Eravamo
tutti riuniti in
camera di Jack e da qualche minuto nessuno di noi parlava: non
staccavamo un
attimo gli occhi dal biondino che stava digitando febbrilmente qualcosa
sul suo
super PC nero e sottile; sembrava drogato di quel computer, me dovevo
ammettere
che era brava. Molto bravo. Sembrava avere un vero feeling con
quell’aggeggio…
bah.
Da
quando eravamo entrati
lì e ci eravamo seduti sul letto (di ERICK NIGHT, non so se
mi capite) quel
ragazzi non ci aveva più degnato di uno sguardo e si era
messo a scrivere come
un pazzo senza darci la minima spiegazione.
“Senti
un po’…” disse ad
un tratto Zoey fissando in nuovo arrivato con gli occhi semichiusi,
cosa che
fece risaltare ancora di più il suo marchio completo ed
articolato: “Come hai
detto che ti chiami?”
“Non
l’ho detto.” Rispose lui
senza staccare un attimo gli occhi dallo schermo luminoso.
“Beh,
dillo!”
Jack
si degnò finalmente
di guardarci e fissò Stivie Rae, che perse
all’improvviso tutta la sua
decisione ed arrossì sotto quello sguardo indagatrice ed
immobile.
“Jack
Twist.” Detto ciò
tornò a concentrarsi sul computer e digitò
qualcosa con una rapidità
preoccupante.
Sentii
le gemelle
trattenere rumorosamente il fiato e sussurrare qualcosa concitate alle
altre
ragazza, ma nemmeno cercai di capire il loro discorso: osservavo
stordito il
profilo delicato di quel ragazzo illuminato dalla luce azzurrina dello
schermo
che lo rendeva quasi etereo.
Aspettate
un attimo: JACK
TWIST????!!! Quante volte io e le gemelle avevamo guardato quel film
meraviglioso, Brokeback Mountain, prima dell’arrivo di Stivie
Rae??
Capii
d’improvviso di cosa
stavano parlando le ragazze: lui era gay quanto e più di me
per aver scelto
come nuovo nome quello del cowboy omosessuale protagonista di quel film.
Mi
illuminai di colpo e
non riuscii a trattenere un sorriso inebetito: allora avevo speranze
con lui…
sempre che Jack si decida a staccare quei suoi fottutissimi occhi blu
dal
computer!
Come
se avesse sentito i
miei pensieri il biondino chiuse di colpo il computer e prese dalla
scrivania
dei fogli che nel frattempo aveva stampato, avvicinandosi finalmente a
noi: “Allora,
Afrodite La Font è lei vero?”
Ci
mostrò il primo foglio
che teneva in mano e noi annuimmo trovandoci davanti ad una foto della
biondissima stronza strega infernale con tanto di didascalia che poteva
tranquillamente essere la storia della sua vita. Ma come aveva fatto a
trovare
in pochi minuti tutto quello su Afrodite??
“Qui
dice che Neferet in
persona la sta allenando per essere la futura Somma Sacerdotessa e che
Nyx le
ha dato il potere di prevedere catastrofi future. Sembrerebbe una brava
ragazza, ma che la conosce su Twitter sparla di lei approfittando
dell’anonimato
dicendo che è una troia, una stronza e che nasconde le sue
visioni perché odia
gli umani… che
ragazza interessante.”
Si
sedette al mio fianco
continuando a sfogliare e leggere qualche frase sulla vita di Afrodite;
per un
attimo temetti che potesse sentire il mio cuore battere
all’impazzata o la mia
pelle fremere per la sua vicinanza, ma Jack era talmente immerso nella
lettura
che forse non si sarebbe neanche accorto se gli avrei
parlato… forse era maglio
così: non ero pronto ad affrontare qualcosa che ancora non
capivo.
“Questa
sera devo andare
al rituale delle Figlie Oscure, che è praticamente un
circolo privato di
Afrodite: voglio fare qualcosa per vedere se riesco a toglierle il
potere… non
che io voglia prendere il suo posto, ma…”
cominciò Zoey, ma Jack la interruppe
con un sorrisetto furbo: “So tutto di te, su tutto su tutti
voi in realtà.”
Ci
mostrò dei fogli come
quelli di Afrodite, su cui c’erano la mia foto, quella di Zy,
di Stivie Rae e
delle gemelle, completato con la nostra storia e i commenti su di noi
di
Twitter; quanto avrei voluto leggerli!
“Ma
guarda te…” cominciò
Shaunee con un ringhio basso e rabbioso e, ovviamente, Erin concluse
per lei: “…
sto stronzo!”
Lui
sorrise nuovamente,
quindi si fece serio, si alzò e cominciò a
camminare nervosamente avanti ed
indietro, attraversando la stanza con passi brevi e rapidi.
“Tutto
bene?” gli chiesi
istintivamente e lui mi fissò per un lungo istante con i
suoi grandi e profondi
occhi blu zaffiro in perfetta sintonia con il suo Marchio appena
tracciato. Mi sentii
morire sotto quello sguardo penetrante e fu ancora peggio quando le mie
guancie
presero fuoco; Dio, che sfigato! Stavo facendo una terribile figura di
merda!
Finalmente
i suoi occhi si
staccarono dai miei, ma Jack non rispose continuando a camminare
nervosamente,
quindi si bloccò di colpo e ci rivolse un sorriso raggiante,
il primo vero
sorriso: “Ci sono! Afrodite cercherà sicuramente
di metterti in imbarazzo: il
tuo marchio è completo, quindi agli occhi di molti novizi le
sei superiore. Cercherà
in tutti i modi di screditarti e vorrà umiliarti
pubblicamente: non lasciarti
intimidire e non abbassare mai lo sguardo, non farle capire nemmeno per
un
istante che hai paura, o ti schiaccerà. Afrodite
è una stronza, ma credo che
se, in un modo o nell’altro, riuscirai a far sfuggire la
situazione dal suo
controllo e allora avrai una possibilità di fotterla.
È brava, ma non invincibile
e tu sei una ragazza intelligente. Se vuoi toglierle il potere devi
rendere
indirettamente pubblica la sua stronzaggine, anche ai professori, ma
non farlo
in prima persona: trova un sistema affinché sia lei e farsi
beccare, così non
potrà incolparti. Questa sera sarò lì
vicino e ti darò un piccolo auricolare:
quando le cose si metteranno male ti darò qualche consiglio
ok?”
Nessuno
di noi parlò e per
qualche momento rimanemmo a guardarlo fisso: i suoi occhi persero un
po’ di
lucentezza come se temesse di aver detto un’immane cazzata,
quindi vidi la sua
espressione passare dal dolce al rigido e duro: si era messo sulla
difensiva,
come se si aspettasse di essere attaccato.
“Ma
tu sei una macchinetta!
O un fottuto genio, vedi tu!” sbottò Zoey e
scoppiamo tutti a ridere, Jack
incluso: vidi il suo viso cambiare nuovamente e diventare dolce ed
ingenuo. Tornò
ad essere lo stesso ragazzo dolce e malinconico che avevo intravisto un
attimo
poche ore prima in corridoio dietro la sua maschera di stronzaggine.
Perché
faceva così? Era così
tenero quando si mostrava per ciò che era veramente: dolce,
spaventato, ancora
un po’ stordito e costantemente malinconico. Era perfetto.
Semplicemente perfetto.
Così
bello in tutti i
sensi, sia dentro che fuori, eppure si nascondeva dietro qualcuno che
non era…
c’era qualcosa che mi sfuggiva. Mi sfuggiva perché
Jack non lasciva che mi
avvicinassi abbastanza a lui per capire.
“E
noi cosa dobbiamo fare
per te?” chiesi, tanto per distogliere la mente da quei
pensieri che mi stavano
confondendo sempre più.
“Ogni
cosa a suo tempo…
prima vediamo come va questa sera… o mattina, quel che
è… poi parleremo del
favore che mi dovete. Tranquilli, non va farò fare niente di
impossibile.” Sorrise
di nuovo, timidamente.
Suonò
la campanella che
annunciava il re inizio delle ore di lezione ma io non mi mossi: aveva
ora
buca.
Le
ragazze invece scattarono
prontamente in piedi e, dopo averci salutati, sparirono rapidamente
verso le
loro classi; Jack non si mosse.
“Sono
stato in infermeria
per un giorno intero e Neferet vuole che io inizi la scuola solo
domani. Oggi mi
devo riposare…” rispose con un’alzata di
spalle alla mia occhiata
interrogativa, quindi tornò a sedersi al mio fianco.
Oh.
Mio. Dio. Avevo un’ora
intera da passare con Jack. SOLI.
“Senti
Damien scusa se mi
comporto così male.” Esordì lui
timidamente. Era così tenero in quel momento!
“E’
che… beh, ci sarebbero
tanto cose da spiegare… e noi neanche ci
conosciamo.”
“Tu
hai appena letto la
storia della mia vita.” Ribattei io sarcastico accennando con
il mento ai fogli
ancora stretti fra le mani di Jack, che sorrise tristemente:
“Pronto a sentire
la vita più pallosa di tutto il mondo?”
“Non
vedo l’ora.” Ed era semplicemente
la verità.
Il
prossimo capitolo si
concentrerà solamente su Jack e Damien, questo mi serviva
come introduzione all’inizio
della loro grande amicizia. Non solo amicizia direi… mi
scuso per il ritardo e
ringrazio di cuore Sgiach, che lascia sempre commenti adorabili^^^^
GRAZIE!!!!!!!!!! Baci a tutti, ciao!!!