Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: OnlyHope    23/09/2006    5 recensioni
Tutto comincia da una fermata d'autobus una mattina di marzo. L'inizio di una nuova vita che deve in qualche modo andare avanti, nonostante il distacco, la lontananza e le paure. È la storia del coraggio di una ragazza che ama incondizionatamente un ragazzo. Questa è la storia di Sanae.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Don't Be Afraid to Fly ' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
BUTTERFLY

CAPITOLO 5

Settembre
 
 
 
 
L’aula di musica è un rimbombare di voci, in questo caldo pomeriggio d’inizio settembre.
Il professor Tadai non è ancora arrivato e tutti sono intenti a raccontarsi le varie avventure estive, vissute nelle vacanze appena terminate.
La faccia abbronzata di Ryoko è appena scomparsa dietro le poltrone avanti a noi e Yukari già ha emesso una miriade di sbuffi.
"Quanto è petulante! Si è messa a fare tutto il resoconto della sua gita al mare, solo perché ci teneva sapessimo che c'è andata con quel tizio del terzo anno!"
"Non voleva farlo sapere a noi ma piuttosto vorrebbe che noi lo riferissimo a Taro. È lui che deve rosicare!" rispondo, cercando di mitigare la scocciatura che si è impossessata della mia amica.
"Ci credo che Misaki l’ha rifiutata, stupida com'è!" ma Yukari continua imperterrita, ignorando le mie pseudo giustificazioni.
"Dai, non esagerare ora! Che avrà mai fatto di così grave?"
Oggi mi sento l'avvocato delle cause perse...
Yukari si volta verso di me con l’aria di chi la sa lunga.
"Sapevi che alle medie Ryoko sbavava e ripeto, sbavava, dietro a Tsubasa?" sbotta, fissandomi poi con aria di sfida.
Sento le guance avvampare mentre aggrotto le sopracciglia.
"Che c'è, Sanae? Adesso non la difendi più?" mi pungola la mia migliore amica, ostentando con un sorriso vittorioso.
"Scommetto che ora sta antipatica anche a te!" e si gira tutta soddisfatta ora, in direzione del professore che ha appena messo piede in aula.
Effettivamente, non è che sia questa gran simpaticona! 
Penso, fissando torva la nuca di Ryoko, appena ricomparsa da dietro il sedile.
Non ho tempo però di rimuginare troppo sull'argomento, perché la voce squillante del prof. Tadai richiama la mia attenzione verso il palco.
"Salve, ragazzi! Ho una notizia da darvi e si tratta di questo!"
Si gira di spalle e appende al muro un manifesto su cui campeggia una scritta:
PRIMO CONCORSO NAZIONALE MUSICA D'AUTORE
"Parteciperemo a questo contest l'anno prossimo in autunno, perlomeno se avremo tra le mani qualcosa di buono da presentare. Per questo sceglierò una canzone originale e un cantante. Solo una persona può partecipare, non è un concorso scolastico, tutti gli altri quindi lavoreranno al progetto perché ci sarà bisogno di musicisti e coristi, oltre alla voce solista."
Osservo il prof. con attenzione, colpita dalla sua determinazione.
"Avrete tempo fino alla fine del mese per consegnare un testo originale. Se deciderò di far partecipare uno di voi al concorso, voglio avere avanti a me il tempo necessario per lavorare come si deve. E per tempo necessario intendo mesi!"
Fa una piccola pausa ad effetto ora, in cui si ferma a pulire le lenti degli occhiali.
"Questo è tutto, avete domande?" chiede infine alla platea dei suoi studenti, un paio di mani si alzano subito in aria.
"Sanae!" Yukari mi chiama con un tono eccitato.
"Che c'è? Fammi sentire!"
"Guarda il manifesto! Il primo premio sono un bel po' di yen!"
Di riflesso, sposto lo sguardo sul poster appeso al muro e leggo la cifra messa in palio per il vincitore, che effettivamente importante.
"Devi partecipare tu, Sanae! E vincere!" bisbiglia la mia amica al mio orecchio.
La guardo come se fosse un marziano.
"Ti rendo conto, ogni tanto, di quello che ti esce dalla bocca, Yukari?" le chiedo perplessa.
"Ma non capisci?! Se dovessi vincere il primo premio, potresti andare da Tsubasa con quei soldi!" esclama ancora più eccitata.
I miei occhi rimangono fissi sulla cifra sul cartellone e in uno slancio di ottimismo, il mio cuore inizia a rimbombare nel petto per l’emozione.
Potrei andare in Brasile, potrei vedere Tsubasa...
Ma in un lampo, torno subito con i piedi per terra, riflettendo bene sulle probabilità che questo accada.
Nessuna!
Perché per partire ci vogliono i soldi del primo premio e per vincere bisogna prima di tutto partecipare. 
E per partecipare, il mio lavoro dovrebbe essere scelto dal prof. Tadai e affinché questo accada, il mio progetto dovrebbe essere come minimo buono.
Torno a guardare Yukari e rassegnata non mi resta che esclamare tristemente che se saremo fortunate, al massimo parteciperemo come voci di background...
 
 
 
Sento il profumo dell’erba e la terra bagnata sotto il palmo della mano, tinge di marrone la mia pelle candida.
La testa poggiata al tronco dell’albero, mi abbandono al rumore del vento tra le fronde.
Da qui vedo tutta la mia città, la città in cui sono nata.
La villa dei Wakabayashi troneggia come una cattedrale in mezzo alle altre piccole case.
Chiudo gli occhi e prendo un respiro profondo.
Mi dispiace di aver scaricato Yukari ma oggi è necessario che me ne stia da sola, in questo posto.
Non sarei potuta andare da nessun’altra parte in questo pomeriggio, perché è qui che devo essere, sotto quest’albero, ad aspettare la luce del tramonto.
Perché ogni cosa su cui poggio lo sguardo in questo luogo, ha la capacità di riempire il vuoto che sento, almeno per un po’.
Perché oggi posso ricordare, devo ricordare.
È il venti settembre e un anno fa, proprio qui, Tsubasa Ozora smetteva di essere solo un amico e diventava il mio ragazzo.
 
Tsubasa gioca con un filo d’erba, i gomiti poggiati alle ginocchia.
Sono cinque minuti che ha smesso di parlare e se ne sta lì a torturare quel povero filo verde con un’aria...
Ansiosa direi, il che è molto strano.

A dirla tutta è lui a essere strano da stamattina, sembra nervoso.
Ma che gli salta per la testa?
Seduta accanto a lui, osservo il tramonto alle spalle della città cercando d'ignorare questo silenzio che comincia a innervosire anche me.
Perché non dice qualcosa, accidenti!
"Alla fine della scuola partirò per il Brasile."
Ecco, non era necessario dire proprio questo!
"Non so se e quando tornerò a casa..."
Fantastico! Il mio argomento preferito... 
Cambia discorso, ti prego!
Il mio sguardo si rabbuia, istantaneamente.
Tsubasa sospira poi riprende a parlare, girandosi verso di me.
Una mano poggiata a terra a reggere il peso del suo corpo.

"Ma c'è una cosa che devo fare, c'è una cosa che voglio assolutamente fare!"
Inclino la testa.
"Che cosa, Tsubasa?" gli chiedo con aria interrogativa, perché non riesco proprio a capire.

Lui continua a guardarmi, non distoglie nemmeno per un attimo i suoi occhi dai miei ma il suo sguardo ora è cambiato.
Sembra titubante, emozionato, sembra...
Il mio cuore sobbalza in pieno petto.
E fatico a respirare.
Tsubasa deglutisce, ha le guance rosse ora.
Fa che sia vero! Fa che sia vero!
Si appoggia di più alla mano che lo tiene in equilibrio ora e avvicina lentamente la sua testa alla mia.
Ho il respiro affannoso, mi sembra di non capire più niente in questo momento.
Tsubasa socchiude gli occhi.
E il battito del mio cuore prende a correre, correre e correre...
Li chiudo anch'io...
E le sue labbra incontrano le mie...
 
Le lacrime scendono sul mio volto mentre mi perdo nei ricordi.
Le emozioni di quel giorno vanno a scontrarsi con quelle del presente, lottando tra loro.
Sono in tumulto, sento che devo dar loro uno sfogo in qualche modo.
Prendo così un foglio di carta dalla borsa poi frugo ancora, in cerca di una penna.
Inizio a scrivere, asciugando di tanto in tanto gli occhi con il dorso della mano.
Scrivo mentre la mia mente viaggia nei ricordi…
 
Mi guarda negli occhi ora.
Sento ancora il calore del primo bacio sulla bocca.
"Sono innamorato di te, Sanae..."
E il mio cuore smette di battere...
Sono innamorato di te...
Sono innamorato di te...
Di te...

Per poi riprendere imperterrito la sua corsa.
E mi sento così... 
Così...
Una lacrima scende sul mio volto, ma sorrido.
Sorrido e piango, dovrò sembrargli pazza!
Piango perché mi sembra un sogno e sorrido perché non lo è per niente.
E con uno slancio questa volta sono io a cercare le sue labbra...
 
Alzo la penna dal foglio e poggio la nuca alla corteccia dell'albero.
Le lacrime sono tutto ciò che riesco a vedere.
Chiudo gli occhi ed è come un’inondazione quella che scende giù lungo le mie guance.
Centinaia e centinaia di piccole gocce salate, che annaffiano il mio viso.
Abbandono il foglio sull’erba e abbraccio il tronco dell'albero.
Sento la corteggia ruvida contro la fronte e l’odore del legno nelle narici.
Tra i singhiozzi pronuncio il suo nome.
"Tsubasa..."
E ancora il suo nome.
"Tsubasa..."
E mi sembra di formulare una preghiera.
Ti prego torna da me... 
Torna da me...
 
 
 
"Allora, Sanae! Fammi vedere cosa consegnerai, sono proprio curiosa!"
La voce di Yukari mi fa sobbalzare.
"Mi hai spaventata, scema!" le rispondo, tenendo una mano sul petto prima di passarle il foglio che ho in mano.
Yukari me lo strappa dalle dita e si mette a leggere, sbirciando di tanto in tanto nella mia direzione.
"Che significa questo?" chiede all’improvviso, tenendo le mani sui fianchi senza mollare il pezzo di carta che le ho dato.
"È il mio elaborato per il concorso, non lo vedi?" tento di far finta di niente pur sapendo dove voglia andare a parare la mia amica.
"Stai scherzando?! Questa è una prova che abbiamo fatto quasi a inizio corso, per testare le nostre capacità nella stesura dei testi!"
"Esatto!"
Prendo un respiro per farmi forza.
"L’ho messa a posto ed è ciò che consegnerò al professore!"
"Ma tu devi vincere, Sanae!" esclama spazientita la mia migliore amica.
"E con questo non lo farai di certo!" e mi mette il foglio sotto al naso.
Mi giro di scatto verso di lei e con poco garbo, le riprendo la canzone dalle mani.
"Yukari... Ti ringrazio di cuore per quello che cerchi di fare per me, ma cerca anche di tenere i piedi per terra, per favore! Lascia stare questa storia del concorso! Perché è inutile crearsi delle false speranze e credimi, è già abbastanza dura andare avanti in queste condizioni!"
La fisso seria e a Yukari non resta che sbuffare, prima di girarsi in direzione del palco.
Posso notare che ha i lacrimoni agli occhi per la rabbia.
"Fai come ti pare..." sussurra poi tristemente.
E mi dispiace di averla fatta arrabbiare, mi dispiace davvero tanto, perché so che le sue intenzioni sono le più buone del mondo.
Decido di darle tempo per tranquillizzarsi rimanendo in silenzio mentre prendo dalla mia borsa una cartellina gialla.
La apro e mi metto a frugare tra le carte scarabocchiate, cercando di non pensare alle parole di Yukari.
Mi accorgo però che non è facile non pensare a...
E se lei avesse ragione? 
E se valesse la pena tentare? 
Estraggo un foglio tra tutti gli altri.
Lo fisso seria.
Quante volte a casa, dopo il mio anniversario solitario al belvedere, ho ripreso in mano questo pezzo di carta?
Quante volte ho pensato che quello scritto in quel giorno, fosse di gran lunga superiore a qualsiasi altro tentativo da inizio corso?
Ma quante altre volte ancora ho anche pensato invece, che ciò che ho scritto sia strettamente personale e solamente mio?
Queste parole sono troppo private per metterle in mostra.
Non si limitano a essere solo semplici frasi ma sono molto, molto di più in realtà.
È la mia vita.
Sono io.
Questa canzone è solo per me, nata per dar sfogo ai miei sentimenti.
E forse non è detto che sia poi così bella, magari solo io la vedo così...
E l’attimo di follia che mi ha colpito subito dopo la sfuriata di Yukari, scema inesorabilmente, fino a scomparire del tutto.
"Sanae..." mi sento chiamare, quando mi volto la mia amica del cuore mi guarda con occhi dispiaciuti.
"Non volevo fare quella scenata prima, è solo che io..."
"Lo so!" la interrompo sorridendole mentre poggio il foglio che ho in mano sopra le altre carte.
"So che sei preoccupata per me e ti ringrazio per essermi sempre così vicina!"
E mentre Yukari ricambia il mio sorriso, il professor Tadai fa il suo ingresso in aula.
"Non starò qua a girarci tanto intorno, ragazzi! La cosa che m'interessa di più oggi è avere finalmente tra le mani i vostri lavori!" esordisce così, senza tanti convenevoli.
"Moroboshi fai il giro dei tuoi compagni e raccogli le canzoni, grazie!"
Così a turno consegniamo i nostri elaborati e quando il professore li ha tutti tra le mani, noto che sorride soddisfatto.
"Bene, ora iniziamo pure la lezione con un bel giro di solfeggio!" esclama con aria felice mentre tutti noi iniziamo a mormorare con disapprovazione.
 
 
 
Sto riordinando il contenuto della mia borsa prima di raccogliere il materiale di musica, ora che la lezione è terminata.
"Andiamo a mangiare qualcosa, Sanae?" mi chiede Yukari mentre sono indaffarata a radunare i fogli che ho davanti.
"Mi andrebbe un bel gelato o una pizza!"
"Vada per il gelato!" le rispondo frugando ancora tra le carte.
"C'è una nuova gelateria in centro che..."
Oh mio Dio!
"Che c'è, Sanae? Ti senti male?" la sento esclamare allarmata, vedendomi sbiancare in volto.
Come ho fatto a sbagliarmi?! Dove ho la testa?!
"Sanae, mi sto agitando, che ti prende?" continua nervosa, scuotendomi per un braccio.
Calma! 
Il professor Tadai deve essere ancora a scuola!
Mi volto verso Yukari.
"Scusa ma sarà per un’altra volta! Ho una cosa urgente da fare!" e detto questo mi precipito fuori dall’aula di musica, lasciandomi alle spalle la mia migliore amica, senza darle ulteriori spiegazioni.
Speriamo ci sia ancora! 
Speriamo ci sia ancora! 
Prego mentre corro su per le scale e una volta intravista la porta dell’aula professori, mi precipito dentro come se avessi il diavolo in corpo.
Il professor Tadai, seduto alla sua scrivania, mi guarda con gli occhi sbarrati.
"Sta bene, signorina Nakazawa?"
Ho il fiato corto e respiro a fatica per via della corsa.
"C'è un problema professore!" esordisco, tenendomi una mano alla gola e cercando di regolare la respirazione.
Lui mi guarda con aria interrogativa.
"Ho sbagliato a consegnare il testo prima, vorrei riaverlo e lasciarle quello giusto!"
Il professore sorride.
"Dicono tutti così, signorina. Non le pare una scusa un po' deboluccia?"
"Ma non è una scusa! È la verità!" rispondo agitata.
"Mi restituisca la canzone che le ho dato, per cortesia!"
"Non è possibile, mi dispiace." sentenzia serio il prof. scuotendo la testa.
"Non sarebbe giusto nei confronti dei suoi colleghi, farle cambiare ciò che ha consegnato. Lo capisce, vero?"
Rimango in silenzio, delusa dal mio tentativo andato chiaramente a vuoto.
"Capisco..." rispondo sospirando.
Il professore è irremovibile, sarebbe inutile continuare a insistere.
"Però potrei riavere quella canzone, una volta che avrà scelto chi parteciperà al concorso?"
Chiedo guardando il mio insegnante dritto negli occhi, quasi come una supplica, prima di abbassare lo sguardo.
"Io ci tengo molto... È molto importante per me, riavere quel foglio di carta..."
"Che fosse importante si era capito!" esclama il prof. con un sorriso bonario.
"Riavrà la sua canzone, signorina Nakazawa…"
Lo ringrazio con un sorriso riconoscente e scusandomi per il disturbo, lo saluto facendo poi per uscire.
"Sempre ammesso che non sia lei a partecipare al concorso!"
Sto per oltrepassare la porta dell'aula ma mi fermo, girandomi poi per guardare il professore che mi osserva con un'aria strana.
"Grazie della fiducia!" esclamo perplessa prima di uscire in corridoio.
Tanto è impossibile... non succederà mai!
 
 
 
 
 
 
Sono felice che il quarto capitolo vi sia piaciuto perché è stato molto spontaneo.
Quando l'ho scritto, il dialogo tra Sanae e Taro mi è uscito di getto, non ho dovuto correggere niente, forse perché volevo tanto che quei due fossero amici!^^ È bello che quel senso di amicizia sia arrivato pure a voi, veramente bello.
Ringrazio ancora tutti coloro che hanno "detto la loro" nelle recensioni e li invito a farlo ancora, sempre che "Butterfly" continui a piacervi anche in futuro.^^
E ringrazio chi mi ha fatta arrossire con i complimenti! Mi auguro che anche nei prossimi capitoli riesca a meritarli ancora.^^
Vi saluto con affetto, a presto OnlyHope^^
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: OnlyHope