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Autore: EdenGuns    15/02/2012    3 recensioni
Seguito di Appetite for Destruction e GN'R Lies
Avete appetito per la vostra illusione?
Inizia la vera avventura, tra colpi di scena e aspetti mai visti dei personaggi; tornano la contesa Eden e l'enigmatico Axl, ma anche nuove figure che non mancheranno di mettere del pepe nella vicenda.
Curiosi? Basta entrare per scoprire.
P.s. Il titolo del capitolo è il nome del personaggio che parla in prima persona. Solo buona lettura e lasciate un commento ;)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Guns N' Fuckin' Roses'
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5. Axl

 

« Keep the demons down
And drag the skeletons out
I got a blind man followin' me in chains
I said he's fun to watch
When the world has stopped»
Perfect Crime, GN'R

 

Pt. I

Serrai la mascella, tentando di contenere il mio entusiasmo.

Non sarebbe opportuno.

« Quindi è deciso, no?»

Eden annuì, sorridendo.

« Starò a casa di Will finché non torni.»

Duff fece una strana smorfia con la bocca, per poi abbracciarla da dietro poggiando il mento sulla sua spalla.

Diffidente.

Non potei fare a meno di sorridere tra me e me, sentendo un moto d'eccitazione scorrermi sotto pelle.

« Mi mancherai.»

« Anche a me, tantissimo.»

Duff le lasciò un bacio sul collo e raggiunse il pacchetto di sigarette posato sul tavolo.

« Vado a fumare, torno tra poco.»

Annuii insieme a lei, guardandolo uscire. Eden si sedette accanto a me sul divano di casa sua, dove soggiornavamo ancora.

« Vedrai che ci divertiremo» dissi, prendendole la mano.

Lei mi sorrise dolcemente, lasciando che giocassi con le sue dita.

« Non sei contenta?» chiesi, sfiorando l'anello di fidanzamento che portava all'anulare sinistro.

« Certo che lo sono. Ma è la prima volta che sto lontana da lui per così tanto tempo, e la cosa mi spaventa.»

Il mio cuore si tuffò nel vuoto, lasciandomi dolorante nell'animo.

« E' solo una settimana e mezza, Ed» cercai di dire.

E se fossi io a mancare per un po'?
« Will, mi fai male.»

Non mi ero nemmeno accorto di averle stretto la mano così forte.

« Scusami, piccola» mi affrettai a dire, portandomela alle labbra per posarvi un bacio.

Sorrise, scuotendo la testa.

« E poi avremo tanto tempo da passare come migliori amici. Possiamo fare un sacco di cose, sai?»

Ridacchiò, riavviandosi i capelli: « Tipo?»

Feci finta di pensarci, sempre tenendo la sua piccola mano tra le mie.

« Uhm, possiamo fare il bagno in piscina, scrivere canzoni e mangiare tutto ciò che cucinerai.»

Scosse la testa, ridendo.

« Okay, mi arrendo» disse. « Vado a salutare mia madre e mia sorella prima di tornare a casa. E tra qualche giorno sarò da te. Mi prepari la stanza degli ospiti?»

Annuii.

McKagan e Hudson avrebbero trascorso una settimana e mezza a San Diego in compagnia di Iggy Pop, per parlare del suo nuovo album e di una possibile collaborazione.
E per tutto quel lasso di tempo Eden sarebbe rimasta sola con me.

Conoscevo i miei limiti e li rispettavo, ma l'idea mi eccitava terribilmente.
Rendendomi euforico.

 

« Mi verrai spesso a trovare, vero tesoro?»

Eden annuì, allontanandosi dall'abbraccio di sua madre.

« Anche tu e Amy potreste venire da noi, qualche volta» rincarò, abbracciando sua sorella.

Quella sorrise, affondando il viso nei suoi capelli scuri.

« Mi mancherai» disse, con una nota di sincera tristezza nella voce.

« Ehi, abito dall'altra parte della città, mica in Cina!»

Risero.

Il piccolo salotto profumava di tenerezza, immerso in quell'aria di saluti che sapevano di addio.
Nessuno di noi le avrebbe riviste per mesi; il nostro lavoro non lo permetteva.

« Ciao Axl, mi ha fatto piacere conoscerti.»

Alzai lo sguardo e incontrai quello lucido di Amy.

« Anche a me.»

Ci scambiammo le solite convenevolezze, ma appena sfiorai la sua guancia con le labbra mi pervase una strana sensazione che non riuscii a riconoscere.

Mi allontanai lentamente, mentre lei mi sfuggiva per salutare anche Duff.

Era una bella ragazza, con lunghi e ricci capelli biondo scuro, un viso ovale, occhi tendenti al verde. Assomigliava vagamente ad Eden e ciò mi bastava per ritenerla carina.

Aveva però un'aria più pura.

Forse non ha fatto tutte le sue esperienze.

Feci spallucce, scrollando il capo, e andai a salutare la madre di Eden.

« Salve signora.»

Lei mi sorrise dolcemente, stringendomi la mano.

« Dammi del tu, William. Ho solo quarantatré anni!»

Sorrisi timidamente, sorpreso.

« A quanti anni hai avuto Eden?» chiesi.

« A venti.»

« Molto giovane» sussurrai, sfiorando con la coda dell'occhio sua figlia, che stava parlando con Amy.

Annuì, sospirando con un sorriso.

« Ma è stata la mia gioia più grande, sai? Erano tempi difficili. Provenivo da una famiglia molto religiosa; quando seppero che avrei mollato tutto per sposare un hippie di cui ero incinta per poco non mi uccisero. Ma io lo amavo così tanto... E lei era il nostro piccolo grande dono, tutto ciò per cui avevamo lottato. Il nostro paradiso. Ecco perché l'abbiamo chiamata così.»

Quella dichiarazione d'amore materno mi sciolse il cuore, ma la mia mente venne improvvisamente invasa da dolorosi ricordi. La mia infanzia infelice a Lafayette, la paura, le percosse.

« Tutto bene, ragazzo?» mi chiese, allungando una mano verso di me.

« Will?»

Eden si pose davanti a me, sfiorando con la punta delle dita il mio viso.

Scossi la testa, mettendo a fuoco quegli occhi azzurri che tanto amavo.

« Pensieri. Va tutto bene, davvero.»

Avevo convinto tutti tranne lei, ma la sua vicinanza bastava per tranquillizzare il mio animo in tumulto.

« Allora noi andiamo.»

« Arrivederci ragazzi, fatevi sentire.»

 

Erano passati alcuni giorni dal nostro ritorno a casa e Eden sarebbe arrivata a momenti.

Il maggiordomo, Keith, le aveva preparato la stanza degli ospiti in modo impeccabile, ma speravo decidesse di dormire con me.

La speranza è l'ultima a morire, no?

Il campanello suonò, facendomi sussultare. Accorsi alla porta e aprii, trovandomi davanti Eden e Duff carichi di valigie.

« Ehi, Rose.»

Mi spostai per farli entrare, aiutando lei con i bagagli.

« Starai una settimana e mezza, Eden, non tre mesi» dissi, alludendo alle molteplici borse.

Rise.

« La maggior parte sono vinili, Will, e giusto il necessario di vestiti. Dovresti conoscermi ormai!»

« Hai ragione, dovrei conoscerti ormai

Portammo tutte le sue cose nella stanza degli ospiti, che profumava di mughetto fresco.

« Cazzo, Will!» esclamò, sorpresa.

Keith si era davvero impegnato. Il letto a baldacchino aveva le coperte perfettamente tirate, la moquette era senza un acaro di polvere e i mobili in legno risplendevano di cera.

« Ti piace?»

« Se dicessi che mi piace sarebbe riduttivo, sul serio. E' perfetta

Sorrisi compiaciuto e mi appoggiai allo stipite della porta, guardandola girare su se stessa lentamente per godere appieno della vista che le proponeva la stanza.

« Eden, io ora dovrei andare.»

Si girò verso Duff, con occhi improvvisamente tristi.

« Per forza?»

Sorrise amaramente mentre lei si rifugiava tra le sue braccia.

« Mi manchi già» disse Eden, con voce strozzata.

Duff la strinse di più a sé, sospirando.

Non riuscii a distogliere lo sguardo da quella scena, neanche quando lui le prese il mento per baciarla con passione. Sentii le lacrime riempirmi gli occhi, ma non potei fare a meno di rimanere a fissare le loro labbra che si muovevano complici.

« Ciao, piccola» le sussurrò, strofinando il naso contro il suo per farla sorridere.

« Ti accompagno alla porta?» mi offrii, con malcelata impazienza.

Duff mi lanciò un lungo sguardo denso di silenziosi avvertimenti.

Era a conoscenza dei sentimenti che provavo per lei, e sapeva anche di quello di cui ero capace per arrivare ai miei scopi.

Non ho paura di te, McKagan.

« Andiamo.»

Raggiungemmo l'entrata insieme, fermandoci proprio davanti alla porta di legno massiccio.

« Ti chiamo, va bene?»
Lei annuì, con un sorriso tirato.

« Ehi, non fare quella faccia. Mi fai stare ancora più male» disse.

Eden tirò su col naso, passandosi velocemente la manica della felpa sulla guancia per asciugarsi una lacrima che le era sfuggita.

« Hai ragione, scusa» mugugnò.

Le prese il viso tra le mani portandolo a un soffio dal suo.

« Ti amo, uh?»

Eden annullò quell'effimera distanza e congiunse le loro labbra, allacciando le braccia attorno al suo collo. Duff fece scivolare le mani sulla sua schiena, facendo aderire i loro corpi.

« Anch'io, uh?»

Lui rise, lasciandole un'ultima carezza sul viso; poi avvolse le dita attorno al pomello e fece scattare la serratura.

« Ci vediamo, Rose! Mi raccomando

Sorrisi malizioso e posai una mano sulla spalla di Eden, traendola leggermente verso di me.
Serrò la mascella, fissandomi compunto.

O forse sei tu ad avere paura di me, eh?
Lei gli sfiorò con la punta delle dita il braccio, per farlo girare verso di sé.

« Ciao, amore» disse, raddolcito, facendole un occhiolino.

« Ciao» sussurrò di rimando, guardando la porta chiudersi e Duff sparire.

Mi voltai verso di lei, che respirava piano.
Non voglio vederti triste.

Un'idea baluginò nella mia mente. Sorrisi pregustando la sua reazione e la presi in braccio, mettendomela su di una spalla manco fosse un sacco di patate.

« Ehi!»

Si divincolava, ridendo e tempestandomi di innocui pugni la schiena.

« Will, mettimi giù!»

La tenni stretta mentre mi dirigevo verso la porta finestra, ridacchiando.

« Ti va di fare un bagno?»

Lei capì subito le mie intenzioni e si divincolò più forte.

« Non ci provare! WILLIAM!»

Nonostante ce la mettesse tutta per liberarsi dalla mia presa, riuscii senza difficoltà a trattenerla.

Raggiunsi il bordo della piscina, che risplendeva sotto il sole cocente.

« Ti scongiuro, non farlo» tentò di nuovo, aggrappandosi ai miei fianchi a testa in giù.

Risi, cercando di allentare la sua presa, inutilmente.

« Okay, Ed» dissi, minaccioso.

Lei strinse con forza le braccia attorno a me, decisa a non lasciarmi.

« Vorrà dire che faremo il bagno insieme.»

Detto ciò mi lanciai in piscina, tra le sue urla e le mie risate divertite.

Amavo l'acqua, in tutte le sue forme. Mi sentivo in pace col mondo immerso in quel liquido cristallino.

Leggero, senza pensieri.

Come se tutti i problemi si ridimensionassero e sembrassero improvvisamente più facili da affrontare.

Sentii qualcuno tirarmi per la mano e riemersi, senza respiro.

« Dio, Will, mi hai fatto prendere uno spavento assurdo. Non risalivi più» disse, boccheggiando.

La guardai, perdendomi nelle sue labbra imperlate di gocce d'acqua. Non riuscii a resistere e mi maledissi per quello che stavo per fare.

Annullai le distanze e la strinsi a me, sentendo sul mio petto il suo seno bagnato. Venni scosso da un disperato bisogno di averla, e per la prima volta nel suo sguardo notai un sentimento che differiva dalla semplice amicizia.

Lo senti anche tu, non è vero?

Inclinai leggermente il capo e posai le labbra sulle sue, prima che la ragione riuscisse a prevalere sul cuore.

 

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Carissime,
chi non muore si rivede, uh? Beh, io sono ancora viva e vegeta (per ora) quindi dovrete sorbirvi i miei aggiornamenti :3
Per chi non l'avesse ancora intuito il capitolo del nostro caro Rose si dividerà in più parti -quante ancora devo decidere- perché denso di avvenimenti.
Si accettano scommesse sul comportamento di Eden dopo questo colpo di scena finale!
Grazie di cuore a chi recensisce/segue/preferisce/ricorda o, semplicemente, legge. Siete la mia gioia e il mio orgoglio, non mi stancherò mai di dirlo!
Un bacio e lasciate il vostro pensiero
*evapora*

   
 
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