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Autore: ClaireLongHair    17/02/2012    5 recensioni
Un biglietto per Disneyland che mi porterà dritta dritta al capitan Jack Sparrow. Un biglietto che spingerà me a capire Johnny da dentro e non solo a soffermarmi sui suoi tratti fisici stravolgenti e intensi. A divertimento e risate, si alterneranno momenti di riflessione sempre sotto una luce ironica. Sette giorni lunghi e indimenticabili al fianco dell'uomo che ho sempre stimato senza mai averlo conosciuto direttamente.
Mi auguro col cuore che chi leggerà possa ritrovarsi un po' in ciò che ho provato a mettere giù ...
P.S. Help me! ho bisogno di numerose, numerose recensioni! ;)
GRAZIE IN ANTICIPO
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 3
ETCIU’!


TI-TI. TI-TI. TI-TI.”
È la sveglia del mio cellulare pronta ad augurarmi il buongiorno.
Accidenti, è già mattino. E si apre il mio terzo giorno in questa camera di hotel come i tendoni di un palco al teatro all’inizio del primo atto. E già, il tempo vola proprio quando si sta bene. Solo altri quattro giorni in compagnia dell’uomo che adoro sia professionalmente che umanamente ma anche, si capisce, per il suo lato estetico irresistibilmente fascinoso. La nostalgia è una brutta bestia. È abituale per me sentire la mancanza delle cose prima del momento in cui sono costretta a perderle davvero … ma adesso basta con la mia solita malinconia deprimente.
Mi alzo dal comodissimo letto della stanza d’albergo e cammino ancora stropicciandomi gli occhi su e giù per il tappeto, fino ad arrivare davanti allo specchio del bagno. Osservo il mio volto stralunato e mostruosamente spaventoso e rabbrividisco alla mia immagine riflessa. Oddio!, penso terrificata. Il mio aspetto è più stordito del solito oggi. Pian piano mi accorgo che sento dolori dappertutto e che mi pizzica un orecchio. Sento tanti nodini sulle spalle che marciano come formichine sul terriccio e percepisco di non riuscire a muovermi non senza fatica.
Mi sorge un dubbio: Che stia invecchiando repentinamente perché Johnny Depp in realtà è un alieno e mi ha portata nel suo mondo in cui il tempo scorre in maniera diversa rispetto a sulla terra?! Brrr … che cosa spaventosa e antiromantica. No, no. Sarà che ho dormito male? Beh … direi che sia una cosa particolarmente impossibile vista la raffinatezza dell’ambiente. E allora …
Un colpo di tosse zittisce i miei pensieri. Comincia a bruciarmi la gola e all’improvviso …
 – Etciù! – starnutisco con violenza, rischiando di sbattere contro lo spigolo del comò.
Perdindirindina! Sbotto furiosamente. Ho preso una terribile influenza proprio la settimana più bella della mia vita! Ma come è possibile che sia così stupida da non avere addestrato per benino le mie difese immunitarie?! Questa cosa non ci voleva affatto.
Corro sotto la doccia. Penso che dopo a una bella rinfrescata il mio corpo si risolleverà alla grande. Bisogna essere positivi, no?
 
Sono passate tre ore dalla doccia rigenerante e nessun miglioramento ha rallegrato il mio umore nero. Ho consumato un’intera scatola di fazzolettini e, sospetto, conoscendomi, che il bello deve ancora venire. Il caro signor Depp sarà felicissimo adesso di avere un’ammiratrice scalmanata col naso rosso e gli occhi lucidi e angosciati: una sorta di camioncino ambulante di germi e batteri! Starà lontano da me per tutto il resto della settimana e si cercherà delle scuse interessantissime per dare buca a me, in primis, e al palloso regolamento del concorso, in secondis.
EVVAI! Come sono gioiosa e pimpante! Sembro una novantenne bizzarra e arrugginita come le dita di un pianista svogliato, intenta a partecipare al giro d’Italia. E così mi sento anch’io: demotivata e rassegnata in partenza. Quando tutto sembrava andare per il verso giusto, ecco che l’influenza, acerrima e spietata nemica di noi umani, mi ha colto di sorpresa.
Prendo l’ascensore e raggiungo la veranda dell’hotel; lì dovrei trovare il signor Depp che mi aspetta per la colazione. Non c’è ombra né di lui né del suo autista. Bene … prendo posto a un tavolo e stringo il mio foulard attorno al collo. Certo, sembro un tantino ridicola visto che siamo in piena estate. Ma non c’è mica il tempo giusto per ammalarsi!, o forse si? E,  viste le circostanze, si direbbe che questo non è il momento più adatto. Mi massaggio le tempie per cacciare via un po’ di pesantezza dalla testa. Sento come un masso che mi schiaccia il cervello.
Eccolo il celeberrimo pirata.
– Ciao! – mi saluta.
Lo stesso fa l’autista, sorridendomi affabilmente.
– Salve gente … – mugugno tra i denti. Ed ecco la sorpresa più grande! Mi esce una vocina affaticata e a corto di fiato. Ho paura che la mia cattiva sensazione sia reale. Allora, mi schiarisco la voce e riprendo a parlare, sperando che stavolta la mia sia una voce umana, quella di sempre.  – Come va? – sparo tanto per dirne una.
O.H. M.I.O. D.I.O!
Scopro con comprensibile sorpresa di essere rimasta senza voce davvero. Anche questa?!
– Va tutto bene? – chiede preoccupato il signor Depp scolandosi una tazzina di caffè.
Deglutisco a fatica, visto che la gola mi fa un male cane. – Benissimo, direi. – la vocina è sempre rauca.
– Hai ingoiato un’elica per caso? – sorride furbastro, inarcando un sopracciglio.
Ingoio, invece, parte della mia disperazione e ricomincio: – Diciamo che sono a cordo di voce. –
– Non dirmi che hai litigato con qualcuno in mia assenza. Devi contenerti e non urlare perché questi poi sono i risultati. – spiega sarcasticamente, con aria da professore, addentando un croissant.
– No! – squittisco io. – Ho solo breso una brudda influenza. Non sono mica divendada schizofrenica! –
– Oh, capisco. E mi dispiace che tu stia male proprio adesso. Volevo farti una splendida sorpresa. –
Una lacrima, frutto della rabbia e della tristezza, riga la parete del mio cuore. Mi sento come un giornale stropicciato. Sono sola, triste e ammalata.
– Senti, mi dispiace davvero. – rincara il signor Depp notando la mia espressione delusa.
– Non preoccupardi. Dando non so nemmeno di cosa si dradda. – faccio io con noncuranza.
– Facciamo per la prossima volta, no? Ho ancora del tempo per darti il mio regalo, in fin dei conti. –
– Oh si, cerdo. – ripeto con un sorriso amaro. La mia voce, nel frattempo si rifiuta ad uscire limpida e decisa come al solito.
– Vuoi che ordini una tazza di the caldo? Ti farà bene alla gola … – sovviene il caro signor Depp, giocherellando col cucchiaino dello zucchero.
– Sicuro, etc … etc … eeetciù!!! Mi farà bene, credo. – convengo dopo lo starnuto tentennante.
Lui fa gesto al cameriere mentre io soffio rumorosamente il naso quasi come se stessi imitando una pernacchia alla festa di Halloween.
Mr Depp mi studia da dietro le sue lenti. E io lo fisso per capire che cosa stia pensando. Mm. Qualche secondo più tardi arrivo alla triste conclusione che non ne ho la più pallida idea. Non riesco mai a intuire le sue intenzioni. E questa cosa mi fa sentire impotente.
Un vassoio con su una tazza di the fumante arriva qualche istante dopo al nostro tavolo tra le mani di un giovane cameriere dall’aspetto gioviale e disponibile.  
 
– Etciù! –
Il the è appena finito. Uno strano senso di sollievo mi tonifica l’umore.
In compenso il mio ultimo starnuto fa sobbalzare Mr Depp, rimasto taciturno fino a questo momento , suscitando un risolino contagioso a Jaques che subito dopo viene rimproverato scherzosamente dal mio caro pirata.
Sorrido anch’io. È buffo tutto quello che mi sta succedendo! Chi l’avrebbe mai detto?! Io seduta a un tavolo dell’hotel Disneyland con l’uomo che tutte sognano e col naso rosso e infreddolito per colpa di un’influenza! Mi sento scioccamente goffa e imbranata, come mio solito.
– Qual è il programma di oggi? – biascico infine, cercando di riconquistare la mia dignità.
– Imbottirci di aspirine e minestra calda, madamoiselle! – ride Mr Depp, scoprendosi i denti. Poi, notando la mia espressione quasi delusa, domanda dubbioso:  – Che c’è? –.
Sendi, – dico, rizzandomi sulla sedia per sembrare più seria – non ho nessunissima voglia di rimanere indanada in camera. Non ci dengo affaddo. – concludo, gesticolando con movimenti decisi.
– Non ti piace la stanza? –
– No, no, no! Mi piace fin droppo, ma il pundo è … sono venuda fin qui per vivere l’unica seddimana deppiana che la vida mi concederà. Come puoi predendere che seppellisca il mio sogno proprio adesso? Adesso che posso doccarlo con mano?! – sputo fuori con la raucedine che ha preso il sopravvento, affievolendomi repentinamente il tono di voce.
– Oh – si limita a commentare, metabolizzando il mio confuso filo logico. Poi mi osserva per qualche momento e prosegue: – Mi hai spaurito. –
Sorrido, intuendo che scherza.
– Comunque, non vedo dove sia il problema. – continua.
Lo guardo con espressione interrogativa e perplessa.
– Ho detto che ti scotterai con della minestra bollente e genuina e che prenderai qualche medicinale per sentirti meglio, ma non che non staremo insieme anche oggi. –
Deglutisco, soffocando la mia euforia. Poi commento sorpresa, annuendo meccanicamente: – Oh. –
– Ahahahah, che cosa credevi?! Che me la sarei data a gambe? – ride Mr Depp, sollevato.
Mi associo alla sua risata: – Più o meno. –
– Ah si? – si finge offeso. – Non credevo che fossi così fatalista e sfiduciata. –
– Non fraindendermi! Di conosco poco, del resdo. È solo che penso che sarà noiosa la mia compagnia, considerado come mi sendo. –
Johnny infittisce lo sguardo e si guarda in giro circospetto. Poi sussurra curioso e spaventato: – Dimmi, potrebbe finire peggio di quella volta alle giostre?! –
Mi scappa sinceramente una sonora risata.
– Oddio, spero di no – continua ridendo – Perché senno lo sai che faccio? Eh? –
– Che cosa? – chiedo, ansimando per le risate.
– Ti do in pasto al Kraken! – schiamazza – Sta volta non ci piove! Ti prometto che lo faccio. –
– Non voglio. Mi impegnerò per sembrare meno indondida di come sono! –
– D’accordo. Allora, adesso, fila in camera. Dammi il tempo di concepire il programma di oggi dentro al mio cervello. – sorride teneramente.
– Ok – non mi resta che dire, atteggiandomi da ebete pazza e estasiata.
Solo lui può farmi ridere anziché rendermi irascibile in un giorno storto come questo.
Solo lui può sorprendere instancabilmente chiunque.
Solo lui con la sua compagnia può farmi stare meglio.
E, in questo istante, sono felicemente curiosa di vedere cosa faremo quest’oggi, immaginando le stramberie di cui solo quest’uomo è fascinosamente capace e rimpiangendo la sorpresa che oggi non potrò vedere.
   
 
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