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Autore: Faddo    16/02/2012    0 recensioni
Prologo: 2012, l'intera umanità sta per arrivare al collasso della sua epoca, una razza aliena, detta organizzazione Tree of Life, che ha ideato il programma Human Life, con lo scopo di salvare l'umanità: 50 donne verranno trasportate dalla terra per poter cominciare una nuova vita, su un pianeta con le stesse condizioni fisiche e biologiche della terra.
Un'altra razza aliena, associata nell'organizzazione Dimension è contraria al progetto Human Life, così creò il progetto Dark Hole, con l'obiettivo di rintracciare le donne prescelte ed ucciderle con ogni mezzo.
Tree of Life, è un organizzazione tanto agguerita quanto la seconda, ma dispone di meno mezzi, per quanto siano forse necessari a vincere questa guerra.
Un ugual numero di esperti combattenti mercenari provenienti da altri pianeti son giunti sulla terra per proteggere queste donne; tutti valorosi guerrieri nelle loro arti di combattimento predilette, questi guerrieri vengono chiamati semplicemente Guardiani.
Il conto alla rovescia per la fine del mondo è cominciato, tutte le pedine sono schierate e la luce ed il buio giocano le loro carte al meglio per proteggere il destino dell'umanità.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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PROLOGO


2012, l'intera umanità sta per arrivare al collasso della sua epoca, una razza aliena, detta organizzazione Tree of Life, che ha ideato il programma Human Life, con lo scopo di salvare l'umanità: 50 donne verranno trasportate dalla terra per poter cominciare una nuova vita, su un pianeta con le stesse condizioni fisiche e biologiche della terra.

Un'altra razza aliena, associata nell'organizzazione Dimension è contraria al progetto Human Life, così creò il progetto Dark Hole, con l'obiettivo di rintracciare le donne prescelte ed ucciderle con ogni mezzo.

Tree of Life, è un organizzazione tanto agguerita quanto la seconda, ma dispone di meno mezzi, per quanto siano forse necessari a vincere questa guerra.

Un ugual numero di esperti combattenti mercenari provenienti da altri pianeti son giunti sulla terra per proteggere queste donne; tutti valorosi guerrieri nelle loro arti di combattimento predilette, questi guerrieri vengono chiamati semplicemente Guardiani.

Il conto alla rovescia per la fine del mondo è cominciato, tutte le pedine sono schierate e la luce ed il buio giocano le loro carte al meglio per proteggere il destino dell'umanità.


























CAPITOLO 1: Sono il tuo Guardiano


Capelli che nel freddo mattino di Gennaio si muovono a ritmo rapido, passi goffi quasi disperati,

il fiato comincia a farsi pesante, la fuga è fallita pure nell'ennesima strada desolata:

"Aiuto, c'è nessuno?" gridava a gran voce la fanciulla con il suo zaino in spalla mentre si stava dirigendo verso scuola.

Ormai era stremata, le gambe non reggevano più, sembrava che le vie fossero sempre più lunghe senza rifugi o scorciatoie, era la fine e questo le fu ben chiaro quando sbadatamente riuscì ad inciampare e finire a terra.

E fu proprio in quel momento che si ritrovò circondata da cinque tizi loschi, che la stavano inseguendo, vestiti in abiti eleganti che però nascondevano un volto non umano, quasi alieno o demoniaco.

"Questo è il mio capolinea" pensò la ragazza mentre era con le ginocchia a terra, tentando di rialzarsi invano ormai.

Si chiamava Marie, una ragazza molto timida che frequentava il terzo anno delle scuole superiori in una città pianeggiante in Italia, una città che non era enorme ma nemmeno piccola, un posto che a lei non è mai piaciuto, un posto che i piedi della cara Marie non sopportava calpestare; aveva dei cappelli arancioni lunghi, un fisico snello, non molto atletica e un viso tenero e docile che esprimeva tutto ciò che di più buono c'era in lei.

Uno dei tipacci disse a gran voce per richiamare l'attenzione degli altri membri:

"Ora che l'abbiamo presa finalmente, come la uccidiamo?" subito la sua domanda fece partire una roulette di fantasie perverse e sanguinolente

"Stupriamola e poi sgozziamola" disse uno di loro

"Squartiamola con un coltello" aggiunse un altro

"Mangiamola viva" Marie dopo aver sentito questa frase mollò due urli sconnessi per la paura che provava al solo pensiero di tutte le orribili torture che avrebbe dovuto subire.

L'ultimo di loro, il più rozzo e brutale disse:

"Finiamola nella vecchia maniera, calci e pugni" tutti gli altri in coro ridendo incitarono a gran voce l'inizio della tortura a morte prestabilità.

Marie prima che questi cominciassero si chiedeva, perchè nessuno stesse passando, come mai era sola in piena mattina difatti quella strada che prendeva ogni mattina era sempre trafficata da studenti e non solo.

Cominciò a credere che tutto fosse un sogno, ma quando dai suoi occhi scese una lacrima e uno di loro diede uno schiaffo in faccia a Marie dicendo:

"Piangi ancora rende il tutto più divertente" capì che non era un sogno, era la sua orribile fine, chiuse gli occhi velocemente per non vedere quello che le stava succedendo attorno o che sarebbe cominciato a breve.


Da dietro, dove Marie aveva lasciato i passi mentre fuggiva apparve un ragazzo con lo zaino in spalla che andava a scuola fischiettando una canzone che ascoltava attraverso gli auricolari che uscivano dalla tasca del suo giubbotto enorme con il colletto alto, tutto color verde scuro.

Un ragazzo piuttosto sereno, capelli medio corti tenuti a caso, mai pettinati forse, corporatura stabile sulla media statura con due occhi marroni accesi che però apparivano quasi spenti, come se apparissero annoiati, quasi stanchi, o forse solo sereni.

Il ragazzo si avvicinò alla scena senza nemmeno fregarsene di quello che stava succedendo, Marie lo guardò e lo riconobbe, era il ragazzo che aveva salvato chiamando l'ambulanza e portandolo in ospedale quando fu preso sotto da una macchina, lei da dopo il salvataggio non seppe più niente del ragazzo, lo pensava morto ormai, ma vederlo lì in piedi nonostante le gravi ferite dovute al impatto non indifferente che aveva subito; creò in Marie un senso di inquietudine che si sommava a ciò che le stava per accadere; anche se in un certo senso vedere arrivare un altro ragazzo della sua età la fece sentire rassicurata seppur poco.


Il ragazzo passò affianco a uno dei tipi loschi, il quale subito tese il braccio in avanti impedendogli di passare.

Ci fu uno scambio di sguardi tra i due, subito l'aggressore disse:

"Dove credi di andare ragazzino?" sembrava un po' teso, e così pure i suoi compagni; e questo lo osservò pure lui guardando gli altri e il loro sguardo misto di stupore e paura.

"Chi diavolo sei? Come hai fatto entrare?" Il ragazzo ancora non rispose, aveva il braccio davanti a lui che non si spostava di un centimetro, non sembrava che quella presenza lo infastidisse più di tanto; i suoi auricolari facevano fuoriuscire la musica; finchè il braccio davanti a lui si spostò sui suoi auricolari che furono tolti con violenza e strappati; gesto che non fece smuovere il ragazzo di un centimetro.

"Allora mi vuoi rispondere ora sì o no?" il ragazzo a quel punto tenendo ancora le mani in tasca ma riscaldandole forse per via del freddo decise di aprire bocca, e guardando Marie che si trovava a terra disse:

"Che state facendo qua?" esclamò con voce tiepida guardandolo in maniera temeraria, l'aggressore rispose ridendo:

"Non so come tua abbia fatto ad entrare, ma il capo mi ha detto di eliminare l'obiettivo e testimoni che potrebbero compromettere l'operazione, quindi ora eliminerò la ragazza e poi elimineremo te, bamboccio".

Il ragazzo rimase taciturno, mollò un breve sbadiglio e di seguito chiese:

"Così...volte uccidere questa ragazza e poi me?"

"Esatto, ora stai zitto e mettiti da parte dopo toccherà a te" disse scoppiando a ridere.

A quel punto il ragazzo senza aggiungere una parola posò a terra lo zaino sedendosi

a terra e mostrando le spalle al nemico, poi si rimise eretto in piedi e si mise faccia a faccia con il tipo losco, il ragazzo era più basso e la testa arrivava circa al mento dell'altro che appariva abbastanza alto, forse sui due metri addirittura.

Ci fu un momento di silenzio, che fu interrotto dal rumore del pugno del ragazzo che colpì sotto il mento del suo bersaglio che cadde a terra sbattendo la testa e facendo un paio di capriole all'indietro dovute alla potenza dell'urto.


Gli altri quattri e Marie rimasero increduli di fronte allo spettacolo, ma mentre loro cominciavano a prepararsi per punire il ragazzo per il suo gesto incoscente, Marie sentiva nel suo cuore la speranza di salvezza rinascere.

Il ragazzo disse con voce tiepida:

"Sapete stamattina mi son alzato, mi son cambiato, lavato e prima di uscire di casa ho bevuto un bicchiere di latte e mi son detto: accidenti che bella giornata, quasi quasi oggi mi faccio la strada a piedi invece di andare in bici, anche se in realtà faceva freddo, io cerco sempre di essere positivo per cercare anche a volte di illudermi e creare dei miei mondi nella mia mente, a votle questa positività porta a cambiare la realtà che mi circonda facendo diventare la giornata davvero bella come volevo fosse; ma quando mi metto in contraddizione e me ne accorgo finisce che comincio a innervosirmi, mi spiace, ho dovuto pure incontrare dei bastardi come voi, questo è il mio giorno sfortunato, ma voi siete nella mia stessa barca ora!"

Il ragazzo finito il suo monologo balzò contro il nemico che aveva appena steso e mentre tentava di rialzarsi, lui gli piantò una scarpata in piena faccia mentre atterrava dal salto da campione appena compiuto.

Due dei nemici si accanirono contro il ragazzo tentando uno di sferrargli un pugno, senza dar troppa importanza si diede una spinta in avanti piegando il busto e afferrando le spalle dei due li spinse a terra con forza facendogli sbattere e concluse mettendosi in ginocchio e piazzandogli un cazzotto dritto sulla faccia dei due le quali teste sprofondarono lievemente nel cemento dalla potenza d'urto.

Il quarto del gruppo, che ormai sembrava aver spostato il bersaglio primario da Marie al ragazzo, si gettò contro di lui tentando di sorprenderlo con un calcio che fu magistralmente parato, di seguito il nemico compì una serie di acrobazie composte da molti calci, uno dietro l'altro, ma sembrava che niente riuscisse a colpire il ragazzo, ad un certo punto uno dei calci fu tirato troppo alto e quando lo parò lui si gettò in avanti contro il nemico facendolo rebaltare.

Stava per cadere quando il ragazzo lo prese per l'abito nero elegante che indossava e lo lanciò contro la muraglia di una casa creando una serie di crepe sul muro di mattoni.

Il quinto e ultimo tentò di usare il coltello sferrando una serie di fendenti che furono schivati quasi a occhi chiusi, il ragazzo riuscì a pizzare un calcio nell'addome facendo spostare il nemico all'indietro, che prese in osataggio la ragazza con il coltello e puntandolo alla gola disse:

"T-tu ragazzo, fatti catturare o uccido la ragazza" lui non rispose senza aprire bocca fece un movimento rapido mettendo la mano in tasca ed estraendola tirando fuori una pistola, una revolver e sparando un colpò che centro in piena fronte il nemico, senza lasciarli nemmeno il tempo di accorgresi della morte in arrivo.

Marie a quel punto si rialzò, era salva stava per andare dal suo salvatore per ringraziarlo quando il primo tizio steso dal giovane disse ancora a terra quasi senza vita:

"Unità 2 e 3 venite fuori, è un'emergenza"

Dall'angolo della via e dagli alberi vennero fuori circa dieci uomini armati di spade e coltelli, vestiti come i loro colleghi, subito il ragazzo diede uno spintone a Marie facendola cadere e disse:

"Tu restà giù e osserva"

Marie non disse niente indietreggiò mettendosi al lato del marciapiede aspettando che il ragazzo finisse il suo lavoro.

Uno dei tanti uomini, forse il capo di loro disse:

"Figliuolo, chiunque tu sia ti consiglio di non interferire con le operazioni dell'organizzazione Dimension"

Il ragazzo scoppiò a ridere e disse:

"Così voi siete della Dimension? Qualcosa mi pareva strano, non sembravate umani, a quanto pare troppa gente oggi è sfortunata"

"Ti consiglio di far meno lo sbruffone, ora dicci, chi diavolo sei?"

Si creò un ulteriore silenzio nel campo di battaglia, fino a quando il giovane non disse:

"Chi sono io? Questa è la domanda? Non è facilissimo rispondere, nemmeno io ho ben capito chi sono, so solo due cose, chi mi conosce mi chiama Alex, la seconda cosa che so di me è che..."

prima di concludere si tolse l'ingombrante giubbotto e mostrando dei vestiti molto casual e sportivi che non si abbinavano affatti con la cintura nera di pella che serviva per sorreggere una katana in legno da allenamento, concluse dicendo:

"sono il Guardiano di questa ragazza"

Gli occhi di Marie si acceserò increduli alle parole di Alex, mentre il resto del gruppo nemico cominciò a sferrare l'attacco finale.


Alex, con un rapido movimento estrasse la katana e dando due rapidi fendenti eliminò i primi due nemci che tentarono l'assalto, di seguito parò i colpi di uno e respingendolo ebbe il tempo per colpire uno che arrivava da dietro per poi riprendere con un calcio girale che si piantò sul viso del nemico cui precedentemente aveva parato il colpo; un altro nemico tentò di abbattere il ragazzo da dietro, ma lui si chinò in avanti e buttandosi a terra diede un doppio calcio alle caviglie del nemico, con le mani si diede lo slancio per rimettersi in piedi e dare un fendente girale sul volto del nemico che si era ritrovato in ginocchio.

Erano ormai rimasti solo in sei, tre di loro tentarono un attacco combinato, ma Alex diede un fendente talmente forte da creare un onda d'aria che spazzo via i nemici in varie direzioni, di seguito ci fu un altro attacco combinato ai lati; Alex diede ad uno un colpo col manico della spada mentre l'altro si ritrovò la lama della katana conficcata sulla gola, una volta spazzato via il nemico dalla spada con un calcio, decise di metter fine alla vita pure del nemico stordito poco prima dandogli un fendente in pieno volto.

Rimasto solo il capo in piedi tra di loro che non aveva ancora fatto la prima mossa; così Alex con un rapido scatto lo prese per la gola e appoggiandolo violentmente al muro gli disse:

"Torna a casa e racconta che se vogliono toccare la n°21 devono passare su di me"

Detto questo il nemico si diede alla fuga scomparendo in un vortice melmoso che apparve dal nulla.

Alex rimise la spada nella cinta, ma questa volta la nascose sotto la maglia a maniche lunghe che indossava e sotto i jeans, si rimise il giubbotto, prese un fazzoletto e si pulì il volto dal sangue che era schizzato quando aveva ucciso due dei nemici, e porgendo un fazzoletto pure a Marie che si era sporcata del sangue del nemico che l'ha presa come ostaggio chiese:

"Tutto a posto?"

Marie non capì come mai il ragazzo porgeva un fazzoletto e così Alex senza dire niente decise di pulire lui il volto di lei e disse:

"Sangue, ancora caldo oltretutto, la battaglia è durata davvero poco, tutto a posto?"

Marie decise di far sentire la sua voce e disse:

"S-sto bene, grazie"

Alex porse la mano alla ragazza perchè si rimettese in piedi e aggiunse:

"Alex: è stato solo un sogno, ma non come lo intendi tu"

All'improvviso intorno alla strada dove i due si trovavano si crearono delle crepe nello spazio e caddero tanti piccoli pezzi luminosi, dopo pochi secondi cominciarono ad apparire dalle strade ragazzi e ragazze che si dirigevano verso scuola. Uno scenario quotidiano che però agli occhi dell'innocente Marie apparve come qualcosa di troppo strano per essere reale.

Alex notando lo sguardo preoccupato di Marie disse:

"Andiamo a scuola, credo che io ti debbe spiegare molte cose" concluse mentre si riprendeva lo zaino che aveva appoggiato a terra.

I due camminarono con calma verso la scuola, lui era sereno, mentre lei non capiva cosa succedeva, soprattutto quando guardando per strada notò che corpi svenuti o morto e macchie di sangue erano sparite nel nulla lasciando spazio al solito asfalto grigio e triste.

Marie non lo sapeva ma quello era l'inizio della fine dei suoi giorni comuni.

  
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