Amava quel periodo perché soffiava il vento, ma non si increspava il mare; perché le membra non erano più minacciate da un gelido soffio.
Amava quel mese perché esso aveva la forza di lasciarsi dietro pioggia e intemperie, e aveva il coraggio di affacciarsi a un orizzonte assolato che avrebbe illuminato il più tetro degli anfratti di ogni dove e avrebbe rinfrancato col suo dolce tepore il più disperato tra gli uomini.
Amava quella settimana, poiché i suoi compagni correvano come pazzi furiosi, affaccendati in mille preparativi e intenti nelle imprese più disparate: chi cercava di celare deliziose leccornie che, passati pochi attimi dalla loro preparazione, erano già sparite in un buco nero interstellare.
Chi cercava di incartare regali con carta colorata, oramai umida e molliccia poiché tenuta nella stiva.
Chi cercava di comporre allegre canzoni, cercando parole originali e imprevedibili che avrebbero allietato i presenti, oltre a divertirli.
Chi cercava di distrarlo in tutti i modi, proponendogli assurdi balletti o sottoponendogli improbabili problemi del tipo ‘Aiuto: le mutande stanno scappando dal cassetto’, o ancora ‘i libri stanno preparando una rivolta: ‘blocchiamoli’.
Amava quel giorno perché, nonostante fosse sempre felice e di buon umore, i suoi amici cercavano mille e uno maniere per farlo divertire e svagare e cercavano nei limiti del possibile di non insultarlo.
Certo le simpatiche invettive dei compagni rivolte a lui erano sempre uno spasso, anche se non sempre le capiva ma gli altri ridevano: quindi dovevano essere divertenti e rideva pure lui.
Amava quell’istante perché, anche se era primavera, poteva sentire l’odore e il sapore di mandarino a un soffio dalle sua labbra.
Amava quell’attimo perché la bocca della ragazza era così vicina alla sua, che non riusciva più a capire da quale labbra provenissero quelle dolci parole, pronunciate con timida enfasi: “Buon compleanno Rufy..”
Amava quelle tenere parole perché sapeva esserle il preludio del loro bacio: le loro lingue intrecciate che vogliosamente si cercavano per meglio sconfiggere l’illusione della loro distanza.




Buonasera a tutti cari lettori del fandom  :DDD
Eccomi tornata con una nuova storiella; penso che ormai non ne possiate più di me u.u
Stavolta pubblico per un motivo speciale:lei, la mia cantautrice preferita. :3
Ho buttato giù questi righe perchè tra qualche settimana è il suo compleanno e volevo renderla felice, ma ho deciso di pubblicarla un pò prima per alleviarle la noia di questi giorni, o così si spera. xD
Spero che sia piaciuta e che sia risultata a voi gradevole: sarei immensamente felice se mi lasciaste un piccolo commentino, positivo o negativo :)
Ringrazio anche solo chi legge ovviamente! :)
Se c'è una fanfiction simile vi pregherei di avvisarmi immediatamente, così subito cancellerò la mia, perchè non ho la più pallida idea se questo sia un plagio o no: ma io no voglio farlo u.u
Che confusione queste note autrice: sono confusa io stessa xD
Comunque adesso vi saluto; passate tutti una buona serata! ^^