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Autore: dragon_queen    22/02/2012    1 recensioni
Personale seguito dell'incredibile trilogia dei Pirati dei Caraibi. Stavolta la protagonista è una ragazza di quasi 20 anni, che reca sulla schiena un singolare tatuaggio e nasconde un inaspattato passato...
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo l'incontro con il capitano dell'Olandese, Barbossa aveva deciso di fare ritorno sulla Perla Nera per organizzare una possibile offensiva nel caso di un attacco. Kathy guardava la nave di suo padre slittare veloce al fianco della Corallo, mentre gli uomini a bordo si davano un gran da fare.

Accanto a lei comparve Jack.

-Allora, tutto a posto?- le chiese.

-Adesso si- rispose lei.

-Prima sei stata molto coraggiosa ad affrontare Will in quel modo. Avrebbe potuto farti del male. Ti sei comportata come un vero pirata- e dette una gozzata di rum.

-Credo che detto da te sia un complimento-

-Si che lo è...non sembrava?- chiese lui confuso.

-Si si certo. Grazie Jack-

-Di nulla, piccola. Sai più ti guardo e più rivedo tua madre in te-

Lei continuava a sorridere. Se non fosse stato per la loro missione, in quel momento avrebbe potuto dirsi veramente soddisfatta della sua vita.

-Jack, parlami della maledizione dell'Olandese- disse poi.

-Al capitano dell'Olandese spetta l'arduo compito di traghettare l'anima di ogni persona morta per mare. Ha la possibilità di passare a suo piacimento tra questa dimensione e quella dell'aldilà, per questo, quando appare, si scorge un raggio verde all'orizzonte. Con il comando della nave viene donata l'immortalità, ma il prezzo da pagare è alto: dieci anni per mare e un giorno a terra. Lo sventurato dovrà rinunciare ad ogni affetto terreno, dedicandosi unicamente a quello per il mare...-

-Jack, perchè quando ho abbracciato mio padre, non ho avvertito il suo cuore battere?- lo interruppe la ragazza.

-Ecco, qui arriva la parte più macabra. Al poveretto che ricopre il ruolo di capitano, per sancire il patto, viene cavato il cuore dal petto e posto all'interno di un forziere. Davy Jones lo nascose su un isoletta dimenticata da Dio e dall'uomo, tuo padre lo donò a colei alla quale era sempre appartenuto-

Kathy si irrigidì.

-Perchè lo nascondono?-

-Chiunque sia in possesso del cuore del capitano, governa anche l'Olandese-

-Capisco-

-Spero di averti soddisfatto, bambina. Adesso vado a rifare rifornimento- sorrise Sparrow e si allontanò con il suo passo instabile.

Kathy tornò a guardare l'orizzonte. Sentiva che non avrebbe più potuto fare a meno di quella vita per mare e non riusciva a rendersi conto come avesse fatto a vivere fino a quel momento. Tutto la faceva star bene: l'odore di salmastro, il vento nei capelli, il rumore delle onde che venivano spezzate dalla prua.

-Perchè sorridi?-

La voce di Kaleb la risvegliò da quel torpore.

-Niente in particolare. Sono contenta- gli rispose lei.

Lui le cinse la vita con le braccia e le appoggiò la testa nell'incavo della spalla.

-Anch'io sono felice, perchè finalmente ho trovato una ragione in questa squallida vita di pirateria- le sussurrò.

Lei gli dette un bacio a fior di labbra. Quando entrambi si voltarono, notarono che dall'Olandese, Turner li stava osservando. Si divisero immediatamente, rossi come peperoni. Il capitano si mise a ridere.

 

-Siamo a corto di provviste. Dobbiamo fermarci per far rifornimento- gridò Zik ad Anderson, il quale si trovava al timone.

-Tra un paio d'ore dovremmo avvistare l'isola dei mercanti. Là dovremo trovare quello che ci serve- rispose il capitano.

Come era stato predetto, l'isola spuntò all'orizzonte come un miraggio, dal niente. Non era molto grande, ma faceva la sua bella figura.

La Corallo Grigio gettò l'ancora poco lontano dalla spiaggia, dalla parte opposta del pezzo di terra.

-Perchè non attracchiamo al porto?- chiese confusa Kathy.

-Quest'isola è battuta anche dalla Marina, oltre che da pirati pericolosi. Di solito non succede mai niente, ma essendo inseguiti dalla DragonSea, non si è mai prudenti-

Kaleb, Zick e Andres scesero a terra per cercare i rifornimenti necessari a proseguire il viaggio. Jack stava salendo su un'altra scialuppa.

-Sparrow, dove credi di andare?-

-Vado a farmi un giro a terra. Voglio vedere se riesco a trovare qualche tipo pregiato di rum- sorrise quello.

-Vengo con te. Ho bisogno di svagarmi- disse Kathy e salì a bordo con lui.

Anderson scosse la testa, rassegnato: non c'era più rispetto per il capitano...

Quando la scialuppa toccò terra, Jack scese con un balzo e aiutò la ragazza a fare altrettanto.

-Bene, sei sicura di voler andare da sola?- le chiese.

-Si certo, penso di potermela cavare. Quando avrò fatto un giro per il mercato, ti aspetterò alla scialuppa-

-D'accordo. Allora a più tardi-

 

La ragazza gironzolava affascinata tra le bancarelle del mercato. Si potevano trovare le cose più assurde e i prodotti più esotici. Ad un tratto si fermò da un eccentrico mercante, la cui pelle era scura e i suoi tratti mai visti.

-Buongiorno donzella, cerca qualcosa?-

L'attenzione di Kathy era stata attratta da un prezioso pugnale, dall'insolita forma quasi a mezzaluna, con il fodero arricchito da gemme e perline.

-Ah, vedo che la signorina ha buon gusto-

Lei arrossì. Pensava di fare un regalo a Kaleb. Ancora non era riuscita a ringraziarlo come si doveva e quello le sembrava il minimo. Così, senza pensarci troppo su, comprò l'oggetto.

Mentre continuava a passeggiare con tra le mani il suo regalo, le sembrò di vedere un'ombra sparire in un vicolo.

Se non le fosse sembrato un uomo incappucciato avrebbe esitato a seguirlo, ma qualcosa le diceva di corrergli dietro. Senza farsi notare, con il passo più leggero che avesse mai usato, seguì lo sconosciuto sino ad una vecchia abitazione, isolata dal resto del paesino.

Dopo aver bussato in modo alquanto singolare, come fosse stato un codice, un altro incappucciato gli aprì la porta e quello, dopo essersi dato un'occhiata in giro per assicurarsi che nessuno lo avesse seguito, entrò.

Kathy, sempre più curiosa, si avvicinò all'edificio. Non sarebbe potuta entrare, ma poco distante notò una piccola finestra, per fortuna rimasta semichiusa. Così si mise ad origliare.

-Hai trovato tutto quello che ti avevo chiesto?- disse quello che aveva aperto la porta.

-Si, almeno per un altro paio dei suoi intrugli- rispose l'altro.

-Bene. Per adesso è l'unico modo per tenere quel pirata sotto scacco-

-Per quanto dovrò continuare questa recita? Mi sembra che stia cominciando a sospettare qualcosa-

-Non preoccuparti, non appena avrò ottenuto l'oggetto, quel babbeo non ci servirà più-

Kathy non riusciva a capire. Aveva come l'impressione di star assistendo ad una conversazione importante. Ad un tratto notò che, dall'interno della stanza, arrivava un odore strano, come di qualcosa che marcisce. Le venne quasi voglia di vomitare.

-Voglio però che la mia ricompensa sia un po' più sostanziosa- disse quello che la ragazza aveva seguito.

-Non ti basta ciò che ti ho già dato?-

-Per colpa tua, anch'io sono incorso in questa dannata maledizione. Non credere che sia una cosa piacevole-

Kathy ebbe un sussulto: maledizione? Voleva dire che quello era un uomo di Vane. Ma chi era il suo interlocutore?

Nella penombra non riusciva a vederlo. Da quello che aveva capito, era lui a tenere i fili di tutta la faccenda e che Black Shadow era solamente una vittima. No, non poteva essere. Doveva esserci un errore.

Sconvolta dalla scoperta, fece due passi indietro con l'intenzione di allontanarsi, ma urtò qualcosa che fece un gran braccano.

-Cos'è stato?- disse uno dei due.

-Vai a controllare. Spero per te che nessuno ti abbia seguito-

La ragazza ud' dei passi che si avvicinavano alla porta. Senza starci molto a pensare, si mise a correre. Con suo grande disappunto, però, l'incappucciato doveva averla vista, perchè sentì qualcuno che le stava alle calcagna.

-Accidenti a me e alla mia curiosità!!- pensava, mentre ordinava alle gambe di non fermarsi.

All'improvviso udì qualcuno che la afferrava per le spalle e la trascinava in una piccola stradina laterale, quasi buia. Fece per urlare, ma qualcuno le tappò la bocca. Quando alzò gli occhi, vide Jack.

-Shhh- gli fece lui.

Sempre con la mano di Sparrow che le impediva quasi di respirare, si voltò a guardare nella stessa direzione del pirata e vide il suo inseguitore, il quale la cercava con lo sguardo, senza però vederla.

-Oh, al diavolo!!- imprecò e tornò per la sua strada.

Finalmente Jack le tolse la mano dalla bocca.

-Tu che ci fai qui?- gli chiese lei.

-Ti tenevo d'occhio da quando siamo sbarcati. Non mi fidavo a lasciarti da sola e avevo ragione- rispose serio lui.

-Ma...-

-Se ti fosse accaduto qualcosa, tuo padre mi avrebbe gettato direttamente nel mare dei morti, per non parlare di quello che mi avrebbe fatto il tuo ragazzo- concluse, tornando con la sua solita, eccentrica espressione.

Lei rimase per un attimo spiazzata dal repentino cambiamento del pirata, poi le venne da ridere. Anche lui sorrise.

-Meglio se torniamo alla nave. Dopotutto, devi dare il regalo al tuo ragazzo-

Kathy divenne rossa come un peperone.

-Jack, tu...-

-Te l'ho detto che ti tenevo d'occhio-

-Ma come fai...-

-A chi altri l'avresti comprato quel pugnale-

-Ti prego, non dirlo a nessuno-

-D'accordo, parola di pirata-

 

Tornata a bordo, Kathy non riusciva a smettere di pensare allo strano dialogo tra i due incappucciati. Quello che aveva sentito faceva sembrare Vane una povera vittima, ma lei non riusciva a pensarlo come tale, visto che era stato lui a sterminare la gente del suo villaggio. Al solo pensiero strinse forte i pugni.

-Tutto bene?- le chiese Anderson.

Lei si spaventò, non avendolo sentito arrivare. Poi riprese un contegno.

-Si si, tutto a posto- rispose calma.

Avrebbe dovuto raccontare al capitano ciò che aveva sentito? Non era sicura che la conversazione a cui aveva assistito c'entrasse con la loro missione, quindi era inutile dare false avvisaglie.

-D'accordo. Se ci fossero problemi vorrei che venissi a parlarmene-

-Benissimo. Grazie- e sorrise.

Anderson si allontanò. Kathy si mise a riflettere: se Jack l'aveva seguita, non è che anche lui aveva assistito alla scena? Doveva parlarci. Ma se poi non era successo si sarebbe tradita. Forse era meglio tacere.




N.A Mi rendo conto che questo capitolo è breve e un pò spoglio, ma diciamo che voleva essere un pò come un intermezzo.
Spero in qualche recensione. Saluti Martina

  
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