vorrei toccarti salvarmi ma tu ora
non ci sei
e se ci fossi non saresti più come vorrei
le bugie mi uccidono le follie dividono
la realtà fa male il mio bacio ti lascia un
livido
ma tutto torna indietro, il guaio mi pretende
l'’innocenza è morta ti ho sporcata
per sempre
Sembrava
che tutto volesse ricordargli lui. Era seduta su quel letto su cui loro avevano fatto l’amore. Guardava
quella sedia su qui lei si metteva in braccio a lui. Guardava la porta su cui
c’era una loro foto. Guardava la scrivania su cui c’era la sua lettera. E poi
guardava un post-it sul quale era scritto:
Ma lei non sapeva se in verità
lui si era dimenticato di lei. Non lo sapeva. E forse avrebbe preferito non
saperlo. L’unica cosa di cui era davvero sicura è che lei non si era
dimenticata di lui. E a volte, non importa quanto duramente ci provi, non puoi
sempre far andare le cose per il verso giusto. Perché: non tutto va come si
vuole. Lui glielo diceva sempre.
Guardò il telefono e vide una sua
chiamata, di qualche giorno prima. L’aveva chiamata, si.
Avevano parlato del più e del
meno.
«Tu? Come
stai?»
«Bene.» Bugia. Avrebbe voluto
dirgli che non stava bene, che stava uno schifo.
«Ti manca qualcuno?» Si mi manchi tu!
«No, nessuno..»
Bugia.
«Sicura?» No! Non sono più sicura
di un cazzo!
«Sisi..» Bugia.
«okay..»
Si, si
stava sentendo una merda, gli continuava a mentire. Aveva paura che dicendogli la verità lui si sarebbe sentito in colpa. Non
voleva fargli del male.
Poi nel parlare lui gli disse una
cosa, che la colpì.
«Ti ho detto basta perché non
volevo affezionarmi.»
E fu li
che desiderò di morire, lo desiderò così forte che sembrò stesse accadendo. Con
un groppo che le era salito in gola, la voce che tremava e le lacrime che le
rigavano il viso era solo riuscita a dire: «Ah, bello.»
Che risposta era? Si diede della
stupida da sola.
«già..»
disse lui.
Poi portarono avanti la
conversazione. 1 ora e 59 minuti di chiamata. Era felice di averlo sentito, era
riuscita a sentirsi meglio, a parte che per quella frase.
*