Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: Padme92    16/02/2012    4 recensioni
"Tony incatenò i suoi occhi chiari a quelli scuri di lei.
-Se non tornerai, sarò io a venire a prenderti.-"
Fanfic Tiva centrica.
Una promessa, un viaggio in Israele e un cuore corroso dal tempo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO NOVE: Bewakashà..

Quartier generale del Mossad
Ore 16:55

La figura del golem si ergeva al centro di una grande fontana gettando un'ombra enorme e minacciosa.
Passandogli accanto Tony lo osservò impressionato e domandò a Ziva: -Cosa diavolo è quel coso?-
Ziva guardò a sua volta l'ergumeno di roccia e spiegò: -E' una figura mitologica. In origine era un gigante di argilla forte e ubbidiente, evocato da chi conosceva certe arti magiche, che poteva essere usato come servo, impiegato per svolgere lavori pesanti, oppure come difensore del popolo ebraico dai suoi persecutori.-
Dopo aver ascoltato quest'ultima frase Tony capì perchè quella statua si trovasse al Mossad.
Altair li aspettava lì accanto, come d'accordo. Insieme tutti e tre si fecero strada con circospezione all'interno dell'edificio, mentre Amir era rimasto al suo pick-up, pronto per ogni evenienza.
Senza difficoltà raggiunsero il corridoio del secondo piano, e senza indugiò bussarono alla porta del nuovo ufficio di Rafik. Non ricevettero risposta. Dall'interno non proveniva alcun rumore, ragion per cui immaginarono che Rafik non si trovasse lì. Questo complicava leggermente le cose. Altair sospirò.
-E va bene..sentite, io vado a cercarlo dabbasso. Voi rimanete qui in giro, in caso che torni, e cercando di non farvi notare.- Sottolineò le ultime parole, come per raccomandazione.
Ziva e Tony annuirono e ascoltarono i passi di Altair allontanarsi fino a non udirli più, poi ripercorsero parte del corridoio, in cerca di una posizione strategica.
Un rumore di passi incombenti provenienti da dietro l'angolo li costrinse a indietreggiare. In fretta Tony sospinse Ziva dentro una stanza fiocamente illuminata che dava sul corridoio. Poi, quando il pericolo fu passato, sbirciò fuori. Un uomo dai capelli brizzolati e gli occhiali camminava tranquillo.
Ziva da dietro la sua spalla sussurrò: -E' Aaron.. lui è a posto, penso.-
-A posto?- ripetè Tony -Capisco che dev'essere frustrante nascondersi da tutti quelli che si chiamavano perlomeno buoni conoscenti, ma non possiamo fidarci di nessuno, Ziva.-
Lei non ribattè, mentre un rumore costrinse Tony a voltarsi: la ragazza si era accasciata contro il muro, col busto piegato.
Tony la soccorse immediatamente, allarmato. -Ehi.. tutto ok?-
Ziva deglutì forte e si portò una mano alla testa. -Si.. mi gira solo un po' la testa.. e ho la nausea.-
Tony non fece in tempo a dire niente che un'altra voce, una che non conosceva ma che decisamente non gli piacque, intervenne.
-Shalom, Ziva ben Eli.-
Un uomo in completo, dall'aria distinta, attraversava la stanza puntado addosso ai due una pistola. Tony e Ziva lo fissarono: aveva la mascella pronunciata, capelli corvini lunghi e un pizzetto che terminava con un ricciolo, sul viso un'espressione quasi di rapita gioia.
-Rafik.- Ziva pronunciò il suo nome a denti stretti.
Quello le sorrise in maniera inquietante. Tony notò un dente d'oro nel suo sorriso.. Ormai era tanto vicino da sovrastarli.
-E chi è questo? Il tuo fidanzato? Non lo riconosco.. Davvero, Ziva, ho sempre saputo che te la facevi con Altair.-
Una rabbia sorda si impadronì di entrambi. Tony cercava di prendere la pistola senza farsi notare, ma sembrava impossibile. E infatti Rafik lo ammonì:
-Io non lo farei.. A meno che desideri vedermi subito far saltare la testa alla tua bella..- Il suo sguardo si posò su Ziva, malefico. -Mollate le armi, su.-
Non avevano scelta. Entrambi fecero scivolare ogni oggetto lontano. Rafik li calciò via, per sicurezza. Poi parlò ancora.
-E pensare che ero venuto qui in sala conferenze solo per recuperare alcune cose.. E invece mi ritrovo con te che mi cadi tra le braccia. Quando si dice che la vita a volte ti sorprende..-
-A proposito di sorprese..- fece Ziva irata -Sei stato tu a uccidere mio padre.-
Il sorriso di Rafik si fece più ampio.
-Consideralo come un regalo di compleanno anticipato. Tra te e lui non è mai scorso buon sangue..-
Ziva ebbe un fremito. Era vero, ma non per questo l'avrebbe voluto morto.
-Tu non vuoi solo il potere..o il prestigio..Rafik. Hai in mente qualcosa, lo so.- Cercava disperatamente di guadagnare tempo. Rafik rise. 
-Sempre molto perspicace la nostra assassina. Hai ragione, non me ne faccio nulla del prestigio, Ziva. Io servo cause nobili.-
Fu il turno di Ziva di ridere.
-Cause nobili? Tu non hai nessun valore, Rafik. Sei uno sporco terrorista.-
Doveva continuare a conversare: l'unica speranza che avevano era che Altair in qualche modo li trovasse, presto.
-Ziva, Ziva.. davvero credi di essere così diversa da me? Io non direi.. Entrambi uccidiamo per cose in cui crediamo.. siamo leali a un fine e vogliamo la pace. Il modo in cui la otteniamo alla fine è lo stesso: eliminiamo gli ostacoli e gli elementi infetti.-
Ziva esitò a rispondere, ma poi scosse la testa.
-Non ti permetto di paragonarmi a un verme come te.- I suoi occhi lanciavano lampi.
-Ma la tua fine si avvicina, Ziva.. entro poco tu ti affloscerai.. sì, come un verme.-
Ziva era più che mai irritata. -E allora cosa stai aspettando?-
A questo punto fu Tony ad intervenire.
-Non lo vedi, Ziva? A lui piace giocare con le vittime.. è un bulletto.. Buffo, non credevo che entrare nel famoso Istituto sarebbe stato un po' come tornare al liceo..- Terminò la frase con un amabile sorrisetto sarcastico.
Ziva non si stupì di questa sua uscita. Tony era sempre lo stesso, anche in pericolo di vita.
-Nar..- mormorò Rafik con una smorfia di disgusto.
-Behemah.- ribattè Tony all'istante.
Rafik si indignò e afferrò Tony per la testa.
-Conosco almeno altre tre parole, adatte all'occasione, le vuoi sentire?- sbiascicò Tony quasi senza fiato.
Di certo Rafik non si aspettava che un'americano conoscesse parole ebraiche, ma Tony aveva letto il giorno stesso, per di più tutto interessato, una lista di insulti sul dizionario. Ad ogni modo, non gli sarebbero serviti a salvarsi.
-Di te mi occuperò dopo.- Sibilò Rafik. Poi puntò la pistola alla testa di Ziva.
-Non avete nulla da dirvi, prima di questa tragica separazione?- Chiese divertito, fissandoli. Godeva della sensazione di averli in pugno.
-Non avere paura. Non morirai, Ziva.- giunse piano la rassicurazione assurda di Tony.
Egli da parte sua avrebbe voluto dire qualcosa di più, ma non riusciva proprio ad accettare la situazione: dentro di lui aveva forte la speranza di poter ancora cambiare le cose. Non poteva essere quello il loro destino! Altair sarebbe arrivato da un momento all'altro. Doveva arrivare.
Ziva, al contrario, era ormai rassegnata. Era impensabile che proprio in quell'istante entrasse Altair e tutto finisse bene.
-Chiudi gli occhi..- fece piano, quasi dolcemente.
Non voleva che Tony la vedesse morire. Non voleva che avesse quell'immagine nella testa nemmeno per mezzo secondo.
-Non credi nei miracoli, Zee?- fece Tony, quasi in tono supplichevole.
-Non erano parte del mio addestramento.- disse fredda, prima di ripetere: -Chiudi gli occhi, ti ho detto..-
Ma Tony non li chiudeva.
-Bewakashà, Tony..- lo implorò in un sussurro.
Allora Tony obbedì, seppur riluttante: chiuse piano gli occhi, e deglutì, afferrando la mano di Ziva con le dita.
-Commovente.- commentò ironico Rafik.
Ziva abbassò a sua volta le palpebre, in attesa del corpo mortale. Sentiva la presa di Tony sulla sua mano. Si mise a contare.
Non era arrivata a 3, che, improvvisamente, il botto arrivò prepotente, e il cuore di Ziva si fermò.
Ma non era morta! Qualcuno l'aveva brutalmente assalita da un lato e obbligata a stendersi a terra. Un istante più tardi udì nuovamente uno sparo, e a quel punto, in qualche modo intuendo quello che avrebbe potuto vedere, aprì gli occhi, pensando intensamente. "Ti prego, per favore.."
Rafik giaceva a terra, e la figura di Altair si stagliava immobile di fronte a lei, sovrastandolo.
"Per favore, per favore.."
Abbassò lo sguardo sul suo grembo, che percepiva appesantito.
-Ti prego, per favore.. fa che non sia morto."
Ma di nuovo credette di morire: il corpo di Tony era abbandonato inerme contro di lei, la faccia ricoperta di sangue.


---
Non uccidetemi, please :3
*Nar vuol dire "idiota"
*behemah vuol dire lett. "animale" ma è usato nel senso di "imbecille"
*Bewakashà significa "per favore"
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Padme92