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Autore: ElisaJackson    12/02/2012    7 recensioni
Brevi attimi della vita di Percy al Campo Mezzosangue con i ragazzi con cui vive, i suoi "familiari".
In ogni capitolo un attimo con un personaggio diverso!
Spero vi piaccia,Jacksoniani.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai,colpito dalla luce del sole mattutino.
Dopo essermi stiracchiato per bene, provai ad alzarmi poggiando i piedi sul legno freddo della Casa.
Non feci nemmeno in tempo a fare un passo che ricascai sul letto,come un sacco di patate.
L'allenamento estenuante del pomeriggio scorso con il sergente Annabeth si era fatto sentire, evidentemente.
Dopo essermi ripreso con un piccolo sorso di ambrosia che tenevo sul comodino per "emergenza", mi lavai, mi vestii e uscii dalla Casa, finalmente con un po' di energia in corpo.
Decisi di fare il giro largo,tanto per camminare un po', e mi ritrovai davanti alla casa di Atena.
Bella e austera, avevo sempre avuto il dubbio su cosa ci fosse dentro, oltre i letti dei "geni".
Mi sedetti ansimante sugli scalini bianchi,dando una sbirciatina  alle finestre della Casa.
Dopo essermi riposato, mi avvicinai silenzioso alla finestra principale, la più imponente, e mi ci arrampicai, sedendomi sul bordo ruvido.
Quello che vidi mi lasciò completamente di sasso.
Carte geografiche, documenti e progetti erano sparsi dappertutto: sui pavimenti, attaccati sui muri, sui letti e anche appesi alle porte,per fino a quella del bagno.
Guardai in alto e restai ancora più sbigottito: il soffitto era dipinto con carte nautiche e geografiche, di tutto il mondo.
Il mondo mitologico, naturalmente. Notai il mare dei mostri vicino alla Florida, lo studio R.I.P. a Los Angeles,etc.
Mi affacciai ancora di più e improvvisamente mi ritrovai spiaccicato sul pavimento,a fissare la polvere.
Cavoli, avevo fatto un bel volo. Mi rialzai scrollandomi la polvere di dosso e istintivamente mi nascosi subito dietro un armadio.
Completo silenzio, nemmeno uno scricchiolio. 
Sgusciai fuori dal mio nascondiglio e mi diressi verso una porta con sopra una civetta marrone. Guardai i suoi occhi: sembravano veri. Forse ero ancora un po' addormentato.
Premetti l'orecchio sul legno ma neanche un suono. Possibile che tutti i figli di Atena erano già a colazione?
Aprii la porta e mi ritrovai evidentemente nella stanza delle ragazze, dato che sui letti c'erano spazzole, vestiti femminili e trucchi vari. Era una bella stanza, grande al punto giusto, con un grande lampadario che la sovrastava.
Mi avvicinai verso una parete, dove era appeso un progetto grande almeno come un armadio.
Rappresentava probabilmente un monumento, e aveva lo stile dell'antica Grecia.
Poi guardai in basso al foglio: Progetto di Annabeth Chase.
All'improvviso mi sentii toccare la spalla.


Preso alla sprovvista feci un salto di 2 metri, finendo sopra un letto.
Davanti a me c'era Annabeth in persona, leggermente scocciata.
-Cosa cavolo ci fai nella mia Casa, nella mia camera e sul mio letto Percy?!?!-
Rimasi seduto, per evitare possibili schiaffi.
-Emh,io, prima, stavo passando per caso e, beh, sono cascato dalla finestra e..-
-E cosa??- disse, arrabbiata- stavi sbirciando nella mia roba per caso?-
Sgranai gli occhi e assunsi un colorito rosso acceso.
-Stavo solo guardando il tuo progetto! Non ho visto altro, giuro!-
Annabeth incominciò a girare per la camera, camminando avanti e indietro. Poi si sedette accanto a me.
La guardai sorpreso e subito dopo chiusi gli occhi, aspettando il sonoro schiaffo che mi meritavo.
Mi sbagliai come al solito.
Sentì lo schiocco di un bacio sulla guancia, leggero e sfuggente.
Annabeth adesso mi guardava, con un sorriso che cresceva man mano.
-Allora, come punizione dovrai fare 2 turni alle cucine al posto mio,allenarti con l'arco sette giorni su sette,prestarmi l'-
Questa volta fui io a sorprenderla. Di rimando la baciai sulla guancia, trattenendomi un secondo di più sulla sua pelle morbida e profumata. Mi guardò con i suoi occhi grigi e mi scrutò a fondo, come per analizzarmi.
-A che gioco stai giocando, Testa d'Alghe?- mi chiese.
-Al gioco del bacia-sulla-guancia, no?- dissi io, sorridendole.
Anche Annabeth sorrise e mi prese per mano, stringendola forte.
-Vuoi sapere perchè ero così infuriata prima?Ho preso una decisione molto importante che ti farà molto piacere.Era una sorpresa e non volevo che la scoprissi senza di me.-
Dopo avermi scioccato per una terza volta, si diresse verso un comodino,sbloccando un lucchetto di protezione.
Dopo aver preso qualcosa-a-me-sconosciuto ritornò sul letto accanto a me.
-Che cos'è Annabeth?-chiesi io, incuriosito.
-Calma Percy, prima devo aprirla.-
Dopo di che, aprì una lettera, che era molto lunga.
- Lo so che è difficile da leggere, ma l'ho riscritta in greco antico,è più facile da comprendere.-
Me la passò e io la presi in mano, con la curiosità a mille.

"Caro papà,
Come va a San Francisco?.."

-Emh, Percy, salta l'inizio.- mi interruppe lei, nervosa.
-Ok,nessun problema- dissi io, sorridendole.Continuai con la lettura,stranamente facile.

 "...Ho deciso di trascorrere l'inverno né al Campo mezzosangue né a casa, bensì a New York.
Il perchè della mia decisione, papà? Perchè vorrei frequentare la Frishman High School, una scuola femminile sulla 72esima.
Ho cercato delle informazioni su di essa e in generale ha una buona fama, una scuola per intelligentoni come me insomma.
Per il posto notte non c'è problema naturalmente, la scuola ha anche un dormitorio e una mensa,pensione completa.
Inoltre non lontano dalla scuola c'è la casa di Percy,quindi se ho dei problemi ho un amico vicino. Spero che ti piaccia questa mia idea. Mi mancherai tanto ma ci scriveremo ogni settimana ,ok?Un bacio e .."


Staccai gli occhi dalla lettera, sconvolto. Annabeth sospirò accanto a me,accavallando una gamba sull'altra, in attesa di una mia risposta.
-Ma, Annabeth è..-
-Lo so che non vuoi avermi per 6 mesi come "vicina di casa", ma dovrai accontentarti, Testa d'Alghe.-
-...E' semplicemente meraviglioso Annabeth! Cosa cavolo dici? Certo che sono felice!- risposi io, al settimo cielo.
Lei mi guardò, con gli occhi che le brillavano.
-Per fortuna, pensavo che non mi volessi, insomma, sono un po' saccente a volte ma-
Non finì quella frase in tempo che io l'abbracciai, stringendola a me.
Ricambio l'abbraccio,sorridendomi.
-Sapientona, io non mi stancherò mai di te, capito?-
Lei annuì, dandomi un secondo bacio sulla guancia.
Arrossii di nuovo.Cavoli, mi dovevo dare una regolata.
-Allora, mi aspetterà un lungo anno, eh?-
-Oh si Percy, un anno moooolto lungo..- bisbigliò lei, facendomi l'occhiolino.
-Bene, mi preparerò psicologicamente in questi due mesi, te lo assicuro.-risposi io dandole una pacca sulla spalla.
Rise, e dopo di che si alzò, iniziando a sistemare la camera in maniera maniacale.
Un lunghissimo anno mi attende, ne sono sicuro, pensai, sorridendo tra me e me.

Angolo dell'autrice pazza:
Allooooooooora? Cosa ve ne pare? Una boiata totale o un inizio accettabile? :3
L'ho scritta in mezz'ora, di getto. Mi ha ispirato.. Beh, niente. Direttamente dalla mia infinita fantasia.
Questa volta è una Percabeth più di amicizia, vi è piaciuta?
La prossima sarà Percy e.. sorpresa! ;)
Recensioni, siete le benvenute! (?), sia positive che non.
A presto,
ElisaJackson!
  
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