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Autore: Beapot    13/02/2012    3 recensioni
Dal testo:
I - "Lei se ne accorge sempre.
E non so perché, appena formulo questo pensiero mi sento più leggera. Mi sento compresa."
II - "Stavamo costruendo il nostro rapporto sostenendoci a vicenda, leccando uno le ferite dell'altra, e poi qualcosa si è spezzato. Poi io ho rovinato tutto."

Queste due storie si sono classificate prime al Contest "I limiti sono fatti per essere superati" indetto da Mazza94 sul forum di EFP e giudicate da Shnusschen
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ginny/Hermione, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Le due storie di questa mini raccolta partecipano al "I limiti sono fatti per essere superati" contest indetto da Mazza94 sul forum di EFP; per chi fosse interessato il bando è qui

 

 

Emozioni da decifrare

 

 

Ecco che la consueta stretta allo stomaco – fin troppo familiare ormai – mi colpisce di nuovo.
L'ennesima discussione con Ron, l'ennesima incomprensione; l'ennesima sensazione di non essere capita come vorrei.
Forse sono stata troppo ingenua a sperare che le cose tra di noi potessero andare bene e ora sono qui a pagarne le conseguenze.
Qui, nella stessa stanza che per anni ho condiviso con Ginny durante le estati passate alla Tana, in cui ho scoperto la mia prima amica e confidente, in cui ho pianto le prime lacrime per un ragazzo ancora troppo goffo per dimostrarmi i suoi sentimenti.
Ancora qui, ancora a soffrire per le stesse cose, ma questa volta senza una spalla su cui piangere perché Ginny è da qualche parte a godersi un po' di tempo con Harry.
Ancora qui, ancora sola.
Dalla finestra socchiusa arriva il suono di una risata cristallina accompagnata da una più rauca, e so che i miei due migliori amici sono tornati.
Tra poco Ginny salirà in camera con un sorriso a illuminarle il volto, e so già che non sarò in grado di condividere la sua gioia. Mi sento in colpa, ed ecco che la morsa allo stomaco si fa più pesante. È come se fossi invidiosa della sua felicità, e questo mi disgusta.
Lei per me c'è sempre stata in ogni momento, che si trattasse di una risata o di una lacrima, e ora io sono troppo chiusa nella mia tristezza per ricambiarla.
La porta si apre e lei fa il suo ingresso, bella come al solito, con quel filo di trucco a valorizzarle gli occhi, e il suo immancabile sorriso.
Ginny ha dimostrato una forza che io non potrò mai eguagliare: ha aspettato Harry per anni, se lo è visto sfuggire quando finalmente era riuscita a stare con lui, e non ha avuto paura di aspettarlo di nuovo.

«Tutto bene?»

Sento il sorriso svanirle dal viso mentre si chiude la porta alle spalle, e dal tono preoccupato della sua voce so che ha capito che c'è qualcosa che non va anche senza avermi guardato. Non mi sono girata, ho continuato a darle le spalle sperando che non si accorgesse di niente, ma è stato un tentativo vano.

Lei se ne accorge sempre.

E non so perché, appena formulo questo pensiero mi sento più leggera. Mi sento compresa.

«Hai litigato di nuovo con Ron?»

Senza aspettare la mia risposta mi prende una mano e mi sorride incoraggiante, guidandomi fuori dalla stanza fino al giardino.
Non posso fare altro che seguirla in silenzio, perché so che se parlassi la mia voce sarebbe incrinata dal pianto. Quello che non so però, è se il groppo in gola che rischia di esplodere sia dovuto alla tristezza per la discussione con Ron, o alla commozione che il gesto di Ginny mi ha causato.
Sempre disponibile, sempre al mio fianco. Sembra quasi che mi legga nella mente, e a volte mi trovo a pensare che sia più di semplice empatia.
Si ferma in un posto che non avevo mai visto, nascosto dietro gli alberi che circondano la Tana: è una piccola radura al centro della quale un laghetto riflette l'arancio del cielo, e io resto per un attimo senza fiato.

«Venivo sempre qui quando ero piccola e mamma e papà mi sgridavano. Così nessuno poteva vedermi se piangevo»

Avverto un velo di malinconia nella sua voce, e mi sento quasi un'intrusa.
Quasi come se stessi invadendo la sua intimità.
Mi ha concesso di nuovo una parte di lei, e non riesco a trattenere una lacrima.
Faccio per asciugarla, ma Ginny mi ferma la mano e scuote lentamente la testa.

«Non avere paura di lasciare andare le emozioni. Sfogati, dopo starai meglio»

Ricambio il suo sorriso e mi volto verso il laghetto, mentre altre lacrime seguono la prima.
Mi cinge le spalle con un braccio e mi fa sedere sull'erba umida, invitandomi a poggiare la testa sulla sua spalla.
Non dice niente ma si limita a stringermi a sé per darmi forza e conforto, io continuo a piangere lacrime silenziose che non so più riconoscere.
Il sole è tramontato lasciando spazio alle stelle e alla luce chiara della luna, e all'improvviso mi rendo conto che ho smesso di pensare a Ron da quando l'ho sentita ridere con Harry. Mi ricordo di quella morsa che mi ha stretto lo stomaco che ho scambiato per invidia, e mi accorgo con stupore che si trattava di gelosia.
Gelosia perché lei non era accanto a me.
Gelosia perché rideva con lui e stringeva la sua mano.
In questo momento, mentre mi stringe sotto il cielo scuro, capisco il perché di quelle lacrime e di quella gelosia.
Capisco di provare qualcosa che va oltre la semplice amicizia, e questo mi spaventa.
Sussulto tra le sue braccia, ma lei non mi lascia andare.
Mi guarda negli occhi e sembra leggervi tutto quello che provo.
Disagio, paura, imbarazzo, sorpresa... un cocktail di emozioni che mi fa girare la testa.
E lei se ne accorge. Lei lo riconosce per quello che è, e nonostante tutto mi sorride.
Il suo viso è sempre più vicino, e un sussurro raggiunge le mie orecchie.

«Non aver paura delle tue emozioni...»

E come se io non avessi aspettato altro che questa rassicurazione, come se lei non avesse aspettato altro che sentirmi pronta, le nostre labbra si incontrano e si schiudono, le nostre lingue si cercano e si intrecciano, sfiorandosi con dolcezza e danzando con un ritmo perfetto.
E io non mi tiro indietro, perché finalmente la stretta allo stomaco è svanita del tutto e le lacrime hanno smesso di scivolare sul mio viso, perché la sento finalmente mia.
Perché lei c'è sempre stata.

 

***

 

NdA: se siete arrivati fino a qui vuol dire che la storia non è poi così pessima, dai. Spero che abbiate letto il bando del concorso e che abbiate capito il perché di un tale tentativo rischioso. Io ho detto di non comprendere le Ginny/Hermione e la giudice, unitamente alla mia Seconda Aalice, hanno pensato bene di farmene scrivere una; lungi da me trattenermi dall'iscrivermi a un contest, dunque ne ho dovuto pagare le conseguenze!
La storia seguente è invece una Ron/Hermione, scelta come cavallo di battaglia. Nel frattempo se vi va fatemi sapere che ve ne pare di questa “cosa” :)
Bea

   
 
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