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Autore: Kagome    10/04/2004    1 recensioni
In un mondo dove gli umani hanno messo in schiavitù gli youkai, in un mondo dove gli hanyou sono fuorilegge e destinati ad essere uccisi, la miko Kagome riceve l’hanyou Inuyasha come regalo di compleanno, e lentamente i due si innamorano. Riusciranno a distruggere il perfido Naraku e a creare un nuovo mondo nel quale poter convivere? (storia AU)
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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An Inuyasha to Remember

Scritto da: Giulia “Kagome”

Rinunzia Legale: Io NON sono l’autrice di Inuyasha. Inuyasha è scritto e disegnato da Takahashi Rumiko. Non sono né Lei né un membro della Shogakukan, Sunrise o qualunque altra Casa Editrice che ne detenga i diritti. Sono solo una FAN, e questo è un omaggio alla mia serie preferita tra tutte. I diritti di Inuyasha sono:

Inuyasha manga © 1997 Takahashi Rumiko, Shogakukan

Inuyasha anime © 2000 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Sunrise, YTV

Il titolo della fan fiction è tratto dal famoso OAV di Ranma ½ “An Akane to Remember”. Non sono nemmeno l’autrice di Ranma, ovviamente. I diritti della serie sono Ranma Nibun no Ichi © 1988 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Kitty Film.

Nota: Questa è una fan fiction AU (Another Universe). Che vuol dire? Che in questa storia vengono solo “presi in prestito” i personaggi di Inuyasha, e calati in una realtà completamente diversa da quella nella quale vivono all’interno della serie originale. Cercherò di mantenere il carattere dei personaggi e le relazioni tra di loro simili a quelle del manga originale. Se però doveste trovarvi con qualche pers OOC… beh, temo che dovrete conviverci e non prendervela con me :P. Una differenza (piuttosto grossa) con il manga originale per quanto riguarda Inuyasha è che lui non ha MAI (sottolineo il mai) conosciuto Kikyo. Fan di Kikyo, Gomen Nasai!

Se poteste, dopo aver letto, scrivermi un commentino su FanFiction.net, ve ne sarei eternamente grata: questo è l’url della fic su quel sito:

http://www.fanfiction.net/read.php?storyid=487846

potete scriverlo in italiano, ma se lo scrivete in inglese + gente potrà capire i vostri pensieri :D

 

Capitolo 2: Una nuova vita

* FLASHBACK SOGNO *

“Quella è casa tua?” il ragazzino chiese alla bimba

“Si… è casa mia, grazie” la bambina sembrava triste

“Ok… dunque posso andare via, non credo tu abbia problemi ad arrivare laggiù da sola, no?”

“No, nessun problema…” la voce della bimba si incrinò, e le lacrime iniziarono a scorrerle sulle guance

“Ma che fai? Perché piangi?”

“Non voglio che te ne vai”

“Ma devo… Ti ho già detto che potrei essere ucciso!”

“Ti prego, promettimi che ci rivedremo”

“No, non posso… potrebbe essere pericoloso, sia per me che per te. Non voglio vedere altra gente morire come mamma e papà”

“Ma ti prometto che nessuno lo saprà… sarà il nostro piccolo segreto!”

“No, è pericoloso, non posso rischiare” il ragazzino si avvicinò alla bimba che ancora piangeva. Le mise una mano vicino la guancia, e le asciugò le lacrime, gentilmente

“Su, dai… devi promettermi una cosa”

“Che?”

“Che non dirai mai più che vuoi morire. Vivere è importante…”

“Ok, te lo prometto” il bambino si girò, e iniziò, lentamente, a camminare verso il bosco

“Aspetta!” si fermò, alla voce della bambina, e si girò verso di lei, di nuovo. La bambina gli corse vicino e, con un sorriso, gli diede un bacio sulla guancia “Arigatou Gozaimasu Inu-chan. Non ti dimenticherò mai”

Il bambino aprì gli occhi color ambra, allargandoli per la sorpresa. Vide la bimba allontanarsi, salutandolo con la mano, e stette lì per un po’, con una mano sulla guancia che lei aveva baciato

[Perché mi ha baciato?] si chiese

* FINE FLASHBACK SOGNO *

Un suono lo risvegliò. Sentì una porta aprirsi, in lontananza, e ci mise alcuni secondi a ricordare che cosa gli fosse successo… dove si trovava?

[Ah, si… sono in gabbia… quella maledetta mi ha catturato, e ora sono suo prigioniero… MERDA! Non avrei mai pensato che mi potesse succedere una cosa del genere!]

Poi andò con il ricordo al sogno dal quale si era appena svegliato

[Feh! E’ possibile che al semplice udire quel nome… ‘Kagome’… mi possano tornare in mente questi ricordi? Non credevo di essere tanto nostalgico… è una cosa successa tanti di quegli anni fa… e non sono nemmeno sicuro sia la stessa persona! Chissà quante ragazze a Tokyo si chiamano Kagome…]

* Non ti dimenticherò mai, Inu-chan *

Bah… quella tipa aveva detto così, ma era impossibile che si ricordasse ancora di lui dopo tutti quegli anni… era solo un pazzo a sperarlo. Aveva visto bene la casa dove lei abitava. Era un grande tempio scintoista… doveva essere la figlia di una famiglia importante! Era impossibile che si potesse ancora ricordare di questo sciocco hanyou che una volta le aveva salvato la vita…

[Solo io posso essere tanto scemo…] il ragazzo si mise a sedere per terra, e raccolse le gambe abbracciandole con le braccia. Appoggiò il mento sulle ginocchia mentre continuava a pensare [Non sono riuscito a muovermi per un po’ dopo che lei mi ha baciato. Nessuno mi aveva mai fatto una cosa del genere… a parte la mamma, naturalmente. A volte sono tornato a vedere come stava… durante quelle notti… l’ho vista triste, o anche felice… ma non ho mai…]

I suoi pensieri furono interrotti dalla porta della prigione che si apriva. Apparve la sua cacciatrice

“Oh, ohayoo… vedo che sei sveglio”

“Certo che lo sono… come avrei potuto dormire in una situazione del genere?”

“Non hai tutti i torti…” concluse lei. Poi disse a qualcuno di entrare. Era una bella ragazza youkai, dai corti capelli neri e abito nero. Portava in mano un vassoio con dei piatti

“Yura… ti prego, prenditi cura di lui. Bada che mangi abbastanza: sto aspettando l’arrivo di Kagome-chan, e non vorrei farle pensare di averlo maltrattato”

“Si, Padrona Sango-sama”

La youkai attese che la sua signora uscisse dalla prigione, poi si diresse verso la porta della gabbia, aprendola con titubanza

“Indegno hanyou… non osare tentare la fuga… se ci provi soltanto giuro che ti ammazzo”

“Feh! Come puoi ammazzarmi? Hai quello sciocco collare che ti toglie i poteri”

“No, baka… questo collare non rimuove i miei poteri, fa solo in modo che io non possa usarli contro gli umani. Tu non sei umano (o almeno non completamente), quindi posso farti male”

“Heh… ma che ‘bello’…” disse lui in modo ironico. La youkai entrò nella gabbia, e gli portò vicino i piatti con il cibo

“Come ti chiami?” chiese

“Feh! Chette frega?” ringhiò lui, secco e deciso

“Su, dai… dimmelo…” provò a pretendere lei

“Che ti cambia nella vita a saperlo?”

“Assolutamente nulla… ma almeno posso smettere di chiamarti ‘indegno hanyou’” sorrise lei

“Feh! Allora chiamami ‘indegno Inuyasha’”

“Ah, ok… è un nome grazioso”

“Domo…” ringraziò lui arrossendo. La donna gli mise i piatti davanti al naso

“Che fai se non mangio? Non voglio essere lo schiavo di nessuno… perderei la mia dignità… preferisco morire e non mangerò nulla finché non sarò libero!”

“TU MANGERAI” disse la youkai

“No, non lo farò”

“Invece SI!”

“NO! Non puoi costringermi! Voglio morire!”

“Ah, so…” la youkai lo guardò con aria di sfida “Ok, andrò a chiamare la padrona. Forse una scossa elettrica ti farà cambiare idea”

“Feh! Fa’ quello che ti pare…” disse lui, mettendosi a sedere per terra, e incrociando le braccia, come se non gliene fregasse nulla della sua situazione

“Comunque… è possibile che non capisci quello che provo? Perché ti comporti così? Non hai più un briciolo di dignità? Non sei mai stata libera?”

“Ti capisco invece…” Yura lo guardò con occhi tristi “Però anche tu devi capire me. Sono al servizio di quella ragazza da quattro anni, ormai. Non posso dire che mi tratti male, anzi… è tanto gentile con me… non mi chiede mai cose assurde. E poi… ha dei capelli MERAVIGLIOSI! E mi consente di pettinarli!” Yura stava guardando il muro con sguardo sognante

“Anche tu hai dei bei capelli” continuò voltandosi verso il ragazzo “ma sono tutti scapigliati e arruffati… mi piacerebbe TANTISSIMO pettinarteli un po’” lo guardò con occhi interessati

“Hei, hei… non osare mettere quelle manacce sui miei capelli!” l’hanyou strisciò lontano da lei, cercando di mettere in salvo la sua capigliatura con le mani

“Beh, se non vuoi che ti pettini… mangia il tuo pranzo”

“ASSOLUTAMENTE NO!”

“Ma perché? La padrona se la prenderà con me se la sua amica ti troverà affamato… non voglio che lei faccia una brutta figura per colpa tua, in fondo sei solo un misero hanyou…”

“Ti ho detto che voglio morire! Perché volete farmi mangiare? LASCIATEMI MORIRE IN PACE!”

“Perché dici che vuoi morire? Non devi MAI dire una cosa del genere, la vita è importante…” i due udirono una voce dall’esterno della prigione. Inuyasha sentì il cuore aumentare i suoi battiti… oh si… conosceva quell’odore… e anche quelle parole…

“Ma Kagome-chan, che dici?” Sango stava aprendo le catene che chiudevano la porta della prigione

“Oh, non preoccuparti… è una cosa che mi disse qualcuno quando ero piccola. Non ricordo chi l’abbia detto, ma ricordo quella frase, m’è rimasta impressa. Mi ha davvero aiutata quando morì mio padre. Chi è la persona che vuole morire?”

Le due ragazze entrarono nella prigione. Sango indossava il suo solito yukata, sopra la tuta da combattimento. Kagome aveva ancora indosso la divisa scolastica.

“Oh, è la ragione per la quale ti ho chiesto di venire qui, Kagome-chan. E’ il mio regalo per il tuo compleanno: nella gabbia”

Kagome incrociò lo sguardo del ragazzo. Che strano che era!

“OH! Ha le orecchie da cane! Ma che buffo inu-youkai!”

“Ma no, Kagome-chan… non è un inu-youkai… So che quando i tuoi schiavi muoiono tu non sai darti pace… non volevo farti un regalo che ti rendesse triste!”

“Arigatou, Sango-chan… ma se non è un inu-youkai… che cosa è?”

“Come puoi chiederlo, quando ne hai parlato proprio ieri mattina?”

“Che? E’ possibile che sia… oddio… un VERO hanyou? E’ un hanyou?” la ragazza guardò verso la strana cosa in gabbia con occhi meravigliati

“Eggià… proprio un hanyou… l’ho beccato ieri nella foresta, e ho subito pensato a te”

“Ma perché l’hai catturato? Per me? Non dovevi farlo, ora seguendo la legge dovresti ucciderlo!”

“Si, lo so… però… sono una cacciatrice di demoni, ma mi fa schifo l’idea di uccidere un altro essere vivente… devi avermi contagiata!” Sango le sorrise “Stava combattendo contro uno youkai lupo… e quello lo ha definito ‘figlio di una miko’”

“Una Miko? Non è possibile…”

“Già… quello che ho pensato anch’io… ma se lo fosse sul serio… ed essendo un hanyou… quasi certamente riuscirebbe a resistere al tuo potere”

“Uhm… è uno strano modo di pensare… ma l’idea è interessante, può davvero essere così”

La ragazza si avvicinò alla gabbia, e guardò con attenzione il giovane rinchiuso. Aveva capelli lunghi, color argento, orecchie da cane, uno strano kimono rosso. Niente scarpe, e una katana al fianco. Il suo aspetto le diede un senso di nostalgia… chissà perché

“Oh, ha una spada, vedo”

“Già… a proposito, volevo chiederti se potevo tenerla. In fondo lui non ne ha più bisogno, ed è davvero fantastica!”

“Maledetta! Come osi cercare di rubarmi la spada?”

“Tu non ne hai più bisogno, imbecille. Da oggi sei lo schiavo di Kagome, e non devi più combattere”

“Non mi separerò MAI da Tessaiga! Era la spada di mio padre!”

“Mi spiace… non ne hai più bisogno”

“Ano… Sango-chan… forse potresti lasciargli tenere la katana”

“Ma perché? E’ inutile, non riceverà mai il permesso di uscire con quella spada, non ne ha bisogno… E io vorrei tanto metterla tra i miei trofei…”

“Beh… mi sembra un tipo molto forte… L’altro giorno mentre tornavo a casa da scuola ho avvertito come qualcosa che mi seguisse. Ho avuto paura… forse ho bisogno di qualcuno che mi protegga. E se lo uso per questo scopo sarebbe inutile senza spada”

“Beh, secondo me può combattere benissimo anche senza…” Sango sospirò… poi guardò l’amica sorridendo “però se avevi un problema del genere… beh sono felice di averti regalato una guardia del corpo!”

“Eh… non sarà solo la mia guardia del corpo”

“Lo so, lo so… ci sono tante cose che può fare…”

“Già! Finalmente avrò un vero schiavo! E’ fantastico! Anche la mia cuginetta, Rin, ha uno schiavo ora… non era giusto che solo io non lo avessi”

“la tua cuginetta ha uno schiavo? E da quando?”

“Miroku-sama gliel’ha donato per il suo sesto compleanno, qualche mese fa”

“Oh, capisco… beh, ha già sei anni, è normale. Era ora che avesse il suo primo schiavo”

“Già… lo sai? Anche quello è un inu-youkai”

“Oh, davvero? Non un hanyou?”

“Già… uno youkai completo… non credo che sia semplice scovare un hanyou, amica mia. Il tuo dono è raro e prezioso”

“Se riesci a mantenerlo in vita, ovvio…”

“Lo hai detto anche tu che potrebbe funzionare”

“Non parlavo del tuo youki… ma del Senato. Sai bene com’è la legge”

“Già… questo è un grosso problema. Ma se mi chiedono la sua vita posso sempre ricattarli dicendo che non aiuterò mai più con lo Shikon no Tama”

“Oh… questa è un’idea grandiosa, Kagome-chan… che cervellino che hai…”

“Oh no… conosco solo i miei polli!”

Sango prese da una tasca del suo yukata un rosario, e lo dette a Kagome

“Ok, mia cara… è giunto il momento di mettergli il suo collare di schiavitù. Sii molto attenta nell’entrare là dentro. C’è Yura nella gabbia, ma quell’hanyou è talmente veloce e agile che potrebbe ucciderti prima che chiunque possa intervenire”

“Non preoccuparti…”

Kagome entrò nella gabbia. Inuyasha era per terra, seduto a gambe incrociate. La osservava con aria torva

[Quindi era proprio come supponevo… non si ricorda di me. Ero un pazzo… si ricorda quello che le dissi, ma non ricorda di avermi conosciuto… come avrebbe potuto farlo… in fondo sono solo un misero hanyou] il suo cuore sanguinava: aveva sempre saputo, dentro di sé, che la ragazzina non poteva mantenere la promessa di ricordarsi di lui…

Ma un conto era pensarlo… un conto era esserne dolorosamente certo…

Si sentì tradito…

Iniziò a ringhiare sommessamente mentre lei si avvicinava. Non voleva starle vicino! Il suo odore gli dava troppi ricordi!

“GRRRRRRRRRRRRRRRRR non ti avvicinare!!!!! Il tuo odore mi fa schifo!” cercò di dire

“Oh, su, dai… povero piccolo hanyou spaventato… non fare così… lo sai che non prendo ordini da te”

“Io NON sono spaventato! Dovresti esserlo tu! Quella troia ha ragione! Potrei ucciderti prima che lei possa intervenire”

“E che cosa otterresti in cambio, uccidendomi?” Kagome stava sorridendo, e parlando con voce dolce “Non saresti libero, e saresti il prossimo a morire”

“’cazzo me frega! Ti ho detto che preferisco morire che diventare uno schiavo! Ho una dignità, IO”

“Oh, certamente, lo so… ma come ti ho detto non devi dire cose del genere. Anche senza dignità vivere è meglio che morire”

“Feh!” Inuyasha chiuse gli occhi, e mosse la faccia in alto, in segno di stizza. Notò troppo tardi che la ragazza gli si era avvicinata. I suoi sensi erano ancora confusi dal potere della gabbia… Sentì la collana al suo collo, e sobbalzò

“Maledetta puttana… mi hai ingannato!”

“Sei tu che ti sei distratto, non è colpa mia” disse lei, e si girò, camminando spedita verso la porta della gabbia

All’improvviso, Inuyasha sentì il potere della gabbia che spariva. Ora non si sentiva più debole, e si poteva muovere rapidamente. Pensò di fare qualcosa. Non poteva accettare quella situazione così passivamente. Si mosse con estrema agilità, correndo verso la ragazza per ucciderla, con i suoi artigli

“KAGOME-CHAN!!! Presto! Dì una parola per sigillare il suo potere!”

“Che?” disse lei, voltandosi in direzione dell’hanyou

“Qualunque cosa ti venga in mente! Dilla, e si bloccherà”

“O… o… OSUWARI!!!!” urlò Kagome. All’improvviso una luce rossa avvolse il collare del ragazzo, e lo sbatté per terra proprio nel bel mezzo di un salto

“GWAH!!! MA CHE CAZZO SUCCEDE???? CHE MALE!!!!” ringhiò lui dal pavimento

Sango era meravigliata. Si avvicinò a Kagome, e sgranò gli occhi nel guardarla “Ma Kagome-chan… non c’era mica bisogno di sbatterlo a terra così… bastava bloccarlo!”

“Non è colpa mia! Ho solo detto la prima cosa che mi è venuta in mente… e lui si è schiantato a terra da solo”

“Non è vero questo” Inuyasha ringhiò da per terra “questa fottuta collana che mi hai messo al collo mi ci ha sbattuto, puttana…”

“Quindi… credo sia per colpa del tuo potere di Miko, Kagome-chan… o forse perché lui è un hanyou…” Sango guardò il ragazzo, che era appena riuscito ad alzarsi, e si stava pulendo il kimono con le mani

“Proverò anche io… OSUWARI!” disse Sango. Non accadde niente, e il ragazzo la guardò con soddisfazione: non solo non era caduto, ma non si era nemmeno bloccato

“Feh! Youkatta!” disse

“Ehm… deve essere proprio il tuo potere di miko, Kagome-chan… guarda, non riesco nemmeno a bloccarlo, io… E’ davvero il tuo schiavo”

“Ok… dunque, come ti chiami, hanyou?” chiese Kagome

“Chettene frega?” ringhiò lui

“Beh, MI FREGA. Se devi essere il mio schiavo per il resto dei tuoi giorni ho bisogno di un modo diverso di chiamarti, oltre a hanyou… non trovi?”

“Mi chiamo Inuyasha”

Il cuore di Kagome aumentò i battiti nel sentire quel nome. La ragazza se ne chiese il motivo per un attimo: chissà che le stava prendendo

“Ok, Inuyasha… andiamo a casa”

“Feh!” disse lui

“Chotto matte…” disse Sango, alterandosi un po’ “Questo NON E’ il modo di rispondere a Kagome. Comportati in maniera più appropriata”

“Feh! Che mi frega…” disse lui guardandola con superiorità

“Beh, dovrebbe fregarti. Sango-chan ha proprio ragione” Kagome si fermò, e lo guardò male

“Feh! E che cazzo dovrei dire?”

“Si, PADRONA Kagome-sama”

“Feh! Non lo dirò MAI”

“Oh si che lo farai” disse Sango, furiosa

“No che NON LO FARO’” disse lui ringhiando

“INVECE LO FARAI!” rispose seccamente Kagome

“INVECE NO!!!!”

“OSUWARI!!!” urlò lei

“GWAH!!!” bofonchiò il ragazzo, cadendo in terra. Dopo pochi minuti riusciva ad alzarsi di nuovo, e guardava il pavimento, ripulendosi di nuovo il kimono dalla povere

“Quindi? Andiamo, Inuyasha…” disse lei in maniera secca e infastidita

“Si… arrivo…” ringhiò lui, furioso

“Si, arrivi… E?” Kagome lo guardò, nera

“SGRUNT!”

“OS…” iniziò lei

“No, aspetta!” Inuyasha sospirò “Vengo…” il suo sguardo sprofondò per terra, e arrossì nel continuare “PADRONA”. Le sue orecchie canine si appiattirono per la vergogna. In un altro momento, Kagome avrebbe potuto pensare che erano kawaii…

“Ok… così va meglio… ciao, Sango-chan, e grazie!” disse Kagome. Salutò l’amica e si incamminò verso casa… pretendendo che lui la seguisse

[Bah… che youkai selvaggio che è…] pensava, molto infastidita [non ho mai avuto a che fare con un tipo più maleducato… tutti gli youkai sono sempre così facili da comandare. Sono abituati a ricevere ordini. Lui invece era selvaggio fino a poche ore fa… sarà un osso duro da domare] Kagome sospirò [però devo assolutamente domarlo prima di parlare di lui con il Senato. Se dovesse comportarsi in questa maniera anche davanti a loro non ci penserebbero due volte a farlo fuori… qualunque cosa io possa dire] Si girò, e lo guardò. Lui continuava ad avere quell’aria scocciata, come se fosse incavolato con il mondo intero

“Non potresti avere un’espressione più carina?” chiese lei

“Ma certo ‘padrona’ come desidera…” disse, seccamente, accentuando quel ‘padrona’ come se fosse un insulto

“Kagome-sama! Perché lo fai rispondere in quella maniera?” la ragazza si fermò, e si girò in direzione della voce

“Oh, ciao Miroku-sama… come mai da queste parti?”

“Beh, ho saputo che oggi è il tuo compleanno, e volevo farti gli auguri” disse con un sorriso. Poi le mise una mano sul seno. La ragazza lo schiaffeggiò con tutta la sua forza

“HENTAI!!!” urlò

“Gomen ne… lo sai, Kagome-sama, che sei la donna dei miei sogni… facciamo un bambino?”

La ragazza lo schiaffeggiò dalla parte opposta. Ora il giovane aveva due mani stampate sulla faccia, una da una parte e una dall’altra

“* SIGH * Kagome-sama… Sei sempre così perfida con questo povero houshi…” poi il ragazzo assunse di nuovo un’aria seria “comunque, Kagome-sama… dovresti punire questo schiavo per il suo comportamento. Non ti si risponde in quel modo…”

“Già, hai ragione Miroku-sama… però preferisco lasciargli il tempo di abituarsi alla situazione”

“Che vuoi dire, Kagome-sama?”

“Beh, vedi… Sango-chan me l’ha appena regalato per il mio compleanno. L’ha catturato ieri nella foresta, ed è ancora ‘selvaggio’. Non è come gli altri youkai, abituati ad obbedire”

“Oh, capisco… però un consiglio, Kagome-sama… dovresti essere dura fin da principio: queste bestie hanno la fastidiosa abitudine di viziarsi se si è troppo buoni all’inizio”

“Feh! Imbecille…” ringhiò Inuyasha

“Dannato schiavo…” Miroku si girò nella sua direzione, e lo colpì in faccia con una mano

“Maledetto bastardo! Vuoi morire????” Inuyasha pose mano a Tessaiga, senza rendersene conto

“Heh! Tu misero schiavo… come osi portare una spada?” Miroku guardò Kagome, meravigliato “Ano… Kagome-sama… perché gli consenti di portare una spada?”

“Ieri qualcuno mi ha seguita… ho avvertito la presenza di una persona che mi spiava mentre tornavo a casa. Quindi dato che questo schiavo ha una spada, penso di usarlo come guardia del corpo”

“Capisco…” disse Miroku “Ma dovresti insegnargli come si deve comportare con gli altri esseri umani, prima…”

“Forse hai ragione”

“Oppure dovresti tenerlo al guinzaglio finché non impara”

“NANI???? IO al guinzaglio? Ti sei bevuto il cervello?” Inuyasha era fuori di sé per l’affronto. Non pensò a niente, e si avventò contro il ragazzo

“OSUWARI!!!!” urlò Kagome. Il giovane hanyou sfracellò in terra

“Hei… ma che punizione SPETTACOLARE!!!” disse Miroku, divertito

“GRRRRRRRRRRRRR STRONZO!” ringhiò Inuyasha dal fondo stradale

“OSUWARI, OSUWARI, OSUWARI!!!!!!” ripeté Kagome urlando. Ogni volta che lo gridava, il ragazzo gemeva dal dolore, e qualcosa di simile a un ‘potere’ lo schiantava a terra. All’improvviso si sentì un rumore simile a un ‘crack’, e Inuyasha urlò.

“Oh… ma che è stato?” chiese Kagome

“Probabilmente gli si è ingrippata la schiena…” disse Miroku guardandolo divertito. Poi continuò “Davvero, Kagome-sama… questa è una punizione ECCEZIONALE!!! Dove l’hai imparata, come la fai? Non ho mai visto niente del genere con un inu-youkai…” poi il ragazzo si abbassò, a guardare meglio il giovane spiattellato in terra, che ancora mugolava dal dolore “uhm… in realtà non ho mai visto un simile inu-youkai in vita mia… normalmente hanno le orecchie elfiche… questo ha orecchie da cane… che strano!”

“Già, è davvero un po’ strano” disse Kagome. Poi si avvicinò a Inuyasha, cercando di cambiare argomento “Inuyasha, daijobu ka”

“Gh… E mi chiede pure come sto… dopo avermi spiattellato per terra tutte quelle volte… come puoi chiedermelo, dannata puttana?”

“Bah… e io che mi preoccupavo per lui!” Kagome si alzò, e continuò a camminare verso casa. Miroku stava ancora guardando fisso il ragazzo per terra, soprattutto le sue orecchie

“Probabilmente Miroku-sama ha ragione: dovrei tenerti al guinzaglio finché non impari!”

“Feh! BAKA!” disse lui da per terra… non riusciva ancora ad alzarsi. Kagome tornò inviperita verso di lui

“Davvero Kagome-sama… è un tipo proprio kawaii… soprattutto quelle orecchiette sono stupende… posso giocherellarci un po’?”

“Perché lo chiedi a me, Miroku-sama?”

“Beh, è lo schiavo TUO, non mio…”

“Certo che puoi…”

Il ragazzo iniziò a giocherellare con le orecchie di Inuyasha, mentre l’hanyou da per terra ringhiava furiosamente

“Sembra proprio che non gli piaccia se lo faccio io, hehe” disse Miroku alzandosi

“IMBECILLE!!!” disse l’hanyou da per terra

“NE HO ABBASTANZA!!! Prima di tutto, Inuyasha, devi imparare a rispettare Miroku-sama. Ti prego di comportarti più civilmente”

“ASSOLUTAMENTE NO! Non rispetterò MAI quel bonzo pervertito!”

“INVECE LO FARAI! Lui è Miroku-sama o houshi-sama per te. NON E’ ‘bonzo’”

“Feh!”

“E io NON sono FEH! Ho un NOME!” urlò lei [Mannaggia! Mai una volta che mi chiami per nome… e quando mi chiama padrona lo grugnisce come se fosse un insulto… riuscirò mai a domarlo?] pensò sospirando

Finalmente il ragazzo riuscì a tirarsi su. Si stiracchiò, e si ripulì il kimono per l’ennesima volta

[Feh! Questo kimono non è mai stato così sporco!] pensò con disgusto

“Ok, ok, ho capito… PADRONA”

“Sono felice che mi chiami padrona… ma ho un nome”

“Ok… PADRONA…” poi aggiunse con disprezzo “… Kagome…-sama”

[Ih! Lo ha detto come se lo stesse vomitando… però almeno lo ha detto. Credo di potermi accontentare per ora] pensò lei

“Bene, sembra che questo imbecille abbia finalmente capito come si deve comportare… ti regalerò un guinzaglio per il tuo compleanno, Kagome-sama!” disse Miroku, notando divertito lo sguardo killer che Inuyasha gli aveva lanciato a quelle parole

“Grazie, Miroku-sama. Ora è meglio se torniamo a casa”

“Ja ne, Kagome-sama! E non preoccuparti per il suo comportamento… in fondo lo sanno tutti che ‘can che abbaia non morde’”

Kagome salutò il suo amico, e continuò a camminare verso casa, seguita dall’hanyou, furioso

“Come hai potuto notare” gli disse lei scocciata “è pericoloso per te comportarti in questa maniera. Sarebbe meglio che tu avessi uno sguardo più docile”

“Come vuole, PADRONA” ringhiò lui. Però la ragazza notò che stava cercando di seguire il suo consiglio. Aveva assunto un’aria più dimessa, anche se si vedeva chiaramente che era infuriato… Kagome era divertita, in fondo, dal suo comportamento. Sarebbe stato carino tentare di domarlo…

Arrivarono di fronte al tempio Higurashi. Kagome ordinò a Inuyasha di aprire il cancello, e il ragazzo obbedì, grugnendo un po’. Entrarono in casa, e la porta si chiuse dietro di loro

Una nuova vita era iniziata per Inuyasha: sarebbe mai riuscito ad abituarsi?

NOTA DELL’AUTRICE:

Dunque? Vi è piaciuto il capitolo? ^_^

Andate a recensirlo, vi prego!!!!!

In ogni caso :D nessuno ha capito CHI è l’inu-youkai di cui parlano Sango e Kagome nella prigione? :DD * EVIL GRIN * Ve l’avevo detto che non sarebbe stato felice di comparire^^;

E vi prego, cercherò come al solito di aggiornare al più presto… ma SOLO se ottengo feedback. Quindi se volete sapere che ne è stato di Shippo, di Sesshoumaru (o Fluffy-chan come lo chiamano le americane J)… e perché Naraku è un membro del Senato? E riuscirà Inuyasha a restare in vita? Ecc ecc… RECENSITE LA FIC! è_é mi piace leggere le vostre opinioni! L’url, come al solito, è questo: http://www.fanfiction.net/read.php?storyid=487846

   
 
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