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Autore: MishaLaMezzElfa    15/02/2012    1 recensioni
Kasumi, dopo aver sconfitto la DOATEC, è costretta a fuggire dal villaggio in cui era nata e cresciuta, perchè bollata come traditrice.
Dietro a questo, però, c'è molto di più: Kasumi, poco prima di scappare, ha avuto un forte legame sentimentale con Ryu, grande amico del fratello di Kasumi, Hayate.
Da qui prende avvio la videnda.
Questa è la prima FanFiction che scrivo...Siate clementi, ma non troppo!
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Tomonobu Itagaki ; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ryu sorrise alla ragazza con cordialità e, sempre con estrema gentilezza, si presentò, anche se il suo sguardo saettava alternativamente da Eiko a Kasumi.
< Shinji io ed Eiko dobbiamo sistemare gli ultimi dettagli per la Cerimonia, perché non ne approfitti per stare un po’ con tuo padre e per mostrargli il villaggio? > .
Gli occhi del ragazzo s’illuminarono per la gioia:
 < Certo Okaasama! Ne sarei davvero felice! Cosa ne pensa il mio onorevole padre? > . Domandò il giovane con aria speranzosa. Ryu lo osservò e, dopo qualche istante d’incertezza, sorrise:
 < Sarà un vero onore per me > .
I due si avviarono verso l’uscita della stanza ma, un attimo prima di varcare la soglia, Ryu si fermò e, dopo essersi voltato, disse:
 < Il discorso non è concluso > .
La donna assentì con un cenno del capo e li salutò, augurando loro buon pomeriggio.
Appena se ne furono andati Eiko e Kasumi iniziarono a preparare gli addobbi necessari per la Cerimonia della Primavera.
< Sempai, perdoni la mia sfacciataggine ma il padre di Shinji sembra essere una persona molto gentile. > . Sussurrò la ragazza timidamente.
< Lo è sempre stato. > . Kasumi interruppe il suo lavoro e fissò il dipinto raffigurante l’uomo.
< Posso chiederle, se non le è di disturbo, come l’ha conosciuto? > .
La donna osservò Eiko e pensò che fosse un po’ impertinente, ma nei suoi enormi occhi neri non vedeva cattiveria, solo sana curiosità; sorrise alla ragazza e iniziò a parlare.
< Avevo diciassette anni quando mio fratello Hayate incaricò Ryu di proteggermi. Lo conoscevo già, ma non gli avevo mai rivolto la parola fino a qual momento; già allora, però, lo trovavo bellissimo. Iniziammo a conoscerci meglio durante gli allenamenti e poco tempo dopo realizzai che ciò che provavo per lui era qualcosa in più di una semplice amicizia. > .
< Il suo amore era ricambiato? > . Domandò Eiko dimenticandosi delle formalità. Kasumi non si stupì più di tanto: quella ragazza era come l’acqua e se si appassionava a qualcosa non la si poteva distogliere da quella  fintanto che non si concludeva.
Tentare di fermarla era come cercare di bloccare il corso di un torrente con le sole mani.
< Il mio sentimento non era ricambiato. Lui era impegnato con Irene, un’agente della C.I.A. venuta al villaggio per lavoro e stabilitasi lì a causa del suo legame con Ryu. > .
< è la questione della DOATEC il “ lavoro ” ? > .
Kasumi la osservò con stupore:
< Come fai a saperlo? Non ti ho mai detto nulla a riguardo. > .
< Shin me ne ha parlato un pochino. > . Rispose timidamente Eiko.
La donna sorrise.
< Meglio. Mi ha risparmiato molte spiegazioni. Ad ogni modo, Ryu e Irene si amavano davvero ed io non mi sarei intromessa fra loro per nessuna ragione al mondo, ma sentivo che i miei sentimenti crescevano di giorno in giorno e faticavo sempre più a trattenerli. Un giorno, durante una discussione confessai a Ryu che l’amavo, nonostante fosse presente anche Irene. La cosa li lasciò impietriti ed io non seppi fare nient’altro che andarmene. > .  Kasumi fece una pausa e sospirò.
< Qualche giorno dopo mio padre mi comunicò che di lì a poco avrebbe annunciato pubblicamente il mio esilio. Per me fu davvero devastante: non potevo chiedere aiuto né alla mia famiglia né al resto del clan; avevo già preso la decisione di scappare quando mi trovò Ryu. Appena mi vide mi chiese cosa era successo ma io ero troppo scossa e scoppiai a piangere: me ne vergogno molto, soprattutto perché ero consapevole che, in ogni caso, quello sarebbe stato il mio destino, ma, per una volta nella mia vita, qualcuno che non fosse Hayate si era preoccupato per me. Ryu mi portò nella sua casa e mi aiutò a calmarmi. > . S’interruppe nuovamente per pensare a ciò che era successo quel freddo pomeriggio nel quale Ryu l’aveva consolata: ricordava le sue parole sussurrate dolcemente; il suo abbraccio forte ma allo stesso tempo gentile; le sue mani sui capelli; i suoi baci.
Ricordava tutto in modo perfetto, come se fosse avvenuto qualche minuto prima e non diciassette anni fa.
Kasumi riprese il discorso.
< Quel pomeriggio io e Ryu diventammo una cosa sola. La nostra unione fu davvero perfetta e io, in quel momento, mi sentii davvero amata. > .
< Com’è romantico tutto ciò, Kasumi-sama! > . Esclamò Eiko con aria sognante.
< Purtroppo, però, quella stessa notte io ho abbandonato il villaggio e Ryu. > .
< Perché Sempai? Vi amavate! > . Chiese Eiko sorpresa e rattristata allo stesso tempo.
< Dopo essermene tornata a casa Irene venne da me, implorandomi di non portarle via Ryu. Non potevo, capisci? Ero in torto e non potevo assolutamente pretendere nulla da lui. Mi sentivo malissimo soprattutto perché  sapevo che Ryu avrebbe voluto fare la cosa giusta e mi avrebbe chiesto di sposarlo, ma lui e Irene si amavano. Non potevo privarli di quel bellissimo sentimento che nutrivano l’uno per l’altra. > .
Eiko sembrava davvero triste.
< Quella sera Ryu tornò da me e, come avevo previsto, mi disse che mi avrebbe sposato. Quando gli feci notare che lui era impegnato con Irene mi disse che per lei non provava più nulla già da qualche tempo. Non gli credetti, sapevo che l’amava ma si sentiva in obbligo verso di me. Mentii all’uomo che amavo con tutta me stessa e accettai la sua proposta di matrimonio. Riuscii a persuaderlo dall’andarlo a dire a mio padre e lo convinsi ad ospitarmi quella notte. Ci amammo nuovamente, lo ammetto: volevo sentirmi ancora una volta desiderata.
 Prima di coricarci, però, riuscii a somministrargli del sonnifero, così, durante la notte mi allontanai senza problemi; tornai a casa di mio padre e presi tutto ciò che potevo. Bruciai tutto il resto. In quel modo orribile mi lasciai il passato alle spalle, compreso Ryu > .
Kasumi concluse il suo racconto e fissò il tatami; si sentiva sciocca per aver aperto il suo cuore ad una ragazzina ma si sentiva anche più sollevata: non aveva mai raccontato a nessuno, se non che a Shinji, la sua storia e l’averlo fatto dopo tanto tempo la fece sentire bene.
Kasumi alzò il capo giusto in tempo per vedere Eiko che si protendeva ad abbracciarla.
< Kasumi-sama è una grande donna. Ha preferito far soffrire il suo cuore piuttosto che ferire l’uomo che amava e farlo rinunciare alla persona a lui cara. Lei è la miglior persona che io abbia mai conosciuto! > .
Eiko piangeva, stringendo con le sue braccia esili Kasumi, la quale stava ringraziando gli Dei per averle fatto incontrare una persona così dolce.
In fondo al cuore, però, la donna sapeva che molto presto avrebbe dovuto affrontare Ryu e la cosa la spaventava, poiché non era certa che sarebbe riuscita a tenergli testa.
  
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