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Autore: rukiachan15    17/02/2012    4 recensioni
Salve a tutti!^^..
Questa è la mia prima storia che scrivo.I protagonisti sono Ichigo e Rukia ma siccome volevo fare qualcosa di originale , ho cerato di combinare sentimenti e azione. Spero che ci sia riuscita.
Spero che sia di vostro gradimento e soprattutto che vi appassioni.
Adesso vi lascio alla storia..Buona lettura!^^
Ps.Se avete qualche domanda non esitate a contattarmi =)
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il tempo era mutato. La pioggia aveva smesso di torturare e qualche spiraglio di sole era riuscito a farsi largo tra i nuvoli grigi nel cielo. Il capitano Unohana e il capitano Hitsugaya erano arrivati già da qualche ora alla 4° divisione e da allora Rukia era sotto osservazione. Il capitano Hitsugaya non voleva lasciarla sola, anche se aveva perso conoscenza avrebbe potuto risvegliarsi a breve. Al suo fianco avrebbe voluto vedere qualcuno al suo risveglio. Aveva ordinato a Matsumoto di chiamare Ichigo, che era all’oscuro della situazione e, forse, era meglio che non sapesse niente vista l’indole impulsiva e facilmente alterabile, ma era suo diritto sapere. Erano passate ore da quando si erano sentiti. Che fine aveva fatto Matsumoto? Quella donna lo faceva impazzire! Era perennemente in ritardo, non rispettava gli ordini, si lamentava ad ogni missione e quando c’era qualche faccenda da sbrigare era sempre sul divano a poltrire. L’avrebbe scambiata volentieri per qualcun altro. E se anche in quella situazione ne avesse combinata una delle sue..non avrebbe avuto pietà!

Così pensava il capitano Hitsugaya mentre impaziente attendeva l’arrivo di Ichigo. Ad un tratto pesanti passi affrettati si dirigevano verso di lei. Si voltò e vide Ichigo che gli correva incontro. La sua espressione era afflitta e il suo sguardo  era terrorizzato. " Toushiro, cos’è successo? Come sta?" chiese subito voltandosi a guardare attraverso il vetro che separava la stanza dal corridoio dove si trovava. In un’altra situazione, il capitano Hitsugaya lo avrebbe rimproverato per non averlo rispettato i gradi , ma in quel momento non ci badò molto. " Si è sentita male qualche ora fa e adesso la tengono in osservazione" gli rispose. La situazione non stava proprio così ma di certo non sarebbe stato lui a dirgli ciò che con tanta tranquillità e freddezza il capitano Unohana gli aveva rivelato poche ore fa. Ichigo era stranamente silenzioso, mentre la osservava attraverso il vetro.

Rukia era distesa su un lettino. Dal suo copro pendevano fili di ogni genere; probabilmente per tenere sottocontrollo i battiti del suo cuore e il bambino. Ichigo si chiedeva cosa quel dolore che l’aveva ridotta in quelle condizioni, ma non riusciva a rispondersi. All’improvviso la porta si aprì e comparve il capitano Unohana, Ichigo non attese un secondo di più e le andò incontro con aria interrogativa e preoccupata.
"Capitano Unohana.." Ichigo non era riuscito a terminare la frase che la sua voce si era rotta a causa dell’agitazione. Ma il capitano Unohana aveva capito cosa voleva sapere il ragazzo. >>Ha rischiato di perdere il bambino>> dissi con tono calmo. Quelle parole risuonarono in modo orribile; il suo cuore iniziò ad accelerare sempre di più i battiti. "Ma adesso è salvo, Kurosaki-san". Quelle parole furono per lui come ossigeno. All’improvviso si sentiva sollevato e felice sapendo che il piccolo era al sicuro.
"Grazie, capitano Unohana" .

Qualche ora più tardi il capitano Unohana gli aveva concesso eccezionalmente di starle vicino. Ichigo le era grato; stava facendo molto per  loro. Si sedette su una sedia accanto al lettino e piano le prese la mano, facendo attenzione ai fili. Ancora non aveva ripreso conoscenza, ma , secondo il capitano Unohana, stava solo dormendo.
Le prese la mano candida e la baciò dolcemente il palmo. Quel contatto fece scattare qualcosa dentro Rukia a tal punto da sbarrare gli occhi. Si guardava intorno spaesata e confusa. Soltanto dopo un po’ si rese conto dove si trovava.. Ricordava cos’era accaduto e soprattutto il dolore provato. Sentiva un calore familiare provenire dalla sua mano. Si votò e vide Ichigo che le sorrideva. Lei, ricambiò il sorriso, che presto si tramutò in un’espressione di preoccupazione quando si ricordò delle parole del capitano Unohana. "Rischia di perdere il bambino".
Quella frase le risuonò nella mente e a tormentarla finchè qualcosa dietro di se non si mosse. All’istante si calmò, il viso si distese e allungando la mano verso il grembo sussurrò:
"Il mio bambino".
  
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