Crescendo
In un grande giardino dal prato sempre verde, giocavano allegramente quattro bambini. La cosa insolita era che i bambini si divertivano volando, si sedevano stando in equilibrio su delle scope e dandosi una spinta con i piedi si distaccavano da terra. I bambini sembravano essere tenuti d’occhio da uno sguardo vigile e premuroso, eppure era di bambino. Teddy sembrava preoccuparsi in particolare di una piccola bambina dai lunghi capelli rossi, la terzogenita della famiglia Potter. Lily Luna aveva soltanto un anno e mezzo di vita ma sapeva già camminare e parlare, certo alcune volte non si capiva molto quel che intendeva dire, ma veniva capita. Teddy la capiva, lui la coccolava e la proteggeva dalle prepotenze che spesso riceveva da James Sirius e Albus Severus. I due bambini, infatti, erano cresciuti, e approfittando della sorella piccola spesso ottenevano ciò che volevano chiedendo a Lily Luna di ripetere ai genitori ciò che le suggerivano loro; spesso, però le rubavano i giochi e essendo alleati riuscivano ad uscirne sempre con qualche rimprovero da parte dei genitori. Tutti però volevano bene a Lily Luna, tutti stravedevano per lei, in particolare il suo papà. Quando era nata, infatti, Harry sfoggiava un sorriso radioso e andava da parente a parente dicendo cose assurde e senza senso o proponendo nomi improbabili. Su una cosa però era deciso: la bambina doveva chiamarsi Lily, come le madre. E fu felice scoprire che Ginny era d’accordo con lui, e aveva anche proposto Luna come secondo nome in alternativa sia per ‘Lunastorta’ e sia per Luna la loro cara amica scelta per altro come madrina.
Quella domenica la famiglia Potter aveva rinunciato al solito pranzo familiare, e doveva pranzare allegramente in giardino come un picnic. Era stato Teddy a proporre quell’idea e gli zii l’avevano accolta con piacere. Il piccolo, ormai grande, Teddy aveva quest’idea che frullava nella sua testa ‘arcobaleno’ da un po’, e approfittando della perdita di una scommessa fatta con Victoire una domenica trovò il pretesto per rimanere solo con la sua famiglia. I due bambini avevano scommesso su chi avrebbe vinto la partita di Quidditch da nonna Molly, e per cavalleria il giovane cercatore, aveva fatto vincere la dama.
Ginny stava innaffiando le piante con l’aiuto di Harry, era una cosa che marito e moglie amavano fare insieme; avevano coltivato nel giardino i loro fiori preferiti, quelli che si trovavano a Hogwarts perché a loro faceva ricordare i pomeriggi trascorsi mano nella mano rispettivamente al 6° e al 5° anno. < Lily adesso scendi tocca a me! Ci sei già stata tanto > James aveva preso di peso la sorellina e l’aveva poggiata sul prato, la bambina scoppiando a piangere urlò qualche parole incomprensibile per i presenti, infatti Ginny e Harry si voltarono con sguardo interrogativo verso la bambina. < Cosa è successo? > aveva chiesto con voce autoritaria Harry, < Lily dice che James non vuole farla stare sulla scopa > rispose Teddy, < quando Lily compirà due anni io e la mamma le compreremo una scopa, per bambini si intende, tutta per lei … e nessuno deve toccarla, intesi?! > James trionfante si era spinto fin davanti il padre con un espressione simile a quella che aveva Harry quando nei suoi anni a Hogwarts vinceva le partite di Quidditch contro le altre case, Harry lo rimproverò con lo sguardo, ma non riuscendo a fare altro accennò un sorriso e si dedicò nuovamente ai fiori. Nel frattempo Ginny aveva preso Lily piangente da terra e l’aveva accoccolata sulle sue braccia, < zia Lily può volare insieme a me … su dammela! > prese la bambina dalle braccia della donna e la portò sulla sua scopa. Per qualche minuto Harry e Ginny si fermarono a guardare i loro piccoli, intenti a giocare allegramente sulle scope, e ridendo quando di tanto in tanto quando Albus faceva far fare dei giochi per far divertire la sorellina con le foglie cadute dagli alberelli.
< Su a magiare bambini! > una mezz’ora più tardi Ginny invitò la famiglia a sedersi sull’erba per mettere qualcosa sotto i denti. < Lily ‘uole acqua > James si affrettava ad accontentare le richieste della sorellina, perché nonostante i continui dispetti che faceva con la complicità di Albus e spesso di Rose, la figlia di Ron e Hermione, lui adorava la bimba. < Teddy vuoi una mela? > aveva chiesto Ginny, richiamando il bambino che era perso nelle sue fantasie con la testa poggiata sulle gambe dello zio, < si grazie! Zio me la sbucci? >
La piccola famigliola dopo aver consumato in allegria e complicità l’insolito pasto domenicale, passò il pomeriggio a giocare con diversi giochi Babbani che Harry aveva insegnato loro e in seguito si coricarono tutti sull’erba verde e ascoltavano le belle storie che Harry e Ginny raccontavano loro; con lo scopo di farli addormentare come facevano sempre.
< Io porto Lily e poi scendo a prendere Albus tu invece prendi Teddy e James > aveva annunciato Ginny quando i quattro bambini si erano addormentati.
Così la donna prese la piccola Lily fra le braccia e la accompagnò nella solita stanza con le pareti occupati da disegni di piccoli gufi, e la coricò in lettino per bambini posto sotto la finestra, dove era sempre stata quella dei tre bambini prima di lei. Dopo la nascita di Lily, Harry e Ginny, avevano paura che i vispi bambini sarebbero stati gelosi della sorellina, ma furono felici scoprire il contrario. Albus, infatti, nonostante era più piccolo fece capire di non voler più dormire nella stanza con Teddy, e alla domanda < Vuoi lasciare Teddy solo? > lui aveva risposto: < No lei va! > indicando la piccola. Felici di scoprire che le loro preoccupazioni sarebbero rimaste tali, avevano accolto la richiesta di Albus spostando Lily nella cameretta con Teddy. I due coniugi sapevano che, quando l’ometto sarebbe cresciuto, avrebbe richiesto lui stesso i suoi spazi.
Messi nei loro lettini i bambini, Harry e Ginny li lasciarono riposare chiudendo la porta delle due camerette.
Quel pomeriggio durante i loro sonnellini, Teddy si alzò di soppiatto per controllare Lily Luna e vedendola scoperta usando la Magia volontaria che possono usare tutti i bambini, le alzò la copertina. Poi, si recò nella camera dei due cugini e la stessa cosa fece anche con loro, e quelli lo ringraziarono con un sorriso nel sonno.
Mentre in bambino stava ritornando in camera sua, sentì russare dal piano di sotto. Vi si recò piano scoprendo i suoi cari zii che dormivano sul divano una sopra l’altro. Con la Magia fece apparire una coperta e si preoccupò personalmente a coprirli.
Teddy voleva godersi gli ultimi mesi a casa, tra non molto un gufo simile a quello che vedeva da quando era piccolo nel muro della sua cameretta, sarebbe volato alla sua finestra portando la busta che attendeva con ansia: la lettera di ammissione a Hogwarts.
E allora avrebbe dovuto rinunciare alle domeniche in famiglia, che lui amava tanto.
Angolo Saphira96 ~ Ringrazio tutti i lettori che hanno letto pazientemente la storia. Ringrazio coloro che l'hanno inserita tra le preferite, le ricordate e le segute. Ringrazio coloro che hanno sempre recensito la storia: la cara Babbana e la mia dolce Puffola. La piccola raccolta sull'infazia di Teddy è conlcusa, chissà alla mia testolina invasa da Gorgosprizzi potrebbe venire qualche altra storiella riguardante la 'Nuova Generazione'. E allora spero che leggerete anche quelle.
Autrice ~ Saphira96