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Autore: Bani chan    20/02/2012    3 recensioni
La storia è ambientata nel periodo della scoperta dell'America. Un gruppo di ragazzi salpa a vele spiegate verso il nuovo mondo, ma arrivati si troveranno coinvolti in una vera e propria guerra tra i nativi e i conquistadores. Pairing: [SasuSaku] [NaruHina][SaIno][NejiTen][ShikaTema]
Dal testo:
Diario di viaggio 17 marzo 1520
La vita nel campo sta proseguendo tranquilla i soldati vedono ormai un piccolo bagliore di speranza, da troppo aspettavano di ottenere una vittoria definitiva contro gli indigeni.
Poveri illusi! L’inferno è appena iniziato, il sangue sgorgherà ancora più copiosamente, e sono stati proprio loro ad aver firmato questa condanna gettandosi a capofitto nella tana del demonio, portando tra noi un lupo travestito d’agnello.
Con la grazia di Dio spero di poter portare a compimento la missione assegnatami dai reggenti di Spagna.
Per sempre fedele al mio paese
Madara Uchiha
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Come è morto




“Vogliate scusarci Lord Orochimaru, ma adesso io e mio nipote abbiamo delle cose molto importanti di cui discutere”

Orochimaru fu costretto a distogliere con uno scatto improvviso i suoi occhi dall’insolito colore giallo dal giovane, per dirigere lo sguardo verso l’imponente figura di Madara.

“Come desiderate, riprenderemo il nossstro discorso in un altro momento. Andiamo Kabuto, sono stanco e ho bisogno di riposare. Buona serata ad entrambi”

Detto questo, si diresse verso l’uscita della tenda, ne scostò leggermente un lembo e, seguito dal suo apprendista, scomparve dalla loro vista.

Era calato un inquietante silenzio tra i due Uchiha. La presenza di quei due individui era molto inquietante, ma il non sapere dove fossero era ancora peggio.

“Chi erano quei due, zio?” fu Sasuke a parlare per primo, il fatto che Madara non avesse ancora proferito parola lo irritava parecchio; dopotutto era stato lui a chiamarlo per discutere, no?

“Credevo fossi stato attento a quello che hanno detto quei gentiluomini: uno era Lord Orochimaru e l’altro era il signor Kabuto.”

“So chi sono zio, ci sento benissimo fino a prova contraria. La mia domanda è perché sono qui ?”

Il giovane stava per perdere la pazienza, suo zio scherzava nei momenti sbagliati … e questo lo irritava profondamente.

“Calmati nipote, non serve agitarsi per queste sciocchezze. Lord Orochimaru è qui per offrirci i suoi generosi servigi. Non è la prima volta che viene qui, si imbarco da Palos con Colombo il 3 agosto del 1492, e fu uno dei pochi che sbarcò qui il 12 ottobre dello stesso anno … mentre si dedicavano alla perlustrazione dei territori, entrarono in contatto con alcuni gruppi di indigeni. Orochimaru ne apprese gli usi e i costumi catalogandoli in numerosi diari, è grazie a lui che ora abbiamo a disposizione tutte le informazioni che ci permettono di fronteggiare il nemico e impediscono a quei mostri di ucciderci tutti.”

“Non mi sembra una persona molto affidabile … sei sicuro che ci possiamo fidare di quell’individuo?” chiese titubante Sasuke.

“Non ti preoccupare nipote, ho avuto il piacere di assistere a diverse delle sue lezioni, che furono programmate dopo il suo ritorno da queste terre e devo ammettere che le ho trovate molto … interessanti. Se solo mi fossi accorto prima che avevamo bisogno di un esperto … Itachi sarebbe …”

le parole gli morirono in gola, era doloroso per lui ricordare: le immagini di quel giorno riaffioravano nella sua mente, e non poté impedire ad una piccola lacrima di solcargli il volto.

“Parlami di come è morto.” Sasuke aveva bisogno di saperlo e non avrebbe tollerato un no come risposta.

“Sasuke non servirà a nulla, riapriresti solo una ferita che ha iniziato a rimarginarsi e …”

“IO HO IL DIRITTO DI SAPERE COME E’ MORTO MIO FRATELLO!!”

il giovane era fuori di se dalla rabbia, l’unico uomo che poteva raccontargli come era veramente morto Itachi non voleva farsi sfuggire un dettaglio, e questo non lo poteva proprio sopportare era al culmine e il vaso era traboccato. “Scusami zio, non so che cosa mi è preso, ma non sapere come stanno veramente le cose mi irrita. Era mio fratello, voglio capire perché! Perché è dovuto morire?! Che colpe ne aveva lui per la guerra che si è scatenata?!”

“L’unica colpa che ha avuto tuo fratello … è stata trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato … vuoi davvero sapere come è morto tuo fratello? Ne sei davvero sicuro?” Sasuke fece un lieve accenno con il capo, segno del suo muto consenso.

“E allora ti racconterò come è morto tuo fratello.” Madara fece un respiro profondo, si accomodo su una sedia e chiese a Sasuke di fare lo stesso con un lieve cenno della mano, il giovane si sistemò sulla sedia vicino a Madara e rimase in silenzio, in attesa di sentire ciò che Madara aveva da dirgli.

“Era notte e stava piovendo, io e Itachi avevamo deciso di prendere un piccolo manipolo di soldati per eseguire una missione di ricognizione nei pressi di un villaggio di indigeni, volevamo sapere che cosa stavano tramando per poterci preparare e non farci cogliere impreparati al loro attacco, così ci dirigemmo verso il villaggio che sapevamo con certezza fosse ubicato vicino ad una cascata. Tutto taceva, sembrava che tutti stessero dormendo e avanzammo incautamente … li avevamo sottovalutati … gli indigeni avevano allestito un’imboscata e un piccolo gruppo dei loro guerrieri ci attacco alla sprovvista. il terreno era accidentato e si doveva stare attenti a dove si mettevano i piedi oltre che concentrarsi sui nemici che arrivavano da tutte le parti. Eravamo esausti e quei demoni erano irriducibili. Itachi si era trovato a fronteggiare un nemico più forte del previsto, quel maledetto aveva spinto tuo fratello al margine della cascata, fu tutto questione di attimi, una spinta sleale, il terreno che franava e ho visto mio nipote cadere, inghiottito dall’acqua … sparito nel nulla. Un urlo di trionfo riempì la gola di quel demonio che aveva portato via la vita a Itachi, e come erano venuti, scomparvero nel nulla. Il giorno dopo iniziammo le ricerche con la speranza di ritrovarlo. Passavano i giorni … ma di tuo fratello sembrava sparito nel nulla, volatilizzato come un soffio di vento.”

“Perché avete interrotto le ricerche?” la voce di Sasuke si fece bassa e le parole facevano fatica a uscire dalle sue labbra.

Madara si alzò lentamente dalla sedia e a passi pesanti si incamminò verso un piccolo fagotto, appoggiato sopra un’enorme baule collocato in un angolo della tenda, lo prese e avvicinandosi a Sasuke iniziò a sciogliere lentamente i lacci che lo legavano, l’involucro scivolò delicatamente al suolo rivelando una meravigliosa spada, dove sul fodero era inciso un ventaglio: il simbolo del casato Uchiha.

Sasuke la prese in mano, strappandola da quelle dello zio per poterla osservare meglio, non c’erano dubbi: era la spada di suo fratello.

Le mani iniziarono a tremare e le lacrime scendevano copiose dal viso del giovane.

“Mi vendicherò zio … vendicherò la memoria di mio fratello. Non avrò pace finché non li vedrò bruciare tutti all’inferno da dove provengono!”

Gli occhi di Sasuke si fecero di un intenso rosso cremisi e l’odio iniziava a consumarlo, ora finalmente sapeva cosa fare: gli avrebbe strappato il cuore per poi bruciarlo. Nessuno avrebbe potuto ostacolarlo.

Sul volto di Madara si dipinse un sorriso malvagio, accompagnato da uno sguardo vittorioso che si premurò di nascondere prima di parlare:

“Non ti preoccupare nipote, dai tempo al tempo, e ti prometto che avrai la tua vendetta. Te lo giuro sulla mia anima.”

 

Improvvisamente si sentirono grida di gioia provenire dall’esterno della tenda. Madara si affrettò ad uscire dalla tenda.

“Che diavolo succede qui fuori siete per caso impazziti?!”

“Comandante” un soldato si avvicinò a Madara e si inchinò.

“Soldato, fate rapporto, immediatamente.”

“Siamo andati in ricognizione nella foresta signore, e …”

“E cosa soldato, sto iniziando a perdere la pazienza, non ti conviene abusare della mia generosità”

Ne abbiamo preso uno.”

Gli occhi di Madara si illuminarono quando si vide trascinare davanti una giovane ragazza dagli insoliti capelli rosa.

Le cose si stavano evolvendo per il meglio, oltre ogni sua più rosea aspettativa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

My little corner

Buonasera a tutti eccoci qua con un nuovissimo capitolo! * Pio saltella sulla tastiera * o meglio solo io … Pio. Vi domanderete dove si trova quell’incapace della mia collaboratrice … bhè a dirla tutta non lo so e non m’interessa … l’unica cosa di cui sono sicuro e che ora sono qui a zampettare avanti e indietro su una tastiera per scrivere questo spazio autrice al posto di Bani chan … e sono tenuto da contratto a scrivere ciò che mi è stato detto altrimenti mi tira il collo … che tristezza … mi domando dov’è finita la libertà di esprimere le proprie opinioni … sob sob T^T

Bando alle ciance e torniamo all’argomento storia!

Come avete potuto constatare la situazione ha iniziato a prendere una brutta piega … e questo è solo l’inizio !!

Se il capitolo vi è piaciuto o anche solo per fare una critica fatelo sapere all’autrice con una recensione! Saranno apprezzate moltissimo tutti e due i tipi di valutazione! Anche il più piccolo dettaglio può essere rilevante!

Grazie a tutti per essere arrivati fino in fondo e per aver perso dieci minuti del vostro tempo per la mia fic!

Aggiornamento previsto per lunedì prossimo!

A presto!

Bani chan e Pio

 


  
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