Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: keytvd    13/02/2012    5 recensioni
Questa fanfiction vede come protagonisti Damon, Stefan ed Elena e parte dalla fine della 3x14.
La storia di TVD, gli originari, sacrifici vari ecc. farà solo ed usclusivamente da sfondo alla storia, non mi occuperò di Klaus e co. ma solo di questo triangolo amoroso.
Elena deve affrontare i suoi sentimenti per i fratelli Salvatore, e questo la porterà inevitabilmente ad una scelta.
Questa finction è ad impronta Delena, ve lo dico già, ma essendo appunto un triangolo vedrete anche molto Stelena.
Dal #1 capitolo
"Muoio ogni volta che i tuoi occhi mi guardano, lo capisci? Se ami Stefan, se è vero che vuoi solo lui, allora spiegami perchè ti sento fremere ogni volta che ti sfioro" disse e mi accarezzò un fianco.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
new2
Capitolo 2

Secondo capitolo, in realtà non pensavo di pubblicarlo così presto ma  avevo voglia di scrivere ed ecco qua, vi aspetto alla fine con le considerazioni

-Pov. Elena-

Era passata esattamente una settimana dall'ultima volta che avevo parlato con Damon, lo sapevo bene perchè era da quel giorno che non riuscivo a dormire più di due ore di seguito la notte.

I miei sogni erano tormentati, e questo aveva ripercussioni sulle mie giornate. Ero nervosa, terribilmente nervosa e potevo dare la colpa solo a me stessa.

Avevo trascorso le miei giornate in compagnia di Matt, perchè era l'unico con cui riuscivo a parlare senza la sensazione di essere giudicata.
Amavo le mie migliori amiche, ma quando parlavo con loro di Stefan, o peggio ancora di Damon, era come se fossi al tribunale dell'inquisizione. Bonnie e Caroline da me si aspettavano una scelta, e io ero troppo sotto pressione, per non parlare del fatto che non avevo più nessuno da scegliere, Damon non mi rivolgeva la parola, l'avevo incontrato un paio di volte al Grill ed era uscito non appena si era accorto della mia presenza, Stefan continuava a dire che mi aveva fatto troppo del male, continuava a scegliere lui per me senza darmi la possibilità di replica, per cui l'unica cosa che mi rimaneva era l'amicizia di Matt.

Era una bella giornata primaverile ma la mia voglia di uscire di casa era pari a zero, che cosa mi stava succedendo?

Mentre ero intenta a perdermi fra i miei pensieri il mio telefono squillò, e il nome di Stefan iniziò a lampeggiare sul mio telefono.

"Hey" dissi rispondendo

"Puoi venire a casa?" chiese

Rimasi in silenzio per qualche istante, era una settimana che non mettevo piede a casa Salvatore, e pensare che prima della discussione con Damon, passavo più tempo la che non a casa mia.

"Perchè?" gli chiesi sperando che non ci fosse nessun buon motivo per andare la

"Dobbiamo parlare per quanto riguarda Esther e i suoi piani diabolici" disse senza dare altre spiegazioni

Sospirai "Va bene, fra dieci minuti sono la"

"Grazie"

Stava per riattaccare ma lo fermai

"Stefan"

"Si?"

"Damon è a casa?" dissi pentendomi immediatamente di quella domanda fuori luogo

"No, non è a casa" rispose chiudendo immediatamente la telefonata.

Ogni tanto dovevo ricordarmi di collegare il cervello alla bocca, non potevo chiedere al mio ex fidanzato se il fratello innamorato di me fosse in casa.

Mi preparai velocemente e poco dopo ero già davanti casa Salvatore.

"Entra" mi disse Stefan facendo un cenno con la testa

Era difficile che ci trovassimo soli io e lui, e quella situazione mi metteva in imbarazzo.

Amavo ancora Stefan, ogni cellula del mio corpo era attratta da lui, nonostante il male che mi avesse fatto, nonostante continuasse a respingermi, io lo volevo, con tutta me stessa.

Passammo il pomeriggio a cercare di trovare una soluzione al problema Originari, ma tutto sembrava inutile.

"Ho una fame" dissi sentendo il mio stomaco brontolare, guardai l'orologio che effettivamente segnava l'ora di cena

"Vuoi che ti prepari qualcosa?" mi chiese Stefan, quasi sussurrandolo

Erano quelle le cose che mi facevano credere che ci fosse ancora una speranza per noi due, quei piccoli cenni di umanità che riuscivo a malapena a percepire, ma che mi riempivano il cuore.

"Si, magari" risposi, pensando che passare del tempo insieme ci poteva fare solo che bene

Lo guardai mentre si destreggiava fra i fornelli, amavo quando cucinava per me.

"Mi è sempre piaciuto guardarti cucinare" dissi dando voce ai miei pensieri

Lui non rispose nulla, ma mi bastò il suo accenno di sorriso come risposta.

Decisi che quello era il momento di agire, dovevo approfittare dei piccoli momenti come quelli per provare a far tornare le cose come stavano fra noi.

Mi alzai dalla sedia dov'ero seduta e mi avvicinai a lui cautamente.

"Stefan" sussurrai il suo nome e lui si voltò a guardarmi

"Dimmi" disse con uno sguardo fra il perplesso e il curioso

Gli tolsi dalla mano il coltello che stava usando per affettare la mia cena e intrecciai le dita alle sue.

Il suo sguardo si posò prima sulle nostre mani intrecciate e successivamente incastonò i suoi occhi ai miei

"Che stai facendo?" chiese, ma la sua voce era tremula

Mi alzai sulle punte e affondai il viso sul suo collo, accarezzando i suoi capelli morbidi

"Perchè non possiamo tornare quelli che eravamo Stefan? Io ti ho già perdonato tutto, lascia che sia io a decidere, non puoi punirti per sempre"

"Elena io..."

Continuai a lambire il suo collo di baci bollenti, era strano per me, di solito amavo che fosse lui a comandare, ma quella sera era diverso, ero io che dovevo prendere il comando della situazione.

Stefan affondò le mani sui miei fianchi, sentivo i suoi respiri farsi più pensati, così presi quei gesti come un'invito a continuare.

Voltai il mio viso verso il suo, le nostre bocche erano a pochi millimetri di distanza, sarebbe bastato un soffio e mi sarei persa di nuovo in quelle labbra che tanto mi erano mancate, ma in quel momento accadde l'impensabile per me.

Stefan con la velocità da vampiro si allontanò bruscamente da me portandosi al lato opposto della stanza, pochi secondi dopo capii il perchè di quel gesto.

Damon entrò in cucina e cambiò espressione vedendomi la.
Non disse nulla, nemmeno uno sguardo, avrei preferito qualunque cosa a quel silenzio, anche una delle sue solite battutine.

"Cucini fratellino?" disse rivolgendosi a Stefan

"Si" gli rispose "vuoi unirti alla cena?"

"Ma si, perchè no"

Mi stupì la sua risposta, era strano che acconsentisse a cenare non tanto con Stefan ma con me, visto come mi aveva volutamente ignorato per quella settimana.

Stefan mi lanciò un occhiata, ma io rimasi in silenzio, avevo  l'orgoglio ferito, sapevo che era giusto che si fosse staccato da me, non voleva che Damon ci vedesse in quegli atteggamenti, ma mi sentivo comunque rifiutata, per l'ennesima volta.

Stefan portò a tavola ciò che aveva cucinato e ci sedemmo in cerchio, intorno al tavolo e iniziammo a mangirae.
Era una situazione paradossale, c'era un silenzio imbarazzante, l'unica cosa che ci faceva compagnia era il rumore delle forchette e coltelli  a contatto con i piatti.

"Hai passato una buona giornata Stefan?" chiese Damon e io alzai automaticamente gli occhi dal mio piatto per guardarlo, Damon non era il tipo da fare quelle domande.

"Si, abbastanza" rispose velocemente "e tu? Sei sparito tutto il giorno"

"Già." disse "Ultimamente con tutte le donne con cui ho a che fare non ho proprio tempo per stare a casa"

Colsi perfettamente la frecciatina

"Sei tornato sul lato oscuro" continuò Stefan accenando un sorriso

"E' decisamente più interessante, e poi non ho più motivo per comportarmi da buono" rimase in silenzio, cercando le parole "C'era solo un motivo per cui facevo il Santo Damon, ma adesso non conta più" disse sbattendo le posate sul tavolo e alzandosi di scatto.

"Scusate, mi è passata la fame" disse e andò via dalla stanza lasciandoci.

Mi alzai anch'io senza pensarci nemmeno un secondo.

"Scusa" Guardai Stefan "Ho bisogno di parlare con lui"

Non aspettai nemmeno la sua risposta, corsi su per le scale che portavano alla camera di Damon ed entrai senza nemmeno bussare.

Lo trovai in piedi, di fronte alla finestra, e rimase immobile nonostante ovviamente mi avesse sentito entrare.

"Damon" lo chiamai, rimanendo a debita distanza

Lui non rispose nulla, rimase in silenzio a guardare il vuoto fuori da quella finestra.

"Damon guardami" il mio fu quasi un imploro

Per quanto tempo avrebbe continuato ad ignorarmi?

Ancora una volta il suo corpo rimase immobile e la rabbia iniziò a divamparmi in volto

"Damon guardami, non mi puoi ignorare così!" corsi verso di lui battendo violentemente i pugni sulla sua schiena marmorea sperando di avere un qualunque tipo di reazione da lui.


"Smettila, Elena, smettila!" mi sentì sollevare da dietro da Stefan

Mi voltai sconvolta, non mi riconoscevo più, quella non ero io, s
tavo impazzendo completamente. Dov'era sparita Elena Gilbert?

I miei occhi iniziarono a piangere lacrime amare, mi staccai dal corpo di Stefan che mi teneva stretta.

Lancia un ultimo sguardo aDamon, che nonostante tutto continuava a restare immobile. Forse mi aveva veramente dimenticato, forse davvero aveva spento le sue emozioni e nel nuovo Damon non c'era più spazio per me.

Scesi le scale correndo ma Stefan mi si parò davanti fermandomi

"Non puoi andare via così Elena" disse

"Non posso stare qui, non posso" dissi fra i singhiozzi

"Ti accompagno a casa"

"No!" urlai "Voglio restare da sola, andrò a piedi se pensi che non sia in grado di prendere la macchina" dissi tutto d'un fiato

"Elena..."

"Ti ho detto che voglio stare da sola" dissi urtandolo e percorrendo gli ultimi gradini.

Chiusi la porta di casa Salvatore, con l'intento di non metterci mai più piede.





-PovDamon-



"Damon che diavolo ti prende?"

Sentii la voce di Stefan alle mie spalle e questa volta mi girai

Vidi il volto di mio fratello cambiare espressione, di certo non si aspettava di vedermi con gli occhi lucidi

"Damon.."

"Non dire nulla" dissi

"Ma stai pian..."

"No, non sto piangendo, e anche se fosse, è un problema mio" dissi con rabbia

"Mi pentirò non appena dirò queste parole Damon, quindi le dirò una sola volta" prese un lungo respiro "Va da lei, chiarite, non posso vedervi così"

Lo guardai perplesso

"Non avrebbe senso" dissi

"Il senso ce l'ha perchè questo ignorarvi vi sta distruggendo entrambi"

"E' l'unica soluzione possibile, e prima o poi me ne farò una ragione"

"Che itendi?"

"Non fare il finto tonto Stefam risparmiamelo. Lei ama te, solo ed esclusivamente te, e visto che mi sono rotto di stare male per una donna, mi faccio da parte e festa finita" dissi con amarezza

"Non è vero Damon, e lo sai anche tu che non ama solo me" disse spiazzandomi

"Si certo" alzai gli occhi infastidito da quella conversazione

"Non lo vedi come si comporta? Si è legata a te quando io non c'ero e ora è confusa perchè ha paura dei suoi stessi sentimenti. Non respingerla, non farle questo, ha già perso così tante persone nella sua vita"

Rimasi in silenzio, incerto su cosa rispondere

"Stai andando contro te stesso dicendo così, lo sai vero?" dissi

"Lo so, ma che senso avrebbe scappare dalla realtà? Non ti ho detto che te la lascerò, questo è ovvio, ma quello che voglio più di ogni altra cosa è che lei sia felice"

Lui l'amava, non so se più di quanto l'amassi io, sicuramente la sua posizione era più facile della mia, amare qualcuno che ricambia i tuoi sentimenti è una cosa, amare qualcuno a prescindere da ciò che lei fa per te, amarla annullandosi completamente dimenticandosi persino della propria felicità, quella è tutta un'altra.

Ma del resto io in vita mia non avevo mai provato la sensazione dell'amore facile, non avevo mai sentito ciò che si prova nello stare dall'altra parte, dalla parte dell'amato.

Elena mi era mancata più del lecito in quella settimana, non stavo bene senza di lei, nonostante il male che mi aveva fatto, nonostante le sue ultime parole mi avesserò dilaniato quel poco di cuore che mi restava, ignorarla era una tortura ancora più dolorosa.

Senza dire niente sparii dalla stanza, e dopo pochi minuti mi trovai davanti casa Gilbert.

Non sapevo come comportarmi, quando si trattava di Elena tutta la mia sicurezza svaniva.

Presi coraggio ed entrai in casa silenziosamente, non sapevo cosa aspettarmi, l'avrei trovata in lacrime?

Entrai nella sua camera e mi stupii perchè la trovai nel letto, che apparentemente dormiva.

Appena feci un passo però, lei si tirò su e mi guardò stupita, probabilmente non pensava che sarei mai andato da lei, non lo pensava perchè nonostante tutto non aveva ancora capito quanto grande fosse il mio amore per lei, talmente grande da annullarmi completamente.

"Non volevo spaventarti" dissi

"Non mi hai spaventato" rispose aggiustandosi una ciocca di capelli idetro l'orecchio.

Morivo ad ogni suo gesto, anche il più semplice. Ero completamente assuefatto da lei.

"Posso?" chiesi indicando il suo letto, volevo sedermi accanto a lei

"Si" sussurrò lei, rannicchiandosi un po'

"Mi dispiace per prima" dissi tutto d'un fiato "a dire il vero mi dispiace per tutto, per averti ignorato questa settimana. Ero... ferito"

"Sono io che devo scusarmi" disse lei lasciandomi perplesso

"Sai lo pensavo anch'io, pensavo che tu mi dovessi delle scuse per come mi hai illuso, ma la verità è che la colpa è solo mia Elena" dissi puntando gli occhi nei suoi, sentendomi male perchè la voglia di baciarla era immensa

"Damon c'è già tuo fratello che si incolpa, non farlo anche tu"

"Fammi finire Elena" dissi posandole un dito sulle labbra per farla tacere ma mi pentii subito di quel gesto perchè un brivido percorse tutto il mio corpo, e dalla sua espressione capii che aveva provato la stessa sensazione

Mi schiarii la voce per ritrovare lucidità
"Sono io che mi sono illuso, da solo. Quando si tratta di te divento masochista, sapevo fin dall'inizio che tu amavi Stefan, ti ho aiutato a cercarlo, ti sono stato vicino con la consapevolezza che quando lui sarebbe tornato a casa, tu saresti tornata fra le sue braccia"

Elena mi guardava in silenzio, la stanza era semibuia ma potevo perfettamente percepire i suoi occhi addosso

"Io non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che hai fatto per me nei mesi scorsi, Damon. Probabilmente sarei morta senza di te" disse e io rimasi in silenzio, consapevole che quella frase aveva un continuo

"...ma non posso cancellare ciò che provo per Stefan, non posso" continuò.

"Non ho mai avuto questa pretesa Elena, mai"

"Lo so, ma..."

"Ma niente, ti ricordi quando ti ho detto che volevo che ricordassi ciò che hai provato quando lui non c'era?"

"Si" sussurrò

"Ecco, io so che tu hai sentito qualcosa, perchè i tuoi occhi parlavano per te, i tuoi gesti" le accarezzai una guancia, sentivo il bisogno di un contatto con lei

Lei abbassò lo sguardo, lo faceva sempre quando era imbarazzata

"Damon io lo so cosa ho provato, tento di nasconderlo persino a me stessa a volte, ma non ha senso, perchè prima o poi la resa dei conti arriva" alzò lo sguardo verso di me e mi paralizzai "Ho capito quanto sei fondamentale per me in questi giorni, l'ho capito perchè mi sono sentita completamente persa senza di te"

Sorrisi malinconico, qualcosa dentro di me mi diceva che c'era un "ma" in quel discorso ed infatti arrivò

"Ma tu meriti qualcuno che ami solo te Damon, solo ed esclusivamente te. Io non provo solo attrazione fisica per te, è evidente, c'è molto, molto di più, ma Stefan è troppo importante per me, e io non posso nascondere i miei sentimenti per lui"

"Puoi però nascondere i tuoi sentimenti per me" dissi con amarezza alzandomi dal letto

Lei mi seguì "Non ho detto questo Damon"

"Ah no? A me pare che tu non abbia il coraggio di dire ad alta voce ciò che provi Elena, perchè dirlo significherebbe farlo diventare reale, e a te la realtà spaventa!" sentivo la rabbia salire. Perchè non riuscivo a rimanere lucido quando affrontavo il discorso sentimenti?

"Non è vero, io te l'ho detto cosa provo"

"Smettila di mentire" urlai e sbattei il cuorpo contro il muro, intrappolandola con il mio "Dire che provi molto, molto di più dell'attrazione fisica pensi che basti?" citai le sue parole

Mi guardò con occhi spaventati, ma io ero troppo nervoso per lasciarla andare

"Non so cos'altro dirti!" urlò e i suoi occhi si riempirono di lacrime

"Mi ameresti se Stefan non esistesse? Mi ameresti Elena?" urlai

"Rispondimi" continuai dato il suo silenzio

"Si!" urlò in preda alla disperazione "Si che ti amerei, è evidente che ti amerei se lui non ci fosse perchè ti amo anche adesso che lui esiste, ma non posso Damon, non poss..."

Non ascoltai altro, non avevo bisogno di sentire altro, mi tuffai sulle sue labbra morbide e la baciai con irruenza, era l'ultimo gesto che potevo concedermi, non l'avrei mai più baciata, non l'avrei mai più sfiorata perchè sapevo che questo triangolo che si stava formando le faceva solo del male, e io, ancora una volta masochista, preferivo subire su me stesso la sofferenza piuttosto che vederla patire.

Mi staccai da lei e la sentii ansimare

"Vivi la tua vita con Stefan, non ti chiederò mai più niente Elena, mai più, non ti farò più nessun tipo di pressione, e se il fatto di non avermi nella tua vita ti fa male, allora resterò, resterò per te e mi comporterò da buon amico, sarò solo questo per te"

"Damon"

"No, non aggiungere nulla, va bene così."

"Non va bene così perchè tu non puoi essere mio amico se provi altro"

"Anche tu provi altro, eppure preferisci essermi amica, per me sarà più semplice, sono un vampiro, posso spegnere i sentimenti ogni qualvolta voglio" sorrisi amaramente

"Sappiamo bene entrambi che non è così"

"Si, può darsi, a volte torneranno a galla i miei sentimenti, ma imparerò ad essere più forte"

"Damon"

"Ho detto che va bene così, Elena, ti dimostrerò che saprò essere solo un amico per te, perchè è questo che vuoi, vero?"

Aspettai in silenzio ma non arrivò nessuna risposta

"Lo prendo come un si. Buonanotte Elena" dissi e la lasciai la, da sola.

Arrivai a casa buttando a terra  tutto ciò che mi  trovavo davanti, libri, oggetti, lasciai liber sfogo alla mia rabbia, un ultima concessione di provare qualcosa, perchè quella era una promessa, non avrei mai più permesso al mio cuore di soffrire per Elena Gilbert.




Eccoci qua, intanto volevo ringraziare chi ha commentato, e chi ha già inserito la storia fra prerferiti/seguiti, grazie perchè avete letto solo il primo capitolo e tutto quest'entusiasmi non me l'aspettavo.

Io sto provando a rendere il più verosimili possibile i personaggi, ma ogni tanto mi faccio prendere la mano (Ad esempio so che difficilmente vedremmo nella realtà un'Elena che seduce Stefan però va beh, mi andava di scrivere così).

Vi devo dire che faccio fatica a descrivere le scene e i dialoghi fra Stefan ed Elena, quindi è una sfida con me stessa perchè mentre descrivere Damon per me è la cosa più facile del mondo, non mi fermo nemmeno a riflettere sui dialoghi, li scrivo direttamente senza pensarci perchè li vivo proprio col cuore, per quanto riguarda Stefan mi devo impegnare un po', quindi chiedò scusa alle Stelena che leggono la storia, cercherò di migliorare in questo, scrivendo anche dal suo punto di vista le prossime volte.

Aspetto i vostri commenti :)





  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: keytvd