Pov. Alejandro
Uff... che rottura di palle la mia ragazza, sempre qui a cercare di controllarmi manco fossi il suo cane! _BRIIIIIIIIP_ un messaggio. Guardo il mittente: Danisha, la mia fidanzata. No ma dai, basta, ti ho già risposto, non posso spendere la ricarica solo per te! Allora gli rispondo.- Che vuoi?
- Volevo chiederti csa stavi facendo ora, eri cn 1 altra? - mi scrive.
- NO! K rompi k 6, basta nn t sopporto +!
- K significa?
- K t lascio! - le scrivo, fuori di me dalla rabbia.
- Noooooooo!
- E invece - non faccio in tempo a finire il messaggio che mi scontro con una ragazza, che stava guardando le vetrine.
Accidenti, che bella che è! Mora, alta, con gli occhi neri e magrissima, ha un corpo da modella... Danisha, in confronto, è una cozza. Mi si aggrappa per non cadere, e appena smette di barcollare mi si stacca.
- Ehi che modi! - mi urla.
- Oh mi dispiace, scusa tanto, ti ho fatto male?
- No, per fortuna. Invece di stare a usare il telefono con la tua ragazza, guarda la strada, scemo!
- Non stavo messaggiando con la mia ragazza - mi giustifico - anzi, a dir la verità la stavo lasciando... il minimo che posso fare è offrirti un caffè, no?
- Vabbè, dai, andiamo a prendere sto caffè- mi dice velocemente. Quando sorride e mette in mostra i suoi bianchissimi denti, è ancora più bella... "ehi Alejandro fermati un attimo! Non puoi innamorarti di una che hai appena conosciuto! Non è carino, proprio per niente" penso. "oh ma al diavolo la coscienza, è proprio uno schianto questa ragazza!"
Intanto che ci avviamo al bar, si presenta.
- Comunque, io sono Heather.- che bel nome, Heather, duro all'apparenza, ma tenero dentro...
- Alejandro, piacere mio, Heather- mi assaporo quel nome come una caramella...
Dopo essere entrati nel bar, le chiedo la provenienza, e mi dice che i suoi nonni materni erano cinesi, ma in realtà è nata qui, a New York. Io le rispondo che i miei genitori sono madrileni, poi sono nato anch'io a New York, ma poi ci siamo trasferiti a Madrid, e alla fine siamo tornati alla mia città natia.
Alle sette di sera, si accorge che è tardissimo.
- Oh cavolo, è tardissimo! Grazie per il caffè, grazie per il bel pomeriggio, ma ora devo andare.
- No, aspetta un attimo! - le prendo la mano intanto che si sta alzando. Com'è minuta, che unghie perfette... potrei stare ore ad elogiarla... ma che dico, sono ridicolo, è meglio se la smetto, non sono innamorato, io sono il Playboy per eccellenza, il famosissimo Alejandro!- non puoi tornare a casa da sola, bella come...- oddio, stavo per rivelarle tutto! - volevo dire, non puoi tornare a casa da sola, è sera!
- No, ce la faccio benissimo. E mollami!- mi urla inferocita. Che diavolo di donna...
- No, non ti mollo. Ora ti accompagno a casa, così potremo continuare la nostra chiacchierata - ed ecco un buon pretesto per gustarmela con gli occhi! Non avevo mai usato un metodo del genere.
- Vabbè, se prorpio vuoi, accompagnami a casa!
Esulto dentro di me: alla fine, Heather ha ceduto!
La accompagno fino alla mia spider grigia, le apro la portiera e partiamo, finalmente. Purtroppo, il fatto di guidare mi distoglie dal suo bellissimo viso. Quando arriviamo a destinazione, scende in fretta, e si avvia al portone di casa. Intanto che cerca le chiavi, mi avvicino a lei, e le sussurro in un orecchio:
- Usciremo ancora insieme?
- Podarsi.- si sposta. Il metodo dell'orecchio funziona sempre, ma lei è come prevenuta. Non riesco a capire perchè, ma mi sembra crudele. Ci riprovo, sperando in un maggior successo.
- Ci vediamo, Heather?
- Non lo so, oggi no di sicuro, si vedrà poi. Ci vediamo, Alejandro.
- Arrivederci...- un momento! Sbaglio o ha detto "Ci vediamo"? Non posso crederci, ma non faccio in tempo a girarmi che lei ha già chiuso il portone. Mi appoggio a quest'ultimo, per poi lasciarmi scivolare per terra. Che mi sta succedendo? Non capisco proprio. Non mi sto innamorando di una che conosco a malapena. No no, è impossibile, dovrò dimenticarla per forza.