E poi un tratto l'amore scoppiò dappertutto. De Andrè

Il coccodrillo

«Manica di impiccioni! Adesso vi frego tutti!» pensò Felix, entrando nottetempo nell'ufficio di Gianna. Accese il PC e cominciò a cercare, via internet, il regalo perfetto per Renata.

«Dopo la figuraccia dell'ultima volta, non devo più sbagliare: il Grande Piano di Conquista sarà perfetto!» disse tra sé e sé.

«Cosa posso prenderle?» si chiese meditabondo, poi ebbe un'illuminazione. «Una pietra colorata migliore di quelle che le dava quell'insulso pastore sardo!»

Digitò su Google pietre preziose e passò le due ore successive a leggere annunci.

«Una collana con pendente di malachite verde coccodrillo andrà benissimo» disse e cliccò sull'icona a forma di carrello della spesa. «Strano, non mi ricordavo esistesse un colore con questo nome; forse Chelsea ha ragione quando mi rimbrotta di non prestarle abbastanza attenzione.»

La sera di san Valentino, Felix uscì di nascosto da Palazzo dei Priori, si diresse al deposito della DHL e ritirò, tutto felice, il suo "regalo perfetto".

«Questa è la volta buona!» pensò al suo rientro e si chiuse nella sua stanza. Si scrollò la neve di dosso, tirò fuori il pacco da sotto la mantella, lo aprì e dopo aver fissato il suo contenuto per qualche istante in silenzio, cominciò a snocciolare ogni tipo di insulto e maledizione che avesse mai udito nella sua lunga vita.

Qualcuno bussò, discretamente, alla porta. Felix aprì, con un sorriso di circostanza stampato sul volto, che però sembrava più una smorfia, e si trovò di fronte a Marcus.

«Posso aiutarla?» chiese, nascondendo dietro la schiena la scatola di cartone sventrata.

«Qualche problema?» domandò Marcus.

«No, tutto ok» rispose Felix.

Marcus lo fissò scettico senza proferire parola.

«Avevo comprato il regalo perfetto per Ren..., ehm, una persona e mi è stato recapitato un oggetto diverso da quello che avevo ordinato, porcaccia miseria» confessò Felix, a voce bassa.

«Non esiste il regalo perfetto, Felix, esistono solo le persone giuste. Qualsiasi cosa tu nasconda dietro la schiena, sarà ideale per lei, solo se saprai rendere unico il momento in cui glielo darai» disse Marcus, gli strinse un braccio e si allontanò. Aveva quasi girato l'angolo, quando si fermò. «Ti consiglierei anche un fraseggio più adeguato ad una signora: l'amore è un'esplosione di sentimenti, ma un linguaggio consono aiuta.»

Felix si chiuse la porta alle spalle e diede un'occhiata al suo "errato acquisto".

«Che diamine posso farci con questo coso?» si chiese, accarezzandosi il mento.

Due ore dopo, Renata stava passeggiando, nervosa, nella Sala dei Troni. Aro era uscito, un'ora prima, e le aveva vietato di seguirlo.

«Fatina Swarovski, cosa fai qui tutta sola?» chiese Felix, appoggiato allo stipite del portone.

«Niente di particolare» minimizzò lei.

«Perché sei così preoccupata? Cosa ti è capitato?» continuò lui.

«Il nostro Signore è uscito senza protezione; e se gli succedesse qualcosa?» bisbigliò Renata, torcendosi le mani.

«Principessina, ti assicuro che Aro è un gran figlio di put... Sì, ecco, è in gamba e se qualcuno provasse ad attaccarlo troverebbe pane per i suoi denti» rise Felix. «Guarda che se la cavava molto bene, prima del tuo arrivo!» aggiunse Felix.

«Sì, certo! Però...» cominciò Renata.

«Tu hai bisogno di distrarti: che ne dici di un bel viaggetto insieme?» domandò Felix.

«Non credo che sia il caso di allontanarsi da Volterra. Non senza avvertire Aro, comunque» rispose Renata.

Felix le si avvicinò. «Tranquilla, ti assicuro che non ci muoveremo da Palazzo.»

Renata lo fissò, sorpresa.

«Ti fidi di me?» domandò il vampiro.

Lei annuì.

«Allora seguimi e faremo il giro del mondo» disse lui ed estrasse dalla tasca una benda nera. «Posso? Se vedi dove ti voglio portare, addio sorpresa!»

Renata lo fissò, titubante, poi si voltò e si fece bendare.

Felix la fece girare in lungo e in largo per i corridoi dell'antica dimora e alla fine la fece entrare in una stanza. Lei si tolse la benda e si ritrovò nella sala proiezioni: di fronte alle poltroncine qualcuno aveva steso un enorme tappeto blu ed esattamente al centro era stato posizionato un coccodrillo gonfiabile verde.

«Non sono in vena di scherzi!» disse Renata con tono duro e si voltò per uscire.

Si trovò di fronte un vampiro con un'espressione triste ed addolorata sul viso.

«Non è una burla, vero?» chiese lei, contrita.

Lui scosse la testa, senza osare guardarla. Renata lo prese per mano e cercò i suoi occhi.

«Allora dov'è il viaggio che mi hai promesso?»

Felix sorrise.

«Benvenuta, Principessa, sono il capitano Felix, terrore degli oceani. Vuole accomodarsi sul mio Drakkar? Attendevamo solo lei per incominciare l'esplorazione del vasto mondo!»

I due vampiri si sedettero sul coccodrillo di gomma e indossarono gli occhialini per la visione del 3D. Felix fece partire il filmato "Alla scoperta dei sette mari" del National Geografic.

Renata, guardando il documentario, appoggiò la schiena contro il petto di Felix che, stupito, l'abbracciò.

«È il regalo di San Valentino più bello che abbia mai ricevuto, grazie» disse la vampira e schioccò un timido bacio sulla guancia di Felix.

E poi l'amore scoppiò dappertutto.

Questa fanfiction partecipa al Latin Lover Challenge, iniziativa ideata dal « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 ».

Note: Il Grande Piano di Conquista è presente nella mia storia «Quel giorno che sono quasi morto»,

il pastore sardo in «Figli» se vi può far piacere, dateci un'occhiata :)

Il coccodrillo a Felix glielo ha inviato OttoNoveTre (giuro) XDDD

Ringrazio la mia farmacista di fiducia per avermi aiutato, ancora.

PS Dragana è ora che tu ti dia una mossa ;)