Padellami!
VII – Casa Oresama, 15 maggio, ore 9.30
L’Oresama stava chino, sul tavolo, lo sguardo perso, gli occhi sgranati, violacei, segno di chi non aveva chiuso occhio la notte. Se lo ricordava bene, oh, se se lo ricordava bene.
«Gilbert?»
«Mh?»
«Voglio un figlio.»
Con un grido isterico si agitò sulla sedia, tirandosi i capelli e contorcendosi, per poi tornare immediatamente normale, nella posizione precedente.
«Che cosa mi prende,eh? Non è poi così male come idea, sarebbe bellissimo, potremmo finalmente essere una famiglia completa, no? Ma sai qual è il problema, vecchia volpe? Che nascerà sicuramente un figlio Awesome. Molto più Awesome dello stesso Awesome medesimo me. Con un Awesommezza da cadere in depressione per il resto della vita, come si suol dire, “l’allievo supera il maestro”, anche se in questo caso siamo padre e figlio...»
Mentre continuava a farneticare come una cantilena ininterrotta, Eliza fece il suo ingresso con discrezione, incuriosita dallo sclero del marito.
«Gilbert?» gli appoggiò una mano sulla spalla. «Tutto bene?» L’Oresama si alzò di scatto e l’afferrò per le spalle, così fortemente che a momenti non persero l’equilibrio.
«È impossibile che possa condividere con una cosa del genere! IO sono l’Oresama, l’Awesome, nessuno deve essere più Awesome di me, la mia Awesomità deve essere unica e soprattutto la migliore!!! Eliza, non posso, non posso!»
«Gilbert...»
«Per me è troppo! Non ce la farò! È fuori dalla mia portata!!»
«GILBERT.»
«NON POSSO ACCETTARE UN FIGLIO PIU’ AWESOME DI MEEE!»
La violenta padellata arrivò secca in piena faccia del Prussiano, che si spalmò per terra, con scatti nervosi delle braccia, degli occhi e delle gambe.
«A-a-a....awe-e-esome...aah...aa-a-aaah...»
«Tsk, uomini.»