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Autore: michiyo1age    14/02/2012    6 recensioni
Toc toc
Qualcuno stava cercando chiaramente la morte, anzi una fine dolorosa e agghiacciante. Tutti nel mondo sapevano, o dovevano sapere, che disturbare Temari della Sabbia quando è ammalata o addormentata vale la pena capitale.
Toc toc
-Avanti- borbottò il boia.
Partecipa all'evento "Love begins with a smile" indetto da Tha Black Parade
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Family daily life

Toc toc

Qualcuno stava cercando chiaramente la morte, anzi una fine dolorosa e agghiacciante. Tutti nel mondo sapevano, o dovevano sapere, che disturbare Temari della Sabbia quando è ammalata o addormentata vale la pena capitale.

Toc toc

-Avanti- borbottò il boia.

Solo il suo tono di voce, rauco a causa del mal di gola, avrebbe fatto scappare via il più coraggioso dei combattenti, ma evidentemente, il folle sconosciuto che si era apprestato a tale sacrilegio, non ne fu minimamente intaccato e proseguì per la sua via come se non stesse entrando nell'antro della donna più pericolosa di Suna.

Si presentò davanti a lei un baldo giovane dai capelli corvini raccolti in un alto codino che tendeva al soffitto. Aveva il viso stanco, segnato da occhiaie profonde. Per una volta aveva smesso le vesti da chunin e si era presentato senza il giubbotto dove teneva le armi.

“Sciocco” pensò Temari “Arrivare sin qui disarmato”.

Strinse la coperta come a tastare la sua resistenza per un'eventuale battaglia. Si guardò intorno registrando tutti gli elementi utili alla sua vittoria.

Il ragazzo invece chiudendo la porta dietro di sé, alzò le mani al cielo in segno di resa.

-Vengo in pace-

-Non può essere che guerra, Shikamaru. Hai commesso un terribile errore venendo qui-.

Shikamaru non la badò e continuò avanzare, sprezzante del pericolo. Si sedette sul letto facendo affondare il materasso per poi guardare divertito la povera malata, che gli augurava con lo sguardo un trapasso dei peggiori.

Era strano vedere Temari con i capelli sciolti contro i ben tre cuscini che si era fatta rubare dalla camere da letto dei fratelli. Non era da lei neanche avere un colorito pallido e un po' olivastro, molto lucido intorno agli occhi sfiancati forse dalla notte insonne. Aveva una strana camiciola beige aperta sul davanti da una piccola fila di bottoni.

-Che c'è?- attaccò quella strizzando ancora di più gli occhi.

-Niente- rispose Shikamaru leggero senza prendersela per l'esagerata aggressività della “dama”.

Così era Temari, prendere o lasciare.

E lui aveva, evidentemente, preso.

-Come stai?-

-Meglio, ora te ne puoi benissimo andare-

C'era un motivo se detestava con tutto il suo cuore che la gente la vedesse a letto. Era inerme, senza forza o potere minaccioso. Sopratutto detestava che gli uomini, la vedessero così o che la gente si prendesse cura di lei. Lei che non ne aveva bisogno.

C'era da dire che avrebbe strozzato chiunque non fosse venuto a sincerarsi del suo benestare, mal al contempo pregava sempre che queste visite fossero brevi. La annoiava rispondere a tutte quelle domande cretine e non aveva voglia di spiegare, o di raccontare che cose avesse avuto e perchè. Se uno sta male non vuole mica essere disturbato, no?

Nessuno pareva capirlo.

Neanche lui.

-Potrei anche decidere di rimanere fin quando non mi avrai dato un risposta che mi aggradi- fece lui scaltro raggiungendo la sua mano e stringendola lievemente: era tutto sudata. Le sue sopracciglia si contrassero lievemente constatando che non era migliorata dal giorno precedente.

Fece per sentire la fronte, ma Temari scosse velocemente il capo così da scostare quel dorso dalla chiara prova della sua febbre. Shikamaru però tentò nuovamente non volendo rinunciare così facilmente questa volta. Appena sentiva un po' di calore venire a contatto con la sua pelle, la ragazza aveva già girato la testa. Quando lui si fece più insistente e la lotta più strenua, si tuffò sotto le lenzuola ridacchiando della sua vittoria.

Purtroppo per lei, Shikamaru conosceva bene il suo punto debole e strizzandole i fianchi la fece saltare.

-Maledetto- sputò l'altra emergendo scarmigliata -Adesso vedi, Nara...- ma non riuscì a finire la frase perchè fu colta da un violento colpo di tosse che le bloccò la minaccia. Continuò a tossire tenendosi il petto fin quando Shikamaru le diede un bicchiere d'acqua.

-Grazie- gracchiò malcontenta.

Si risistemò su i suoi adorati cuscini e eccetto guardare Shikamaru in cagnesco non fece commenti sul suo attacco. Ma era impallidita ancora di più.

-Prima che tu crepi seduta stante, potresti smettere di fare la cretina e dirmi come va?-

Temari mise il muso, ma dopo mugugnò: -La febbre non si abbassata, continuò a vomitare e mi è venuto il mal di gola, contento?-

-Del fatto che tu abbia obbedito ad una mia richiesta o al fatto che essendo ancora incatenata al letto potrò vedere il sole sorgere ancora?-

Lei ringhiò, dimenticandosi per l'ennesima volta che non le era permesso.

-Shhhh- disse Shikamaru avvicinandosi al suo viso accaldato. La baciò lentamente sulle labbra screpolate facendo poi sfiorare i due nasi e tornando infine alle sue labbra ammalate. Le accarezzò con mano leggera la guancia per poi separarsi.

-Puoi stare un po' tranquilla?-

Lei sorrise fece per annuire, ma poi ghignò: -Perchè dovrei farlo, se ogni volta che faccio i capricci tu rispondi così?- e mentre cercò di togliersi le coperte di dosso, Shikamaru riprovò con il suo metodo, decisamente poco efficace, per farla stare buona.

Una volta separati nuovamente dopo un breve lasso di tempo, il ragazzo si alzò.

Temari diventata rapidamente di una distinta sfumatura color peperone mormorò: -Non andare via-

-E chi si muove seccatura?- le rise in faccia l'altro che voleva solo trovare un posto per togliersi i sandali. -Se mai scoprissero che sto bene, mi farebbero lavorare-

Il loro non specificato erano di certo i fratelli di lei, che non gli avrebbero di certo permesso di sprecare ancora ore dedicate alla missione.

Si accomodò bel bello sul letto di Temari e una volta trovata la posizione perfetta, fece riposare il capo sulla pancia morbida di lei, chiudendo gli occhi e emettendo un lungo sospiro.

Temari cominciò ad accarezzargli i capelli: -Perchè io sto ancora male e tu no? Abbiamo mangiato le stesse maledette cose-

Sorridendo il ragazzo rispose, senza muoversi di un centimetro: - Perchè io non sono seccante quante te-

La kunoichi gli tirò i capelli, un'espressione cattiva sul volto, vendicativa mentre cercava di fargli lo scalpo. Shikamaru tentò di bloccarla, ma fu veramente salvato da Kankuro che entrò in quel momento della stanza.

-Va meglio sorellina?- chiese portandole in un vassoio una tazza di tè e dei biscotti secchi che non avrebbero potuto farle male. Guardò il bello-non-di-certo-addormentato -Tu di certo stai meglio, Nara- sbuffò.

Lui alzò le spalle e con Temari bloccata richiuse gli occhi cercando di assopirsi su quel bel cuscino naturale. Sorrise come per dire “E me ne dai torto?”.

Kankuro guardò sconsolato la scena.

-Dovresti farti vedere da un medico- le consigliò da bravo fratello premuroso, in tutta risposta lei gli fece una linguaccia.

-Un medico, che mi serve un medico! Vomito tutto il giorno e basta- concluse con la faccia schifata.

Kankuro spalancò gli occhi: Temari vomitava, Temari era stata in missione con Shikamaru Nara da soli, Shikamaru Nara era il suo ragazzo, compagno di letto, boh qualcosa era, il suddetto Shikamaru aveva la testa appoggiata alla pancia di Temari con aria sognate, forse...?

Si bloccò di colpo, scosso.

-Temari...non sarai mica...inc...inc...incinta!?!?!?!- urlò.

La ragazza si irrigidì di colpo, mentre Shikamaru che stava per assopirsi beato si rizzò in piedi come se l'avesse morso un serpente guardando ad occhi ben aperti, quanto quelli di Kankuro, Temari che sfoggiava la pelle bianca come non l'era mai stata in tutta la giornata.

-No, no, nooo, no...NO!- esclamò a più riprese l'ammalata.

Il ninja di Konoha si rilassò resosi conto della sua reazione esagerata per una cosa che era impossibile, mentre quello della Sabbia rimaneva preoccupato.

Shikamaru fece l'occhiolino alla bionda e ammiccando disse: -Beh...magari-

Lei in tutta risposta prese un cuscino e gli voltò la testa dall'altra parte con un grido, quasi femminile: -Idiota!-

L'espressione del fratello non migliorava a e allora fu costretta ad ammettere che non avevano ancora fatto nulla, nulla che dovesse farlo preoccupare in quel modo.

A poco a poco, la piacevole verità sembrò permeare in Kankuro che finalmente si rilassò e poté respirare normalmente. Per pochi brevi istanti aveva pensato che sarebbe diventato zio, non era di certo una cosa piacevole. Ma ora aveva qualcosa di più succulento e divertente tra le mani.

-Brava sorellona, così si fa- annuì d'accordissimo su tutta la linea -e bravo anche tu, continuate così- disse battendo amichevolmente sulla spalla di Shikamaru.

Poi alzò i tacchi e se ne andò gridando euforico per i corridoi: -Gaara, indovina un po' cosa ho scoperto!? -

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Piccolo ed innocente regalo fluff per la festa degli innamorati!

Vi sembrava che la Black Parade vi avesse lasciato in pace, ma invece no! Ho partecipato con questa fic all'iniziativa "Love begins with a smile".

Spero tanto che  vi sia piaciutaXD

   
 
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