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Autore: C_Lamperouge    19/02/2012    2 recensioni
Il destino spesso è crudele. Decide di creare legami,per poi spezzarli senza un preciso motivo. Niall Horan lo sa bene
Attenzione: questa storia contiene Slash (uomoxuomo) della coppia Niam. Inoltre è estremamente angst.
Genere: Angst, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il pubblico continuava ad applaudire,senza sosta,era più di un minuto ormai che continuavano. Evidentemente,non era così pessimo come solista come si era sempre creduto. Fece più volte l’inchino e ringraziò,fino a che anche il presentatore non lo raggiunse sul palco,continuando ad applaudire.
“Strepitoso,a dir poco strepitoso. Qualcosa da aggiungere,Niall?”
“Si,vorrei aggiungere qualcosa se possibile”-fece qualche secondo di pausa-“Non ho parole per descrivere questo momento,davvero,e più che dire di nuovo grazie non so davvero cosa aggiungere. Stasera,quando sono salito sul palco,ero a dir poco terrorizzato. Terrorizzato di non piacere,terrorizzato di rovinare l’ultima cosa che Liam mi aveva chiesto di fare. Ma è andata bene,direi”
“Più che bene!”-aggiunse il presentatore
“Assolutamente”
“Posso farti una domanda,Niall?”
“Certamente”
“Tornerai nel mondo della musica,adesso?”
Eccola. La domanda. Quella domanda che non voleva gli venisse fatta. Quella domanda a cui aveva evitato di cercare una risposta. Cosa avrebbe fatto? Tornare voleva dire anche essere sempre collegati a loro quattro,e se fosse andata male,non li avrebbero ricordati come una delle band migliori. Eppure,qualcosa lo spinse a dare la risposta,forse quella giusta,o forse quella che gli altri quattro avrebbero dato.
“Si,ho intenzione di tornare nel mondo della musica. Non oggi,non domani,ma presto,molto presto ho intenzione di tornare e intraprendere una carriera da solista”
-
Era passato un anno da quella notte ai Grammy Awards,e ora si ritrovava con Simon,il vecchio Zio Simon,che stava leggendo i suoi testi e i suoi spartiti. In quell’anno aveva scritto centinaia di canzoni,ma ne aveva scelte solo una ventina,quelle che lui reputava migliori,e le presentò a l’unica persona di cui si fidasse che poteva aiutarlo. E chi,se non la stessa persona che li aveva uniti in quell’edizione di X Factor?
Posò i fogli sul tavolo,e si levò gli occhiali,mentre Niall lo guardava ansioso di una risposta
“Quindi?”-si azzardò a chiedere
“Hai già pensato a un nome per l’album?”-era tipico di Simon,rispondere a una domanda con un’altra che non c’entra assolutamente niente. Questo per le orecchie di una persona qualunque. Ma,per le orecchie di Niall,che aveva lavorato con Simon per parecchi anni,voleva dire ben altro.
“Memories”-rispose,sereno
“Credi davvero che funzionerà?”
“Credi che io abbia le possibilità per farlo funzionare?”-e dopo tanti anni,impari anche a saper rispondere a tono al vecchio Zio Simon
“Domani alle nove ti voglio nello studio di registrazione 8 del terzo piano,voglio sentirti cantare tutti e venti i brani,quindi preparati.”-era un si,indubbiamente un si. Simon aveva intuito,come Liam,e Niall aveva sempre pensato che un giorno ci sarebbe stato Liam dietro quella scrivania. Ma ora,non era più possibile.
“Come mai proprio quello studio?”-chiese,curioso. Sapeva benissimo cosa era quello studio,e perché l’aveva scelto. Ma non capiva perché voleva farglielo usare
“Vedi,quando avete smesso di incidere dischi,ho fatto chiudere quello studio di registrazione. È sempre stato il vostro,sin dal primo giorno. E adesso”-disse aprendo il cassetto e prendendo un piccolo mazzo di chiavi-“direi che è il momento di riaprirlo”
Chi avrebbe mai detto che cinque ragazzi avrebbero fatto diventare Simon Cowell un sentimentale?
-
L’indomani mattina,era lì,in anticipo davanti quello studio ad aspettare Simon. Erano le nove meno dieci,ma lui era là dalle otto e mezzo. Era in contrasto dentro di se: aveva paura di entrare in quello studio,e che i ricordi lo travolgessero e lo bloccassero del tutto. Eppure,era pure felice. Felice,perché sarebbe stato come se loro cinque fossero ancora uniti,come era successo quella sera ai Grammy.
“Non sei mai stato puntuale”-disse Simon,alle sue spalle. Trascinato dai pensieri non si era accorto che era arrivato
“Sposare Liam avrà pure portato qualcosa di buono no?”-chiese ironico,alzandosi. Simon andò verso la porta,e inserì la chiave. Fece scattare tre volte la serratura,poi si allontanò.
“A te l’onore”
Niall,con le mani un po’ tremanti,prese in mano la maniglia. Aspettò qualche secondo,cercò di prendersi di coraggio. Poi,fece come si fa coi cerotti: un colpo netto,sicuro. Abbassò la maniglia e spalancò la porta, ed eccolo. Come lo ricordava,identico,tutto al suo posto. Entrò piano,e si guardò intorno,e iniziò a collegare ogni ogetto e millimetro della stanza a loro cinque insieme. La macchia di caffè nella moquette fatta da Louis,il divano dove Harry sonnecchiava sempre,le cuffie che Zayn aveva segnato come sue mettendo una Z sui lati,e la poltrona dove Liam si sedeva sempre. Non c’era un filo di polvere,stranamente.
“Come mai è così pulito?”-chiese Niall,curioso. In fondo non veniva usato da anni
“Anche se non veniva usato,sarebbe stato un peccato far rovinare le apparecchiature no?”-rispose,sedendosi nella solita poltrona dietro la console.
“Con cosa cominciamo?”-domandò curioso
“La numero tre”-rispose. Ovviamente. Simon non era uno stupido,aveva capito ogni singola canzone di cosa e di chi parlava. “You are my soul”,si chiamava così la canzone. E non era difficile capire a chi fosse indirizzata. Posò la giacca,e si avviò al microfono,mettendosi le cuffie.

Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But you when smile at the ground it aint hard to tell
You don’t know
You don’t know you’re beautiful

“Scusa,colpa mia,traccia sbagliata”-disse Simon,che continuava ad armeggiare con la console.
Le loro voci. Tutte e cinque,unite. Sapeva benissimo perché quel disco fosse inserito. Dovevano scrivere una delle ultime canzoni per il disco dedicato ad Harry,e gli serviva ispirazione. Così Louis,il solito creativo,propose di riascoltare tutti i loro dischi precedenti sperando di trovare qualcosa. Non li misero in ordine di uscita,quindi Up All Night fu inserito per ultimo. E la prima traccia,ovviamente,era il loro primo singolo ufficiale.Alla fine ascoltarono solo quel brano del disco,e Louis rimetteva di continuo il primo ritornello. Quei ricordi pervasero la mente di Niall,e gli scappò un sorriso,mentre gli occhi pizzicavano. Stranamente però,quel pezzo,quel piccolo ritornello,gli diede qualcosa. Forza,coraggio e determinazione,che in fondo era quello che aveva sempre caratterizzato i loro cinque, i One Direction.
“Pronto Horan?”-chiese Simon,che aveva sistemato tutto. Niall mise le cuffie e si schiarì la gola.
“Certo”
“Quando vuoi”
-
Dopo sei mesi di lavoro,il disco era uscito. Il 12 Marzo uscì “Memories”,primo disco di Niall Horan. Nel giro di una settimana passò dalle maggiori stazioni radio e partecipò ad alcuni programmi televisivi,e tutti ovviamente,facevano le stesse domande. Cosa ti aspetti dal disco,credi avrà successo,come reagisci all’appoggio che le fan continuano a darti,e cose così. Ogni giorno però,sentiva una piccola nota di malinconia nel profondo. Tutto quello,gli ricordava quando uscì il loro primo brano inedito,e corsero per mezza Gran Bretagna a promuovere e fare signing. Ma non importava,doveva continuare,per loro. Non si sarebbe fermato,finchè poteva andare avanti l’avrebbe fatto.
-
Erano passati altri dieci anni,da quando aveva fatto uscire il suo primo disco. E tutto,stava andando per il meglio. Era riuscito a pubblicarne altri sei,e il suo successo non accennava a diminuire. Aveva deciso,d’accordo con Simon ovviamente,di prendere un altro anno di pausa per raccogliere le idee. In quei dieci anni,non aveva avuto un solo attimo di tregua. Scrivere,incidere,partecipare a programmi radiofonici o televisivi,i tuor,i signing,le sue giornate erano piene. Nei pochi momenti liberi,stava in casa o andava a far visita alla sua famiglia,che era orgogliosa di lui ovviamente. A dire il vero,si concentrava solo ed esclusivamente sul tenersi occupato. Tenersi occupato voleva dire non pensare al resto,e quindi non pensare al fatto che ormai loro non c’erano più e soprattutto che Liam non c’era più. Aveva provato a cercare qualcun altro,davvero,ma non ci era riuscito. In chiunque cercava qualcosa di Liam,e non riusciva mai a trovarla. Era unico,e se ne rese conto. Già lo sapeva,si,ma questo gli diede la conferma.
Era sera,stava tornando dal cinema,e aveva deciso di passare per il parco vicino casa sua per fare una piccola passeggiata. Video un ragazzo avvicinarsi a lui,avrà avuto venti anni,forse venticinque.
“Sei Niall Horan vero?”-cheise,un po’ timido.
“Si,sono io. Tu come ti chiami?”-chiese,gentile come sempre.
“Dan,mi chiamo Dan”-rispose il ragazzo,guardando in basso.
“Ti serviva qualcosa?”-chiese,sorridendo. Voleva un autografo,forse
“Si….”-rispose esitante-“potresti farmi un autografo per favore?”-chiese,accennando un sorriso e porgendogli un foglio di carta e una penna.
“Certamente.”-disse,scarabocchiando la sua sigla e qualche parole,le solite che tutti scrivono in questo genere di autografi.
“Quando farai uscire il tuo prossimo disco?”-chiese,esitante nuovamente.
“Non saprei,ho deciso di prendermi un anno di pausa”-rispose,ridandogli la penna e il foglio con sopra l’autografo e una piccola dedica
“Come…un anno di …pausa…?”-chiese,la voce strana
“Si,per raccogliere un po’ le idee sai”-rispose,stringendosi nelle spalle e sorridendo
“No,tu non puoi prendere…un anno di pausa. La tua musica,la tua musica è…fantastica,non posso aspettare più di un anno per un tuo disco”-negli occhi una strana luce,mentre metteva il foglio e la penna nella tasca.
“Beh,ti posso assicurare però che il prossimo disco sarà strepitoso,quindi l’attesa ne varrà la pena”
“No,non hai capito…la tua musica…senza,non posso vivere…senza io…”-disse,ed estrasse qualcosa dalla tasca. Luccicante,nera,con una impugnatura. Gli occhi di Niall si abbassarono appena,e la videro. Si spalancarono appena,ma decise di mantenere la calma.
“Hey Dan,cosa vuoi fare con…quella?”-chiese,indicandola con lo sguardo.
“Devi fare un altro disco,niente anni di pausa”-disse. Avanzò appena,e la luce dei lampioni gli illuminò meglio il volto. Quei segni,le occhiaie,l’espressione……le aveva anche Harry. Gli stessi segni e sintomi di qualcuno che fa uso di droga. Il panico iniziò lentamente ad attanagliargli lo stomaco,ma cercò di mantenere la calma.
“Dan,davvero,ti giuro che ne varrà la pena”-cercò di convincerlo,indietreggiando appena.
“Tu non vai da nessuna parte!”-urlò,puntandogliela al cuore-“Stai fermo qui ok?”-era più un ordine,anche se aveva l’intonazione di una domanda.
“Ok,calmati,rimango qui”-disse,alzando appena le mani come in segno di resa
“Non puoi fare anni di pausa,la tua musica è una delle poche cose che mi fanno tirare avanti ok? Io…io…”-stava vaneggiando.
“Dan,davvero. Se aspetti giuro che il disco sarà fantastico. Se aspetti giuro che-“-ma Dan,non aspettò. Un colpo,secco. Il grilletto premuto,e tutto finì. Una strana sensazione di calore lo pervase all’altezza del petto,e abbassò lo sguardo a fissare la maglietta,lo stesso punto che Dan stava fissando incredulo. Sangue. Stava sanguinando,e anche tanto. L’aveva preso al cuore,ma dall’espressione che aveva in volto evidentemente non era sua intenzione nemmeno sparare. Aveva agito di impulso,e in un istante si era rovinato la vita. Niall alzò di nuovo lo sguardo verso Dan,e poi le sue gambe cedettero,e si accasciò a terra,ansimante. Si sentiva strano,si sentiva svuotato di colpo. In pochi secondi non riuscì più a muoversi e appoggiò la testa a terra,fissando un punto indefinito,ma era ancora cosciente. Non chiese aiuto. Non chiese aiuto perché non voleva aiuto. Forse era giusto che finisse così. Forse era il destino,lo stesso destino che li aveva separati,che ora li stava ricongiungendo. Forse era solo la notte sbagliata per Dan e Niall. Dan corse via,buttando a terra la pistola,mentre il sorriso sul volto di Niall lentamente si spense. Sentì dei passi,avvicinarsi a lui. Guardò in alto,e scorse una figura alta dalle spalle abbastanza larghe,i capelli biondi a con la frangetta. Guardò in basso,e vide degli stivali. Oh,conosceva quegli stivali. Erano i suoi preferiti,non poteva non riconoscerli. Sapeva chi era,ma non disse il suo nome,gli domandò solo una cosa.
“Fa male?”
“Cosa?”
“Quando tutto finisce….fa male?”
“No,è come se ti dovessi addormentare.”
“Solo perché tu sei morto così non vuol dire che sia così per tutti”-rispose,ironico. Anche in quel momento riusciva a scherzare.
“Ma almeno,hai mantenuto la tua di promessa,anche se sono passati dieci anni. Sei tornato”
“Già,ma non avrei mai pensato di farlo così presto.”
La voce profonda di Liam lo avvolse,leggera,mentre si sentì mancare tutte le forze. Lo sguardo iniziava a spegnersi.
“Ho sonno,sai?”-chiese.
“E allora riposati,ne hai bisogno”-disse Liam sorridendo. Niall con le ultime forze si stampò un sorriso sulla faccia,e chiuse gli occhi. E se ne andò. Se ne andò come aveva fatto Liam,accanto all’altro,addormentandosi. Forse era vero,forse per tutti è come addormentarsi. Ma non importava,non era quella la cosa importante. La cosa importante era che adesso,dopo tanti anni,si era ricongiunto con l’unica persona che avesse mai amato davvero e con gli unici veri amici che avesse mai avuto. Nonostante tutto,nonostante le cose che aveva affrontato,nonostante la solitudine che aveva attraversato,la morte non gli sembrò poi così terribile. Non se voleva dire tornare tra le braccia di Liam.

Quella notte del 22 ottobre 2032,Niall James Horan se ne andò all’eta di 39 anni. L’ultimo membro dei One Direction lasciò la terra,raggiungendo gli altri quattro. Erano di nuovo uniti,dopo tutto.
  
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