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Autore: bentiefeffy    20/02/2012    19 recensioni
Benedetta e Federica si sono appena diplomate e hanno l'occasione di passare l'estate a Londra, chissą cos'ha in servo per lovo questa meravilgiosa cittą..a farle compagnia un amico conosciuto su twitter mai visto prima..deluderą le loro aspettative o le lascerą senza fiato??
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 CAPITOLO 18



FEFFY POV

Ero stata davvero ammessa all’università a Londra, non mi sembrava vero, quello che avevo sperato per tutto il tempo si era realizzato e adesso potevo tornare lì, da Harry e saremmo potuti stare insieme l’uno di fianco all’altra. Benti era ancora lì seduta, mi si spezzava il cuore a vederla così. Mi sentivo una merda ad essere così felice mentre lei, che era la mia migliore amica, stava evidentemente soffrendo molto. Esitai un attimo perché non sapevo bene cosa dirle, ma poi tentai:

-mi dispiace….- non finii, che lei sollevò il viso rigato dalle lacrime verso di me sorridendo e mi rispose

-non ti preoccupare, anzi, ora che anche tu sarai lì, con loro, potrò venire a trovarvi ancora più spesso..-                                                                                                                                                                                            era evidente che si stesse sforzando molto di vedere il lato positivo delle cose, e questo era ciò che le riusciva meglio, da sempre. Non le risposi, la abbracciai forte e corsi a dirlo a mia madre che si dimostrò davvero entusiasta, non perché avrei potuto rivedere Harry, ma perché frequentare quell’università a Londra era un opportunità davvero unica. Benti mi disse di dover andare a casa, io, anche se un po’ controvoglia, la lasciai andare; subito dopo chiamai Harry:

-pronto Feffy, qualcosa non va???- mi rispose

-NO, anzi,- non riuscivo a trattenere la gioia- Harry, sono stata ammessa all’università di Londra, a Londra capisci??!!!-                                                                                                                                                               l’euforia nella mia voce era incontenibile e il mio cuore esplose di gioia nel vedere che anche Harry fu molto felice a quella notizia:

-oh ma è fantastico! Feffy questo significa che potremo stare ancora insieme, vicini come prima?-  CAZZO quanto poteva rendermi  felice sentirgli dire quelle cose??

-si Harry si!!!- iniziai a gridare insieme a lui, lo amavo così tanto e questi quasi 10 giorni di astinenza erano stati insopportabili.

- resterò ancora un po’ qui con la mia famiglia, oggi è martedì e sarò di nuovo a Londra Sabato mattina!-

Harry disse che era felicissimo, probabilmente stava raccontando la novità ai ragazzi perché si senti la voce più distante e poi qualcun altro che parlava
-senti e Benti, l’ha ricevuta, insomma, anche lei è stata ammessa ? -

Mi rattristai un po’ anche perché speravo di non dover essere io a dare una notizia così a Zayn:                                                                                                                                                                                                                      - no, lei no. Anzi, ti prego, dì a Zayn di chiamarla, perché ho paura che si senta un po’ giù… -      
come pronunciai quelle parole sentii un rumore di sedie, probabilmente il mio messaggio era arrivato forte e chiaro. Ero tranquilla, almeno ero certa che lui avrebbe saputo farla sentire meglio.


 
BENTI’S POV

Mi ero fiondata a casa perché davvero, dovevo stare da sola per gestire il fatto che anche Feffy, l’unica che era veramente in grado di capirmi, se ne sarebbe andata da quella monotonia, sarebbe tornata nelle braccia del proprio ragazzo, e che io, invece, sarei rimasta bloccata a Roma,  bloccata ancora per chissà quanto tempo. Mi buttai sul letto in modo abbastanza disperato, non avevo nemmeno la forza di piangere, muovermi o parlare, stringevo solamente i pugni lasciando il solco delle mie unghie sulla pelle.  Squillò il cellulare
Era lui, che lo sapesse già?
– pronto?- dissi non con la voce di una che sta sentendo il suo bellissimo fidanzato ma piuttosto di una che sa di esser stata condannata a morte.

-Benti, come stai?-

- sono un po’ triste adesso, non so se ce la faccio a parlarti, il pensiero di stare lontani ancora mi uccide. Spero di esser entrata in quella maledetta università: io avrei dovuto farcela per noi! Che stupida! -

-si, ti chiamavo appunto per assicurarmi di mettere un sorriso sulle tue labbra tesoro....- 
inizia a singhiozzare e nonostante cercassi di trattenermi le lacrime uscivano, avrei perso Zayn ero sicura solo che non volevo ferirlo mettondogli davanti la realtà

 -Amore ti prego non piangere al telefono, nemmeno io so come gestire la situazione e facendo così mi complichi solo le cose. Io non ti voglio lasciare anche se  questi giorni ci hanno messi entrambi alla prova. -

- ok. Harry e Feffy stanno riuscendo a superare ogni difficoltà…. – singhiozzai

- hem si… sono davvero hem..  fortunati e affiatati –

- non mi sembri molto convinto? E' successo qualcosa? –

- no, no… non volevo sembrare poco convito! Vorrei solo che il nostro amore continuasse-

- anche io-
ci furono alcuni secondi di silenzio poi Zayn continuò

- Feffy torna Sabato, c’è ancora speranza! Io comunque adesso devo andare, ci sentiamo. Ti amo-

- ti amo anche io-
riattaccai e scoppia a piangere.

 
Era ormai venerdì mattina, domani Feffy sarebbe partita e avrebbe riabbraccito Harry e tutti gli altri, compreso il mio Zayn.
Era da quando Feffy aveva ricevuto la lettera che non uscivo di casa, o meglio dalla mia stanza. Ieri il mio telefono si era definitivamente scaricato e io non avevo avuto la forza di ricollegarlo alla corrente temendo di ricevere ulteriori chiamate alle quali, non volevo rispondere. Le persiane erano chiuse ma filtrava ugualmente la calda luce d’agosto, ero in mutande e canottiera e non sapevo cosa fare della mia vita. Avevo paura del futuro e stare sdraiata in quella stessa posizione mi forniva un senso di sicurezza. Sentii la porta chiudersi, erano i miei genitori che uscivano e andavano a lavoro: iniziava una giornata per me uguale alle ultime quattro.
Poco dopo sentii la porta riaprirsi, non era mia madre perché non sentivo il rumore dei suoi  tacchi e nemmeno mio padre perché i passi erano troppo leggeri.  Chi poteva essere? Mi stavo preoccupando, mi alzai dal letto solo per sentire meglio: qualcuno camminava verso la mia porta! Sentii:

 

- Ei Benti, sei viva?  Eilà, si può? – era Feffy , che ci faceva qui, non avevo molto voglia di vederla onestamente

-Feffy? –

-Si sono io, scusami se ho fatto irruzione in camera tua ma siamo tutti preoccupati: io, Zayn, i tuoi genitori! Ah a proposito sono loro che mi hanno lasciato le chiavi di casa, non ho scassinato la porta-

-
Si l’avevo intuito- risposi io

-Comunque sono venuta per ben due motivi: il primo vedere come stavi perché io e Zayn siamo impazziti cercando di chiamarti, non oso sapere quante chiamate perse hai sul telefono…-

-Non ce la facevo a parlargli, sto soffrendo da morire- mi tremava la voce – devo dimenticarlo…-

-Amicaaa non essere troppo precipitosa!! Due ti devo dire anche una cosa ed è la più importante. Ieri ho incontrato tua nonna al supermercato, abbiamo parlato e alla fine della conversazione mi ha detto che le avevano recapitato la vostra posta….. -  feci uno scatto sul letto

-Perché mia nonna aveva la nostra posta? E dove vuoi arrivare soprattutto?-

-Cavolo mi fai finire??!! Oh grazie, aveva la vostra posta perché abita nel portone qui accanto e probabilmente si sono sbagliati a recapitarla. Fatto sta che tra le varie carte c’era anche QUESTA… -

Feffy mi consegno una lettera ancora sigillata anche se un po’ spiegazzata che riportava il logo della London University. Avevo passato quattro giorni nella depressione più totale per nulla?  
Aprii la lettera, mi tremavano le mani perché il mio destino era scritto in quella busta.

“ Gentile Signorina Benedetta Licitra,
la informiamo che grazie ai suoi brillanti risultati nei test di ammissione a settembre avrà accesso ai corsi universitari della nostra scuola. Cordiali saluti e a presto The London University.  “

 
Ero entusiasta, baciai la lettera e poi Feffy.

 

-Che bello! Sono così felice… devo prenotare l’aereo se vogliamo tornare insieme domani mattina –

-Si, il volo che ho prenotato è alle 12.30, credo che ci siano ancora posti liberi – disse Feffy

-Accendo il pc e prenoto. Dovrei chiamare Zayn?- chiesi alla mia amica saltellando per la camera.

-Certo che devi chiamarlo! Tutto si è sistemato vedi! –

-Non mi sembra vero, da quasi tre mesi viviamo in una favola e pensavo stesse per finire! favoloso...... bhe a parte il piccolo incidente dell’essere quasi incita ahah –  Feffy mi fulminò con lo sguardo.
ripensando a quello che avevamo passato sembrava essere così distante. Prenotai il volo e mentre stavo per chiamare Zayn, Feffy mi fermò

-Ma facciamogli una sorpresa ? sarebbe stupendo. Io ho video chattato con Harry ieri sera e ci siamo detti che domani mi sarebbe venuto a prendere all’aeroporto da solo…-

-Ok, resisterò e non gli dirò nulla.  Ma se mi chiama? Cosa devo dirgli? La sua voce mi è mancata così tanto in questi giorni?-

-Devi resistere affinché  la sorpresa riesca. Pensa a quanto sarà felice e a quanto ti amerà di più nel rivederti? -   Domandò retoricamente Feffy

 
Era sera ormai, i bagagli erano stati fatti e tutto ormai era pronto.  Sarei rimasta a Londra sicuramente fino a Natale, poi a Roma un paio di settimane e riprendere dopo le vacanze i corsi.  Zayn non aveva chiamato, meglio così pensai dato che sapevo che non sarei riuscita a mantenere il segreto.



HARRY POV

Oggi Feffy tornava finalmente in Inghilterra, a Londra, da me.  Non mi aspettavo davvero che mi sarebbe mancata così tanto in questi dieci giorni, nonostante abbia avuto molte distrazioni.  Stavo guidando verso l’aeroporto e mi sentivo davvero strano: nervoso, felice, esaltato e un anche un po’ a disagio…
Mi arrivò un messaggio su what’s app :

“ siamo atterrate e stiamo aspettando i bagagli. Ci vediamo tra poco, uso il plurale perché c’è anche Benti con me.
Non te l’ho detto perché voleva fare una sorpresa a Zayn. Baci “


Ero arrivato, parcheggiai e cercai sul tabellone l’indicazione dell’uscita giusta da cui sarebbero arrivate.  Incontrai due fan che mi chiesero una di fare una foto e le accontentai. Forse ero sembrato un po’ distratto e poco premuroso, ma avevo altro per la testa, stavo cercando la mia ragazza.
Trovai l’uscita giusta e mi misi ad aspettare. Circa cinque minuti si aprirono le porte e vidi una lunga fila dall’altra parte di persone armate di guide turistiche e bagagli appena ritirati, mi parve di vedere due ragazze carine more entrambe una riccia e una con dei bellissimi capelli lisci. ERANO LORO

Le porte si richiusero allora senza pensarci troppo oltrepassai la transenna che mi impediva di passare e aspettai che qualcun altro passasse e che le porte scorrevoli si riaprissero.  Swish… si aprirono, sgattaiolai dall’altra parte e mi guardai intorno per vedere dove fosse la mia Feffy, ero emozionatissimo.

Eccola, i nostri occhi si incrociarono, esitai, non sapevo bene che fare:  eravamo fermi ad una quindicina di metri di distanza mentre tutto intorno a noi si muoveva.  Vidi che lasciava il trolley in mezzo alla sala, accanto a Benti che sistemava la borsa e non si era accorta che noi ci eravamo trovati infatti urlò

 

-Feffy dove cavolo corri? – quella frase fu come una scossa che mi svegliò

Iniziai a correre anche io: eccola.  Dopo un ultimo passo, quasi saltello, si fermò e si avvicinò a me guardandomi prima negli occhi e poi abbassando lo sguardo ma sorridendo
 

-Ciao, bentornata –  dissi io, usando un tono di voce molto dolce seppur serio

-Ciao Harry –  la guardai, le presi il fianco e attirandola a me, la strinsi forte:  i nostri corpi abbracciati si incastravano perfettamente. Era speciale per me questa ragazza, unica al mondo.

Sentii che staccava la testa dal mio petto, allora abbassai lo sguardo e ci baciammo.  Ero al settimo cielo e sentivo che lei provava lo stesso, la presi per la vita e la sollevai continuando a baciarla.
Dopo così tanti giorni ero di nuovo me stesso.  

 

  
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