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Autore: MartaJonas    18/02/2012    4 recensioni
Le onde del mare agitato si infransero per l’ennesima volta su quella alta scogliera, spruzzi d’acqua si alzarono in aria verso quel cielo plumbeo.
La nebbia rendeva quasi impossibile vedere quel faro abbandonato ma ancora in funzione sulla cima del precipizio. Aveva appena smesso di piovere e le nuvole che oscuravano quel cielo sempre più scuro prospettavano la venuta di un’altra intensa pioggia.
Due sagome scure si appoggiavano alla ringhiera di quel faro, parlavano, si baciavano.
-Ti prego non te ne andare, resta con me - la supplicò lui sussurrandole quelle parole, implorandola di non lasciarlo.
-Non posso tesoro, lo sai-rispose lei dolcemente accarezzando il viso del giovane ispido a causa della barba.
-Ma io non riesco a stare senza te.
-Starò via soltanto per un po’, poi tornerò.
-Promesso?
-Promesso.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 11     
 
Jealusy
 

 
Nella biblioteca della scuola June sfogliò di nuovo il suo libro di biologia, non ne poteva più di studiare per quell’esame che stava preparando da giorni ormai.
Sbuffò e si tenne la testa con una mano, facendo una smorfia.
Il castano la stava osservando già da un po’, dal tavolo che si trovava nel lato opposto della stanza, quando poi, decise di intervenire. Questi prese il suo libro velocemente, e a passo svento arrivò alle spalle della ragazza.
-Ha bisogno d’aiuto signorina? – le sussurrò alle spalle, vicino all’orecchio.
June si girò di scatto e incrociò gli occhi verdi del ragazzo, e sorrise.
-Andy! – disse sorpresa ma con voce sommessa, visto che si trovavano in biblioteca.
-Ciao bellezza. Ti trovo bene – sorrise il giovane.
-Aspetta, usciamo da qui. – disse June chiudendo i suoi libri e mettendoli in borsa. – vieni. – lo incoraggiò andando verso l’uscita. Lui la seguì.
-Ti va un caffè? – chiese il castano.
-Con piacere. – rispose June sorridendo.
Arrivarono al bar, si sedettero a un tavolo e presero due caffè.
-Allora, come vanno le cose? Ti vedo bella come sempre. – chiese Andy alla ragazza facendola in un primo momento arrossire e abbassare lo sguardo.
-Ora meglio. Qualcosa è di sicuro migliorata. Tu invece? Come stai? – chiese lei.
-Tutto bene. A febbraio mi laureo. – affermò lui.
-Davvero? Sono davvero felice per te. – sorrise June entusiasta.
-Tuo padre e tuo fratello come stanno? – chiese lui serio.
-Bene, delle volte mi mancano da morire. – disse lei con una punta di tristezza.
-Impegnata? Fidanzata? Sposata? – sorrise lui, facendosi una buona dose di fatti della sua ex.
-Forever Alone. – rise lei – no davvero, sono single. Felicemente single. Tu?
-Single. – sorrise. June guardò in quegli occhi verdi che l’avevano fatta innamorare qualche mese prima, e si chiese ancora una volta come potessero essere così belli. Occhi chiari, capelli castani, fisico scolpito. Aveva avuto sempre un debole per i tipi californiani come Andy. Un debole che non l’aveva mai presa completamente.
-Hai da fare sabato sera? – chiese il ragazzo.
-Che c’è? Vuoi riprovarci con me mr. Scott? – domandò divertita la ragazza.
-Perché no? Sei single, ti conosco già, quindi so come comportarmi, ed ora hai meno problemi con la tua famiglia e tutto il resto e avresti più tempo per il tuo ragazzo. Quindi perché no?- disse a voce alta quello che sarebbe potuto essere un suo pensiero sorridendo. Era spontaneo e diceva tutto in faccia, e questo era sicuramente un punto a favore del castano.
-Perché siamo già stati insieme e boh … dovremmo ricominciare tutto d’accapo. – disse confusa lei.
-Non c’è problema sai? È facile ricominciare tutto dall’inizio. Guarda – affermò Andy porgendo poi una mano alla ragazza. – Piacere, Andy Scott.
June scosse la testa sorridendo.
-June Robinson, piacere mio – afferrò la mano sicura del ragazzo sorridendo.
-Bel nome, mi piace, anche giugno mi piace, è un bel mese. – cominciò a straparlare Andy, facendo sorridere la ragazza. – Ascolta June Robinson che ne dici di andare a magiare quacosa insieme sabato sera?
-Sono libera, quindi va bene. – disse lei sorridendo. Quando il ragazzo incrociò il suo sguardo con quello della ragazza, quest’ultima sentì il cuore accelerare. Quel ragazzo era bello, troppo bello.
 
***
 
Ci stava mettendo troppo, perché ancora non era arrivata a casa sua?
Le potrebbe essere accaduto qualcosa, oppure avrebbe potuto incontrare qualcuno. Chi? Perché? Cosa voleva da lei?
Le sue lezioni terminavano alle 2.00 pm, lo sapeva, aveva spiato il suo foglio degli orari una volta che lei era a casa sua.
Erano passate tre ore dalla fine delle lezione, e nemmeno una telefonata, né un messaggio, nulla.
Joe sapeva di sembrare un misto tra una madre paranoica e pessimista, e un marito iperprotettivo, ma sentiva che stesse succedendo qualcosa. Proprio in quel momento, mentre lui era in già in macchina a guidare verso l’università.
Arrivato al college, la intravide, attraverso un vetro in un bar, con un ragazzo castano, occhi verdi, fisico scolpito, e almeno un metro e novanta di altezza. Gli si gelò il sangue nelle vene, e capì senza saperlo per certo che quello lì era proprio quel fantomatico Andy Scott.
Sentiva un tuffo al cuore ogni volta che vedeva June ridere a quel che diceva il ragazzo.
E lo invidiò perché in quel momento era davanti allo spettacolo più bello del mondo; e non lo stava apprezzando a pieno. June aveva un sorriso fantastico, capace di far sorridere chiunque lo vedesse senza motivo, lei era sempre stata così.
Joe chiuse per un attimo gli occhi e ricordò, che quella non era la prima volta che si sentiva così. Ce ne erano state tante di occasioni in cui si era sentito in quel modo. La prima era stata tanti anni prima, quando era ancora un bambino.
 
February 1998
Il bambino rilesse un ultima volta la lettera, prima di piegarla e metterla nella busta. Doveva essere perfetta.
“Cara June,
Ti volevo dire che io odio Marck, è uno scemo, e non mi piace. Non sa giocare ai videogame, ruba alle partite di calcio, e dice le bugie alla maestra. Una volta mi ha rubato tutte i pastelli che avevo comprato il giorno prima. Non ti ci fidanzare, non ti merita.
Io invece sono buono, non mento (quasi mai) e so essere sportivo!
Poi ormai ti conosco da più di due anni, è tanto tempo! Con te mi ci diverto tanto a giocare ai videogame e a vedere i cartoni.
Ti voglio tanto tanto tanto bene June. Ma non so se tu me ne vuoi quanto io ne voglio a te.
Quindi, vuoi essere la mia ragazza June?
O     O No
(sbarra la casella)

Ti voglio bene,
Joe.”

 
Joe scosse la testa e rise a quel ricordo, chiedendosi però come sarebbero andate le cose se quella lettera gliel’avesse veramente data. Non ne aveva auto il coraggio piccolo e ingenuo com’era.  Ricordò che Marck era il bambino che le andava dietro alle elementari, riflettendoci meglio, capì che il motivo per cui non si fosse messa con quel bambino era perché era davvero bruttino.
Bruttino. Tutto il contrario del ragazzo castano alto e muscoloso che in quel momento stava parlando con la ragazza.
Joe sospirò appoggiandosi alla colonna dietro alla quale si stava nascondendo dagli sguardi dei due ragazzi. 
Ebbene sì, all’età di sei anni Joe si era preso una bella cotta per June, e non glielo aveva mai detto, aveva solo imparato a convivere in quella situazione. In 17 anni che la conosceva non era mai riuscito a dirle nulla per timore di rovinare quell’amicizia che hanno sempre avuto.
Da quando era entrato nel mondo dello spettacolo, era stato fin da subito circondato da miriadi di ragazze, e aveva vissuto storie d’amore intense, con June accanto. Solo Amber non le aveva mai permesso di fargli da amica. Perché alla fine, quello sarebbero rimasti Joe e June: due amici.
Era sempre stato facile avere delle ragazze per Joe, ma non lo era mai stato accettare i fidanzati di June. Era tremendamente geloso. Non riusciva a sopportarlo. Era più forte di lui.
Era felice del fatto che June sorridesse, e fosse felice; ma non era felice del motivo del suo sorriso: un altro ragazzo. Non lui.
June non aveva mai vissuto storie d’amore più lunghe di qualche mese, aveva sempre avuto una sfortuna tremenda in amore, ma quel Andy Scott sembrava avere tutte le carte in regola per vivere con lei una storia duratura. Lo vedeva dalla luce che emanava il suo sorriso. Spettacolare.
Joe scosse la testa, diede un ultimo sguardo ai due ragazzi, e si mise il cappuccio della felpa, incamminandosi verso la macchina per tornare a casa.
 
***
 
-Dove sei stata? – chiese Joe a June, appena entrò nel suo appartamento.
-A New York. – risposa sarcastica lei sedendosi sul divano - All’università. Dove altro potrei essere stata? – disse lei.
-Fino a quest’ora? – domandò di nuovo lui.
-Sì. – affermò domandandosi il motivo di tutta quella preoccupazione.
-Ma le lezioni non finivano alle due? – chiese lui.
-Sì, ma sono rimasta a studiare un po’ lì in biblioteca. – affermò.
-Perché? – chiese ancora.
-Perché sì Joe, cos’è questo un interrogatorio? – disse sorpresa, e anche un po’ irritata.
-No. – sussurrò lui sedendosi a peso morto affianco a lei. – Sembri strana.
-Strana come?- disse lei.
-Felice. -  osservò il ragazzo. In effetti June aveva un sorriso che andava da un orecchio all’altro. –Sicura che non hai niente da dirmi?
-Spiegami come fai a capire tutto così in fretta. – disse sorridendo ancora e abbandonando la testa all’indietro.
“Meglio che non ti dica che ti sono venuto a spiare all’università. Meglio di no.” Rifletté il ragazzo.
-Ti capisco ormai. – si giustificò lui.
-Ho incontrato Andy, Andy Scott il mio ex, ricordi? Te ne ho parlato- cominciò lei. Joe annuì.
-Abbiamo preso un caffè, abbiamo chiacchierato, e abbiamo deciso di ricominciare tutto d’accapo. Come se non ci conoscessimo. Ci vogliamo provare ancora una volta. Cominceremo con l’essere amici, e poi vedremo. Se son rose fioriranno, no? – disse con un sorriso scintillante. Era estremamente entusiasta e felice. La gioia che trasmetteva era palpabile. Era da tanto che non la vedeva così felice.
Joe sentiva un colpo allo stomaco ogni volta che lei aggiungeva una parola al suo discorso.
Ma, in fondo, cosa pretendeva? Che sarebbe rimasta per sempre single a fare la sua amica del cuore? Anche lei aveva una vita e aveva il diritto di essere felice.
Gli fece un male indicibile dirsi queste cose, ma per cercare di essere naturale doveva ripetersele.
-Giusto. Sono davvero felice per te June. – disse lui meravigliandosi ancora un volta di come potessero essere belli quegli occhi blu della ragazza.
-Anche io sono felice, tanto felice. – esclamò entusiasta abbracciando il ragazzo. –Sai che sabato io e Andy andiamo a mangiare una pizza? Non so dove, né a che ora, ha detto che mi passa a prendere lui, pensa a tutto lui. – disse sorridendo di nuovo.
-Domani … – la interruppe Joe facendo rimanere la frase in sospeso per qualche secondo di troppo.- domani devo fare un concerto a New York. Vieni con me?
-A New York? È dall’altra parte del paese – disse un po’ sconvolta.
-Sì, a New York. Sono solo tre ore di fuso orario di differenza, non è tanto. Vieni con me?- chiese ancora.
-Non so, in teoria dovrei studiare. E poi l’albergo, l’aereo e tutto il resto... – rispose presa alla sprovvista.
-Puoi studiare in aereo, prometto di starmene in silenzio e non disturbarti. Sia all’andata che al ritorno. E una delle fortune di essere amica di Joe Jonas è che lui ti ospita pagando la camera d’albergo, il volo e tutto il resto. Sai, è proprio un vero gentiluomo questo Joe Jonas. – disse il ragazzo sorridendo e facendo avere la stessa reazione alla ragazza.
-Beh se mi ospita quel gentiluomo di Joe Jonas, come potrei rifiutare? – domandò retoricamente la ragazza sorridendo.
-Quindi vieni? – chiese lui.
-Vengo. – rispose June scompigliando con una mano i capelli corti del ragazzo e facendolo sorridere. 









Lo so, sono scomparsa ç.ç
scusatemi, davvero! 
che ne pensate del capitolo? 
fatemi sapere con le recensioni, come sempre! 
un bacione, Marta. <3
  
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