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Autore: nil    14/02/2012    1 recensioni
Quando l'amore è l'arma più forte che possa esistere, e niente può riuscire a fermare due cuori innamorati che si cercano senza sosta.
Nella vita... nella morte... e oltre...
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Aragorn, Legolas, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO VIII: Rinascere…

 

" Perdonami Signora… " disse Sam non sapendo bene come rivolgersi alla giovane donna, " non potresti usare il tuo potere su queste catene e, come hai detto tu stessa, liberarci? "

" Hai ragione Sam! " sorrise Nillaith, " Ho detto che vi avrei liberati, ma ora sono costretta a chiedere a te ed ai tuoi amici di portare un po’ di pazienza, devo prima occuparmi di lui… "

E indicò con lo sguardo l’Elfo disteso innanzi a lei, poggiandogli delicatamente una mano sulla fronte.

" Penserà Gandalf a rompere le catene che vi tengono prigionieri… " continuò.

Gli occhi di Frodo si illuminarono.

" Ga…Gandalf…? Lui… lui è qui? " balbettò confuso.

" Non ancora mio giovane amico, ma arriverà molto presto! "

Quella notizia portò un’ondata di gioia nel cuore di tutti, e in particolare in quello di Frodo, che era talmente contento ed ansioso di riabbracciare il suo amico, che non gli importò più di dover stare ancora un po’ con i polsi stretti in quelle catene arrugginite, fosse stato anche per altri dieci giorni!

 

" Ora ascoltami Legolas… " disse Nillaith ritornata seria.

L’Elfo socchiuse gli occhi e la guardò.

" Il potere del fuoco elfico è grande… Io riuscirò a guarire le tue ferite, non un segno resterà sulla tua pelle… ma… potrebbe fare male… "

Legolas annuì leggermente.

" Sono… pronto… " disse infine.

La ragazza chiuse gli occhi e abbassò piano la testa, alzò la mano destra e se l’accostò al cuore.

Le sue morbide labbra scandirono alcune parole in elfico, un’invocazione, o una preghiera forse, poi i suoi occhi si aprirono di nuovo, e la sua mano si avvicinò lentamente al petto del compagno.

Legolas poté percepire distintamente il calore che quelle gracili dita emanavano mentre si apprestavano a toccare le terribili piaghe che la tortura di Saruman aveva aperto.

Infine, Nillaith ne sfiorò una, e un debole gemito dell’Elfo accompagnò quel primo tocco.

Con una leggera pressione delle dita, la percorse tutta molto lentamente, e quando fu arrivata alla fine alzò la mano scoprendo solo la splendida pelle chiara dell’Elfo…

Più nulla infatti era rimasto della terribile ferita rossastra…

" Ora ho bisogno di qualche minuto di riposo… " disse affannosamente Nillaith, " trattenere il potere del fuoco è un grande sforzo per me… "

Nessuno riuscì a risponderle, erano rimasti incantati da una cosa che non avevano mai visto, né credevano avrebbero mai potuto vedere…

Un miracolo…

Come altro definirlo altrimenti…?

" Grande è il potere del fuoco… " disse improvvisamente una voce, " ma ancora più grande sarà quando verrà completato da quello dell’acqua… "

Un’altra imponente figura apparve davanti ai loro occhi, ma nessuna sorpresa ad accoglierla questa volta…

Inconfondibile infatti era quella voce, come poterla dimenticare?

" GANDALF! " esclamarono in coro i quattro Hobbit.

" Amico mio, il vederti di nuovo qui in mezzo a noi mi riempie il cuore di gioia! " lo salutò Aragorn.

" Gandalf… " mormorò l’Elfo.

" La tua presenza mi è di grande aiuto e conforto…! " disse Nillaith.

" È anche per questo che sono qui " rispose lo stregone, " ma prima, lascia che liberi i miei amici, mentre tu ti riposi e concentri dentro di te il potere del fuoco elfico… "

La ragazza annuì, e Gandalf si mosse verso Frodo, mentre la sua veste grigia ondeggiava morbida come fumo…

Si inginocchiò di fronte a lui e poggiò le mani sulle catene arrugginite che cigolarono leggermente, e poi si spezzarono con un sordo “crack”.

Lo Hobbit non si lasciò sfuggire l’occasione e, appena fu di nuovo libero di muoversi, si gettò al collo dello stregone, abbracciandolo forte.

" Frodo, ragazzo mio! " esclamò Gandalf abbracciandolo a sua volta, " Anche io sono contento di rivederti! "

" Oh Gandalf… io… io… " balbettò Frodo; ma il suo cuore non riuscì a trovare le parole adatte per esprimere quello che sentiva, solo un altro forte abbraccio poté.

" Ed ora mio giovane Hobbit, lascia che restituisca anche agli altri la libertà…! " disse lo stregone sorridendo mentre Frodo si allontanava da lui massaggiandosi i polsi dolenti.

In breve tempo, tutte le catene giacquero a terra, spezzate.

" E ora, dobbiamo assolutamente trovare il modo per lasciare questo tenebroso luogo…! " disse Gimli rinfrancato dalla presenza dello stregone.

" Io posso indicarvi un passaggio che vi condurrà fuori dal castello, amici miei… " disse Gandalf, " vi guiderò io appena Legolas starà meglio… "

Tutti si voltarono verso i due Elfi; Nillaith era inginocchiata accanto al compagno e gli poggiava una mano sul petto, lasciandola scorrere lentamente sulla seconda ferita aperta dalla mano di Saruman.

Il volto di Legolas era contratto in una smorfia di dolore, ma si distese subito, non appena la giovane donna sollevò la mano rivelando nuovamente il prodigioso effetto del fuoco elfico…

Anche la seconda piaga era scomparsa…

Ansimante, Nillaith si appoggiò con la schiena alla parete della cella, mentre Aragorn le si avvicinò.

" Dimmi Nillaith, ti occorre ancora molto per guarire le ferite di Legolas? " chiese.

" Non molto… " rispose la ragazza, " ma lui non sarà in grado di seguirvi se non dopo aver riposato qualche ora. È debole, molto… e lo sarà anche dopo che io avrò portato a termine il mio compito… "

" Non importa… " intervenne Frodo che si era inginocchiato accanto al Ramingo, " noi lo aspetteremo. Sarebbe da vigliacchi abbandonarlo ora… In fondo… ci ha salvato la vita sopportando la tortura di Saruman senza rivelare nulla… Non lo lasceremo qui da solo… "

Nillaith sorrise…

" Sapevo che non l’avreste fatto Frodo… "

" Ed ora ragazza mia… " disse Gandalf poggiandole una mano sulla spalla, " unirò la mia forza alla tua… Il potere del fuoco elfico sarà così maggiore, sebbene non assoluto, e le ferite di Legolas guariranno più velocemente… "

In quel momento l’Elfo socchiuse gli occhi…

" Gra..zie… Gan..dalf… " mormorò, ma il suo fu poco più di un sussurro, e solo Nillaith lo udì.

Lo stregone intimò ai membri della Compagnia di allontanarsi, poi si inginocchiò accanto alla giovane donna e le poggiò entrambe le mani sulla schiena, chiudendo gli occhi per concentrarsi.

Nillaith poté percepire un nuovo sconosciuto potere invaderla…

Si sentì circondata dall’energia della fiamma elfica che le apparteneva, un’energia rinnovata, splendente e vigorosa…

Guardò l’Elfo disteso innanzi a lei, ed ancora una volta le sue delicate dita ne percorsero il petto straziato, restituendogli bellezza e candore.

Gimli osservava a bocca aperta ciò che stava accadendo davanti ai suoi occhi…

Non era passato molto tempo, quando Gandalf aprì di nuovo gli occhi e vide ciò che sapeva avrebbe visto: la mano di Nillaith si stava sollevando lentamente per l’ultima volta, scoprendo la bianca carnagione di Legolas; di nuovo candida e perfetta, e non più sporcata di quel liquido rosso rubino…

" Hai visto? " disse, " ci siamo riusciti…! "

" Non ne ho mai dubitato Gandalf…! " rispose sorridendo la giovane donna prima di chinarsi su Legolas e baciargli teneramente la fronte.

" Riesci a sentirmi Legolas…? " sussurrò.

" S..si… " rispose l’Elfo.

" È tutto finito mio principe… Tra poco starai bene vedrai, ma ora devi riposare… "

" Res..ta… accanto…a… me… ti… ti… pre..go… "

" Come desideri… Resterò qui finché non ti sveglierai… "

Legolas sorrise, poi si abbandonò a quello strano tepore che l’aveva improvvisamente pervaso; ma il suo cuore era felice, perché sapeva che al suo risveglio, l’avrebbe avuta al suo fianco.


 

  
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