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Autore: Bite    16/02/2012    0 recensioni
« Alyssa. » una voce dall’accento britannico squarciò il silenzio della stanza. Una ragazza di diciassette anni era seduta accanto alla finestra a guardare i bambini che giocavano sul prato. Quel pomeriggio Mystic Falls era caratterizzata da un cielo limpido e leggermente soleggiato, segno che la primavera stava arrivando.
La fanciulla di nome Alyssa girò la testa verso l’inglese che era appena entrato in stanza, alto intorno al metro e ottanta, presentava una costituzione fisica atletica, ma non in maniera eccessiva. Aveva capelli tendenti al biondo rossiccio,che arrivavano all‘altezza delle spalle, con un accenno di barba e gli occhi che davano sul verde scuro.
- Ciao a tutti, questa è la mia prima fan-fiction su "The Vampire Diaries". Ho usato come personaggi principali Klaus e Alyssa, la quale è un personaggio totalmente inventato da me.-
Che dire?! Fatemi sapere cosa ne pensate! ^^
Genere: Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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« Niklaus? » sussurrò la vampira sgranando gli occhi dalla sincera sorpresa. Si mise con la schiena diritta e si ritrovò con il viso vicino a quello dell’ ultramillenario vampiro. 
« Buona sera, tesoro. » la salutò Klaus con il suo solito sorriso, aveva piegato gli angoli della bocca e stiracchiato un po’ le labbra. 
Alyssa amava e odiava quel sorriso all’inglese, non ammetteva mai nulla di buono ma era terribilmente bello ogni volta che lo faceva, e lui sapeva benissimo che a lei piaceva quel suo dannato sorriso.
« Che cosa vuoi da me, Niklaus? » sbottò dopo un imbarazzante silenzio, in cui nessuno dei due aveva osato fiatare.
Klaus la guardò e ampliò il suo sorriso, la vampira sussultò a quello sguardo magnetico e picchiettò le dita sul pavimento roccioso impaziente di una risposta.
« Volevo fare due chiacchiere con una vecchia amica, non ci vediamo da cinquecentosessantadue anni. » disse Klaus lasciando intendere che lui voleva la sua vendetta e che non aveva mollato l’idea di essere mezzo cane e mezzo vampiro.
« Ah, sì? » chiese spingendo con forza il vampiro sul pavimento duro e si mise a cavalcioni sopra di lui.
« Credo che tu voglia vendicarti invece, tesoro » sussurrò all’orecchio sinistro di Klaus, il quale deglutì intensamente al leggero bacio sul suo collo.
« Intuitiva. » le disse il vampiro facendola sbattere contro la parete, che vibrò per la forza con cui Klaus la scagliò contro, dalla bocca le uscì una risata cristallina.
« Sei patetico, Niklaus. » disse Alyssa con un sorriso malizioso dipinto sulle labbra. In un secondo si ritrovò Klaus ad un centimetro dal suo viso: il cuore inizio a sbattacchiare velocemente contro la cassa toracica.
Il vampiro sentì il rumore che emetteva il cuore di Alyssa e rincarò la dose aggiungendoci baci sul collo e dietro le orecchie.
« E tu, sei troppo umana. » bisbigliò dolcemente Klaus sorridendo e staccandosi dalla vampira che era spiaccicata contro la roccia.
« Quanto tempo è passato dal mio sonno profondo? » chiese Alyssa ritornando vicino alla sua bara,ormai, rotta.
Passò il dito candido sulla superficie del legno, risvegliando il tatto che si era assopito con lei durante il suo periodo di riposo.
« Un anno, siamo nel 2012. Si dice che avverrà la fine del Mondo, quindi ho pensato che non sarebbe stata una cattiva idea svegliarti prima che finisse. Ti saresti goduta lo spettacolo, no? » la canzonò infine Klaus, che era appoggiato alla parete rocciosa dall’altro lato della stanza.
Alyssa sorrise.
« E tu, ci credi alla fine del Mondo? » chiese la vampira, spostando la cascata di capelli dorati dietro la schiena, in modo da mettere in evidenza il volto giovane e fresco.
Klaus rise con la sua risata argentina.
« Se ci fosse stata veramente la fine del Mondo, non credi che mi sarei organizzata? Magari, andando su Giove o qualunque altro pianeta dell’Universo? » Alyssa sorrise, sapeva anche Klaus che era capace a lasciare il pianeta Terra e ad andarsene altrove.
« Dov’è la tua bellissima amichetta, Katerina? » chiese con indifferenza Klaus e ad Alyssa venne un colpo al cuore: Katerina Petrova, detta anche Katherine Pierce.
« Non lo so, sono stata rinchiusa in quella tomba per un anno. Sai quante cose possono cambiare in un anno, Niklaus? » disse Alyssa chinandosi a prendere un pezzo di legno che poco prima era un componente della sua bara.
Si rigirò il pezzo di legno appuntito tra le mani e iniziò a studiarselo in ogni minimo dettaglio.
« Ti trovo in forma però, la tomba ha mantenuto integra la tua bellezza. » sussurrò Klaus avvicinandosi alla vampira, che per tutta risposta lo trafisse con i suoi occhi chiari. 
Lui rise, conosceva il modo migliore per scatenare l’ira di Alyssa.
« Lo so. » bisbigliò  la ragazza all’orecchio di Klaus scatenandogli dei brividi lungo la schiena.
Alyssa sorrise sadicamente nascosta dal collo del vampiro e mentre gli mordicchiava l’orecchio lo pugnalò con il legno sull’addome.
Klaus urlò di dolore e una gigantesca macchia di sangue si faceva strada sulla sua maglietta, la vampira lo colpì più e più volte in varie parti del corpo facendo urlare per il dolore il vampiro, che ormai si era accasciato a terra per la forza con cui Alyssa aveva infilzato il pugnale dentro al suo corpo.
« Ti ho garantito un’eternità di sofferenza, Niklaus. Sono una donna d’onore, le cose che prometto le mantengo. » disse Alyssa trafiggendolo con quattro pugnali in una volta sola facendo urlare Klaus nella suo lago di sangue.
La vampira corse alla velocità della luce fuori dal luogo in cui era stata sepolta un anno prima, respirò l’aria fresca e pulita della notte.
Inspirò ed espirò.
Corse tra i folti alberi della foresta, calpestando qualche rametto e schiacciando le bottiglie dell’acqua vuote, che sicuramente degli incivili avevano buttato sul terreno incuranti dell’ambiente.
Raggiunse un faro della luce che illuminava l’autostrada e iniziò a camminare in mezzo, fregandosene delle macchine che sbandavano per non investirla.
« Ehi, tu! Togliti di mezzo! »  esclamò infuriato un’autista che si era fermato a pochi centimetri dalla vampira. 
Alyssa rise e si avvicinò all’auto, poggiò le mani sulla portiera sinistra e con un piccolo sforzo fece girare di centottanta gradi la macchina, la quale aveva dentro cinque persone.
Gli umani urlarono e Alyssa sorrise; spaccò la portiera dove era seduto l’autista e lo tirò fuori facendogli sbattere la testa contro il tettuccio dell’automobile.
La vampira affondò i canini nel collo del ragazzo e bevve tutto il sangue che era in circolo nel suo corpo, il quale si accasciò a terra dissanguato.
L’azione si svolse per tutte le altre persone che erano nell’auto; lasciò i corpi a terra dissanguati e con la gola squarciata, camminò tra le sue vittime con nonchalance e con orgoglio si passò la lingua sui canini.
Prima che se ne andasse però, prese i vestiti puliti di una ragazza che giaceva a terra e li indossò, buttando il suo da qualche parte.
 
 
*
 
 
Pochi minuti dopo entrò in un pub della periferia di Mystic Falls, il locale era ampio e con pochi tavoli a disposizioni, che tra l’altro erano tutti occupati, il bancone del pub ospitava si e no dalle cinque alle sette persone massimo e le pareti che rivestivano il locale,che odorava di polvere e muffa, erano giallo ocra.
Camminò verso il bancone dove facevano i drink e si mise vicino ad un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi azzurri, il quale stava bevendo un bicchierino di rum.
« Salve, posso farle qualche drink? » chiese il barman non staccando i suoi occhi dagli occhi di ghiaccio della ragazza appena entrata, Alyssa.
« Una vodka, grazie. » La ragazza sorrise e aspettò pazientemente la sua richiesta, che non tardò ad arrivare.
« Ecco a lei, signorina. » Alyssa sorrise ancora una volta e prese il suo bicchiere pieno di vodka, bevve qualche sorso sentendo un bruciore alla gola, tipico degli alcolici e posò il bicchiere sul bancone.
Il ragazzo che aveva notato poco prima si girò verso di Alyssa e sentendosi osservata si voltò verso di lui.
« Piacere, sono Damon. » Il ragazzo che disse di chiamarsi Damon le sembrava familiare, ne aveva sentito parlare da Katherine qualche tempo fa.
« Damon Salvatore, eh? Sono Alyssa Van Heusen, piacere mio. » Alyssa sorrise e prese il bicchiere di vodka alzandolo in segno di brindisi.
« Come fai a conoscermi? » Damon strabuzzò gli occhi per la sorpresa, non si aspettava proprio che qualcuno lo conoscesse, o perlomeno, nessuno che conoscesse anche il suo cognome.
« Katherine Pierce. »  Alyssa disse solo quel nome per riuscire a far sbiancare il volto,che poco prima era roseo, del ragazzo dai capelli corvini e gli occhi azzurri.
Damon la prese per un braccio trascinandola verso l’uscita del locale, incurante del barista che gli urlava che non avevano pagato la loro ordinazione.
Appena furono lontani dal pub di almeno trenta metri, Damon iniziò a parlare:
« Sei una vampira, non è così? » Il ragazzo le puntò un dito contro accusatorio ed Alyssa annuì non sapendo dove volesse andare a parare.
« Sono un Originale. » affermò Alyssa con decisione, lasciò che Damon Salvatore assorbisse la notizia con calma, perché se possibile sbiancò ancora più di prima.
« Allora saprai di Klaus.. Come possiamo sconfiggerlo? » Damon la osservò con quello sguardo da cattivo ragazzo, che, in situazioni diverse da queste avrebbe fatto cadere ai suoi piedi la vampira.
Prima che Alyssa potesse rispondere, il cellulare di Damon squillò.
« Stefan, sono impegnato con una bellissima ragazza.. Cosa vuoi? » La risposta scocciata di Damon, per essere stato interrotto, fece ridere Alyssa, che con eleganza si portò la mano alla bocca.
« Klaus ha rapito Elena. » bastarono quelle quattro parole per fare chiudere la telefonata a Damon, la ragazza sospirò e lo prese per mano; saettarono tra le macchine e le persone arrivando davanti a casa Salvatore in cinque minuti.
Damon con un calcio spalancò la porta, trovandosi Stefan Salvatore davanti a sé.
« Dove l’ha portata? » domandò una ragazza bionda che era alle spalle di Stefan, doveva essere una qualche amica di Elena: la doppelganger di Katherine e Charlotte.
« Bonnie l’ha individuata in una specie di cripta poco fuori di Mystic Falls, è contornata da mestosi alberi e piante di ogni genere. » disse Stefan prendendo paletti di legno talmente affilati che ad Alyssa vennero i brividi soltanto a vederli.
« Ho capito dove potrebbe essere. » dichiarò Alyssa guardando le persone presenti in quella casa.
Un punto per Alyssa e zero per Klaus, era così che si voleva vendicare della vampira? Prelevando del sangue dalla doppelganger e diventare così un cane succhia sangue? 
No, sicuramente i piani di Klaus erano altri e lei li avrebbe scoperti in un modo o nell’altro.
 
 
  
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