La storia
partecipa al Latin Lover
Challenge, iniziativa ideata
dal Collection of Starlight,
said Mr Fanfiction
Contest,« since 01.06.08 ».
Ps:
questa One-shot è dedicata alle Blue Ladies: un buffo regalo di San Valentino per coloro che
condividono la mia passione per le Dramione. Spero
davvero che vi piaccia, mi sono sinceramente divertita a scriverla.
Un magico
Cupido
<< Stai invecchiando,
caro mio … >> pensò Cupido, osservando il proprio volto riflesso sulla
vetrina di un negozio di Hogsmeade.
I fitti riccioli biondi che lo
contraddistinguevano avevano ceduto il passo a una chioma di un giallo spento e
un sottile strato di pancetta rendeva il suo profilo meno aggraziato.
Nonostante le scoperte
tecnologiche e l’uso della magia, era rimasto in servizio: il suo era un lavoro
di grande responsabilità che non poteva essere certo affidato al primo venuto.
Con la coda dell’occhio scorse
il Salvatore del Mondo Magico e la sua fidanzata passeggiare mano nella mano,
diretti probabilmente verso la loro abitazione.
Si ricordava benissimo del
ragazzo: rappresentava il suo primo errore di giudizio in una carriera
plurisecolare.
Cupido era convinto che sarebbe
stato bene con la Chang, ma, accorgendosi della sincerità del sentimento di
Ginevra, aveva rimediato al suo sbaglio.
Annoiato e infreddolito a causa
del frizzante venticello che spirava sulla cittadina, decise di seguire i suoi
ex clienti e scoprire come avrebbero trascorso la Festa degli Innamorati.
Nel giardino dei Potter, Harry
e l’ultimogenita dei Weasley, in sella alle loro scope, stavano dando la caccia
al Boccino d’oro, senza alcuna remora a disarcionarsi a vicenda.
<< Un modo davvero
singolare di passare San Valentino >> considerò il divino arciere.
Potter, dopo una lunga
picchiata, strinse tra le dita l’ambito oggetto, felice per aver sconfitto la
moglie.
La piccola sfera,
inaspettatamente sfuggì dalla sua presa, gli volteggiò intorno e si aprì, con
un sonoro schiocco.
Ginny, che aveva incantato
l’oggetto e lasciato vincere il giovane, sorrise per il buon esito della
sorpresa.
Dal Boccino fuoriuscirono delle
nuvolette di fumo rosate che, addensandosi, assunsero la forma di lettere
dell’alfabeto.
<< Io non posso fare a
meno di te che sei l’infinito tra i miei desideri, tu che sei il sogno più
grande tra i sogni più veri >> lesse Cupido, provando sincera ammirazione
per la strega.
Harry osservò per qualche
istante la scritta, poi si voltò e baciò appassionatamente la moglie.
Il nostro alato amico lasciò
soli i due innamorati e si spostò a Londra, dove, in un piccolo appartamento
del centro, Lavanda stava apparecchiando la tavola per la cena.
Aveva cucinato i piatti
preferiti dal suo ragazzo e acceso le candele, attendendo con ansia il suo
arrivo.
Tra pochi giorni sarebbe stato
il loro anniversario; stavano insieme da parecchi anni e lei sperava che le
chiedesse di sposarlo.
La maglia autografata dai
Cannoni di Chudley, contenuta in una scatola ricoperta di cuori rossi, le era
costata parecchio, ma per il suo Ronnino era il minimo.
Weasley avrebbe sicuramente
apprezzato una simile accoglienza, concluse Cupido e volò soddisfatto a Diagon
Alley.
Depose la faretra ai piedi del
letto e si piegò in avanti per sfilare le scarpe, ma i suoi propositi furono
vanificati dall’insistente cinguettio del cerca-persone.
Corrugò la fronte e guardò
l’orologio appeso alla parete: il suo turno era terminato da oltre mezzora,
avrebbero dovuto pagargli gli straordinari.
Imbracciò l’arco e si diresse
sbuffando verso il luogo dell’emergenza: la libreria Il Ghirigoro.
Varcata la soglia, riuscì a
percepire distintamente le voci alterate della Granger e di Malfoy che si
contendevano un libro di Pozioni.
I due sostenevano di averlo
afferrato nel medesimo istante ed erano pronti a impugnare le bacchette, pur di
risolvere la faccenda.
Cupido si portò la mano alla
fronte, sconfortato: erano i suoi peggiori clienti.
Incontentabili e polemici, non
si ritenevano mai soddisfatti e avevano mandato a monte tutti i suoi tentativi.
Hermione aveva rifiutato
Viktor, Cormac e persino il suo migliore amico; Draco, invece, si era
dimostrato indifferente sia alla mora Pansy che alla bionda Astoria.
Il Dio dell’Amore era stato
costretto a ricorrere a uno specialista per evitare il tracollo nervoso e non
voleva assolutamente tornare dallo psicologo per colpa loro.
Incoccò la freccia, prese
accuratamente la mira e colpì, sfoggiando un ghigno degno del vecchio Lucius.
Il Serpeverde,
con un forte strattone, s’impadronì del volume, sollevò lo sguardo per deridere
l’ex compagna di scuola, ma rimase senza fiato notando la sua espressione
addolorata.
Si affrettò a scusarsi per la
mancanza d’educazione che aveva dimostrato e le donò il prezioso tomo,
pagandolo di tasca propria.
L’ex Prefetto di Hogwarts,
colpita da tanta gentilezza, gli propose di mangiare qualcosa insieme, vista
l’ora tarda.
Malfoy colse l’occasione al
volo e, offrendole il braccio, l'accompagnò nel miglior ristorante magico di
tutta Londra.
La Granger trascorse una
piacevolissima serata, trovando nel ragazzo un interlocutore colto e attento,
oltre che naturalmente un uomo affascinante.
Il suo giudizio fu talmente
positivo che non si scostò, quando lui provò a baciarla, ma ricambiò con
trasporto.
Cupido si diede mentalmente
dello stupido, la soluzione al problema era sempre stata a portata di mano:
forse avrebbe dovuto davvero pensionarsi.