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Autore: Daistiny    18/02/2012    2 recensioni
Piango per chè il mio amore non può essere corrisporto
Tu! mio cavaliere Tu a sostituire il tuo caro
ed io…
A governare un regno da sola .
Devo rimanere in silenzio, per tenere fede alla promessa che ci siamo fatti
Del nostro amore non ne ho mai fatto parola con nessuno
Questa mia benedizione e una condanna,
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Basch, Fran, Gabranth
Note: Lime, Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre il vento e la sabbia..'
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La guerra  era finalmente finita è l'intera Ivalice poteva trarre un respiro di sollievo finalmente dopo una guerra durata più di vent'anni. Finalmente lei era libera, aveva assolto il compito per quale era avvenuta al mondo, avendo ripagato il suo debito.
Si sentiva stanca ed assonata, svuotata di ogni energia residua, aveva una gran voglia di dormire. Per la prima volta in vita sua aveva dato fondo a tutto il suo potere uscendone stremata,  e solo quando sentì che non c'era più nessun pericolo per la città si lasciò andare.
Ora mai l'intera Rabanastre aveva visto la sua luce, la sù nel cielo sopra gli occhi di tutti fissi a guardare l'esito della guerra. La città era ormai al sicuro, mentre lei discendeva al suolo avvolta in quella strana luminescenza che l'avvolgeva.
I dalmaschi la guardavano stupiti, inchinandosi difronte a lei,ed acclamando il nome della famiglia reale, benedetta dal volere degli dei. Ultima comparendo davanti a tutti adagiò la sua padrona a terra, svanendo poi in una luce bianca.
Finalmente dopo tanto tempo la principessa Ondine aveva fatto il suo ritorno a casa nel modo più spettacolare, nessuno le aveva chiesto niente e per anni si erano ipotizzate diverse teorie sul suo conto.
Cera chi la vedeva come partecipe del complotto per l'assassinio del re, altri invece ipotizzavano una fuga lontano dalla guerra e dai suoi orrori, altri pensavano che Ondine si fosse tolta la vita per le morti dei suoi cari. Ma nessuna di queste teorie potevano andare a scalfire il nome della principessa.
Lei era tornata per difendere quello che per lei era più caro, trono o no, lei era tornata e la sua luce aveva spazzato via le tenebre, rivelando chi  ella fosse. 
La sua luce abbagliante era stata vista da tutti, nel giro di parecchi chilometri.  Alcune persone preoccupate e incuriosite si avvicinarono alla ragazza per accettarsi delle sue condizioni e prestarle anche soccorso. Presero la principessa adagiandola su alcuni cuscini che qualcuno aveva fatto portare, mentre un medico si avvicinò per accertarsi che ella stesse bene.
Finalmente la guerra era finita e tutti si erano riuniti sulla Garland per festeggiare il lieto evento, Ashe poteva trarre un sospiro di sollievo, finalmente si era potuta riscattare ed era riuscita a liberare il suo popolo, con la gioia nel cuore annunciò che Dalmasca era finalmente libera e l'aspettavano giorni felici.
La giovane sapeva che il prezzo da pagare era stato alto da entrambi le parti, ma un'altra cosa la premeva ancora, voleva rivedere sua sorella, l'unica persona che le era rimasta vicina.
Ashe le era eternamente grata per essere accorsa in suo soccorso nella meraviglia generale di chiunque, nel momento stesso in cui stavano venendo meno le speranze. Ondine usando il suo potere aveva cercato di proteggere e sostenere come poteva i suoi amici.
Dopo essersi tutti riuniti sulla Garland e le varie congratulazioni, la principessa Ashe espresse il desiderio di ricongiungersi sua sorella Ondine per riabbracciarla e ringraziarla del suo sostegno nonostante i vari dissapori che c'erano stati e le varie incomprensioni.
Il marchese Ondore come sua nipote era abbastanza preoccupato per Ondine anche il resto del gruppo voleva vederla, più tardi non appena l'aereonave Garland atterrò, la principessa Ashe con tutto il suo seguito chiese informazioni alle guardie dalmasche su dove si trovava sua sorella.
Le guardie non sapevano cosa rispondere, fin che non si fece avanti tra essere il vecchio Dalan, la principessa notando l'anziano le chiese se per caso sapesse dove si trovava Ondine, Dalan le rispose che sua sorella era sta portata d'urgenza a palazzo.
Ma il tono con cui diede la notizia sembrava abbastanza grave e sconsolato, come se non fosse in grado di annunciare la brutta notizia.-Vostra Maestà! Vostra sorella la principessa Ondine è stata portata a palazzo... - 

-Sta bene !?- chiese preoccupata la giovane principessa, ma l'anziano la guardò, rispondendo che stava bene.

-Si... Maestà! Lei sta bene...sta riposando.- disse Dalan sorridendo.

Ashe trasse un sospiro di sollievo ringraziando il cielo che Ondine stesse bene, diede immediatamente ordine di condurla da lei. Dalan le disse di seguirla. Il gruppetto non stava più nella pelle nel rivederla, alcune guardie scortarono il gruppo nella stanza in cui era stata portata la principessa Ondine.
La giovane principessa si trovava distesa sul letto con un espressione tranquilla e sollevata allo stesso tempo dipinta sul volto, con lei, attorno al suo letto c'erano varie persone che la stavano visitandola tra cui alcuni dottori, due sacerdoti Kiltiani e vari maghi che sembravano confabulare con preoccupazione tra di loro.
Ashe come vide sua sorella si precipitò a suo capezzale cercando di vedere come stava, la principessa sembrava assai agitata e preoccupata temeva che qualcosa andasse storto, anche Basch che si era avvicinato a letto sembrava essere abbastanza irrequieto.
Ashe chiese subito delle condizioni si sua sorella, alla richiesta della giovane erede al trono rispose un vecchio uomo che si rivelò essere uno dei medici di corte. Il vecchio dottore riconoscendo la giovane principessa gli fece i più sinceri auguri, augurandole una lunga vita dopo di che l'anziano medico rassicuro la principessa, dicendole che Ondine stava bene e che non era il pericolo di vita.

-Maestà, capisco bene la vostra preoccupazione per vostra sorella, ma vi assicuro che vostra sorella sta bene. Ho potuto costatarlo io stesso, Maestà! La principessa ha solo bisogno di assoluto riposo... - la rassicurò.

-Vi ringrazio per le vostre premure dottore...- ringraziò la principessa.

-Lady Ondine... ha uno spirito forte, non siate in ansia, si riprenderà presto.- commentò il dottore.

Ashe sembro tirare un sospiro di sollievo mentre parlava con il medico, nel frattempo Basch che era vicino a letto osservava attentamente il dialogo tra Ashe e il medico, mentre lui inginocchiato vicino al letto teneva la mano della principessa.  Guardava attentamente il volto di lei che non era per nulla cambiato, le accarezzò lievemente la guancia, chiedendosi fra se quando ella si sarebbe risvegliata.
Avrebbe voluto parlarle, raccontargli quello che era successo, la questione con suo fratello e la sua morte  avvenuta quello stesso giorno in cui lei ed Ashe aveva riottenuto il loro regno. Voleva dirgli che lui sarebbe partito per Archades, che dopo la morte del fratello lui avrebbe preso il suo posto.
Voleva dirle tante cose che però le avrebbe raccontato al suo risveglio, Basch si sfilò la collana che portava sempre con se e la mise al collo di Ondine, sperando che la proteggesse come aveva fatto con lui, in tanti anni  in cui egli l'aveva indossata.
Per Basch quel ciondolo significava tanto, era l'ultimo ricordo che gli restava del suo passato e volle farle dono a lei,oltre  il semplice pegno di un anello.
Le accarezzò ancora una volta il viso prima che il medico li mandasse  entrambi via, per non farli stare  troppo addosso alla ragazza.
Tutto sembrava andare per il verso giusto, ogni cosa sembrava aver trovato il suo posto,un bel finale  per la serie e vissero tutti felici e contenti.... ma la sorte non aveva voluto così.
Passarono diversi giorni e la principessa Ondine non fare alcun progresso, tutti si stavano chiedendo cosa stesse succedendo.  Ma principessa non riapri più gli occhi.
Inutili erano i tentativi di medici, sacerdoti e maghi di indurre la principessa a svegliarsi,  anche cercare di capire cosa avesse colpito la ragazza rimase un mistero. L'unica cosa che medici, sacerdoti o maghi erano riusciti a capire che Ondine non era morta e quindi non in pericolo di vita. Per loro la principessa stava solo dormendo.
La sua anima era caduta in un sonno eterno, simile alla morte, nessuno sapeva quando, ne come o perchè la principessa si sarebbe risvegliata.
Accettare una simile notizia era  come accettare la morte di una persona cara, Ashe si rifiutava di crederci, per lei ci doveva essere sotto qualcosa, un intromissione da parte degli occuria... ma non ne aveva le certezze.
Nemmeno Basch era stato lieto di apprendere tale notizia, per lui ogni cosa sembrava perdere senso...era come se una parte di lui fosse morta.
L'intera Rabanastre a davanti a quella notizia era rimasta paralizzata e inerme, nessuno aveva più tanta voglia di festeggiare. Tutte le persone più care ad Ondine non erano per nulla contenti di quella situazione così assurda, un fatto ancora più sconcertante fu quando trovarono la principessa ricoperta di cristalli.
Nessuno sapeva cosa fosse successo, i cristalli fatto di puro Mystes ricordavano molto il grande cristallo che Ashe e il suo seguito avevano visto nella città santa di Giruvegan. Non potendone sopportare quella vista così dolorosa, la giovane Ashe diede ordine di trasportare quello che ora mai restava di sua sorella presso il monte sacro Bur-Omisage.
Ashe dopo le disposizioni date si impegnò a scrivere un messaggio diretto a Larsa ,nel quale informava dell'assurdo destino che era toccato a sua sorelle e delle disposizioni che erano stare prese, affinchè Ondine non venisse scoperta. 

La lettera della giovane regina non era solo rivolta a Larsa ma anche a Basch, quella stessa notte però Basch fece uno stano sogno, nel quale si trovo difronte a Caos, la figura imponente dell'esper incuteva spavento al solo sguardo.  Basch senti chiamarsi, la voce proveniva dal Reincarnato, l'huma si chiese cosa stesse succedendo, poi l'esper si rivolse a lui chiamandolo "il portatore".

-Ascolta la mia voce Portatore... Non è questo il tempo del risveglio.  Non è ancora giunta l'ora. Tu, anima errante, cercatore della Dea sono qui per avvisarti... Se è colei che brami, sarà tua ma non in questo tempo. O portatore non è vana la speranza. Ascolta la mia voce anima errante con  te stingo un patto!- disse la voce dell'inquietante creatura mentre si rivolgeva verso Basch.

-Stringere un patto?-gli chiese il cavaliere rivolgendosi verso il Reincarnato. -Si, anima errante! Ultima protegge la mia signora, vegliando su di lei... sono qui per porti un patto cavaliere. A nessun mortale è concesso tale onore.- Caos si avvicinò all'huma alzandosi dal suo trono, l'esper era gigantesco.

-Che cosa le avete fatto?- tuonò la voce del cavaliere, ma l'esper gli rivolse parole ancor più misteriose.

-Lei dorme per il suo bene. O mortale ricordi qual è il tuo destino? Cavaliere! la morte non è il destino della mia signora. Ricorda bene mortale a chi essa appartiene. Scegliendo te si condanna all'infelicità. Noi non vogliamo la sua sofferenza- la voce di Caos risuonò maestosa ancora una volta.

-Il mio destino?!...lo decido io! Cosa ne sapete voi dalla sua felicità?- la voce di Basch si fece cupa.

-O mortale rammenti?Il tuo destino è la morte e quello della mia signora è eterno. Voi Huma con quanto affanno vivete la vostra vita troppo breve?... Eterna lei è! Giovane uomo offro a te, il mio potere! E
 la possibilità di rivedere la mia signora, in attesa che venga il tempo del suo risveglio.-

-Il tuo potere?- chiese Basch incredulo.

-Dono a te, figlio di Adamo, il mio potere! Alla tua anima sarà permesso di vegliare in eterno sulla mia signora. Cavaliere con te oggi firmo il patto. Nell'ora del risveglio, la rivedrai. - La voce dell'esper scosse non poco il cavaliere, Basch chiese in cosa consistesse quel patto che Caos sembrava offrirgli.

-A che prezzo ?- domando il capitano rivolgendo verso la creatura.

-Si mantenuta salda la promessa che le facesti.  Eterno è il legame che vi lega.  Non venire meno al tuo giuramento cavaliere. Mantenete la parola data... è lei sarà vostra!- rispose Caos fissando la piccola figura del suo invocatore.

-Manterrò fede alla mia parola... Caos! - ribatte il cavaliere, fissando gli occhi rossi del Reincarnato.

-Verrà tra non molto, il tempo del suo risveglio cavaliere. Mantenete fede alla promessa.- disse l'oscura creatura seduta sul trono di Une. Basch improvvisamente riaprì gli occhi trovandosi nel suo letto ad Archades, in quella che era stata un tempo la residenza di suo fratello.
Il giudice si chiese se quello non era stato un che un semplice sogno, fin troppo strano per essere realistico, eppure ci credeva, si chiese fra quando tempo sarebbe stata il tempo del risveglio. Il tempo passo veloce ed ogni anno che passava il giudice non smetteva di sperare a quella promessa, che sembrava ora mai appartenere ad un ricordo lontano della sua giovinezza.
Quello che restava del giudice Gabranth, un tempo conosciuto come Basch ne rimaneva solo ben poco. 

Poco più che una manciata di ricordi sbiaditi dal tempo e da una promessa fatta a una persona che aveva aspettato per quasi tutta la vita che si risvegliasse dal  suo sonno eterno, nel quale si trovava immersa.
Basch non aveva perso la speranza, nemmeno quando la morte era venuta a reclamare la sua anima.
   
 
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