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Autore: MeichanSoul    15/02/2012    4 recensioni
-Soul Eater Evans, lei è chiamato a corte per accusa d’omicidio di primo grado, come si dichiara?-
-Innocente.-
Mormorii, tra la parte pubblica. Come poteva, un assassino senza pietà, dichiararsi innocente?
Participa ad una sfida con l'autrice NaokoNozomi.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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L'innocenza non ha nulla da temere.
Jean RacineFedra, 1677




-Soul Eater Evans, lei è chiamato a corte per accusa d’omicidio di primo grado, come si dichiara?-
-Innocente.-
 
Mormorii, tra la parte pubblica. Come poteva, un assassino senza pietà, dichiararsi innocente?
Un particolare membro della corte s’indispettì. Quel ragazzo era così arrogante, gli avrebbe volentieri gettato addosso il libro di diritto civile, ma dopotutto stava pur
sempre prendendo parte ad un’udienza. Il suo primo incarico ufficiale da avvocato. Lei era il legale della famiglia del ragazzo ucciso da quel mostro dai capelli candidi.
Quando il giudice la chiamò davanti a sé, il criminale la fulminò con lo sguardo.
Maka si sentì trapassare l’anima da quello sguardo color rubino, ma continuò imperterrita a guardare il giudice Shinigami.
-Dunque, signorina Albarn, vuole gentilmente presentare l’accusa?-
Un ghigno da parte dell’imputato.
-Con piacere. Siamo qui oggi perché la famiglia Ford ha sporto denuncia contro il qui presente Soul Evans. Stando a quanto dicono queste fotografie, sulla scena del delitto
sono stati trovati dei capelli bianchi, appartenenti al qui presente.-
Dopo una buona mezz’ora di dettagliata spiegazione delle prove a sfavore dell’albino, Maka si sedette soddisfatta. Non era mai stato così facile. O forse no.
 
Quando l’imputato si avvicinò al banco del giudice, le scoccò un’occhiata veloce. Era forse una sfida quella nel suo sguardo?
-Lei si dichiara quindi innocente, signor Evans? Su quali basi?-
-Il mio nome non è Evans, non più. Mi chiamo Eater, Soul Eater. E, per essere precisi, sono certo della mia innocenza. Non so se abbiate controllato i registri delle nascite della mia famiglia,
ma posso affermare con certezza che a commettere l’omicidio è stato mio fratello.-
-Lei non è in condizione di accusare, mi dispiace. Come può assicurarci che quello che dice è vero?-
-Semplice: le basterà consultare i registri scolastici o anagrafici di Death City. Ah, e un altro dettaglio. Siamo identici, l’unica cosa che ci contraddistingue è il carattere.-
Quando il giudice Shinigami, dopo pochi minuti di riflessione, decise di lasciar andare l’assassino per approfondire la questione, Maka si alzò dalla sedia quasi rovesciandola.
-Obiezioni, signorina?-
-Come può lasciarlo andare così? Dannazione, è un assassino, lo sa quanto me!-
-Bene allora. Se è così che mette le cose, il prigioniero sarà sotto la sua protezione fino a nuovo ordine.-
La ragazza crollò sulla sedia. Aveva sentito bene? Come diavolo poteva anche solo pensare di tenere a bada un assassino?
 
 
Settimana uno.
 

Odiava sentirsi osservata. Soprattutto se era una persona come lui a farlo. Si sentiva gli occhi rubino addosso da quando erano entrati nel misero appartamento di lei.
Pretendeva forse una reggia? Sussultò, quando sentì lo sgabello posto in fronte al pianoforte spostarsi.
Lui sembrò fermarsi un attimo a pensare prima di alzare la ribaltina che copriva la tastiera ormai impolverata dal poco uso. Abbassò le dita e, in un attimo,
il salotto si riempì di una melodia che la ragazza conosceva più che bene.
 
 
-Maka-
-Sì, papà?-
-Senti questa canzone? Si chiama Claire De Lune. Vuoi che diventi la nostra melodia?-
-Certo! Ti voglio bene papà!-
-Anche io, Maka.-
 
 
Quando il giovane alzò lo sguardo sembrava.. scosso. Si guardarono per secondi, minuti. Poi lui parlò con un tono umile, sembrava quasi impossibile che provenisse dalle sue labbra.
-Scusa. Lo so che sono solo un intralcio, ma io sono davvero innocente. Questa era la canzone che mio fratello mi suonava prima di andare a dormire. Mi aiutava a scacciare i brutti sogni.-
Maka sospirò.
-Bene, suppongo di non avere altra scelta. Ti aiuterò. Ma non ti fare strane idee, se penserò che tu abbia la minima intenzione di prendermi in giro, ti porto dentro, Evans.-
La ragazza chiuse la porta che separava il salotto dalla sua stanza mentre, nell’altro locale, l’albino ghignava felicemente.
 

 
 






 
 NdA:
Sì, lo so. Vi chiedo scusa, lanciatemi pure degli oggetti appuntiti.
Allora, questa fic nasce da una sfida con NaokoNozomi:
il suo dizionario ha parlato, devo scrivere una fic su un processo.
E, alla fine, mi sono fatta un po' di viaggi per una long xD
I personaggi li ho messi OOC perchè dubito che riuscirò a mantenerli per
tutta la durata della storia (: Spero che vi piaccia e , vi prego, recensite (:
-Eugi
 
 
 
 
 
 
       
  
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