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Autore: Kamusa    22/09/2006    2 recensioni
Onigumo è riuscito a sfuggire a Naraku sotto le sembianze del monaco Muso... sarà questa la fine di Naraku? Inuyasha e gli altri riusciranno a vendicarsi? Kagura riuscirà ad ottenere la tanto agognata libertà? E Onigumo continuerà ad inseguire Kikyo?
Genere: Romantico, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagura, Kikyo, Miroku, Naraku
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
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la fuga di onigumo Salve! Rieccomi con una nuova ff! Questa volta non ho uno schema preciso da seguire, ergo non so né cosa ne salterà fuori né chi saranno i protagonisti principali… la sola cosa certa finora è che si tratta di una “What if…”, e più precisamente di questo: se Naraku non fosse riuscito a ricatturare Onigumo, come sarebbe andata a finire? Naraku sarebbe finalmente scomparso? O non sarebbe cambiato nulla? E Oniguno sarebbe riuscito a ritrovare Kikyo? O l’avrebbe finalmente dimenticata? E in quel caso, come avrebbe reagito Naraku?

LA FUGA DI ONIGUMO

Correndo verso la radura, ancora i suoi pensieri erano poco chiari. Tuttavia ora sapeva, ora conosceva i desideri della sua anima, o meglio, il solo desiderio che la sua anima avesse mai avuto: Kikyo.
“Ma ora Kikyo dove si trova?” pensava, vedendo e rivedendo l’immagine di Kagome “E chi è quella ragazza, che va in giro con le sue sembianze? Che sia davvero Kikyo? E perché preferisce ancora quel mezzodemone?”.
Arrivò alla radura, stremato. “Appena in tempo!” pensò “Ora che quel Naraku è impegnato col mezzo demone, devo assolutamente ritrovare Kikyo… sarà davvero quella ragazza di nome Kagome? Avrà cambiato il suo nome per non farsi trovare?
-Dannazione!- esclamò, acquattandosi dietro un albero e osservando l’ombra di Kagura sorvolare quella zona “E quella chi diavolo sarebbe? Un’altra emanazione di Naraku, suppongo, dato che prima mi ha salvato… ma non importa, non mi troverà mai!”.
E corse via tra la selva, cespugli e rami frusciavano intorno a lui nel verde assoluto della foresta, nel rosso cupo della sua anima… Kikyo, solo questo lui voleva, e solo questo egli cercava. Tutto il resto sfumava lentamente nell’oblìo.
Kagura si portò più in alto sulla radura, e con una virata della sua piuma si precipitò dritta nel punto in cui aveva visto scomparire Onigumo. Lanciata in una folle corsa, schivò alberi e rami, ma il fuggitivo sembrava svanito nel nulla. “Dannazione!” pensò “Se non lo ritrovo sono guai! Naraku penserà che me lo sono lasciato scappare volontariamente…” poi, d’un tratto, le balenò in mente l’unica cosa che poteva attirarlo allo scoperto
-Hei, Onigumo!- gridò –Se vieni fuori e mi dici ciò che voglio sapere… potrei anche rivelarti dove si nasconde Kikyo…-.
Detto fatto, il brigante saltò fuori dal bosco, e lo scintillio dei bellissimi occhi di Muso diede a Kagura la conferma che cercava
-E così il tuo unico desiderio è ancora quello di possedere Kikyo…- lo provocò –e faresti di tutto, pur di sapere dove si trova, giusto?
-Taci, donna, e fai in fretta!- rispose seccato il brigante –Dimmi quello che vuoi sapere e poi rivelami il suo nascondiglio!-.
-Avrai quello che vuoi… ma prima dimmi perché Naraku ti rivuole indietro!- il forte sospetto che Naraku non potesse fare a meno di Onigumo continuava ad accendere la sua anima con nuove speranze, tuttavia l’uomo non poteva darle le risposte che cercava
-Non so ancora con precisione che cosa mi leghi a Naraku- ammise –So solo che per cinquant’anni mi ha tenuto prigioniero nel suo corpo… e che ha ucciso la donna che desideravo…- continuò con odio
-Dunque non sai nulla?- chiese delusa Kagura
-Mi dispiace… ma ora dimmi dov’è Kikyo!
-I patti non erano questi! Forse quando ti tornerà la memoria, te lo dirò…- disse, voltando la piuma per andarsene
-Fermati!- gridò lui, al colmo dell’ira, ma Kagura era già volata lontana.
Onigumo la seguì, sempre più arrabbiato, nel fitto del bosco.
“E adesso, cosa devo fare?” pensò lei “Se lo riporto da Naraku lo ucciderà, e io non saprò mai quello che voglio… d’altro canto quell’inutile brigante non ricordava più nulla, e se non lo riporto subito a Naraku rischio di farmi uccidere sul serio…” si voltò. Il feroce brigante la seguiva ancora, la bellissima maschera deformata dalla rabbia “Macchè! E’ tutto inutile!” decise “Quello sciocco non ha in mente altro che Kikyo, non si ricorderà niente in tempo utile, lo riporterò a Naraku… magari non lo ucciderà subito…”.

Era ancora assorta in questi pensieri, quando un lampo sfolgorante le passò davanti, distruggendo gran parte degli alberi circostanti: erano arrivati dritti dritti al campo di battaglia
-Dannato, non ti lascerò sfuggire! Questa volta non la schiverai!- gridò Inuyasha lanciando l’ennesima cicatrice del vento
-Povero sciocco!- lo canzonò Naraku –Il tuo attacco è inutile contro di me!-.
Inuyasha, al colmo della rabbia, si lanciò di nuovo sul nemico, ma in quel momento scorse Kagura e Onigumo, che nel frattempo era sopraggiunto, sfinito dalla lunga corsa
-Miroku!- gridò –Vai e distruggilo! Dobbiamo indebolire Naraku!-. Senza farselo ripetere due volte, il monaco si scagliò sulle due emanazioni sotto lo sguardo esterrefatto di Naraku
-Mai distrarsi in battaglia!- gridò il mezzodemone lanciando il suo sfolgorante attacco sul nemico. Gli occhi rosso sangue di Naraku furono presi per un istante dal terrore, mentre uno dei rami della cicatrice lo colpiva in pieno volto.
Nel frattempo Miroku, sguainato il bastone, stava per avventarsi su Onigumo
-Kagura!- gridò Naraku, a terra e pieno di ferite su tutto il corpo –Se lasci che venga ucciso per te è la fine!-.
La Signora dei Venti, riavutasi dallo spavento solo un istante prima, sguainò il ventaglio, pronta ad affrontare Miroku
-Lame di vento!- gridò, lanciando il suo attacco, ma il monaco riuscì a contrattaccare col suo bastone e ad avvicinarsi ad Onigumo
-Fermati!- gridò la demone, lanciando una ventata fortissima tra i due. Miroku fu sbalzato all’indietro contro un albero, mentre Onigumo volò dritto in un cespuglio poco distante.
Nel frattempo Naraku, che era riuscito a ricomporsi parzialmente, tentò di balzare in direzione del brigante, inseguito a breve distanza da Inuyasha
-Naraku! Fermati!!!- gridò Miroku, aprendo il vortice sulla sua mano. La foresta si ripiegò di lato, pietre e rami cominciarono a svanire nel vortice. Naraku, indebolito dalla cicatrice del vento, si aggrappò ad uno degli alberi più grandi, mentre una certa preoccupazione cominciava a serpeggiare nel suo animo. Inuyasha, al contrario, era più agguerrito che mai e, puntando Tessaiga nel terreno per resistere al forte vento, avanzava direttamente su di lui. E come se tutto questo non bastasse, i demoni al suo interno stavano cominciando a ribellarsi nuovamente. Le mani gli pulsavano terribilmente, mentre, tentando di mantenere la suo consueta lucidità, muoveva gli occhi gelidi alla ricerca di Onigumo
-Kagura!- gridò –Fallo smettere, subito!-.
La Signora dei Venti, le cui speranze risiedevano ora nei suoi nemici, mise mano, riluttante, al ventaglio, cominciando ad opporre forti correnti al vortice del vento.

Inuyasha, che nel frattempo era riuscito a raggiungere Naraku, sollevò Tessaiga, pronto a colpire. I due mezzodemoni si guardarono negli occhi per un lungo istante, mentre la foresta intorno ondeggiava sotto i colpi di Kagura e Miroku. Fu allora che negli occhi ambrati di Inuyasha si riflessero gli occhi pieni di paura del nemico. Un altro paio di artigli spuntarono dal corpo di Naraku con intenzioni contrastanti: la battaglia dei demoni al suo interno era ricominciata! Mentre un artiglio squamoso lo teneva ancorato all’albero, un altro, ricoperto di peli purpurei, cominciò a lottare con una delle sue braccia.
-Inuyasha! Questo è il momento! Colpisci ora!- gridò il monaco, continuando a tenere puntato il vortice vero il nemico. Le forti correnti di Kagura continuavano a deviare la traiettoria del vortice, mentre gli insetti velenosi di Naraku non riuscivano nemmeno ad avvicinarsi al campo di battaglia a causa della corrente. Miroku tuttavia continuava a tenerli d’occhio, preoccupato di dover chiudere, da un momento all’altro, il vortice del vento. Spostando velocemente lo sguardo dal campo di battaglia ai fastidiosi nemici, riuscì ad intravedere per un momento la Signora dei Venti.
Kagura lo guardò a sua volta, spostando leggermente gli occhi verso gli insetti. Tuttavia non fece una mossa, mantenendo invece il ventaglio fermo nella sua posizione. Dal contrasto dei due venti, il monaco e la demone riuscivano a vedere perfettamente il campo di battaglia, mentre le chiome dei due contendenti ondeggiavano vorticosamente, impedendo loro di vedere senza problemi le mosse del nemico. Inuyasha si preparò quindi a sferrare il suo colpo, approfittando del momento di distrazione di Naraku.
Kagura si voltò verso Miroku, fissando i suoi occhi sulla sua mano destra. Quindi alzò lo sguardo su di lui. Il monaco, non sapendo come interpretare quel gesto, rimase immobile, riflettendo velocemente sul da farsi. A quel punto la Signora accennò velocemente con gli occhi alla cicatrice del vento, che cominciava a delinearsi, sempre più nitida, davanti al mezzodemone cane. Il volto di Miroku si illuminò, mentre la spada di Inuyasha cominciava già a infrangere la cicatrice, sotto gli occhi esterrefatti di Naraku, ancora impegnato nella lotta contro se stesso.
Un lampo di luce accecante illuminò la foresta, mentre tutti gli alberi intorno si piegavano sotto le forti correnti. L’onda d’urto del potente attacco scosse l’intera foresta.
continua…
  
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