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Autore: MeichanSoul    05/03/2012    1 recensioni
-Soul Eater Evans, lei è chiamato a corte per accusa d’omicidio di primo grado, come si dichiara?-
-Innocente.-
Mormorii, tra la parte pubblica. Come poteva, un assassino senza pietà, dichiararsi innocente?
Participa ad una sfida con l'autrice NaokoNozomi.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Secondo.


Maka si svegliò di soprassalto, allertata da un rumore proveniente dalla cucina. Si diresse verso la stanza, ed improvvisamente realizzò la fonte di quel suono.
Ai fornelli, con un’aria da casalinga esperta, c’era Evans. Maka non potè trattenersi e scoppiò a ridere come non faceva da tempo. Cominciava seriamente a dubitare della sua colpevolezza.
In fondo, che motivo avrebbe avuto un ragazzo così di uccidere qualcuno?
Quando l’albino si voltò, trovò la ragazza con le lacrime agli occhi.
-Baka!- esclamò. –Pensavo solo che almeno la colazione te la dovevo.-
La bionda sorrise beffarda annuendo, pensando che sarebbe stato bello se qualcuno avesse cucinato per lei più spesso.
 
Maka sospirò, prendendo tempo. Come poteva bussare alla porta della famiglia Ford per parlare dell’omicidio del loro unico figlio, con il presunto assassino accanto?
Raccolse il coraggio e picchiettò due volte sulla porta. Quando la Signora Ford aprì la porta, fissò i due ragazzi con aria esterrefatta. Una volta entrati, Maka guardò l’altarino nell’ingresso.
In quel momento, tutto l’odio per Soul si fece nuovamente sentire nel petto della giovane. Aveva ucciso un uomo, non poteva essere una brava persona.
-Dunque- La signora Ford interruppe i suoi pensieri. –Cosa volete?-
-Mi dispiace disturbarla ma, come lei ben sa, sono l’avvocato da voi assunto per il processo. Tuttavia, credo lei sappia anche che quest’uomo mi è stato affidato.
Quindi, siccome siamo venuti per parlare di Ox, le chiedo di rispondere alle mie domande.-
Mentre la donna parlava, Soul inquadrò bene la casa. Erano proprio persone semplici. Quando Maka pronunciò il nome “Ox” la donna ebbe un tremito e li invitò poi a sedersi.
-Cercherò di parlare il più chiaramente possibile: non mi piace che siate qui, ma pur di mandare in galera questo mostro direi qualunque cosa.-
Sospirò, e poi diede inizio al racconto di quella spaventosa notte in cui Ox Ford morì assassinato.
 
-Sapete, quel giorno era l’anniversario di matrimonio dei genitori di Kim, la fidanzata di mio figlio. Mio marito ed io ci eravamo già avviati al ristorante per i preparativi,
mentre Ox aspettava Kim per accompagnarla in macchina. Kim ci chiamò verso le nove, terrorizzata. Aveva appena scoperto il.. cadavere. Quando arrivammo il Dr. Stein e la sua squadra erano già al lavoro.
Ci dissero di non entrare e, quando chiedemmo perché, affermarono che la stanza era piena di resti.. umani. Quindi, come potete capire, non è con me che dovete parlare.-
Dopo pochi minuti i due giovani si congedarono e si avviarono verso la macchina della donna.
-E così dovrò rivedere il bastardo.- Soul ghignò, mentre Maka lo fissava poco convinta.
-Lo conosci?-
L’albino le rivolse un sorriso criptico e le mostrò il braccio muscoloso, distraendola per un attimo dalla guida.
-La vedi questa? Me l’ha fatta durante l’interrogatorio. Pensava che mentissi.-
Maka puntò gli occhi smeraldo sulla strada. La cicatrice sul braccio di Evans era a dir poco spaventosa: partiva dal polso e finiva sulla spalla.
Per la prima volta in vita sua, Maka Albarn si sentì intimorita da qualcuno.
Quella notte Maka faticava a prender sonno.
Cosa poteva aver fatto quel ragazzo per meritarsi di essere martoriato? E perché il Dr. Stein era così convinto della colpevolezza di Evans?
Decise di rispondere alle domande il giorno seguente, andando a parlare con l’ispettore che aveva analizzato i resti del giovane.
 
La mattina seguente, prima che il ragazzo si svegliasse, Maka si preparò ed andò al commissariato di polizia. Quando entrò nell’edificio si sentì circondare da una nuvola di fumo nero.
-Mi scusi, sta cercando il Dr. Stein? Lei è la signorina Albarn, giusto?-
Maka guardò il proprietario di quella voce, e si perse in due occhi rubino. La ragazza lo fissò stupefatta e si diede mentalmente due pizzicotti. Quel tipo era la versione più grande di Evans.
Cercò di riprendersi dallo shock momentaneo e sussurrò un debole “si”.
-Mi chiamo Wes, piacere.- le disse mentre la conduceva verso l’ufficio dell’ispettore. “Merda”, pensò. Quel tipo era il fratello del condannato!
Quando entrò nell’ufficio del Dr. Stein, l’odore di fumo s’intensificò e la nuvola grigia divenne ancora più densa, fino a che una mano non scacciò la foschia formatasi, permettendo a Maka di vedere per la prima volta il volto dell’ispettore.















NdA-
Lo so, è un'oscenità. Vi giuro, volevo andare avanti tanto e spiegare tante cose, ma poi tra scuola
e problemi personali non sono riuscita a fare un capitolo che mi soddisfasse!
Detto questo, ringrazio tutti quei santi che hanno recensito e aggiunto la storia ai preferiti/seguiti.
Sono davvero contenta che sia piaciuta come storia, fin'ora, anche perchè è la mia primissima long.
Come sempre, anche se è poco, dedico questo capitolo a NaokoNozomi, e a tutta la sua pazienza.
Byeeeee-
MC Soul.
  
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