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Autore: RAB 95    14/02/2012    1 recensioni
Un nuovo professore carismatico e intelligente, e tante novità. Il male non può essersi estinto, dopo Voldemort. E l'amore continua a esserci.
Dal terzo capitolo:
«Ad Al piacevano le settimane tranquille. Non si accorgeva nemmeno dei giorni che passavano. Amava sedersi nel prato e non pensare a nulla, adorava gli allenamenti sotto la tenue luce del sole con il venticello fresco che gli scompigliava i capelli. Per non parlare delle risate genuine che quelle settimane causavano a tutti. Niente stress, pochi compiti. Settimane perfette, avrebbe detto quel cantante mago, tale George Werminong»
"Chi l'avrebbe detto che quello sarebbe stato il mio ultimo anno a Hogwarts?"
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, James Sirius Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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3 - C'EST L'AMOUR


La settimana successiva arrivò e volò via come foglie al vento. Gli alunni seguirono le lezioni normali e quella babbana il mercoledì. Non ci furono risse, nuove coppie, non ci furono incidenti in campo; nulla. Ad Al piacevano le settimane tranquille. Non si accorgeva nemmeno dei giorni che passavano. Amava sedersi nel prato e non pensare a nulla, adorava gli allenamenti sotto la tenue luce del sole con il venticello fresco che gli scompigliava i capelli. Per non parlare delle risate genuine che quelle settimane causavano a tutti. Niente stress, pochi compiti. Settimane perfette, avrebbe detto quel cantante mago, tale George Werminong. Tuttavia, la settimana tranquilla che fu per il resto della scuola, non fu una settimana tranquilla per Albus. Rose da quella domenica se ne stava tutto il tempo in biblioteca, non se l’era nemmeno presa con Scorpius, che le aveva fatto apposta tutti i compiti sbagliati, e i suoi capelli erano diventati sfibrati e arruffati. Inoltre, lui ed Emma erano in crisi. Oltre alla storia di Rachel, ora la ragazza se la prendeva per ogni minima cosa. Era diventata in poco tempo la ragazza asfissiante, quella sempre con il fiato sul collo e gelosa. Il contrario dell’Emma che conosceva il secondogenito Potter.  Scorpius, senza Rose, se ne stava tutto il tempo con i suoi amici Grifondoro, e dedicava poco tempo ad Al, giusto per un saluto o per una breve chiacchierata. Non voleva stare troppo con Oscar e Gideon perché si sentiva di troppo, e quindi era costretto a stare tutto il tempo con Nott e Zabini, oltre che con Louise Larrington (una sottospecie di bisonte) e Harper Meil, un’altra Serpeverde che aveva una cotta per lui dal primo anno, anche se Al, questo, non avrebbe dovuto saperlo. E fu così che la domenica successiva, il cugino di Rose si ritrovò seduto sulla poltrona della Sala Comune sotto il lago nero a massaggiarsi le tempie.
“Ok, Nott. No, ho detto di no!”
“Come fai a dire di no? Dai, eh!” commentò arrabbiato Zabini. Louise aggrottò la fronte.
“Scusate, ma nemmeno secondo me è così!"
“Cioè, voi state dicendo che la Weasley, Dominique Weasley non era la più sexy di questa scuola?”
“Ragazzi, se vogliamo parlare di persone sexy, direi che il fratello di Dominique, Louis, batte tutti”
“Harper, lui è un ragazzo” ribatté Zabini.
“E io sono una ragazza” rispose con una smorfia.
Era da almeno due ore che i Serpeverde discutevano. Avevano discusso del cibo, dello scarso servizio degli elfi domestici, del fatto che non c’era abbastanza spazio per i duelli e di un sacco di altre cose. Era il loro modo per dimostrarsi affetto, discutere.
“Vi prego, vi scongiuro, basta! Mi scoppia la testa”
“Al, che hai?” Harper si sedette vicino a lui e fece per toccarlo, ma il ragazzo si alzò bruscamente.
“Scusa Harp, ho bisogno di una boccata d’aria” Albus sorrise amabilmente e uscì di fretta. Non aveva una meta ben precisa, solo un disperato bisogno di staccare un po’. Gli piacevano i suoi compagni di casa, quando non ci doveva stare tutto il tempo, ma una giornata intera con loro era davvero troppo.

Il ragazzo vagò un po’ per la scuola, tra le rampe di scale e i corridoi. Si fermò di tanto in tanto a parlare con delle persone che conosceva, ma poi continuò per la sua strada. Quando svoltò, si trovò davanti Emma e Sally Larry, una compagna di stanza della ragazza. Si fissarono immobili, quando l’amica ruppe il silenzio.
“Per Morgana, siete ridicoli, parlatene e basta!” e si allontanò. Quella ragazza era un portento, aiutava sempre tutti, nel bene o nel male. Molta gente si chiedeva cosa ci facesse a Grifondoro, visto il suo spirito da buona Tassorosso.
Emma annuì, e fece cenno ad Albus di seguirla. Fianco a fianco camminarono, arrivando al Lago. Lì si sedettero l’uno di fronte all’altro.
“Al, mi dispiace, ok? Sono stata così.. gelosa, attaccata, lo so. È che questa storia di Rose mi sta facendo impazzire, non mi vuole dire cos’ha.. e sono stressata dalla scuola, dai miei studi per entrare in medicina già quest’estate, dagli esercizi per suonare il sax, da te, da Rachel” strappava erba, mentre parlava. “Il fatto è che non so se posso continuare a stare con te, ora come ora, capisci?” una lacrima le scese sul viso. “Quando mi hai baciata per la prima volta, ero la ragazza più felice, davvero”

Erano le ultime settimane ad Hogwarts. Ormai gli esami G.U.F.O. si avvicinavano sempre di più ed Emma, Albus e Rose erano seduti in biblioteca a ripassare di tutto e di più. Antiche Rune, Aritmanzia, Difesa Contro le Arti Oscure, e chi più ne ha, più ne metta. Rose si era poi allontanata a prendere qualcosa, lasciando i due, all’epoca amici, da soli.
“Che studi, Al?”
“Storia della Magia. Una noia mortale, ma, che ci vuoi fare?”
“Oh, immagino non si possa fare nulla”
“Esatto. Posso farti una.. domanda?”
“Certo!” aveva sorriso lei.
“Posso fare qualcosa per quello che provo per te?”le guance del ragazzo erano diventate subito rosse, ed Emma ebbe appena il tempo di notarlo, prima che le sue labbra calde si posassero sulle sue.


“E allora, perché mi stai lasciando?” chiese Albus on un filo di voce.
“Non vederla come una fine, possiamo sempre rimanere amici” la ragazza fece un sorriso incoraggiante. Albus sbuffò, si alzò e se ne andò. Subito Emma lo raggiunse, e lo fermò da una manica. “Al, Al, davvero, non voglio smettere di parlarti e di starti vicina, ti prego” ora la ragazza stava piangendo davvero. “Va bene, rimaniamo amici. Intanto magari esco con Rachel, così non dovrò mollarla senza nemmeno starci insieme” ribatté Albus fuori di sé scrollandosela di dosso e andandosene. Emma rimase sola, a piangere sotto il suo albero preferito.
Passarono dei minuti, poi la ragazza decise di alzarsi e si asciugò le lacrime. Chi era Albus per determinare la sua felicità? Era ora di chiarire le cose con la sua migliore amica. Emma si incamminò così verso la biblioteca, dove era sicura che ci sarebbe stata Rose.

 

**


Rose, dopo il fatto, se ne stava sempre chiusa in biblioteca. Le erano spuntate le occhiaie, che giorno dopo giorno si rimarcavano sempre di più. Una volta la Pince le aveva persino portato uno spuntino. La ragazza si era isolata dal mondo, e faceva ricerche su ricerche. Ovviamente non si aspettava di trovare qualcosa; insomma, cosa cercare? Tatuaggi che si illuminano? No, non credeva proprio. Chiuse un tomo su degli incantesimi in via di sperimentazione, e sentì la porta principale aprirsi. In un primo momento non ci fece caso, da lì c’era gente che entrava e usciva continuamente. Aveva visto un sacco di persone che non aveva mai notato prima di allora, come il ragazzo che portava sempre la cresta. O la ragazza che non sapeva truccarsi. Oppure quei due gemelli che dicevano le stesse cose contemporaneamente. Inquietanti. Poi però alzò lo sguardo, e si trovò davanti la sua cosiddetta migliore amica.
“Hey, Emmy, come stai?” Rose esibì il suo sorriso più largo e innocente, mentre cercava di nascondere il grosso libro. Solo che spostandolo, lo spinse un po’ troppo, così che cadde dal tavolo e fece un rumore assordante.
“Shh”
“Scusi, Madama Pince” disse Rose facendole un segno “è particolarmente scorbutica ultimamente la Mad” aggiunse con sussurro all’amica.
“Cos’è quel libro?” chiese Emma.
“Beh, beh, quale libro?”
“Rose, quel libro”
“Ah, quello. Insomma, quello è un tomo della biblioteca, ora lo rimetto via, era per studiare, sai com’è. Voti bassi, mamma incazzata. Così va la vita.”
“Senti, va bene, non vuoi dirmi cos’hai, lo capisco. Però, potresti fare l’amica? di nuovo? Ho bisogno di te, soprattutto adesso, ti prego”
“Oh, Emms, che ti è successo?”
“Io e.. io ed Al ci siamo lasciati” pronunciare quelle parole le fece sentire le lacrime punzecchiarle gli occhi. Ma non avrebbe pianto. “L’ho.. l’ho lasciato io” disse schiarendosi la voce, per chiarire dopo lo sguardo sconcertato dell’amica. “E non l’ho mai visto così arrabbiato. Non pensavo che Al potesse arrabbiarsi così!”
“Oh, io l’ho fatto arrabbiare tante di quelle volte. Gli passa, all’inizio si comporta da stronzo per almeno due giorni, ma poi torna il dolce Al di sempre, tranquilla”
“Non sei per niente d’aiuto”
“Scusa, cosa vuoi che ti dica? Che tornerete insieme? Emma, tu l’hai lasciato, e lui, per quanto possa essere dolce e affettuoso, c’è rimasto male. Non puoi semplicemente pretendere che rimanga il tuo migliore amico, così. Non è così che funziona. Tornerà a parlarti, di questo ne sono sicura. Potrà farlo da amico, ma potrà anche trattarti male, non saresti la prima. Tante prima di te gli hanno fatto quelli che secondo lui erano torti. L’hanno pagata. Mi dispiace, questo sì”
“quindi.. secondo te è tutto perduto?” La biblioteca fa male alla mia Rose.
“No, tranquilla. Lui sa farla pagare alla gente, ma sa anche perdonare. Sono sicurissima che ti verrà in mente qualcosa” sorrise Rose, abbracciando l’amica. Basta indagare, su questi tomi non troverò niente. Torniamo alla bella vita!

 

**


Si trovava in una stanza scura, illuminata da un focolare acceso al centro della parete a destra. Girò lo sguardo e notò delle cornici con delle foto su degli scaffali disposti lungo i lati. Ne prese una e l’avvicinò al fuoco, per osservarla meglio. A destra c’era un albero su un prato verde con delle foglie ingiallite, che cadevano scontrandosi con il pavimento. Poi notò un’altalena, attaccata a un ramo a sinistra e sull’altalena azzurra un bambino rideva mentre dondolava su e giù. Sfiorò la cornice con una mano. Lui sentiva di conoscerlo quel bambino. Solo.. dove? Guardò bene, poi un rumore spezzò il silenzio di quella stanza, e l’uomo fece cadere la cornice, rompendola in mille pezzi. Si girò lentamente, e se lo trovò davanti, lo stava aspettando.
bene bene, Alessandro, ti piace la mia foto?
Il signor Marchi raccolse i pezzi di vetro rotti e li appoggiò sul tavolo, prima di mormorare un reparo.
sapevo di aver già visto quel bambino, Fabio
Bene, bene. Allora, come procede?”
Beh, da quando il Signore Oscuro è decaduto, Hogwarts è molto più protetta. Ma potrei aver scoperto un modo per entrare, signore
Ah, davvero. Mi dica, come?
Il signor Marchi sorrise. Si allontanò di qualche passo fino ad arrivare alla porta chiusa. La aprì. Essa portava a un corridoio. L’uomo ne uscì, e tornò dentro trascinandosi dietro un corpo. Fabio sorrise.
Non è quel barista di quel locale?
Sì, signore, ha indovinato. Aberforth Silente, in persona. O meglio, in corpo. Forse l’ho ucciso, non lo so” Alessandro scoppiò in una profonda risata.
Si spieghi, lo sa che non mi piace spargere morti
Beh, vede signore.. durante la guerra, Potter e i suoi amici avevano bisogno di entrare e uscire dal castello. Da quel che ho capito, il signor Paciock l’ha.. diciamo.. scoperto” Vedendo lo sguardo impaziente del suo padrone, non si dilungò in approfondimenti e andò dritto al punto. “C’è un passaggio segreto alla Testa di Porco. Porta alla Stanza delle Necessità al settimo piano
Marchi, lo sa che è bruciata quella stanza? Ero presente a quella battaglia
Sì, ma ho fatto le mie ricerche. La Stanza delle Necessità è stata rinvenuta un paio di anni fa, all’insaputa degli studenti. Certo, potrebbero venirne a conoscenza, ma ormai nessuno ci pensa più
L’uomo che stava di fronte a lui ghignò soddisfatto.
Giorno dopo giorno mi convinci sempre di più sul fatto che io abbia fatto bene ad assumerti
Sì, signore, grazie, non la deluderò

 

**


Scorpius Malfoy voleva Rose Weasley. Se n’era reso conto soprattutto in quella settimana senza di lei. La voleva e l’avrebbe avuta. Chi poteva dire di no a Scorpius Malfoy? E poi, ne era sicuro: loro due insieme facevano scintille. Di quelle brillanti, che ti rimangono impresse. Da mezza Hogwarts erano già considerati una coppia, quindi perché non diventarlo davvero? Scorpius continuò a camminare con un largo sorriso in volto, quando si imbatté in Albus. O forse non era lui. Si avvicinò al ragazzo appoggiato con la testa contro al muro, per assicurarsi fosse lui. Quando riconobbe i capelli (già) provò a toccarlo sulla spalla, ottenendo come risposta uno scrollamento e un grugnito.
“Ally? Ally, ci sei? Ally, Ally!” iniziò a canticchiare Scorpius. il moro vicino finalmente si girò. “Non. Chiamarmi. Così.” Disse con uno sguardo da incenerimento.
“ohohoh, parecchio incazzati, vedo”
“Oh, se lo sono. Me la pagherà, quella figlia di Umbridge”
“ok, stiamo ancora parlando di cibo? Fai parecchio paura”
“Emma, non cibo”
“che è successo?” chiese il biondo preoccupato. Quei due gli piacevano!
“Mi ha lasciato, troppo impegnata con la scuola e i miei interessi, e bla bla bla, le solite scuse” la cantilenò Albus con una voce da ochetta.
“Sono sicuro che si risolverà” idea idea “Invece, che ne diresti di aiutare me?”
“Certo, con cosa?”
“Beh, naturalmente voglio la mia zucca!”
“Rose? Vuoi mia cugina? Certo! Hai tutto il mio appoggio e il mio aiuto!” ad Albus si illuminarono gli occhi. Ah, l’amore, che potere aveva sul piccolo Potter.

 

Ehmm, ciao! Vabbeh, capitoli del tutto inutili e insulsi, lo so. E' che se non aggiungo queste cose verrebbe più o meno una storia di due pagine ç_ç Ringrazio tuuuutti quanti, davvero, è molto importante per me sapere che qualcuno legge, qualcuno segue, qualcuno recensisce, qualcuno ce l'ha tra le preferite e che qualcuno l'ha pure messa nelle ricordate *-* anche perchè io sono solo una piccola scrittrice che scrive perchè le piace, pur sapendo di essere completamente negata. Quindi, sapere che qualcuno mi segue è davvero bellissimo, quindi grazie.
RAB
  
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