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Autore: Aimondev    17/02/2012    0 recensioni
Esami di maturità 2010
E' sorto il bisogno morale di diffondere la notizia, di ciò che accadde durante quelle due fatidiche settimane di Giugno 2010 durante le quali degli uomini liberi si sono opposti ad un tiranno
Possano queste righe tremolanti scritte da un vecchio ormai stanco dare ausilio a tutti coloro che dovranno affrontare GLI ESAMI.
E' necessario servirsi dei link sovrastanti per creare il giusto sottofondo.
[all characters and events in this story- even those based on reale people-are entirely fictional]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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---Personaggi in ordine di apparizione---

 

Mauro: rubicondo e brioso vettovagliatore e barista nonché psicologo del pianeta Cavour. Ogni scuola ne possiede uno.

 

Susanna:  detto il Divoratore.  L'ipocondria la spinse alla follia e nel cibo ritrovò una cura.  Chiunque si frappone tra lei e la Cura avrebbe trovato morte.  Conosciuta in ogni scuola della regione per il grande numero di assenze fatte

 

DeStefanis:  crudele professoressa-schiavista di un'altra galassia, per esprimersi utilizza un antico linguaggio perduto nei secoli riproducibile solo dopo essersi ficcati una banana in gola. 

Seguì il canto ormonale di qualche maschio della sua specie che finì per fertilizzarla e costringerla ad abbandonare la galassia

 

egnnio:  uno schivo figuro dalle fattezze umanoidi.  Le sue capacità metamorfiche gli consentono di cambiare colore e forma del capello in ogni momento.  Venne scacciato dalla società dopo aver raggiunto la Forma Proibita

 

Lami:    brutale pitecantropo risalente al tardo pleistocene, soleva sbranare le sue vittime per soddisfare i suoi bisogni primi. Amava urlare a squarciagola accendendo e spegnendo la luce durante l'ora ricreativa

 

Romalda:   Una dea, un desiderio ricorrente, una venere...Per i cercopitechi vissuti nel periodo compreso tra l'1,1 e lo 0,4 milioni di anni fa, fedeli alla dea della fertilità 

 

Giansanti:    predone e leader dei mototeppisti della tangenziale. Sovente ruggiva durante lezione.

 

Calcagni:     L'incubo più atroce di chiunque, il ricordo più straziante.

Noto per avere lunghe allucinazioni uditive che lo portavano a gridare come un T-rex nel bel mezzo della  silenziosa quiete;  seguiva una lunga minaccia agli astanti puntando un dito verso il povero Giansanti ed un compito a sorpresa il giorno successivo.  Detto anche il BOMBIcigno

 

riganti :  personaggio surreale di un'altra dimensione.  Antiche leggende narrano che se si dice per tre volte il suo nome davanti allo specchio a mezzanotte c'è la possibilità di evocarlo in un angolo della propria casa...Nessuno ebbe mai il coraggio di provarlo

 

Coliandro:  Il gioviale professore dallo sbalzo di umore repentino: un attimo prima poteva sorriderti amabilmente ed un attimo dopo ti ritrovavi sulla forca

 

Parretti:   La risposta ad un sistema di docenti spietato e corrotto.  L'ultimo baluardo prima della strenua difesa studentesca.  La protettrice della giustizia, dispensatrice di speranza.

Aveva la capacità di spiegare quattro ore di fila senza mai fermarsi

 

Campoli:    Leggenda vivente, autoproclamatosi "di tutto madre e di tutto regina".  Amava stilare una retorica quanto enigmatica frase di radice greca sotto i 2 e mezzo (di incoraggiamento).

Rinomata in tutta la contea per l'atteggiamento stile Severus Piton:

romperti il culo per anni per rivelarsi la tua unica salvezza alla fine... Andò in pensione proprio l'anno degli esami dei nostri eroi.

Ricci: amico di sempre del protagonista, divenne una leggenda vivente quando uno dei tanti aguzzini, durante un'interrogazione spaccaculi, gli gridò contro il proprio disprezzo verso il suo afrore

 

Spaziani:  conosciuto come il Flagello del Gargano.  Rimasto cupo, tetro e silenzioso,  per innumerevoli eoni in lui si risvegliò una folle personalità aberrante  quando, pervaso da un raptus demoniaco, il demonio negli occhi,  scagliò dalla lontananza dell'ultima postazione  un aeroplanino cartaceo sull'inerme pelata del professore

 

CarmeloneGargano  aveva la certezza che tutti tramassero qualcosa alle sue spalle, così ordiva complotti con tutti contro tutti

 

Ceppa Secca:  je piace la porchetta

 

Il Paolo:  poeta e menestrello, narratore della storia

 

Quando giungemmo al Cavour, come tutti fummo esaminati:
fossimo stati esitanti nella trascrittura delle immani cazzate accatastate sulla punta della nostra biro; fossimo stati anche un pizzico meno rincoglioniti.. quel che bastava per mandare a farsi fottere i nostri aguzzini (cosa che avvenne per la DeStefanis);
fossimo stati poco più insicuri nelle nostre interrogazioni storpie, saremmo stati consumati miseramente, peggio di una pizzetta di Mauro nelle mani di Susanna.
Così come avvenne per i nostri onorati caduti, i nostri valorosi fratelli a cui va dedicato un encomio.
Così come avvenne per il povero Egnnio, vittima brutalizzata dalla società civile e sociale (troppo crudele per tollerare al suo interno un capello così astruso) che gli si abbatté impietosa contro lasciandoci di lui solo il ricordo e….Un primitivo graffito rupestre segnato sulla lavagna della prima classe che ne celebrava il suo Io e lo accostava alla società, sua rivale.
Così fu per il rapace Lami, indiscusso re delle scimmie, crollato poco prima della fine assieme a Romalda, di cui ci manca la grazia e la sensualità degna di una musa di somma magnificenza che deliziava i nostri sguardi cupi e spenti con la sua bellezza da Venere di Willendorf….
Un minuto di silenzio per Giansanti: possa il capo degli ambulanti aver pietà di lui, e della sua discreta rendita (plusvalorizzata da un proficuo mercato di calzini e Kleenex distribuiti a comando di un semaforo rosso) più di quanta ne abbia avuta un “Homo faber est suae quisque fortunae” di un Calcagni scatenato.
E Riganti........Riganti.........Riganti...............
trovate voi un’ omelia da destinargli poiché la mia serietà viene meno dopo la seconda sillaba.

Furono dei grandi uomini…ma le loro menti supreme erano ancora inadatte per essere sottoposte al battesimo del fuoco…impreparate per la prova finale.

Noi
Che siamo sopravvissuti
Noi
Che ci siamo distinti
Noi.
Che non ci siamo arresi, saremmo stati strappati dallo scazzo ed il cazzeggiamento totale per essere scaraventati in un mondo dove di coglioni sani se ne trovavano ben pochi; dove tutte le religioni, senza distinzione, avrebbero trovato una sinergica intesa in un unico “porco”: costantemente messi alla prova da esseri la cui funzione nel cosmo risulta essere ancora un’incognita.
Il Cavour: forgiato da 300 anni di una società di psicopatici scassapalle, in grado di rigettare nel mondo una nuova generazione di potenziali serial killer…

 

 

Ma alla fine gli indomiti ragazzi, dati per spacciati, rimpatriarono stringendo tra le mani il risultato di sideree stagioni di sofferenza e pena: molti furono spruzzati da una pioggia di misericordiosi 6 PGR che rasserenavano il cielo dei loro dì venturi…
Oramai chi poteva più sconfiggerli!? Nessuno gli avrebbe impedito di sfiorare gli apogei della grandezza e colmare gli apici della gloria…Facilmente aggirammo le giornaliere revisioni del buon Coliandro, grazie a film porno d’altri tempi provenienti dall’immane collezione elegiaca del Paolo, e fu un gioco da ragazzi restare incolumi alle interrogazioni del Bombicigno che mettevano alla prova la quadrangolarità dei nostri coglioni.
Chi ora poteva contrastare noi, che riesumammo un’innata volontà di resistere ore e ore prima di perdere i sensi durante le illimitate lezioni della Parretti?! Noi che avemmo la creanza di bestemmiare solo per pochi giorni quando apprendemmo che la Campoli ci aveva sfracellato il cazzo 2 anni per niente.

Sono passati cinque giorni dalla fine di quell’interminabile, fottuto incubo…ed ora come allora una belva si avvicina: una bestia fatta di chiusoni dell’ultimo giorno e conati di vomito, di Madonne abbattute prima di andare a dormire e di Cristi zucchificati in pieno giorno.
La bestia assapora il pasto imminente… annusa! E spero che Ricci abbia messo il deodorante ‘sta volta.
Sicuramente i nostri sotterfugi sarebbero risultati vani in questa occasione poiché persino i più zelanti tra noi avevano perduto la speme e sembravano svigoriti negli anni, quindi inefficienti.
Il valente scalda-banco Imetek Spaziani, aveva conosciuto un’epoca molto lontana in cui era veduto con occhi terrificati, e nomato a malapena con tremolanti sussurri dal grande professore Carmelo Gargano che, ansimante, affiancava alcuni di noi agognando cospiranti note di sostegno che accodava sempre con un “…ZITTO CAZZ…CE SENTE..”.
Ma lo Spazio che un tempo era ritenuto il genio della contraffazione era morto da tempo…oramai egli aveva un piede nella fossa, impallidito in volto e canuto di capelli era stato orribilmente stremato dalle sleali contromisure prese dagli avversari e appariva ora come lo spettro di mio nonno.
E Ceppa secca: l’ingegnoso e tramante Principe del Male, il brogliante falsario che agli albori del triennio la mise alacremente nelle natiche a tutti, aveva svoltato per la retta via dell’onestà.

Chi ora avrebbe potuto invocare l’aiuto del net eclissandosi nell’ombra per fare fronte alla nuova minaccia???
  
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