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Autore: supersara    22/02/2012    4 recensioni
Una storia ambientata ai giorni nostri in Giappone. Da un'amicizia che dura da una vita potrà mai nascere un amore? Sesshomaru e Rin non lo avevano mai calcolato, ma la loro vita cambierà radicalmente dopo l'arrivo di Inuyasha dall'Italia. Spero di avervi incuriosito un pò :)
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte Sesshomaru rientrò alle 4:00.

Rin se né accorse, aveva passato l'ennesima nottata in bianco, la peggiore di tutte.

Come il giorno precedente, dopo essersi svegliata prese le sue cose ed andò a scuola in autobus perché non voleva assolutamente vedere la sua faccia.

Giunta a destinazione decise di entrare direttamente in classe senza aspettare il suono della campanella per non incontrare nessuno dei suoi amici.

Si sedette al suo posto e cominciò a fare degli scarabocchi sul quaderno.

Perché sto così?” si domandava “forse è il dubbio che mi logora: Sesshomaru prova davvero qualcosa per me? E adesso perché sta succedendo tutto questo? Perché lo sento così lontano?”.

Le prime ore di scuola volarono; Rin non aveva fatto altro che fissare il vuoto e torturarsi per Sesshomaru. Erano due giorni che non lo vedeva neanche, questa cosa non succedeva da anni.

Suonata la campanella della ricreazione la ragazza si alzò dal banco e fece appena tre passi quando si accorse che le girava la testa. Pensò che quella mattina non aveva fatto colazione, ed essendo già molto magra non appena saltava un pasto si sentiva subito molto debole.

Mi sto sentendo male?” si chiese poggiandosi ad un banco.

La vista le si annebbiò ed un senso di paura la invase. Cadde a terra scossa da spasmi, non si sentiva più le mani e i pedi e fra le lacrime e i singhiozzi le parole non le uscirono. I compagni ed il professore le piombarono addosso. Voleva alzarsi, voleva smettere di piangere, ma l'unica cosa che riusciva a fare era avere paura e desiderare con tutta la forza che arrivasse Sesshomaru. Un ragazzo dai lunghi capelli la prese in braccio, le sembrò riconoscerlo, ma pochi istanti dopo non vide più nulla.

 

Sesshomaru si faceva largo con una sorta di prepotenza fra infermieri, medici e pazienti che giravano per i corridoi. Non appena Inuyasha lo aveva chiamato si era precipitato in ospedale più veloce di un fulmine, era preoccupatissimo, ma cercava di non darlo troppo a vedere.

Raggiunto il quarto piano finalmente vide Inuyasha e Kagome che cercavano di farsi dare delle notizie dal medico.

-La ragazza è minorenne, quindi non sono tenuto a dire niente a voi due, parlerò solo con i suoi genitori!- ripeteva quel ciarlatano.

Inuyasha si era praticamente deciso a mollargli un pugno in faccia quando vide arrivare Sesshomaru.

-Questo qui non vuole dirci niente!- disse rivolto al fratello con una nota di disprezzo.

Il più grande guardò il medico con calma.

-E tu chi sei un altro compagno di scuola?- fece scocciato il dottore.

-No, sono il fratello maggiore della ragazza che si è sentita male, i nostri genitori non vivono qui con noi a Tokyo, per questo non sono qui.-

-Bene, allora tua sorella ha avuto un attacco di panico, può darsi che si sia trattato di ansia per un'interrogazione, una litigata con il fidanzato, semplice debolezza improvvisa, o quant'altro. Per questa notte la teniamo qui, domani sicuramente la dimetteremo. La cosa importante è che si riposi e soprattutto che mangi, è troppo magra.-

Sesshomaru dopo due o tre secondi di riflessione chiese: -Si tratta di una cosa che finisce qui? Non si ripeterà più?-

-Dipende, può darsi di si come può darsi di no, ma in parecchi soggetti che vengono colpiti da questi attacchi capita di nuovo.- detto questo il dottore accennò un saluto forzato e se né andò.

Ci fu un breve silenzio di riflessione che venne interrotto da Inuyasha.

-Beh? Ci voleva tanto?-

Kagome non parlava, stava riflettendo sulle parole del dottore, temeva che alla sua amica potesse prendere di nuovo un altro attacco. Si era spaventata molto quando l'aveva vista a terra fra gli spasmi.

-Andate a casa.- fece Sesshomaru.

I due si guardarono per un attimo, poi Kagome disse: -Veramente vorrei esserci quando si sveglierà.-

-Non serve, è meglio che si riposi e che stia tranquilla, non preoccuparti resto io qui con lei.- Concluse.

Nonostante le proteste di Kagome, Inuyasha decise che Sesshomaru aveva ragione, così la convinse ad andare via con lui. Fecero per andarsene quando Sesshomaru li fermò dicendo: -Solo una cosa, non parlate a Rin del fatto che la cosa potrebbe ripetersi, le causerebbe solo altre preoccupazioni.-

I due annuirono e se né andarono via.

Rimasto solo il ragazzo entrò nella stanza dove Rin stava ancora dormendo. La ragazza si muoveva continuamente, sembrava molto agitata. Lui le si avvicinò.

-Sesshomaru...- mormorò piano nel sonno.

Lui le carezzò la guancia ed avvicinandosi leggermente al suo orecchio le sussurrò: -sono qui.-

Il volto di lei si ammorbidì e sembrò smettere di sognare.

Sesshomaru fu pervaso da una grande sensazione di tristezza, si sentiva responsabile per quello che era successo. Decise di chiamare il suo medico per farsi spiegare cosa fare in caso di altri attacchi.

Il dottore gli prescrisse delle gocce calmanti dicendo che nel caso di Rin né bastavano tre da mettere sotto la lingua oppure se fosse stata in grado di prenderle sciolte in un bicchiere d'acqua. Sarebbe andato a comprarle l'indomani stesso.

 

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Si concludono dunque così le notizie di cronaca, passiamo la linea al meteo.”

 

Riconobbe la voce del conduttore del notiziario di Canale 8 e subito dopo la musica che precedeva il meteo. Riaprì gli occhi una volta, poi li richiuse. Li riaprì di scatto con una forte esclamazione di sorpresa.

-AH!?!-

Attorno a lei i muri erano bianchi, c'era un lettino vuoto sulla destra ed un piccolo televisore acceso. Stava per mettersi a gridare quando la porta della sua stanza si aprì.

-Ah! Ti sei svegliata finalmente!- Sesshomaru era entrato nella camera con due bicchieroni di carta in mano.

Rin lo guardò con un'espressione che stava tra la disperazione e la confusione totale. Lui con calma si avvicinò al suo letto e si sedette su una sedia li accanto.

-Il dottore dice che hai avuto un attacco di panico, può essere dovuto a diversi fattori: stress, inquietudine, stanchezza...comunque non è niente di grave, devi riposarti e mangiare come si deve, quindi- le porse uno dei bicchieri e disse: -Coca-cola per me e un bel frullato proteico con uova, bicarbonato di sodio e vitamine per te!-

Rin: O.O

-Scherzo è una semplice spremuta.-

-Uff!- La ragazza tirò un sospiro di sollievo prendendo in mano il bicchiere.

-Mi hanno portato qui in ambulanza?-

Sesshomaru scosse la testa e disse: -è stato Inuyasha a portarti in ospedale. Ha detto di essersi accorto che c'era qualcosa che non andava nell'aula di fronte alla sua, e quando ha visto che ti eri sentita male ti ha presa e ti ha portata qui.-

-Oh! Ed ora dov'è?-

-Gli ho detto di andarsene.-

Rin: -.-

-Beh? Cosa doveva rimanere a fare?-

La ragazza si lasciò ricadere sul cuscino pensando che Sesshomaru era sempre il solito scorbutico, ma era contenta che fosse li.

-Fra quanto possiamo andarcene?- Chiese.

-Se tutto va bene domani in mattinata.- Rispose Sesshomaru.

-COSA!?!-

-Vogliono tenerti sotto osservazione, e poi di che ti lamenti? Infondo sono già le 18:30, è ora di cena!-

-Si, per le galline!-

Proprio in quel momento entrò l'infermiera con la cena di Rin.

-E per i malati.- concluse Sesshomaru.

La cena era costituita da una minestrina acquosa, una bruttissima coscia di pollo bollita ed una orripilante mela cotta. L'infermiera raccomandò a Rin di mangiare tutto, poi uscì.

-Oh mio Dio!- Fece Rin dimostrando il suo disgusto.

-Non fare storie! Il dottore ha detto che un'altra possibile causa dell'attacco che hai avuto può essere che non mangi abbastanza! Dice che sei sottopeso!-

Rin diede un altro sguardo a ciò che aveva nel piatto, quasi le veniva da vomitare.

-Cos'hai mangiato ieri sera?- fece Sesshomaru.

-Un frappè alla fragola.- rispose lei.

-E stamattina?-

-...Ho dimenticato di fare colazione!-

-Bene! E considerato che hai passato le ultime sei ore a dormire direi che è proprio ora di mangiare!-

Rin abbassò di nuovo la testa sul piatto e disse: -In realtà ho anche fame, però...-

Sesshomaru la guardò con aria sconsolata e prendendo il cellulare disse: -Ho capito, ordinerò una pizza-

-SI!- Fece Rin con occhi languidi.

-Pronto! Vorrei due pizze con peperoni, salsiccia, cipolle e doppio formaggio.-

Rin: O.O

-Sto scherzando, non hanno ancora risposto! Come sei schizzinosa!-

La ragazza rise di gusto. Poi disse: -Chiedi anche un paio di supply!-

I due passarono la serata a ridere e chiacchierare, mangiarono le pizze che avevano ordinato (due tristissime margherite) e guardarono un film che passavano in TV.

Rin aveva praticamente dimenticato l'ansia e l'angoscia che l'avevano invasa solo quella mattina, stare con Sesshomaru era tutto quello che le bastava per scordare i problemi, era qualcuno con cui condividere tutto e che era abbastanza forte da trasmetterle una grande sicurezza, l'ostacolo più insormontabile con lui diventava una sciocchezza.

Ad un tratto il ragazzo si fece serio e la guardò dritta negli occhi, il suo sguardo era penetrante, come se volesse leggerle l'anima.

Lei se né accorse e si incupì.

-A che cosa pensavi questa mattina? Quando ti sei sentita male?- le chiese.

La ragazza abbassò lo sguardo, non voleva dirgli cosa le passava per la testa, anche perché adesso le sembrava tutto così assurdo. Cosa poteva inventare? Quasi le stava per venire di nuovo da piangere.

Lui le prese la mano e la tirò a se stringendola in un abbraccio. Rin sgranò gli occhi, non si aspettava un gesto del genere proprio in quel momento di difficoltà.

-Non dimenticare mai che io ci sarò sempre per te...-

Sorpresa da quelle parole Rin non poté fare a meno di scoppiare in lacrime. Ora era molto più tranquilla, perché sapeva che lui le era vicino. Le bastava questo per essere felice, averlo accanto come un fratello che le voleva bene, sul quale sapeva di poter contare, quindi si ripromise di non farsi più inutili problemi sul loro rapporto, perché era sempre stato perfetto così com'era, e di essere per lui tutto quello che lui era per lei.

Poco dopo la ragazza si addormentò. Sesshomaru uscì dalla stanza per andare alla macchinetta a farsi un caffè. Il suo cellulare vibrò. C'erano quattro chiamate e sei messaggi si Kagura, ma non avrebbe risposto, e senza neanche leggere eliminò tutto.

  
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