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Autore: Mrs Vic    13/02/2012    1 recensioni
Ho deciso di scrivere una storia che spero abbia una lettura piacevole. Pubblicherò ogni due settimane un capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate, grazie. Buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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''Sei un'egoista, sai pensare solo a te stessa!''
Me lo sentivo dire ogni santo giorno, Isabella di qua, Isabella di là. Avevo quasi 18 anni eppure per lei ero ancora la sua piccola bambina. Non voleva accettare per nulla al mondo il fatto che io ero cresciuta,non ero più quella bambina alla quale faceva smettere di piangere con una caramella, la bambina che aveva bisogno della sua mamma in ogni secondo della sua vita. Ora ero grande, avevo imparato a cavarmela da sola e non avevo più bisogno di lei. Le volevo bene, sì, ma tutti quei suoi comportamenti, tutte quelle sue frasi mi portavano al punto di odiarla. Volevo renderla fiera di me, fiera come quando all'asilo le maestre gli dicevano che avevo mangiato tutto e essa abbracciandomi forte diceva: ''bravissima amore mio.'' Ora però, era cambiato tutto, era cambiata lei, ero cambiata io ed era cambiato il rapporto tra noi due. Vivevamo a Bronx, quella città era meravigliosa, piena di gente che sperava, gente delusa, felice, triste, piena di sogni.. era così che descrivevo Bronx le poche volte che mi aveva chiamata mio padre. Non lo sentivo più, lui si era fatto un'altra famiglia e poi mia madre per un motivo o per l'altro non voleva che io parlassi con lui. Non lo sentivo da quando avevo 5 anni, ma pian piano mi ero abituata alla sua assenza, già abituata perchè in fondo non l'avevo mai dimenticato. Tutti quei pianti per lui, avevo tanto bisogno della sua presenza, a volte era l'unica persona che volevo quando soffrivo per quei cosidetti 'amori adolescenziali' ma cosa ci potevo fare? Potevo solamente immaginarlo vicino a me. Era mezzanotte del 9 aprile, cazzo avevo 18 anni! Nonostante avessi appena compiuto 18 anni non ero felice.. no, proprio per niente.
''Auguri amore.''
Era mia madre e il suo fidanzato, quando doveva fare la carina era proprio insoportabile.
''Buon compleanno tesoro!'' - ''Grazie pà, grazie mà.''
Li abbracciai ad entrambi e loro ricambiarono stringendomi più forte che potevano, era strano, perchè mi sentii prottetta, prottetta come mai, era come se mi volessero far capire che tutte le cose che hanno fatto fin'ora erano per me, che se la maggior parte delle volte mi dicevano ''NO!'' era solo per il mio bene.
Ecco, forse l'ho capito troppo tardi che avrò per sempre bisogno di loro, ma va bene meglio tardi che mai.
Mi darono il regalo e se ne andarono, mi girai con la faccia verso la finestra e fissai le stelle, formarono la ''E''. Ecco cazzo, questa maledetta E, E di Edward, questo fottuto figlio di puttana che mi ha fatta sognare per poi buttarmi nella realtà, questo fottuto motivo per i quali i miei 18 anni erano così, infelici(?) NO PORCA PUTTANA, di più! Mi dicevano tutti: ''gli amori adolescenziali si dimenticano col passare del tempo, dai tempo al tempo'' e bla bla bla e non so cosa e ancora bla bla bla ''ma vaffanculo voi e il tempo!''.
Erano passati 4 anni dovevo dare ancora dare tempo al tempo? Quanto, 100 anni? Ero stufa, stufa cazzo! Eppure era stupido. Avevo 13 anni quando l'ho conosciuto, non come tutte le ragazze sperano di incontrare un fidanzato, non per strada, non a scuola, non a danza e nemmeno in qualche negozio, l'avevo conosciuto tramite chat. Mi faceva sentire così bene, così amata, forse è questo che amavo, come lui mi faceva stare. Non l'avevo mai visto nonostante lui dovette venire più di 79 volte non è mai arrivato qui. Le mie amiche continuavano a dire ''lascialo stare, tanto vedi che non viene, cosa ci pensi a fare?''. Il punto è che mi ci ero affezionata troppo e non potevo farne a meno, era diventato la mia vita e se lo avrei lasciato una volta per tutte sarei rimasta senza niente, niente di niente. Avevo sperato per un anno intero, sperato nel suo arrivo, sperato in una vita in cui lui sia presente. Ma forse nel mio destino la parola 'felicità' non esisteva. L'avevo lasciato proprio quando avetti 14 anni. Lo sentii piangere al telefono, ma non sapevo nemmeno se quelle lacrime erano vere, in fondo se mi amava sarebbe statato vicino a me da un bel pezzo ad abbracciarmi forte e non lasciarmi più.
Chiusi gli occhi ma lui c'era anche lì, perfino nei miei sogni, ma avevo già 18 anni dovevo riuscire a levarlo dalla mia vita come lui ha fatto con me.
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