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Autore: gomezpickles    18/02/2012    1 recensioni
ciao a tutti! chiamatemi tess, sono @gomezpickles su twitter e beh, questa è la mia prima FF. è sugli one direction , spero che la leggiate
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“And I hope the sun shines and it’s a beautiful day and something reminds you , you wish you had stayed, you can plan for a change in weather and town, but I never planned on you changing your mind”


Taylor Swift.
Perché ha questo enorme potere di farmi stare meglio anche nel peggiore dei giorni?
Come lo è questo, d’altronde.
Mia madre ormai ha deciso.
Ci trasferiamo.
È meglio per noi, Charlie” continua a ripetermi.
E forse ha ragione.
Lei ha sempre ragione.
È la mia mamma.
Non è come mio padre.
Ci ha abbandonate tre settimane fa, quello stronzo
Ups.
Non penso che in un diario si possano scrivere le parolacce.
Scrivi i tuoi pensieri su un diario.”
Sempre la voce di mia madre.
I miei pensieri dici, mami?”
Allora okay.
Io penso che sia uno stronzo.
Penso che lo sia sempre stato.
Da quando ha messo mia madre incinta a diciassette anni fino ad adesso, che ci ha lasciate.
Entrambe.
Con un biglietto.
Perdonatemi, ma questa vita non fa per me. Non cercatemi. Vi voglio bene.”
No, padre.
Se ci avessi davvero voluto bene, non l’avresti fatto.
«Tesoro, prendi le tue cose. Dobbiamo andare»
È arrivato il momento.
Prendo la mia borsa e prima di chiudere alle mie spalle –per l’ultima volta- la porta di quell’edificio che spesso chiamavo “casa” , mi guardo intorno.
È completamente vuoto.
È stato privato di tutti i ricordi che vi erano all’interno.
Prendo un grande respiro e chiudo la porta.
Finalmente.
 
 
 
 
 
 
 
 

1.     “You wish you had stayed.”

 
 
 


«Andrà tutto bene, non è vero, mamma?» le chiedo con voce tremante, mentre lei guida.
«Certo, Charlie. È qui che non andava bene» mi risponde.
"Mi chiedo se lo pensi davvero, mamma."
Adoro mia madre.
Forse perché la differenza di età tra noi due è davvero poca.
Quasi diciassette anni.
Le ho sempre detto tutto.
E lei mi ha sempre dato i consigli migliori.
È rimasta incinta l’ultimo anno di liceo e ha deciso di tenermi.
Ora stiamo andando da mia zia, sua sorella.
Los Angeles.
Hanno un fantastico rapporto.
Si vedono una volta al mese, ma basta per fare in modo che siano felici.
Zia Julie, oltre ad essere fantastica, è una produttrice discografica.
È ricca?”
Si lo è.”
Ed è sposata con Lucas; mio zio.
Hanno adottato una bambina.
Viene dalla Cina.
L’hanno chiamata Therese.
Penso proprio che sia la bambina più bella sulla faccia di questo pianeta.
Ha ormai due anni.
Comunque sia, noi ci trasferiremo a casa degli zii.
Mia madre lavorerà come segretaria nello studio di zia.
Io andrò ad una nuova scuola.
Wow.
Entusiasmante.
Beh, io sono felice.
Perché? Beh, perché a Los Angeles vive la mai migliore amica.
Che idiota che sei. Non hai una migliore amica a casa tua e ce ne hai una che vedi una volta no e l’altra neanche.”
Ci vediamo una volta al mese; come mamma e zia.
E ci sentiamo ogni santissimo giorno.
Senza di lei non sarei quella che sono.
Lei è la mia aria.
Sì, proprio come il suo nome.
Aria.
«Tesoro mio, siamo arrivate!» mi dice mia madre, frenando l’auto. È entusiasta.
Immersa dai miei pensieri, avevo perso la cognizione del tempo.
Accenno un lieve sorriso.
«Charlie, saremo sempre io e te. Ormai lui è uscito dalla nostra vita e non credo proprio che tornerà»
Lui.
Non ha il coraggio di chiamarlo per nome.
Ma il suo discorso sembra convincente.
L’abbraccio, velocemente, ma un abbraccio pieno di emozioni, che probabilmente solo lei riesce a percepire.
Apro la portiera dell’auto.
La mia converse calpesta il prato perfettamente curato del giardino di mia zia.
Aiuto mia madre con le valigie, poi sento un urlo, proveniente dalla casa di fronte a quella degli zii.
«OH MIO DIO! OH MIO DIO! OH MIO DIO! Siete arrivate finalmente!»
Vedo Aria corrermi in contro per poi abbracciarmi.
Io ricambio l’abbraccio e sorrido.
Un sorriso sincero.
Sono davvero felice di rivederla.
«Non riesco a credere che ora vivremo a dieci passi di distanza» esclama la mia migliore amica.
Sì, lei abita nella villa di fronte a zia.
«No, non riesco a crederci neanche io.»
Lei sorride, ma dopo pochi istanti l’espressione sul suo volto diventa subito seria.
«Come stai, Tess?»
Tess. Solo lei mi chiama così. Una volta aveva provato a chiamarmi “tesoro” , ma a me era venuto il voltastomaco per l’eccessiva dolcezza, quindi l’aveva trasformato in Tess!
Le sorrido.
«Va tutto bene, Aria. Grazie»
Lei annuisce.
In quel momento zia e zio, che tiene in braccio Therese, arrivano a salutarci anche loro.
Il resto della giornata prosegue normalmente.
Per quanto possa essere normale che una ragazza di sedici anni e mezzo e sua madre di trentatré anni, vadano a vivere a casa della sorella della madre perché il padre le ha lasciate sole.
«Charlotte, perché non vieni con me e tua madre domani a lavoro? Sarà divertente» mi chiede sorridente zia.
Aria mi aveva detto che sarebbe dovuta andare da suo padre il giorno seguente.
Sì, i suoi sono divorziati.
Lei ha una sorella maggiore, Olivia.
Vivono dalla madre, ma vedono spesso il padre.
Lo amano.
Non le posso capire.
O forse sì, ed è proprio per questo che sto soffrendo.
Annuisco, comunque «sarà divertente» ripeto le ultime parole di mia zia, finendo di mangiare il mais sul piatto.

 

Author’s note:
Yeep, questa è la mia prima FF.
So che questo primo capitolo è terribile, ma era un po’ per presentare un po’ la situazione.
Se leggete, vi prego, recensite, anche una piccola-piccola recensione a me va bene, non mi lamento!
Spero che vi piaccia e che la continuate a leggere<3
peace&love;
@gomezpickles

  
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