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Autore: lullaby_97    14/02/2012    2 recensioni
Un mondo parallelo. Una profezia. Sette Rose. Sette Eroi. Un popolo da salvare. Riusciranno i Portatori del Marchio nel loro intento?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2


 
- Leon svegliati farai tardi e perderai l'aereo!-
 
-Sì... ora mi alzo.- Lentamente Leonard si alzò dal dolce tepore del letto e si mosse in direzione del bagno... Stranamente non si sentiva

stanco come credeva, come se la notte prima avesse riposato bene, cosa tutt'altro che vera. Infatti il giorno prima era stato invitato ad andare ad una 
 
cena d'addio con i suoi pochi ma veri amici. All'inizio fu molto titubante, ma la loro insistenza lo convinse andare,

inoltre non sarebbe stato carino non andare ad una cena d'addio organizzata per lui visto il suo trasferimento in  un'altra città per il college.

Eh già, il college . La sua condotta lo avrebbe fatto ammettere ai più famosi ed importanti college dello stato, ma durante le 
 
vacanze estive ricevette una strana lettera... la carta in essa utilizzata emanava un potente profumo di rose, che stranamente riusciva a sentire solo lui.

Il fatto ancora più strano era il contenuto della lettera e la reazione dei genitori. 
 
La lettera recitava le seguenti parole:
 
                  Gentili signori Blake,
 
                   Siamo molto lieti di informarvi che vostro figlio abbia avuto l'oppurtunità di
 
                    accedere al nostro college privato. Sicuramente vi starete chiedendo di quale 
 
                   college stiamo parlando cari signori, ma possiamo riferirvi solo che è un college
 
                   che solo le persone che lo frequentano e i loro parenti più stretti conoscono la 
 
                    sua esistenza. Questo college infatti è finanziato dirattemente dallo stato e
 
                   preghiamo naturalmente il massimo silenzio e l'assoluta segretezza riguardo a
 
                   questa lettera. Inoltre riteniamo opportuno riferirvi che se vostro figlio 
 
                   frequenterà il nostro college avrà già un posto di lavoro nel settore che desidera
 
                    dopo che si sarà laureato.
 
                                                   Il preside Woodwiss
 
                     P.S. Sappiamo che voi farete la scelta che riterrete più giusta visto il continuo 
 
                     ridurre numero dei posti di lavoro per i giovani di oggi.
 
La lettera era un po' informale come se il mittente conoscesse i suoi genitori. Inoltre non riusciva a spiegarsi perchè la lettera si rivolgeva ai suoi genitori e non a lui,

cosa che a suo parere lo mancava di rispetto. Quando chiese spiegazioni ai genitori, gli risposero solamente che nonconoscevano il preside

e questo fece aumentare i suoi dubbi sul fatto che fosse soltanto uno scherzo di cattivo gusto. Quando decise di rivelare i suoi dubbi ai suoi loro risposero solamente 
 
con una scrollata del capo e con un - Non ti preoccupare, noi ci siamo già informati su tutto ed è tutto vero quindi non farti troppi priblemi, questo college ti offre le migliori possibilità e per 
 
questo prepara le valige ti trasferirai lì. Abbiamo già inviato la lettera di iscrizione e sei stato dia accettato. Tra un mese verrà a prenderti un collaboratore e ti condurrà direttamente lì.- E finiva 
 
sempre così la conversazione. I suoi genitori, ogni volta che cercavano di trattare con loro di nuovo sull'argomento, loro assumevano un'espressione vacua e parlavano fissando un punto 
 
indefinito nella stanza in cui si trovavano; dopo tante insistenze senza successo,egli cedette e accettò il trasferimento in una scuola di cui non sapeva nulla,neanche il nome.
 
- Leonard muoviti o farai tardi! Il tuo accompagnatora sarà qui a momenti!- 
 
- Sì, ora arrivo... ho quasi finito mancano solo pochi aggiustamenti e scendo, anche se non capisco ancora il motivo insensato per cui mi avete obbligato ad

accettare l'iscrizione in quella scuola!- Disse mentre chideva gli ultimi bottoni della camicia e si prestava a prendere la valigia enorme,

di cui sua madre si era presa personalmente la responsabilità di farla con la semplice scusa "Gli uomini non sanno mai come fare una valigia, la preparano credendo di averci messo 
 
tutto e alla fine si scopre che si sono dimenticati qualcosa". Questa frase aveva a dir poco irritatoLeonard, in quanto era sempre un ragazzo molto preciso e ordinato, cosa che lo aveva fatto 
 
aumentare di fama nella sua scuola.
 
- Mamma, cosa diavolo hai messo in questa borsa? Sembra che hai svaligiato tutti i negozi di questa città per come è gonfia! Ho come l'impressione

che potrebbe esplodere da un momento all'altro!-
 
-Non ti lamentare, ti ho messo solo lo stretto indispensabile.-
 
-Stretto indispensabile? Mamma, la roba che mi hai messo qui dentro basta per riempire il guardaroba di dieci persone!- E così dicendo posò la valigia

sul pavimento del salotto illuminato dalla luce inondante del sole. -Bene, sono pronto. Quando credi che arriverà il mio accompagnatore?-
 
-Be', prima di tutto fai colazione, poi penseremo al tuo accompagnatore.- Ma, appena finì di parlare, il suono di alcune ruote sul vialetto di casa li fecero voltare verso la finestra

quasi in contemporanea e rimasero completamente scioccati da ciò che videro: una lucidissima limousine che attendeva davanti al cancello di casa.
 
-E questo per loro significa essere riservati come avevano richiesto nella lettera? Credo che di questo passo tutto il quartiere se non tutta la città saprà di me.- 
 
-Non lamentarti ora figliolo. Vedi solo di essere educato e mantieni un portamento educato visto che non ci rivedremo che fra un paio d'anni,

quindi spero che onorerai sempre la tua famiglia.-
 
-Mamma, sei sicura di stare bene?- Disse Leon con fare sospettoso. Non aveva mai visto comportarsi in quel modo, infatti era solita preoccuparsi in modo assurdo

quando doveva partire per dei semplici viaggi di piacere con degli amici e che di solito duravanon qualche mese. Ora che lui doveva partire per un bel po' di anni

e i suoi genitori non potevano andare a trovarlo e viceversa come era previsto nel regollamento, per il semplice fatto che era un college la cui 
 
posizione non era segnata da nessuna parte per mantenere l'assoluta segretezza.
 
-Sto benissimo Leon, non ti preoccupare. Tieni questa busta: dentro ci troverai dei panini in caso avessi fame durante il tragitto. Ora vai o farai tardi.-
 
-Posso salutare almeno papà?-
 
-Non credo che ci riuscirai: è stato chiamato questa mattina presto con urgenza al lavoro. Credo che ci sia qualche problema.-

A quella risposta Leon si sentì triste: non avrebbe potuto salutare il padre prima di partire.
 
-Comunque se vuoi, puoi chiamarlo.-
 
-Grazie mamma è proprio una buona idea non ci avevo pensato.-
 
-Bene ora vai, altrimenti farai tardi.- e con un abbraccio lo strinse a sè e poi sussurando piano gli disse:- Mi mancherai figlio mio.
 
Leonard sciolto l'abbraccio prese la valigia e si diresse verso la limousine che attendeva sul vialetto dove l'attendeva l'autista con una porta spalancata.

Si voltò per un'ultima volta verso casa e vide sua madre in piedi davanti la porta che guardava con uno sguardo dolce misto a forse
 
 qualcosa che lui credeva fosse tristezza e preoccupazione. Le rivolse un sorriso e poi si voltò. 
 
Da quel momento sapeva che la sua vita sarebbe cambiata, ma un presentimento gli diceva che sarebbe cambianta in peggio.
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
 
Salve a tutte! Rieccomi qui mi dispiace per l'enorme ritardo ma credo che io e la puntualità non andiamo d'accordo visto che ogni volta scrivo promettendo la puntualità e poi non lo faccio. Mi dispiace moltissimo per il mio comportamento scorretto nei vostri confronti =(
Ora passo ai miei personali ringraziamenti: 
Ringrazio molto thegreenminstrel per avermi seguito e ti dico che se non fosse per la tua presenza credo che avrei già smesso di scrivere e di conseguenza avrei abbandonato questa fanfiction. Ti ringrazio ancora molto e al prossimo capitolo! ;)
Baci lullaby97
 
 
  
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