Isabella,
nel mio mondo da umano, nel mondo in cui sono diventato adulto, le cose erano molto diverse da quello a cui sei abituata tu.
A volte mi sembra ancora di sentire lo stridio delle ruote dei carri o le voci della gente o l'odore del pane fatto in casa o anche le voci delle mamme che raccontavano le favole ai loro bambini. Per certi versi, mi manca la vita spensierata che ho vissuto da ragazzo ma adesso posso dire di essere felice, adesso che sono vicino alla mia Alice e alla mia famiglia.
Devi sapere che anche quand'ero umano percepivo le emozioni delle persone che mi stavano intorno ed ero un ragazzo che sapeva farsi ascoltare, rispettare.
A quei tempi c'era la guerra ed io ero un ragazzo forte ed intelligente quindi, per il dispiacere dei miei cari, mi arruolai nell'esercito. Non li vidi mai più
Diventare soldato non mi spaventava. Anche se ero più giovane di molti altri miei compagni, loro avevano imparato a nutrire nei miei riguardi una sorta di rispetto e da parte di alcuni, anche d'invidia. Oltre ad essere molto carismatico, per mia fortuna, ero anche potente e veloce, perciò divenni un ottimo soldato, uno tra i migliori. Non fu difficile superare i vari gradi, fino ad arrivare al Tenente. Quando i miei compagni mi facevano i complimenti, quando le persone mi ringraziavano di avergli salvato la vita ero felice e soddisfatto. A quei tempi non potevo sapere quello che mi sarebbe accaduto dopo.
 Infatti, una sera, la mia vita umana finì e inziò la mia seconda vita. A trasformarmi fu una vampira di nome Maria, che stava creando un esercito di vampiri neonati, ovvero vampiri appena trasformati che sono più forti dei normali vampiri, per conquistare territori. Inoltre il mio potere si amplificò e divenne mio comagno di vita.
Per i primi anni fui quasi soddisfatto della mia nuova vita perchè ero il più forte, ero il più amato dalla mia creatrice, ero quello che comandava tutti i neonati. Con il tempo,però, il mio entusiasmo svanì perchè il mio potere mi faceva capire quale strazio si provava a morire, ogni volta che mi nutrivo o uccidevo vampiri. A rallegrare le mie giornate ci pensò Peter che per me divenne quasi un fratello. Lui mi fece capire di dover scappare da Maria per vivere senza sensi di colpa.
Ormai, ogni volta che mi nutrivo provavo odio verso me stesso e avevo perso la speranza di una vita serena. Anche lontano da Maria, i sensi di colpa mi seguirono, anche se con il nuovo modo di vivere senza guerre, stavo meglio.
Per fortuna alla mia disperazione c'è stata una fine. Questa fine è avvenuta grazie ad un folletto che mi ha ridato la speranza. Grazie a lei e alla meravigliosa famiglia che mi ha accolto a braccia aperte ho scacciato i miei incubi.
Oltre alla mia storia volevo chiederti scusa per essere stato il motivo della tua infelicità. Sto male per il dolore che provano i miei cari in questo momento.
Raccontandoti la mia storia voglio dirti,però, di non perdere la speranza, perchè come è successo a me, potresti incontrare delle persone che ti faranno tornare la voglia di vivere.
Spero che in futuro sarai felice.
Ti voglio bene sorellina.
Jasper