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Autore: FunnyPink    13/02/2012    13 recensioni
La mia storia, mi dispiace ma non ho saputo trattenerla mi è venuta e ho dovuto scriverla, le parole sono uscite con vita propria.
Edward e Bella sono destinati a incontrarsi, lei non ha avuto una vita facile, vive per strada, neanche lui ha conosciuto subito la felicità, ma l'ha trovata grazie e a Esme e Carlisle, ma quando entrerà nella sua vita Bella...
Sono umani, sono giovani, cosa hanno da perdere, tutto e niente!
Dal -Capitolo 10-:
-Dopo qualche secondo la sua voce mi arrivò agli orecchi
"aiutami, ti prego, Edward, aiutami"
Crollò, le sue gambe cedettero, e sentii, il suo peso scivolare giù, le feci forza sul suo corpo tenendola, in un attimo mi ero chinato, e le avevo passato un braccio dietro i ginocchi, la sua testa stava appoggiata di lato al mio braccio, senza forze, ma sveglia, sentivo il respiro e lievi gemiti
"Edward, ti prego"
"ci sono io, non ti preoccupare ci sono, io, ti aiuto io"-
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ciao ancora qua, per l'ennesimo lunedì, lo so sta diventando la novella dello stento (“che dura tanto tempo e non finisce mai...” un vecchio detto) ok ho accettato anche le critiche mi fanno piacere ve l'avevo già detto, purtroppo mi dispiace ma dovevano succedere un paio di cosette prima del “the end” qui ne succederà una e presumibilmente nel prossimo capitolo un'altra. Alla fine ne vengono fuori due, una minore ma che ho voluto fortemente, perché gli voglio bene!

Basta non faccio più l'uggiosa

Ci vediamo giù.









Pov Edward







Non ci avevi detto che era stata dimessa”

Rose amore, dato che era una sorpresa non avrebbe potuto certo rivelarcela prima” le disse prendendola per un fianco e attirandola a se per baciarla, Sam era stato appena posato sul grembo della nonna la quale lo stava riempiendo di carette e attenzioni e lui la guardava fisso come se ne fosse incantato

amore della nonna ciao, come stai adesso cucciolo, ho sentito che avevi il raffreddore brutto e cattivo che non ti faceva dormire”

Sorrisi, mentre Jasper scoppiò a ridere

cosa ridi tu, quando ne avrai uno tuo, sarai peggio di me te lo assicuro, è provato scientificamente che quelli che sembrano più composti e seri danno il peggio di se con i propri figli” lo vidi aggrottare le sopracciglia meno divertito stavolta, e ridemmo un po' tutti di lui

certo che si, vedi quei due rispettabili signori alla porta? Il prestigioso dottore scoppiava a piangere in tutte le occasioni: quando Emmett disse papà, la priva volta che Rose gli diede un bacetto, quando Edward prese il vizio di addormentarsi accoccolato a lui e pure quando Alice imparò a usare il vasetto”

ehi” disse mia sorella, indignata per esser messa nel mezzo in quel modo imbarazzante

quell'altro il grande poliziotto, non ancora poliziotto si metteva a quattro zampe e portava Emmett a gropponi facendo finta di essere il suo cavallo, gli insegnava pure come fare colpo sulle bambine, mentre con Rose era gelosissimo e guardava male ogni bambino che la fissava anche con docili intenzioni, mentre con Edward prendeva la scusa per fare sempre i giochini da bambini”

non è vero” protestò

oh no, come no, non eri tu a trascinare Edward sopra anche quando stufo non voleva più fare lo scivolo?”

ma in verità gli andava”

adesso ti intendi di pedagogia infantile, la psicologia inversa non credo valga anche con i bambini?”

Carlisle ma ti hanno ridato quella giusta in ospedale?” finse di chiedere a mio padre sospettoso, ridemmo della sua battuta

Ho una gamba inferma non sono sorda”.



Le ore seguenti furono fantastiche le passammo seduti sul tappeto del salotto a parlare con mamma e papà, ci raccontammo tutto quello che era successo in queste due settimane.

Carl potresti darmi una mano dovrei...”

oh si certo tesoro”

Papà si abbassò su di lei e la tirò su in braccio

papà hai bisogno di una mano?” chiese subito Emmett

no grazie figliolo ce la faccio”

ma io sono più forte davvero, dove devi andare”

grazie tesoro, devo solo andare al bagno, purtroppo la sedia che mi hanno prestato all'ospedale non passa dalla porta del bagno e ho bisogno di una mano, ma ne abbiamo già ordinata una più piccola e il 27 ci hanno promesso che arriverà sicuramente” li fissai stupito

ma ogni volta che deve andare in bagno devi portarla il braccio?”

perora si, ma non è un problema ce la faccio bene”

Mi voltai a guardare i ragazzi pensieroso, ce la faceva constatai ma gli costava abbastanza sforzo, non era sollevare un attimo una persona, era sollevarla, portarla fino al bagno, e poi risollevarla facendo all'inverso, non negavo che papà fosse prestante e muscoloso ma mi pareva un bello sforzo.

E quando non c'è papà come fai?” chiese Bella interpretando anche i nostri dubbi”

non è che ho la vescica così debole ragazzi non dovete preoccuparvi”.

Sperai mentalmente che superasse il suo imbarazzo e che si facesse aiutare anche da noi, fin quando la nuova sedia non fosse arrivata.

A cena scoprimmo che anche con la sedia aveva altre limitazioni, come la cucina stessa. Il tavolo andava abbastanza bene, aggiungemmo un cuscino alla sua sedia e si trovò quasi al nostro pari, ma il bancone, il frigorifero e gli scaffali risultavano tutti fuori portata.

Cercava di non farcelo notare ma lo vedevo, non riusciva nemmeno a guardare dentro una pentola con un piccolo bordo.

Ma si era comunque ostinata a voler fare qualcosa in cucina, insieme a me e Bella.

Le dicemmo di preparare la verdura, così sul piano della tavola tagliò la verdura che poi avremmo saltato in padella.

Bella le passò poi le stoviglie e preparò la tavola, intanto per distrarla le raccontava dei set fotografici facendola ridere da pazzi quando le descriveva Emmett dipinto.

Dopo cena papà sistemò mamma sulla poltrona a differenza di prima

Vieni tesoro che dobbiamo fare gli esercizi” le disse premuroso.

Si chinò di fronte a lei, massaggiando prima la gamba, con delicatezza, per scaldare un po' il muscolo e per poi cominciare a muovergliela contando i secondi mentre lo faceva, ci disse che il dottore le aveva dato dei tempo precisi, doveva allungare e piegare di un certo grado il ginocchio rialzato in massimo di sessanta secondi e non meno di quaranta, così da non fare il movimento troppo in fretta ma neanche troppo lento, fecero anche altri movimenti laterali, e leggerissime inclinazioni. Papà aveva partecipato alle sedute così da imparare i movimenti. Infine le aveva preso i pedi e aveva cominciato a muoverli come se lei stesse camminando, ci disse che lui iniziava e lei sforzandosi doveva continuare il movimento.

Erano tutti movimenti cauti e all'apparenza leggeri, ma notavo la ruga di concentrazione sul volto di mamma e via via che passava il tempo anche di stanchezza. Quando dichiarò tutto finito, mamma si lasciò andare sullo schienale come fosse sfinita, e papà nel rialzarsi non si lamentò ma lo vidi stirarsi a lungo le spalle e la schiena fino ad allora chini.



Ragazzi abbiamo preparato per voi la nostra camera da letto, visto che mamma non può salire le scale noi staremo nel divano letto nello studio stavolta” ci avvisò papà

ok, in effetti per mamma è più accessibile” quella porta di casa era più ampia tanto che anche questa sedia poteva passarci

perfetto allora prendiamo la nostra valigia e saliamo, buonanotte”

Entrati nella loro camera, avrei tanto voluto ridere, mi sentivo un po' in imbarazzo a dormire nel letto dei miei genitori con la mia fidanzata

che ridi?”

siamo nel letto dei nostri genitori”

si...quindi?”

non ti sembra bizzarro?”

mmm no perché dovrebbe esserlo”

è dei nostri genitori, insomma, loro stanno sempre qui e anche...”era imbarazzante anche dirglielo

Edward che blateri”

Oh insomma ci fanno l'amore no?”

oh” disse, guardò un attimo le lenzuola, fissò me e alzò le spalle “non ci vedo assolutamente niente mio caro”

ma come...” e lei si sedette sul letto, nella parte che sarebbe stata la sua, mettendosi in ginocchio e allargando le braccia come a mostrare qualcosa

se ti fa sentire meglio mamma e papà sono nel letto dove noi ci siamo coccolati diverse volte, ed oggi mamma era distesa sul divano...” la vidi sorridere, forse maliziosa ma anche timida visto che non mi fissò in volto, mi fece impazzire per lei.

Cosa che riusciva facile visto che io stravedevo per lei qualsiasi occasione, tanto più ora che era seduta sul letto, e stavamo parlando delle nostre esperienze.

Giusto, ma loro ne sono ignari”

credi davvero che il letto dove abbiamo abbiamo fatto l'amore gli ultimi giorni della nostra permanenza fosse immacolato?” mi bloccai alle parole della mia ragazza, non era decisamente un'immagine che avrei voluto contemplare, Bella intercettò il mio pensiero e scoppiò a ridere, gattonò fino a me e afferrandomi per la maglia mi tirò giù, e inevitabilmente caddi sul letto dei miei.

Andiamo su sciocchino” continuò tirandomi in modo che fossi finalmente comodo sul letto

Bella è il letto dei miei” continuai a cantilenare, chissà qual'era il lato di mamma e quale di papà, il comodino era stato svuotato di qualsiasi cosa, la sentii poi sbuffare infastidita, mi accorsi in quel momento di un particolare, Bella aveva tirato giù la zip della maglia di pile, la aveva aperta lei, da sola, e le sue manine stavano accarezzando il mio petto al di sopra della polo

ehi finalmente ci sei” mi disse guardandomi in volto

beh tu stai cercando di spogliarmi sul letto dei miei” alzò gli occhi al cielo

quanto la fai lunga vediamo, se riesco a farti dimenticare chi dorme in questo letto” questa frase mi fece probabilmente saltare una delle coronarie, fissai sconvolto la mia ragazza, mentre questa, rossa in volto e con lo sguardo distratto, stava salendo sulle mie gambe.

Mi stava salendo a cavalcioni.

Mi provocò un brivido che niente aveva a che fare con i proprietari del letto

vedo che ti lamenti meno adesso”

Ho te davanti, anzi...sopra credo sia ovvio che sto perdendo l'uso corretto della parola” Bella rise divertita, mentre dopo essersi tolta la sua felpa anche lei era rimasta in magliettina e le mie mani le stavano accarezzando il fianco

esagerato”

oh io non esagero affatto, tu forse non ti rendi conto di quanto sei attraente in ogni istante, e se fai così, con questo visetto malizioso” gli accarezzai il mento sollevandolo “io non resisto mica, tu mi vuoi morto” mi allungai e lei pure, ci incontrammo a metà strada. Le sue labbra erano buone morbide e succose, non avrei mai avuto abbastanza, era qualcosa che avrei voluto per tutta la vita, così affamate sulle mie erano una perdizione.

La trascinai a me, facendola sedere sul mio bacino, le mie mani del tutto indipendenti percorrevano strade impervie e piene di curve, fin sotto la sua maglia, che ben presto fu solo un ricordo. Non che le sue fossero meno avventurose, perché ben presto anche io mi ritrovai senza l'indumento. Mentre le stavo baciando il collo, beandomi dei suoi sospiri silenziosi cercò di dirmi qualcosa

vedo che adesso non ti importa di chi sia questo letto” non mi vergogno di dire che registrai queste parole, ma finii per non capirne il senso tanto più che le accantonai subito quando lei cominciò a stuzzicare l'orecchio, cosa che non aveva mai fatto e che mi mandava...beh come tutto il resto di lei, e niente importò più se non lei che si donava di nuovo a me e che insieme diventavamo ancora una cosa sola.



Due cose in contemporanea mi svegliarono quella mattina, la vigilia di natale, qualcosa di morbido che mi dava i brividi e che a tratti sfiorava il mio petto, e il rumore di una porta che si chiudeva in corridoio seguita da un versetto di un bambino e da sua madre che si raccomandava di fare piano altrimenti avrebbe svegliato papà e che gli faceva pregustare il latte con i plasmon.

Sospirai per la piacevole tortura e alzai un braccio, con la mano trovai presto i capelli di Bella, e gli accarezzai con dolcezza e come ringraziamento

ti sei svegliato”disse, aprii allora gli occhi e vidi la sua figura, con la testa china sul mio petto e il lenzuolo attorcigliato a dosso. Pareva una dea tanto era bella

buongiorno” le dissi accarezzandole la guancia

'giorno amore”, si chinò sul mio volto per lasciare un bacio sulle mie labbra, e poi tornò sul mio petto

dormito bene?”

si molto bene”

si anche io, che ore sono?”

è presto”

quanto presto?”

presto che sono ancora tutti a dormire”

E perché tu sei sveglia?”

quante domande...mi sono svegliata un quarto d'ora fa, non sapevo che fare, visto che non riuscivo a dormire e ho pensato di darti noia”

darmi noia? Volevi dire stuzzicarmi”

perché ti avrei stuzzicato?”

uh si parecchio anche” le dissi alzai il busto quel tanto che mi permise allungarmi su di lei per catturarla in un bacio, lei pensò fosse solo a stampo ma imprigionai la sua nuca tra le mie mani, e ben presto feci si che ricadesse, sul cuscino. Quando la lasciai fu solo perché mi dovetti chinare a lato del letto, sollevare i miei pantaloni e frugare in tasca, togliendo quei pacchettini di dentro poggiandoli sul comodino, tornai da lei che rideva

ce ne sono tanti” disse

si ho fatto la scorta per ogni evenienza” dissi abbracciando tutto il suo corpo nudo, mentre lei stava facendo la stessa cosa. Non ci volle molto ad eccitarci più di quanto non lo fossimo già e fare nuovamente l'amore.



Distesi ancora nel letto abbracciati stavamo parlando di cose futili

hai più sentito Fulvio?” le chiesi

no nei prossimi giorni lo chiamo”

era solo per chiedere, ti sei divertita ultimamente”

si è stato semplice e carino quello che ho fatto e mi sono divertita”

molto più che nel magazzino”

che centra quello è un altro lavoro non è divertente, è impegnativo e stancante però è lavoro”

perché quello con Fulvio non lo è?”

suppongo che dovrebbe esserlo, ma mi diverto e mi sembra strano pensarlo”

E' bello avere un lavoro che ti diverte, che ti fa stare bene”

a te fa stare bene curare gli altri?”

si mi piace e mi sento utile” le strappai un bacio sensuale “tu che cosa vorresti fare, cos'è che ti fa stare bene” la vidi pensierosa, ma quando rispose sorrideva

tu?” quella risposta accese un fuoco di eccitazione, insieme a tanto orgoglio, la attirai con le braccia circondandole la vita

anche tu mi fai stare bene e tanto tesoro, per questo ti voglio sempre con me” la baciai ancora, ma poi la lasciai a malincuore “ma a parte il sottoscritto?”

sai che non lo so? Non ho mai sperimentato tante cosa da dire cosa mi piace o no, sicuramente non mi piace il tuo lavoro o comunque l'ospedale ci sono stata anche troppo e odio tutti quegli aghi” mosse le dita come a scacciare qualcosa di orribile

allora cosa ti piacerebbe, la cucina ti piace, mi sembra che ti diverti”

si in effetti mi trovo abbastanza a mio agio, un'altra cosa che mi diverte è quando facciamo con Alice le vetrine, quella cosa degli abbinamenti mi diverte un sacco”

ti piace fare la vetrinista?”

c'è un lavoro con questo nome?”sorrisi baciandole la fronte aggrottata

si che c'è le grandi marche creano una vetrina che poi ricreano per tutte le loro filiali ma i piccoli negozi hanno bisogno di vetrine proprie e non sempre riescono da soli”

che strano, vedi non so neanche queste cose. Ok poi il lavoro di Emmett mi pare noioso”

si su questo ti do ragione, non so neanche come faccia lui a stare in quello studio non è certo il tipo”

infatti, quello di Rose è troppo simile al tuo, quello di Alice beh è bello in parte ma non credo di avere la sua inventiva, Jasper tralasciamolo perfavore”

ahaha, comunque non ci sono solo quei lavori li, insomma ci sono lavori per lo stato come negli uffici e per il municipio, ci sono i commessi, so che non ami molto il contatto con le persone ma presto starai bene e New York non ha solo quei grandi negozi in cui lavori tu, ci sono anche i piccoli, pensa a dove lavorava Angela”

una libreria” provò ad accennare, sorrisi

sarebbe bello, tu ami i libri, e anche io, purtroppo non è un genere che va molto, adesso ci sono i grandi supermercati che vendono i libri e le librerie si perdono un po di vista e trovare lavoro in queste sarebbe davvero un colpo di fortuna, ma potremmo provarci lo stesso, non ci dobbiamo abbattere, librerie può andare, anche biblioteche magari, certo NY sono immense ma potrebbe essere un bel posto”

negozio di musica”disse un po' più dubbiosa

intendi di CD”

si qualcosa del genere, anche di dvd insomma non sono un'accanita della musica ma mi piacciono e poi per quello che non so ci sarà un computer e una lista...”

potremmo provare anche quello, ma sono tutti lavori a contatto con le persone”

si lo so ma non trovo molte soluzioni”

oh si che ci sono, per ogni commesso ci sono migliaia che lavorano dietro

mi fissò dubbiosa “dietro ogni industria, ditta , negozio società, studio ci sono centinaia di persone dietro che lo gestiscono e lo mantengono

ci sono quello come Emmett, ma ci sono anche i segretari, ti ricordi il tuo primo colloquio?”

si fu un disastro”

fa niente, ma era per un ruolo di segretaria, telefono, appuntamenti, segnare sull'agenda, ricordare appuntamenti ci sono anche questi, non ti piacerebbe”

andrebbe bene”mi rispose, ma non era convinta

ma non ti piace, va bene ma non ti piace

farò qualsiasi cosa Edward ma non so cosa mi piace fare, l'idea non mi entusiasma, quella della scrivania, ma va bene è tutto ok”io invece volevo per lei qualcosa che le piacesse, qualcosa che la facesse stare bene, dopo tutto quello che aveva passato, non aveva neanche questa grande urgenza di soldi

no non va bene, insegnante? Certo dovresti studiare ancora, ma non ti piacerebbe lavorare con i bambini?”

mi piacciono i bambini ma non so se sono in grado di gestirli”

Dovevo cercare un'idea

barrista”

cosa?” mi rispose stupita

no ok, stilista mai provato a disegnare vestiti?”

no non ho questa inventiva riesco solo ad abbinarli”

estetista”

ma se neanche curo me stessa, non mi do neanche la crema per il corpo tranne quando me lo ricorda Alice”

non ne hai bisogno in effetti” allungo una mano fino a sfiorare la sua coscia accarezzandola, una pelle come questa...

dai fermo” rise

ok, potresti sempre fare i massaggi”

no non credo sia il caso”

uhhh parrucchiera, questa non è male” la vidi pensarci

c'è da studiare vero una scuola a posta”

si certo devi fare dei corsi, è una cosa creativa anche questa”

non scartiamola dai, ma non so, non sono mai stata da un parrucchiere, me li hanno sempre tagliati le ragazze finora” a questo non avevo mai pensato

fornaio anzi pasticcere”

ahahah di la verità c'è un interesse personale dietro questa richiesta” ammiccò

beh sai un po' mi piacerebbe mangiare tanti dolci...”

goloso!”

pescivendolo questa è bella eh?” dissi, ovviamente scherzando

e tu farai il mio marinaio” mi rispose avvicinandosi maliziosamente

uh certo, il marinaio e il pescivendolo hanno sempre ottime relazioni” la baciai sulle labbra mentre la mia mano tornava a sollevare la sua coscia, rise sulle mie labbra

fotografa” soffia sulle sue labbra a un paio di millimetri dalle mie “come Fulvio”

anche Angela ha questo hobbie, ti potrebbero insegnare”

forse sarebbe carino, teniamo da parte” la attirai nuovamente a me, mentre la mia mano massaggiava la sua gamba e le sue mi scompigliavano i capelli.

Sentimmo però altri rumori in corridoio, erano due voci che stavano parlando, anzi ridendo, Alice e Jasper, mentre scendevano le scale.

Mettemmo fine al bacio.

mi sa che dobbiamo alzarci” dissi

mi sa anche a me”

ricordati di quello che stavamo dicendo adesso” le dissi baciandola ancora, tanto per sottolineare il dialogo che mi piaceva riprendere era quello di lingue.

vado prima io in bagno, fai sparire quel mucchietto sul comodino, potrebbe entrare qualcuno” mi disse entrando nella stanza da bagno

agli ordini”.



Emmett con Sam, Jasper, Alice e papà, andarono a fare una passeggiata in centro, era freddo ma si era quietato il vento e si stava abbastanza bene.

Io, mamma e Bella invece ci dedicammo all'imminente pranzo e cena di natale facendo un salto al supermercato.

Bella spingeva il carrello e io mi occupava di mamma. Aveva insistito tantissimo per venire, visto che non metteva piede fuori dal giorno della sparatoria e voleva muoversi, papà aveva obbiettato ovviamente e poi si era proposto per venire, ma lo avevo rassicurai dicendogli che l'avrei curata io. Quando tornammo a casa trovammo gli altri già a scaldarsi col fuoco e Sam intento a costruire qualcosa con il lego.

Mamma approfittò della fine del pomeriggio per chiamare i genitori, non avevo mai imparato a chiamarli nonni, e fargli gli auguri di buon natale, loro erano anziani non si potevano muovere e non gli era stato detto del suo incidente. Subito dopo chiamò casa di suo cognato e di sua nipote, la sorella era morta qualche anno fa in un incidente, con il parente si vedevano raramente ma mantenevano i rapporti. A Bella raccontai che mia, beh quasi anche sua, cugina, aveva trent'anni e gestiva un'associazione di recupero tossicodipendenti a Boston abitava accanto al padre, e sopra casa dei nonni ed era single incallita, una ragazza casinista tutto il contrario del padre e della madre di lei e che sicuramente le sarebbe piaciuta.

Carlisle non aveva parenti diretti, i genitori erano morti che lui era ancora ragazzo, solo Emmett si ricordava un po' della nonna, inoltre era figlio unico, chiamò però un suo vecchio zio, e qualche amico e collega sparso per fare gli auguri almeno verbalmente.



La sveglia della mattina di natale fu qualcosa di sconcertante. Meno male che io e Bella ci eravamo rivestiti perché un tornado in pigiama e un folletto di babbo natale, direi visto il costumino di Sam, piombarono dalla porta saltando sul letto, facendoci spaventare a morte, e poi decisamente ridere di gusto. Sam rideva e saltava trascinando Bella con se a giocare sul letto, poi prese a ridere come un pazzo rotolandosi mentre gli facevano il solletico, Bella saltò anche addosso a Emmett atterrandolo sul letto come punizione per quella sveglia e iniziarono a fare a cuscinate, alla fine lui si sollevò che praticamente lei era finita a cavalluccio sulle spalle

andiamo a svegliare gli altri”

Così afferrai io Sam caricandolo il spalla mentre lui rideva e scalciava e piombammo alla carica nella camera dei nostri fratelli. Fortunatamente anche loro erano vestiti, avevamo sempre un bambino con noi. Bella fu scaricata sul letto e piombò su Jasper scoprendolo e tirandogli un cuscino prima che riuscisse a capire qualcosa, Alice si era già svegliata e rideva, mentre Emmett cercava di farle i solletico e lei si dimenava, io e Sam saltavano sul letto, il bambino cantava o urlava non si capiva bene ma era entusiasta, ci raggiunse anche Rose, che si distese sul letto con noi, ridendo di quanto sembrassimo una banda di pazzi.

Adesso dobbiamo assaltare la camera giù”

all'arrembaggio” urlò Alice a piedi scalzi come noi, più o meno vestiti, Bella fu caricata di nuovo in spalla, io ripresi Sam, Alice era in testa e Jasper correva per mano a Rose che aveva aiutato a tirarsi su dal letto.

Dire che una mandria impazzita avesse meno effetto era una pura verità, arrivammo a fine delle scale cantando a squarciagola una stupida canzone di natale.

Quando aprimmo le porte dello studio, erano già entrambe svegli, anche se leggermente stupiti, ma non ci fermò certo da assaltare anche il loro letto

papà disse qualcosa tipo “scappati da uno zoo” mentre mamma chiedeva al marito “se avesse nascosto bene gli alcolici del minibar”

Nessuno dei due però era arrabbiato, ci accolsero come la loro banda di animali-ubriachi e papà lanciò anche qualche cuscino, mamma da brava nonna aiutava Sam a saltare mentre cantava ancora con Alice, io stavo assistendo con Jasper e Rose alla maratona di corsa nello studio nel quale Emmett fuggiva da Bella, badate bene non il contrario, quando anche lei aveva capito che pure lui soffriva molto il solletico.



Dopo essersi ripresi facemmo tutti una bella colazione, ci mettemmo qualche abito più caldo e ci accomodammo sotto il grande albero all'angolo del salotto vicino a tutti i regali per scartarli assieme.

Bella era emozionata non aveva mai vissuto un natale, era intimidita ma felice, e gliene stavamo offrendo sicuramente uno dei migliori, io stesso non ricordavo un natale così pieno di euforia e di famiglia, il mio primo natale con Bella. La fissavo mentre le luccicavano gli occhi, quel giorno ogni poco mi chiedeva “e poi?” gli spiegavo tutti i riti del nostro natale, l'albero, i dolci ecc... nonostante lo sapesse, di ricevere un regalo da ogni singola persona in casa, per lei avevamo deciso di fare le cose in grande, a ogni pacco che ricevette si lamentava per l'eccesso di attenzioni che le avevamo dedicato.

Le regalai un bracciale con un ciondolo a cuore, e una macchina fotografica reflex, rimase impressionata a guardarla.

Dato il discorso del giorno prima sperai potesse aiutarla a decidere se le piaceva o meno.

E' come quella di Angela”

quasi è molto simile però un po' meno professionale, ho visto che la guardavi curiosa e non ne avevi una, è un po' complicata rispetto a quelle normali, ma le foto sono uno spettacolo”

non era un suggerimento disinteressato allora il tuo” sorrisi

beccato” e le feci l'occhiolino, anche Rose fu affascinata dalla macchina.

Lei invece mi aveva regalato l'xbox nuova, a casa avevamo ancora la vecchia play, e d'accordo con le ragazze che mi regalarono il kinekt con i sensori di movimento, e un gioco di sport, mi raccontarono anche di aver comprato insieme anche un gioco di ballo, per sfidarci.

Ci ringraziammo a vicenda con un bacio, mentre lei rimase in braccio a me a contemplare il suo nuovo bracciale, che doveva abbinarsi molto bene all'anello secondo lei.

Ad un certo punto Emmett sparì e tornò giù con un sacchetto di plastica, ne tirò fuori dei quadratini di plastica chiusi alla meno peggio con lo scotch e ne diede uno a me e Bella, uno a Jasper e Alice e l'ultimo a mamma e papà.

è un piccolo regalo extra, apriteli, prima voi Bella”

complimenti per il pacchetto” dissi

ah-ah”rispose lui

li ha fatti Emmett colpa sua” disse Rose appoggiata lui, lui rispose a uno sguardo storto, ma non resistette ai suoi occhioni e la abbracciò baciandola e sorridendo sornione...il solito!

Bella aprì trovandoci il bavaglino di Sam per giunta anche sporco

Bello, dobbiamo farti il bucato?” chiesi ridendo

Non risposero ma fissarono Jasper col il pacchetto in mano, lo aprì e centro c'era un calzino sempre di Sam.

oddio ma puzza, ma li lavate mai i piedi a vostro figlio? Qui dobbiamo davvero fargli il bucato” mi disse lui

o vogliono che facciamo qualche cuginetto per Sam” rispose Bella, ma mamma e papà stavano già aprendo il loro e gli fissammo per sapere che indumento avessero trovato, ma li vidi tirare fuori un oggetto, non sicuramente di Sam.

Vidi mamma aggrottare le sopracciglia, e poi alzarle

un test di gravidanza...OM-MIO-DIO-E'-POSITIVO-ROSE-TESORO!” entrambe i nostri genitori si gettarono su Rosalie, abbracciandola insieme.

Stavo ancora rielaborando la notizia

guardate che è anche mio” protestò Emmett, e un secondo dopò papà lo abbracciò con così tanta forza che se non fosse stato lui qualcun altro avrebbe sofferto tanto impeto.

Il sorriso di Emmett era qualcosa di grande e abbagliante, ci leggevo quanto fosse fiero e entusiasta della lieta notizia.

Mamma e Rose piangevano ancora abbracciate.

Alice stava piangendo accanto a Loro. Jasper stava aspettano che papà sciogliesse l'abbraccio per festeggiare anche lui nostro fratello.

Io e Bella appena avuta la notizia ci eravamo avvicinati a vicenda, Bella nella mia stretta felice e commossa insieme.

Io non potevo esprimere quanto fossi fuori di me, dopo tutto ciò che anche loro avevano passato, finalmente adesso avevano la loro vita di famiglia con un figlio, e il destino gli stava regalando anche la possibilità di un figlio tutto loro. Compatii mamma ma ammirai la sua felicità e l'entusiasmo nel festeggiare, anche se sapevo che una nota di amarezza sarebbe sempre rimasta dentro di lei per questa mancanza.

Quell'abbraccio serviva anche a questo, Rose lo sapeva e rispondeva con forza non solo per felicità anche per dare il suo conforto.

Pian piano anche io e Bella sciogliemmo il nostro abbraccio, per congratularci con i futuri, di nuovo, genitori. Sam giocava guardandoci a tratti stranito ma troppo occupato dal suo nuovo trenino di legno.

Quando arrivai davanti a mia sorella ci fissammo a lungo, sorridendoci, lei tra gli occhi rossi del pianto, le presi le mani stringendole forte, e poi le scostai i capelli dal viso.

Io e Rosalie avevamo condiviso tanto, e tanti momenti, anche se molti tragici e davvero brutti per lei, momenti di panico e spavento, di isolamento e tristezza. Avevamo passato di nuovo ore assieme quando mi raccontò che non riusciva a rimanere incinta, parlavamo assieme di cure, medicine, farmaci, vitamine e un po' della sua voglia di diventare mamma.

Quando l'abbracciai, le dissi solo:

sorridi mammina” e la tenni accanto a me per diversi minuti.



La giornata emozionante continuò con una messa di natale, dopo pranzo, e una breve vista alla riserva, per consegnare qualche regalo e riceverne altri, quando cominciò a nevicare in modo abbastanza forte lasciammo subito la riserva per tornare a casa.

Mamma era molto stanca, doveva stare a riposo ma non voleva perdersi niente del natale, fece un pisolino prima di cena così che io e Bella avemmo campo libero, visto che avevamo costretto anche Rose a stare seduta. Mi piaceva stare in cucina con lei, mi piaceva come si muoveva sicura, come afferrava con decisione le pentole, mi piaceva quando assaggiava i piatti e quando la vedevo corrucciare la fronte indecisa su un sapore. Mi piaceva anche stuzzicarla ovviamente, imprigionarla al bancone, infilarle qualche mano nel mezzo, stuzzicarla mentre mentre era concentrata o obbligarla a farmi assaggiare le pietanze direttamente dalla sua bocca, la scusa più stupida di questo mondo!



Ahimè quei giorni volarono, era già il giorno seguente al natale, e ci trovavamo in chiesa, fuori imperversava la neve e la chiesetta era semivuota tranne che per la presenza della famiglia Cullen, il branco tranne Quill che aveva dovuto lavorare, la famiglia Swan di cui conobbi finalmente il figlio, un giovanotto dalla pelle leggermente olivastra come Sue, ma molto simile allo sceriffo, Brian, oltre che gli anziani della riserva.

Io e Bella eravamo rimasti a lato dei genitori, mentre il prete parlava del battesimo e dell'importanza della crescita del bambino sia della famiglia che del padrino e della madrina. Sam era voluto stare in braccio a Bella e si spenzolava in giù perché voleva toccare quei barattolini sistemati sull'altare e appena portati dal prete. Volevo ridere, e non trattenni le risate quando Emmett dopo averlo ripreso in braccio lo tenne sopra la fonte battesimale, vidi in bambino irrigidirsi come un baccalà, si guardava sperso mentre gli versavano acqua sulla fronte e si scansò quando il prete doveva ungerlo.

Tutto sommato andò bene, e finita la cerimonia anche il prete rise di Sam quando questo gettò la mano nella ciotola con l'acqua schizzando tutti li attorno.

Quella sera mi addormentai consapevole che quello che stava per arrivare il 27 dicembre sarebbe stato un giorno duro e di allontanamenti la partenza era prevista il 28 mattina.

E fu così, l'entusiasmo scoppiava per poi rimaneva sospeso nell'aria fino a sgonfiarsi, sarebbero trascorsi tanti mesi prima di vedersi stavolta.

Nel primo pomeriggio la tensione fu allentata da una breve visita di Angela e Ben, che purtroppo ripartirono in fretta perché la bufera rendeva le strade scivolose e molto lente da percorrere.

Quel giorno la sedia di mamma non era arrivata, forse rallentata dal maltempo, ero dispiaciuto di dover lasciare i miei soli in questo momento un po' difficile e anche gli altri lo erano ma la nostra vita chiamava e avevamo dei lavori e delle responsabilità non indifferenti che ci attendevano a casa.

Mamma come farai in questi giorni, dovrai farti accompagnare ogni volta da papà” chiese Bella seduta sul tappeto accanto alla sua poltrona

so aspettare tesoro, quando vostro padre sarà di ritorno da lavoro allora mi aiut-”

cosa?” la interruppe stupita, mi volsi anche io corrucciando la fronte

cioè papà andrà a lavoro e tu rimarrai qui a casa da sola?”

non sono proprio sola tesoro, verranno delle mie amiche e Sue ogni tanto a darmi una mano alla casa”

si ma ogni tanto, la maggior parte del tempo sarai sola?” insistette Rose

papà perché non rimani?”

ho provato a chiedere ma anche la direzione non può più assecondarmi mi sono assentato troppo in questo periodo, mi hanno permesso di non allungare i turni e farmi evitare gli straordinari” rispose lui mesto sospirando la cosa gli pesava molto, e lanciò anche un'occhiataccia a mamma come se lei avesse qualche colpa che non sapevamo

ma chiamerete un'infermiera o una badante spero” mi espressi finalmente

se ci riesci tu a convincere tua madre”

no no è fuori discussione mamma”

no infatti ma' non puoi rimanere sola” protestarono in diversi

io non voglio nessuno in casa mia, sono in grado di gestirmi”

no non è vero non puoi neanche andare in bagno o salire sul letto” disse decisa Bella, con uno sguardo di rimprovero

niente di quello che direte mi farà cambiare idea”

invece si, non ci puoi stare, e se cadessi? Ci hai pensato? Dovresti aspettare che papà tornasse e ti trovasse a terra, magari svenuta o ferita?” tuonò Emmett in piedi, Sam si spaventò e si accoccolò meglio tra le braccia di Rose

tesoro ascoltali” provò a insistere papà, sicuramente lui aveva già combattuto questa battaglia

no”

sei una testona, come credi starei a lavoro sapendoti in potenziale pericolo”

non sono in pericolo state esagerando”

mamma, Esme non stai ragionando non riesci neanche a cucinare non arrivi ai fornelli come puoi pensare di fare da sola, Sue ha da fare, ha suo figlio a cui pensare, verrà da te un'ora massimo due, no non puoi stare così” la rimproverò duramente ancora Bella inginocchiandosi davanti a lei

E' inutile ragazzi”

sei più dura di una bambina” gli disse Emmett

vi ringrazio per la vostra alta considerazione di me ma-”

non ci provare, lo sai che qui dentro ti vogliamo tutti bene, e pensiamo al tuo bene e basta, sei tu quella che sottovaluta tutto e ci fai passare per stupidi e mi dispiace ma' non ci sto” arrabbiato seriamente Emmett le puntò il dito contro stupendo tutti, compresa mamma stessa e salì le scale sicuramente per sbollire un po.

Papà le si avvicinò quando la vide chinare il capo fino a coprirsi quasi il volto, immaginai che se non stesse piangendo lo stesse per fare, Emmett era stato duro soprattutto con i gesti e lo sguardo, ma in questo momento ero assolutamente d'accordo con lui. Alice e Jasper erano torvi anche loro seduti sul divano.

Osservai Bella ancora sulle ginocchia e seduta su i piedi, guardava mamma e aveva uno sguardo altrettanto torvo, la vidi stringere i pugni forte, come se volesse prendere a cazzotti qualcuno e per un attimo pensai volesse farlo con mamma, ma scacciai questo pensiero. Istintivamente mi portai seduto lontano dallo schienale, eretto.

Me lo disse l'istinto ancora prima che il suo sguardo.

Lessi nei suoi occhi disperati e tristi ciò che aveva pensato, riuscii a capirlo in un attimo stupendomi io stesso della facilità e la semplicità con cui ci parlavamo. Cosa che rese quello che lessi ancora più sconvolgente e inaccettabile.

NO” dissi alzandomi in piedi e tuonando forte tanto quanto mio fratello se non di più “no, no, no, no” feci subito il giro della poltrona portandomi alla spalliera come ad allontanarmi.

no assolutamente no non te lo permetto”

tutti mi stavano guardando esterrefatti, mia madre si accigliò

Edward non puoi-” iniziò mamma

zittà” la sgridai rispondendo male a mia madre forse per la seconda o terza volta in vita mia “hai fatto già abbastanza” continuai

poi puntai di nuovo Bella che si era rialzata dai piedi

no non lo farai, ti legherò al sedile dell'aereo se fosse necessario”

che stai dicendo?” chiese Alice

Edward è l'unico modo, lei è testarda non voglio, non vorrei ma è l'unico-”

NO, no che non lo è le pianteremo un'infermiera anche contro la sua volontà non importa, ma tu vieni con me”

cosa?” chiese papà, fissandoci entrambi “Bella?”

la vidi guardarsi le mani, triste, abbattuta, no non poteva fare così mi faceva imbestialire, mi volsi infilando le mani nei capelli con rabbia

rimango io qua con mamma, finché non avrà ripreso un po' di autonomia le darò una mano”

no ho appena detto di no” ripetetti afferrando qualcosa sa un mobile e lanciandolo a terra, era di legno e perse un pezzo, Bella si alzò e fece per venirmi in contro, feci qualche passo addietro alzando le mani, no non doveva convincermi, non poteva.

Edward sii ragionevole è l'unica cosa, sai che non vorrei stare lontana”mi divincolai, la sorpassai tornando il salotto con lei alle calcagna

non voglio lasciarti qui a chilometri di distanza, non voglio e non ce la faccio Bella ti prego” avevo un magone in gola e la voglia di piangere ma cercai di trattenermi, anche se la mia voce uscì distorta

Edward, amore, io n-non...posso far finta di nulla i-io sono l'unica che non ha legami di lav-oro” singhiozzava lei dandomi le sue motivazioni che ignorai

certo tu non hai nulla a New York, ne hai paura, non ce niente che ti importi la... beh peccato ci sia il tuo fidanzato”

Edw-ard perfavore non è facile ho pa-paura anche io”

vuoi tagliare tutti i ponti, poi che fai ti trasferisci qui, mi lasci e così sarai di nuovo libera”

CHE STAI DICENDO” la voce di Bella stridula, acuta e terribile, avevo detto a sproposito quelle parole, Bella era immobile e terrorizzata, no non volevo questo

no non volevo dire...”la abbracciai, avvolsi completamente il suo corpo ancora rigido e la trascinai nello studio in fondo al corridoio, avevamo già dato abbastanza spettacolo.

Cercai di respirare in quei pochi metri, fin quando non chiusi la porta

Edward che stavi dicendo ti prego”

no non volevo dire quello Bella ma mi fa male non voglio lasciarti qua, e non posso lasciare così il mio lavoro, hanno già fatto storie finora, non posso pensarci, tornare a casa e non trovarti, ho dormito una notte senza di te ed è stata insonne, non riuscirei a vivere, Bella perfavore ripensaci”

Edward devo farlo per la mamma ha bisogno”

anche io ho bisogno, ho bisogno di te”

ti amo”

anche io amore ti amo e per questo non posso lasciarti qua”

presto si rimetterà e tornerò a New York”

tu odi New York”

non è più la mia città preferita ma ci tornerò perché ci sei tu”

vorrei mollare tutto e rimanere con te” dissi fiaccato dalla discussione, lei poggiata al mio petto con le mia braccia a tenerla più stretta possibile

ma non puoi hai delle responsabilità, la tesi da finire, devi andare a fare quelle ricerche e parlare col tuo relatore, e hai dei pazienti da salvare”

e tu hai un fidanzato in pena che morirà d'ansia” la sentii ridere appena il pianto si era calmato.

Ero pronto per quanto fosse dura ad abbandonare i miei genitori ma non la mia Bella, mi domandai se avrei potuto vivere, se lo avevo mai fatto e come era la mia vita prima, ormai c'era lei e tutto era diverso.



Quando tornammo in sala fummo accolti da un fiume di domande, la metà si era alzata venendoci in contro, compreso Emmett che era sceso, istintivamente mi strinsi a Bella e lei fece lo stesso, fortuna gli altri si fermarono vedendola indietreggiare alla loro carica.

Bella non lo devi fare”

Bells ti prego”

ce la caviamo tesoro davvero non vedi”

E' una testona Bella non può fare come le pare” quest'ultimo Emmett a quanto pare ancora inviperito con la madre

No faremo così, rimarrò qualche settimana, finché Esme non sarà più in forze” si volse fissando l'interessata

non devi posso farcela”

si che devo e tu non ce la puoi fare” la vidi sospirare tremante e poi coprirsi di nuovo il volto, ma non prestai oltre attenzione a mamma, strinsi forte le mani di Bella che si volse e mi abbracciò stretto, feci lo stesso.







Che dire?

Viva i futuri genitori...di nuovo!!!!

Essì alla fine ho deciso che era venuto il momento, la loro vita era serena non avevano più cercato con forza quel figlio che non sembrava voler arrivare, pareva ci fossero problemi inizialmente. Dopo Sam non hanno cercato un figlio, hanno lasciato stare ma sono stati premiati, Rose si sentiva strana e aveva uno strano presentimento, la mattina prima di partire ha fatto un paio di test tutti positivi, hanno preparato la sorpresa per i loro familiari, senza dire nulla, si spiega anche il loro entusiasmo da novelli sposini.

C'è stato il battesimo e devo confessarvi che la storia della fonte e del bagno, è successa al battesimo di mia nipote, facevo la madrina, la bambina ha buttao le mani nell'acqua sollevando tutto e noi parenti più il prete abbiamo fatto il bagno, meno male era estate! XD

Infine la cocciutaggine di Esme. Come tante di noi come molte persone orgogliose, non vogliono aiuti, Esme è abbastanza autonoma, riesce a salire sul divano e sul letto sollevandosi con le braccia qualche secondo, ma non ha autonomia per tutto il resto. Avere una badante o un'infermiera ti rende autonomamente un invalido e credetemi prima di attaccarla che è difficile accettare qualcosa del genere con un estraneo, soprattutto per lei che si è sempre occupata di tutto. La decisione di Bella non è fatta per fuggire da New York, la questione tirata in ballo da Edward è stata detta per rabbia, ma l'intento di lei è occuparsi di Esme e della casa visto la sua immobilità, pulire, tenere in ordine, cucinare soprattutto, per quanto le sarà possibile.

Il prossimo capitolo sarà un seguito e riprenderà da dove è finito questo.

Grazie a tutti a presto

Fp



   
 
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