare il suo moccioso e quella del rospo terrestre in quel postaccio che era la casa di Kakaroth e famiglia!
E se non se n’era ancora andato e insisteva a restare lì, non era certo perché quella papera starnazzante della moglie di quello scarto di saiyan si era permessa di chiedergli di stare attento ai bambini, assolutamente no! Tsk, l’aveva preso per una bambinaia? Lui, il principe dei Saiyan, badare ai bambini! Assurdo!
“Come osi, stupida femmina!” le aveva detto, giustamente, pronto a prendere il volo e sparire.
“Tu non te ne vai proprio da nessuna parte!” gli aveva risposto con tono a dir poco sfrontato e presuntuoso, minacciandolo con un mestolo di legno. “Io devo cucinare per tutti e non ho tempo di stare appresso ai bambini! Se vuoi mangiare quindi ti conviene restare qui…”
A quel punto si era avvicinato a quella stupida terreste a tal punto che quasi cozzò contro la sua stupida faccia, aspettandosi che arretrasse, ma rimase piantata con suo intollerabile sguardo di sfida, confermando quello che era già ben chiaro: quella femmina non aveva istinto di sopravvivenza e mancava totalmente del senso del pericolo!
“Scordatelo! Chiedilo a tuo figlio di fare da bambinaia!”
“Gohan deve studiare!” poi l’aveva incastrato con un’azione subdola come solo le femmine potevano fare, e si era rivolta ai tre marmocchi. “ Bambini, non siete contenti? Vegeta giocherà con vuoi tutto il tempo!”
Neanche il tempo di poter ribattere e negare categoricamente che gli erano già addosso, o almeno, l’entusiasmo di Trunks era bastato per tutti e tre, e questo lo fece desistere quanto bastava per permettere a quell’infida femmina di incastrarlo definitivamente!
Sì, perché dopo che Trunks si era “calmato”, per così dire, aveva provato ad andarsene, ma dalla finestra aperta della casa l’aveva raggiunto un ammaliante e delizioso profumino. La bocca dello stomaco si era contratta e il principe si era voltato incredulo verso la casa.
Vegeta digrignò i denti combattuto. Non voleva dargliela vinta, ma era anche vero che non aveva mai sentito niente del genere in vita sua. Ecco come aveva fatto quella femmina ad accalappiarsi quel fesso di Kakaroth!
E chiamalo fesso, disse una vocina dal suo stomaco. 
E va bene! Un piccolo sacrificio per una buona ricompensa! Dopo tutto, quante volte aveva ingoiato il rospo in tutta la sua vita per ricompense sempre insignificanti o peggio, solo sonanti umiliazioni? Doveva solo stare attento che i bambini non sparissero o che non si uccidessero a vicenda, insomma, il minimo indispensabile, quanto bastava per arrivare a pranzo. Quanto ci poteva volere per uno come lui? Certo però non aveva considerato che la mocciosa della stangona bionda avesse un pianto tanto perforante da metterlo seriamente alla prova!
Così decise di mettere in chiaro le cose con quella strega che si era sposato quel passivo di Kakaroth. Spalancata la porta di quella misera casupola si era rivolto alla femmina che gli dava le spalle, impegnata a lavorare ai fornelli. “Ti conviene che ne valga veramente la pena, infida terrestre!”
E quella non demorse, alzò il mento e lo ignorò! Che faccia tosta!
Ecco come mai stava ancora lì a subire i pianti convulsi della rospetta! Solo per questo, nient’altro!
Una volta ottenuta la sua ricompensa, se ne sarebbe andato e sarebbe tornato solo per prendere Trunks e tornarsene a casa.
E mentre ricordava a se stesso il perché di tanta pazienza, il suo adorato figliolo e la deliziosa Goten si stavano rotolando per terra scambiandosi affettuosi pugni e sinceri calci alla rinfusa. Dovevano pur regolare i conti dopo l’assassinio del povero granchio, e tanto fecero che finirono dritti nel ruscello, ma continuarono indifferenti in un testa a testa di forza, inzuppati e sporchi.
Marron li guardava angosciata.
-Basta, per favore!- disse più e più volte.
-Stanne fuori, Marron!- digrignò agguerrito Trunks per lo sforzo di contrastare la spinta di Goten. I due erano arrivati allo scatto decisivo. Si erano afferrati l’un l’altro per le spalle, spingendo, con i piedi piantati nel letto ciottoloso del ruscello.
Trunks fece un passo avanti trionfante, costringendo Goten ad arretrare.
-Basta….- la voce tremolante di Marron era segno che da lì a poco avrebbe rispeso a piangere, e come ulteriore conferma tirò sul col naso e sospirò, stringendo tra i pugni il vestitino celeste che le aveva messo la mamma quella mattina.
Ma i due continuarono, e lo sforzo per non soccombere fece stancare le braccia, portandoli a impuntarsi anche testa con testa pur di trattenere l’altro.
-Arrenditi, sono più forte di te!-
-Non è vero!- sbraitò Goten stringendo la maglia dell’amico.
-A no?- Trunks ghignò e con un unico grande sforzo la prevaricò facendola non solo arretrare, ma finire completamente in acqua.
Soddisfatto mise le mani sui fianchi e avanzò verso di lei, guardandola dall’alto in basso. –Visto?- chiese notando quanto il fastidio la stesse rodendo.
Avrebbero rispeso nel giro di qualche secondo se proprio in quel momento non fosse uscita Chichi per annunciare che era quasi a tavola.
Vegeta sospirò sollevato, la rospetta stava per rimettersi a frignare e decisamente non sapeva per quanto ancora avrebbe potuto resistere.
-Vegeta!- la cornacchia lo chiamò furibonda.
-Che vuoi?- sbottò altrettanto sgarbatamente voltandosi verso di lei.
-Mi puoi spiegare che cosa stavi facendo? Perché Trunks e Goten sono zuppi e sporchi di fango?-
Vegeta guardo i bambini in piedi vicino alla femmina. Marron guardava remissiva a terra, Trunks teneva la testa bassa e lanciava occhiate furiose a Goten e come sempre, quando lui faceva così, lei era del tutto indifferente. Molto probabilmente gli ultimi due si erano appena beccati un rimprovero da quella strega.  
-E che ne so io!- sbraitò. E ora che diavolo aveva ancora da parlare quella stupida?
-Ti avevo detto di badare a loro!- continuò Chichi. –Io non li faccio sedere a tavola in queste condizioni, chiaro? Fagli il bagno o non ci sarà niente per nessuno!-
-Cosa?- troppo scioccato Vegeta sciolse pure le braccia dal petto, rimanendo senza parole per il tempo che la femmina prendeva la mano alla rospetta e se la portasse dentro casa con un sorriso gentile e amabile.
-Sei una così brava bambina, Marron cara, vieni, laviamo le manine e se vuoi mi aiuti a sistemare i tovaglioli!- disse Chichi richiudendosi la porta di casa alle spalle, con la bambinetta che sembrava veramente contenta di stare con una persona così gentile.
Vegeta si riprese dopo qualche secondo. Inquadrò i due bambini sudici fermi vicini alla porta che sotto il suo sguardo omicida si mossero leggermente a disaggio.
-Dannate femmine terrestri, sono peggio di quelle saiyan!- si disse tremando da capo a piedi per la rabbia.
E adesso, che doveva fare? Doveva veramente far fare il bagno a quei due? Non se lo potevano fare da soli? Accidenti, queste erano cose da femmine, che ne poteva sapere lui?! Oltretutto il suo stomaco reclamava e non riusciva a pensare a nient’altro se non che a sedersi a tavola e mangiare quel qualsiasi cosa fosse che faceva quel profumo da capogiro.
Si incamminò verso i bambini fermandosi davanti alla porta di casa.
-Non perdete tempo, spogliatevi…- disse solamente entrando. Attraversò la cucina, facendo presente alla donna che quella era l’ultima che le faceva passare, e andrò nel bagno a cercare qualcosa, tipo un sapone. Arraffò dei flaconi all’interno del box doccia e uscì. Non poteva lavarli lì dentro, era troppo stretto per loro tre e non aveva alcuna intenzione di mettersi pure a pulire un annunciato disastro.
Tornò fuori, i bambini si erano già spogliati, e lo fissavano mentre cercava impaziente e di pessimo umore qualcosa intorno alla casa.
Afferrò qualcosa da terra e li chiamò.
-Venite subito qui!- disse brandendo un tubo verde gommoso e girando il rubinetto vicino al muro. –Mettetevi vicino la parete e vedete di fare presto!-
E nonostante il pessimo umore e le minacce di Vegeta, Trunks e Goten presero a gioco quel bagno fuori dall’ordinario e se la presero con comodo giocando con lo shampoo e il sapone. Anzi, l’impazienza dell’uomo, che invece ricordava perfettamente che quando lo faceva lui il bagno così non ci aveva mai trovato niente di entusiasmante, sembrava divertirli ancora di più, perché ogni due o tre gli spruzzava un getto potente d’acqua dritto in faccia, col risultato di farli ridere ancora di più.
Si modellavano i capelli insaponati facendogli assumere le forme più assurde, finché Trunks non ebbe l’ennesima sfrontatezza di farsi pure i capelli come i suoi e incrociare le braccia al petto chiedendo all’altra chi fosse, che tra le risate rispose senza esitazione “Vegeta!”.
-Adesso basta!- aveva ringhiato per l’ennesima volta.
-Papà…- a quel punto Trunks tutto bagnato e con le mani insaponate provò a bagnarlo, avvicinandosi, ma più ci provava e più doveva combattere contro il getto dell’acqua che Vegeta usava per respingerlo.
-Non ci provare Trunks! Non osare bagnarmi e sbrigati!- ringhiò senza alcun effetto arretrando di qualche passo. Ma il figlio si aggrappò alla sua gamba e strofinò i capelli bagnati su di lui, inzuppandolo.
Era decisamente il bagnetto migliore e più divertente che Trunks avesse mai in vita sua. Suo padre era veramente uno spasso!
-Sconsiderato!- l’urlo che scosse tutti i monti lì attorno segnò la fine di quel gioco. Chichi si avvicinò a passo di marcia ai tre immobili a fissarla e a chiedersi che cosa diavolo fosse successo. Ce l’aveva proprio con Vegeta, infatti andò verso di lui puntandogli un dito contro.
-Tu sei uno sconsiderato!- continuò urlando. –Come ti salta in mente di lavarli qui fuori con questo freddo!?-
Vegeta digrignò i denti e fu proprio sul punto di disintegrarla con una sola mano, ma la donna si voltò e tornò in casa, per poi tornare con i teli con i quali imbacuccò a soffocamento i due bambini che invece, in barba al freddo, avrebbero volentieri continuato a giocare lì fuori con Vegeta.
 
 
 
 
Anche questo capitolo ho deciso di dividerlo, questa prima parte è un po’ piatta, la seconda più avventurosa. Non c’è molto, spero però che risulti comunque simpatico.
Mi è venuta l’idea del granchio e ho voluto aggiungere Marron. In DB, durante il torneo della serie di majin bu mi è sembrato che i tre piccoletti fossero abbastanza amici, nonostante la presenza marginale della piccola Marron. Anche qui è marginale, ma ho voluta inserirla lo stesso perché è molto carina. Poi ho anche voluto vedere come se la cavano Vegeta e Chichi costretti a “convivere” per qualche ora. Mi ha sempre incuriosita questo fatto, sono due caratteri forti, autoritari e inflessibili, insomma cozzano, et voilà il risultato!
So che sto andando a rilento e che forse è noioso leggere di loro bambini, potrei anche saltare tutta questa parte e risolvermi la serie di majinbu in due capitoli e andare avanti, dritti all’adolescenza e poi al putiferio che ho in mente (sì, ci sarà un grande, enorme e gigantesco putiferio U_U)  ma spero che vi godiate questi capitoli che servono ad approfondire i personaggi e ad arricchire la storia, e poi a me non piace correre troppo.
Questa e la seconda parte di questo capitolo non sono fondamentali per la storia, il prossimo credo che sarà più particolare, poi penso che passerò direttamente al torneo e majin bu.
Se volete chiedermi qualcosa fate pure (anche se… che cosa cavolo dovreste chiedermi in effetti?O_o). pooooooooi…. Grazie mille a tutti coloro che leggono e in particolare ad aiko e a tsubasa (scusate se non vi rispondo mai ^/////^, ma sappiate che come ogni recensore siete fondamentali per chi scrive).
Non è niente di che, ma fatemi sapere lo stesso cosa pensate!
Ciao ciao da pinca! ^^
  
 
 
 
 
   
 
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