Cuori in tempesta
La musica era alta all'interno della macchina, la
radio trasmetteva una di quelle canzoni urlate che andavano di moda in quel
periodo e Beth e Alice stavano cantando a squarcia
gola a ritmo di musica. Alice era al
posto di guida mentre Beth agitava le mani in modo
convulso come se stesse suonando la batteria; Ali all'improvviso sentì perdere
l'udito dopo l'urlo acuto, fatto da Beth durante il
ritornello.
"Mio dio Beth abbassa
la voce o mi spaccherai i timpani!"
La ragazza smise di cantare di colpo e sbraitò
qualche parola incomprensibile:"Adesso tutti i veri artisti cantano
così,non lo sai?"
Alice si fece una grossa risata:"Eh certo tu sì
che sei un esperta! Come quando ti volevi iscrivere a quel club di poesia e ti
hanno chiesto di citare dei versi tuoi, come prova che tu avessi del talento..
E tu che hai detto..? Ah già << La vispa teresa
avea tra l'erbetta..! >> Non ti hanno fatto
neanche finire che ti hanno gridato di riprovare l'anno successivo!" Alice
finì la frase con una grossa risata, ricordando la faccia pallida e il broncio
che Beth aveva tenuti per giorni.
Lei rispose fingendosi offesa:"Non é colpa mia
se gli italiani non hanno il senso dell'humour!"
Alice rise nuovamente poi si voltò a guardare
l'amica:"Ti vedo di buon umore stasera! Da un bel po’ non eri così
frizzante"
Beth
impallidì, ma si voltò subito verso il finestrino per non farlo notare più di
tanto: Alice la conosceva più di chiunque altro e notava all'istante se Beth aveva in mente qualcosa.
Quest'ultima infatti aveva escogitato un nuovo
stratagemma per entrare in casa Salvatore. Che piano intelligente! Magnifico!
Pensò tra sé e sé Beth.
E non aveva neanche dovuto chiamare quel tizio
italiano specializzato in scassinature e atti a dir poco illeciti, anche perché
Beth si era ricordata all'ultimo momento che lo aveva
invitato a farsi sentire quando sarebbe ritornata in America, ma ormai erano
passati mesi e quel furfante non s'era ancora fatto vivo. Il che non era
proprio lusinghiero.
Beth
tornò a pensare al piano che aveva in mente: ci sarebbe stata la serata del
karaoke al grill e lei pensava di organizzare qualche giro di bevute madornali
da far svenire un toro, e lei quatta quatta se la
sarebbe svignata quando tutti sarebbero stati così sbronzi da non accorgersi di
lei.
E inoltre quella serpe di Katherine doveva pur
uscire alla sera no? Insomma quando accalappiava i suoi spuntini?
Pregò Dio che andasse tutto bene, visto che i suoi
piani erano andati in fumo fino ad ora.
Parcheggiarono di fronte al grill e Beth chiese stringendosi nel cappotto:" hai intenzione
di far sentire la tua ugola d'oro stasera?"
Alice la fissò sorpresa, un pochino imbarazzata:
"No.. Come ti viene in mente?"
Beth
si fece una risatina ed entrarono: il grill era completamente pieno come se
tutti fossero venuti a fare le audizioni per X-Factor;
in lontananza Beth intravide Tyler che stava
chiacchierando con Caroline, e non appena la vide, le fece un cenno in segno di
saluto.
Beth
ricordò che Mason le aveva confidato che il nipote
aveva, se così si può dire, una cotta per lei e Beth
si irrigidì temendo di aver fatto qualcosa di compromettente per fargli anche
solo pensare che lei potesse ricambiare. Ovviamente non era vero.
Quindi per evitare situazioni a dir poco
imbarazzanti, Beth si dileguò in mezzo alla folla,
cercando di svignarsela. All'improvviso notò che c'era Damon insieme al
fratello e diede una gomitata ad Alice:"Guarda chi c'è! Il tuo nobile
cavaliere!" mormorò ridendo.
Quando
Beth le fece notare la presenza di Damon, Alice
iniziò a sentire tutte quelle sensazioni che provava ogni qualvolta che stavano
insieme, a partire dai brividi freddi che le percorrevano la schiena per finire
con il cuore che batteva talmente veloce che non lo credeva nemmeno possibile.
In
passato non le era mai capitato, di provare per un uomo, quello che provava ora
con Damon e se da una parte questi sentimenti così travolgenti le piacevano da
matti, dall’altra le facevano un po’ di paura; ma se si soffermava a guardare
quegli occhi blu poteva sentire le sue paure sciamare e la tranquillità
avvolgerla, poiché riusciva a leggere nei suoi bellissimi occhi l’amore sincero
che provava per lei, anche se non gliel’aveva ancora dichiarato apertamente.
Inoltre
il bacio che si erano scambiati il giorno prima non lasciava adito a nessun
dubbio.
Alice si separò da Beth e
raggiunse Damon, che appena la vide allargò un sorriso smanioso e si avvicinò a
lei:
"E rieccola
qua!"
I due cominciarono a chiacchierare, mentre Elena
cercava di non apparire infastidita, ma ogni minuto si girava verso di loro e
li fulminava con lo sguardo.
"Ehi fratello non ti sei stancato di sentire
questi stonati che cantano?! Mi mancano i bei tempi in cui c'erano dei veri spettacoli
con delle vere cantanti" mormorò Damon a Stefan
sognando a occhi aperti.
Alice alzò leggermente il sopraciglio, guardando
continuamente il vampiro e fece una piccola risatina dentro di sé.
Nel girovagare della sala sfortunatamente Beth si imbatté in Tyler, e fu davvero tentata di girarsi
dall'altra parte, scappare, oppure far finta di incontrare un vecchio amico,
così lui avrebbe mollato la presa.
"Ciao Beth" Tyler
però era stato velocissimo a fiondarsi su di lei e Beth
dovette per forza girarsi verso di lui, se non voleva risultare sorda o
maleducata.
"Ciao Tyler" come al solito le uscì una
voce stridula.
"Sei venuta con alice?"
"Si esatto sono venuta con lei, e tu invece?
Non dirmi che ti piace il karaoke"
"No no! Mi ha invitato Caroline"
"Ahn!" poi però
qualcosa si accese nel cervello di Beth e pensò di
prendere la palla al balzo.
"Da quando uscite insieme tu e Caroline?"
chiese con un sorrisetto furbo.
"Beth se sono venuto
qui una sera con Caroline, non significa che esca con lei"
"Oh beh.. Mi dispiace dirtelo Tyler, ma hai davvero
i prosciutti negli occhi se non hai ancora intuito la verità! Non sai che Caroline
ha una cotta per te?"
Tyler rimase stupefatto da quella confessione e Beth sembrava davvero convintissima di quello che diceva.
"Davvero?" chiese lui allibito, girandosi
verso Caroline.
"Certo! Me l'ha detto lei! Sono contenta per te
Tyler, Caroline é davvero una bellissima ragazza, non é pesante, é
brillante.." mormorò Beth cercando di adulare Caroline
più che poteva.
"Beh si hai ragione, Caroline poi in questo
periodo mi é stata molto vicino. É davvero unica"
"Oh bene che sollievo" disse Beth fra sé e sé, confermando che anche lui provava un
interesse verso la biondina.
"Come scusa?"
"Ah niente!! Ma perché stai ancora a parlare
con me? Devi prendere la palla al balzo! Su và da lei! E mi raccomando... Io
non ti ho detto niente! Se glielo dici, dopo lei diventa nervosa, isterica e
negherebbe tutto, capisci vero?" domandò lanciandogli un'occhiata
allucinogena.
"Si va bene.. Grazie Beth"
rispose Tyler confuso, dirigendosi verso Caroline.
Beth
sospirò soddisfatta nell'aver appena riunito una coppia e al tempo stesso aver
sistemato Tyler, così non avrebbe dovuto sorbirsi una corte serrata. Con tutto
quello che le stava capitando, aveva altro a cui pensare…
Alice era andata un attimo al bancone per prendere
da bere, quando il deejay si affacciò verso di lei e le chiese di cantare nel
prossimo turno; lei lo conosceva perché le era capitato spesso di cantare, ma
rifiutò subito perché non se la sentiva quella sera.
Il ragazzo allora la pregò in ginocchio poiché fino
ad ora le esibizioni erano state una grande delusione e vedendo Alice
tentennare, la spinse verso il palcoscenico, sussurrandole all'orecchio di
scegliere alla svelta una canzone.
"Ma non sono pronta!!" ribatté Alice
sgranando gli occhi dall'ansia.
Il deejay però non volle sentire ragioni e la fece
condurre sul palco mentre all’interno del Grill era sceso il silenzio, dal
momento che aspettavano tutti la sua esibizione.
A Beth per poco non andò
di traverso il drink appena bevuto, perché non avrebbe mai immaginato che Alice
salisse su quel palco, scacciando la sua timidezza dal momento che non le
piaceva molto attirare l’attenzione.
Alice deglutì rumorosamente e prese il microfono tra
le mani, cercando di calmarsi e di trovare il giusto attacco per iniziare.
Stava tremando come una foglia e non aveva persino il coraggio di guardare i
presenti di fronte a lei, che aspettavano con ansia che lei iniziasse a
cantare; fece un profondo respiro per tranquillizzarsi perché se stava lì ferma
senza fare niente avrebbe fatto la figura dell’idiota.
Fece un cenno al deejay e gli mimò con le labbra la
canzone che aveva scelto: intonò le frasi di “Eternal
Flame”
Close your eyes, give me
your hand, darling.
Do you feel my heart beating?
Do you understand?
Do you feel the same?
Am I only dreaming?
Is this burning an eternal flame?
I believe it's meant to be, darling.
I watch you when you are sleeping.
You belong to me.
Quando finalmente aprì gli occhi, incrociò quelli di
Damon, che era rimasto letteralmente incantato dalla sua bellissima voce e
dalla sua audacia nel cantare così, di fronte ad un vasto pubblico, e gli
sorrise divertito per incoraggiarla. Alice ricambiò in modo più audace,
sentendosi più forte.
Do you feel the same?
Am I only dreaming?
Or is this burning an eternal flame?
Say my name. The sun shines through the rain.
A whole life so lonely.
And then you come and ease the pain.
I don't want to loose
this feeling.
Ooh...
Say my name. The sun shines through the rain.
Aveva anche iniziato a muoversi sul palco, a ritmo di
musica incitando gli altri a cantare con lei, mentre con le mani batteva
all’unisono e i capelli svolazzavano libertini. Damon la fissò completamente
incantato mentre Beth rideva felice, vedendo la
sorella divertirsi e sentirsi bene dopo un lungo tempo passato a soffrire.
A whole life so lonely.
And then you come and ease the pain.
I don't want to loose
this feeling.
Ooh...
Close your eyes, give me your hand, darling.
Do you feel my heart beating?
Do you understand?
Do you feel the same?
Am I only dreaming?
Is this burning an eternal flame?
Close your eyes, give me your hand, darling.
Do you feel my heart beating?
Do you understand?
Do you feel the same?
Am I only dreaming?
Is this burning an eternal flame?
Is this burning an eternal
flame?
Alice finì brillantemente l’ultima strofa e fece un
leggero inchino per tutti gli applausi di apprezzamento che stava ricevendo,
persino Elena stava battendo per la sua bravura, sebbene le fossero usciti i fumini dalle orecchie, quando aveva notato come Damon la guardava,
con occhi completamente persi. Il pubblico chiese ad Alice un bis, ma lei rise
facendo segno con la mano di no e scese dal palco, dove la stava aspettando
Damon e appena scese l’ultimo gradino, lui le prese il viso fra la mani.
“Sei formidabile davvero” esclamò sorridendo con gli
occhi che gli brillavano.
Alice rise felice come non lo era mai stata, ma la
sua risata fu bloccata dal bacio di Damon, e subito le sue guance andarono in
fiamme sentendo il suo sapore fresco sulle labbra.
Il vampiro si staccò velocemente da lei e sorrise
estasiato vedendo il rossore nelle guance della ragazza, che avvampò ancora di
più. Arrivò fulmineamente anche Beth, che le diede 3
baci sulla guancia continuando a dire:
“Bravissima la mia sorellina! Te l’avevo detto che
avevi un’ugola d’oro, a contrario mio!” esclamò ridendo e avrebbe anche
saltellato dalla gioia se avesse potuto. In breve, vennero tutti da lei a farle
i complimenti: Stefan, Caroline, Tyler, Bonnie e persino Elena, sebbene il suo complimento era
risultato un po’ strozzato e falso, così Alice la ringraziò in modo formale.
Alla fine Beth riunì tutti
al bancone per brindare all'esibizione di Ali, ovviamente nessuno si tirò
indietro e finirono in un sorso i bicchieri, mentre anche Alice si era unita al
giro di bevute per scacciare l'imbarazzo e le occhiatacce di Elena.
"Non vorrete mica fare i noiosi vero? Propongo
di fare una bel giro di bevute per dimenticare tutte le cose brutte che ci sono
successe e divertirci una volta ogni tanto! Tanto offre Damon no?" disse Beth comportandosi da ruffiana.
In cuor suo però non le sembrava giusto
approfittarsi del momento di Alice per mettere in atto il suo piano di
salvataggio, ma d’altronde l’avrebbe fatto comunque e sperò che la sorella
avrebbe capito in futuro che le sue intenzioni erano buone e che non voleva in
alcun modo nuocerle.
"Certamente! Stasera bandiamo le
tristezze!" rispose il vampiro alzando il bicchiere.
In breve si ubriacarono tutti, meno Beth che aveva il ruolo di riempire i bicchieri vuoti e di
incitarli ad un ennesimo brindisi.
Stava andando tutto come previsto, e entro qualche
minuto Beth se la sarebbe svignata, tanto ubriachi
com'erano, non se ne sarebbero accorti.
Si mise a sgranocchiare un biscotto, mentre
osservava con divertimento la sorella ubriaca, che era letteralmente
avvinghiata a Damon il quale non sembrava minimamente dispiaciuto. Pensò che
forse aveva sbagliato a giudicare troppo in fretta il vampiro e a volerlo
denigrare a tutti i costi agli occhi di Alice, ma lei stessa era felice e ogni
volta che lo vedeva, le si accendevano gli occhi in un modo che non aveva mai
visto.
Poiché voleva solo vedere la sorella felice, decise
di dare a Damon il beneficio del dubbio e smetterla di assalirlo sempre con le
sue frecciatine.
Ma all'improvviso Elena disse a Stefan
che era stanca e voleva tornarsene a casa del ragazzo.
"No!" esclamò Beth,
spuntando briciole per tutto il tavolo.
Vedendo che aveva avuto una reazione esagerata,
aggiunse sorridendo:
"Volete mollarci proprio ora? Abbiamo appena
cominciato! Avanti Elena non fare la guasta feste!" disse porgendole un
bicchiere.
La ragazza si fece convincere e decise di rimanere
lì ancora un po’ con Stefan.
<< Grazie al cielo! >> pensò Beth.
Qualche minuto dopo, prese la borsa e se ne andò dal
bancone senza farsi notare da nessuno. Tutto come aveva previsto: i suoi amici
ubriachi fradici non si sarebbero accorti che lei non c'era più e ci avrebbero
messo ore prima di alzarsi e andarsene via.
Ma evidentemente il destino non aveva alcuna
intenzione di permetterle di togliere il pugnale dal cuore di Elijah.
La sua fuga dal Grill fu fermata da qualcuno che non
si aspettava di incontrare...
Mason
le si parò davanti e visto che era più alto e di corporatura piuttosto
muscolosa, Beth fu costretta a bloccarsi di fronte a
lui e rimase molto sorpresa nel vederlo lì.
"Ciao Beth. É da
tanto che non ci vediamo" sussurrò lui sorridendole.
"Hai ragione.. Da quanto sei qui?" chiese
curiosa.
"Da poco. Speravo di poter parlare con te"
disse lui guardandola profondamente negli occhi.
Beth
si irrigidì all'istante. Questa non ci voleva.
"Mi dispiace Mason ma
adesso devo fare una cosa.. Magari possiamo parlarne domani?" rispose
cercando di non apparire agitata.
Mason
si fece accigliato:
"Ma sono tutti qui, che cosa devi combinare a
quest'ora?" chiese cercando di trattenere una risata ma lo sguardo si era
fatto più serio.
<< Merda Merda
>> pensò Beth cercando una via di fuga. Mason covava certamente dei sospetti sul suo strano modo di
fare e lei non voleva prenderlo in giro, ma la situazione era piuttosto
delicata e non c'era tempo..
Si attorcigliò le dita cercando una scusa
plausibile:
"É che sono un po’ stanca e vorrei andare a
casa a riposare" disse cercando di apparire assonnata anche se i suoi
occhi fremevano dall'impazienza.
"Credevo avessi un impegno" rispose Mason dubbioso.
"Si si ma.."
"Ci vorrà pochissimo Beth..
Ti chiedo solo di ascoltare quello che ho da dirti" Mason
la interruppe cercando di convincerla e lei alla fine cedette per non
insospettirlo ulteriormente, anche se sicuramente non si era fatto sfuggire il
suo nervosismo.
Ma tanto era questione di pochi minuti.. Ce
l'avrebbe fatta ad andare a casa Salvatore prima che gli altri tornassero.
Sfortunatamente ci volle più tempo del previsto; Mason la condusse nelle grotte sotterranee dei Lockwood, facendole vedere dei luoghi segreti in cui
giocava da ragazzo.
Beth
giudicò tutto molto interessante e incredibile anche se terribilmente tetro di
notte. "Mi fa ricordare il giorno in cui quei fanatici ci hanno rapito..
Ne abbiamo passate tante qui" sussurrò lei a bassa voce toccando le rocce.
"Come dimenticarselo" rispose lui
accennando un sorriso.
Beth
si girò verso di lui:
"Cosa volevi dirmi Mason?"
chiese per incalzarlo a parlare.
Lui esitò un attimo poi si fece serio:
"É proprio a proposito di quello che ci é
successo, che ti voglio parlare... Ho saputo che quei fanatici sono ritornati
in città e la cosa non mi piace. Damon dice che dobbiamo aspettare che facciano
loro la prima mossa, ma é una follia...! Dovremmo anticiparli noi invece, così
non ci scocceranno più"
"Che cosa avevi in mente?"
Il ragazzo si inumidì le labbra e agitò le mani:
"La pietra di luna. Loro la volevano e sono
sicuro che il loro intento é evitare che una delle due specie, vampiri o
licantropi, spezzino la maledizione e farebbero qualsiasi cosa per
ostacolarci... Beth.." ad un tratto si avvicinò
di più a lei per guardarla dritto negli occhi.
"L'unica soluzione é spezzare la maledizione
prima che loro facciano altre pazzie, perciò é necessario che io mi impossessi
della pietra di luna, che Damon Salvatore mi ha rubato"
Ogni volta che Mason
nominava Damon, la voce risuonava piena di disprezzo e il suo sguardo si
induriva.
"E che dovrei fare io?" chiese Beth facendosi ad un tratto preoccupata.
"Tu puoi procurarti la pietra senza problemi.
Tanto fai parte dei gruppo ormai no?"
La ragazza non credeva alle sue orecchie:
"Stai scherzando spero"
"Niente affatto"
Infatti l'atteggiamento del licantropo non
tralasciava dubbi; faceva davvero sul serio.
Beth
scosse nervosamente la testa:
"Mason anche se
volessi, non riuscirei a introdurmi lì dentro senza farmi scoprire" i suoi
occhi verdi girovagavano all'interno della grotta, per paura di incontrare
quelli di Mason.
"Non avevi detto che tu eri dalla mia parte?"
disse lui con uno strano tono.
"Essere dalla tua parte non vuol dire essere il
tuo secondino. E poi Mason ti avevo implorato di
smettere di fare la guerra ai Salvatore! Questi vostri contrasti non fanno bene a nessuno!"
Mason
allora si strinse nelle spalle, continuando a guardarla duramente.
"Se lo sto chiedendo a te, vuol dire che sto
seguendo il tuo consiglio per evitare lotte inutili, perché se fosse dipeso da
me avrei ripreso la pietra di luna sicuramente non con le buone"
Le sue dichiarazioni erano così minacciose che Beth ne ebbe davvero paura..
"Se spezzerai la maledizione, dovrai uccidere Elena
te ne rendi conto?"
"Pensavo non te importasse di lei"
"Scusami, un conto é che una persona ti stia
antipatica, un conto è volerla morta"
Infatti anche lei tempo prima ci aveva pensato a
sacrificare Elena per il bene di tutti; era la soluzione più plausibile ma ci
mise poco tempo a scartarla con ripugnanza. Anche se non andava d'accordo con Elena,
non aveva alcun diritto di decidere della sua morte e non poteva lavarsene le
mani come se niente fosse, continuando la vita come le pareva.
Lo sguardo di Mason nel
frattempo si era fatto ancora più duro:
"Prima o poi in questa lotta qualcuno morirà Beth…. E non saremo né io né Tyler. Mi dispiace, ma in questi casi ognuno
pensa per sé"
"Per quel che conosco Tyler, non
acconsentirebbe a uccidere un'amica"
Mason
rise per la sua ingenuità.
"Quindi la tua risposta?" disse lui in
tono interrogativo.
"Mason... É troppo
rischioso.. Questa situazione é difficile per tutti, se tu agisci alle spalle
con metodi sbagliati, finirai solo per fare del male a te e alla persone che ti
sono vicine"
Calò un silenzio tombale nella grotta e Beth si sentì pervadere dalla durezza dello sguardo di Mason, che la faceva gelare fino alla punta dei piedi.
"Immaginavo che ti saresti tirata
indietro" disse lui con voce indecifrabile.
Beth
sospirò esasperata.
"Sto cercando di farti ragionare!"
"Ormai il tempo delle chiacchiere é finito! Se
non agiamo subito, adesso, io e mio nipote verremo calpestati da quelli che non
si fanno così tanti scrupoli come te. Quindi scusami se non riesco a essere
moralista o buono" esclamò lui alzando il tono della voce, per mostrare
apertamente la sua rabbia.
Infatti Beth notò che i
suoi occhi erano ricolmi di una furia animalesca senza precedenti.
Ma non doveva prendersela in quel modo con lei.. Non
se lo meritava, sebbene lei ci avesse sperato che Mason
non la considerasse più una sua nemica o un'alleata dei vampiri.
"E ora cos'é questo tono?" domandò
saccente per dimostrare che non tollerava i suoi colpi di testa.
Mason
non rispose, anzi allargò un lato della bocca in un sorriso sprezzante, come se
si burlasse di lei.
Beth
si accorse di aver sprecato anche troppo tempo lì.
"Se é tutto, io andrei.." disse lei girandosi
per andarsene.
"Perché ti interessava la pietra di luna?"
chiese Mason all'improvviso.
La ragazza si fermò di colpo.
"Come?"
"Hai sentito. Perché volevi avere la pietra di
luna?"
Beth
digrignò.
<< Dannazione a Tyler e alla sua lingua lunga
>>
"Ormai é un capitolo chiuso, non mi interessa
più"
"Non mi hai risposto"
La presenza e le domande di Mason
si erano fatte così inquietanti e Beth non riusciva a
rimanere calma o a frenare il suo tremolio, che doveva farla apparire ancora
più colpevole agli occhi di Mason.
Tuttavia aveva detto la verità: si era interessata
alla pietra di luna perché sperava potesse risolvere il problema di Alice, ma
quando aveva scoperto che quell'oggetto serviva soltanto a spezzare la
maledizione del sole e della luna, aveva perso nuovamente le speranze.
"Sono fatti personali Mason!"
ribatté lei agitata.
"Ah quindi tu sei libera di farmi la ramanzina,
di impedirmi di proteggere la mia famiglia, ma non puoi soddisfare una mia
semplice curiosità." rispose schernendola.
A dispetto delle sue accuse, la ragazza invece
cercava in tutti i modi di capire lo stato d'animo di Mason,
del suo dolore di essere un licantropo, ma quel luogo lugubre le metteva una
fifa addosso senza contare che lui non faceva molto per metterla a suo agio.
"Mi dispiace per quello che state passando tu e
Tyler, sebbene come dici tu, io non potrò mai capirlo pienamente.. Ma non posso
soddisfare questa tua curiosità, perché non dipende solo da me.. Lascia
perdere.."
Mason
rimase a fissarla per qualche minuto senza proferir parola e Beth con suo rammarico notò che era passato troppo tempo.
"Ora devo andare"
"Non ce la farai a trovare la strada da
sola" disse lui standosene nell'ombra.
"Bene, allora aiutami tu" rispose lei
semplicemente.
Visto che il ragazzo non accennava a muoversi, Beth si fece prendere dal panico e sgranò gli occhi
impaurita.
"Mason?" lo
chiamò per confermare che fosse ancora lì con lei e per incoraggiare se stessa
a non aver paura.
Lui ad un tratto fece dei passi verso di lei e inavvertitamente
Beth si scansò, intimorita da lui, da un'altra sua
reazione alterata, e non poté evitare di tremare.
Ma Mason le passò accanto
senza sfiorarla o degnarla di uno sguardo e camminò a passo spedito verso
l’uscita.
"Sappi che non finisce qui. Io mi impossesserò
della pietra di luna, spezzerò la maledizione a ogni costo e darò una bella
lezione a Damon Salvatore"
Come tutte le altre volte, a Beth
non piacevano le minacce sconsiderate di Mason e
ormai era inutile provare a dissuaderlo. Non avrebbe contato nulla.
"Grazie di avermi avvertito che d'ora in poi
non potrò girare per Mystic falls
per colpa della paura" commentò Beth infastidita
"Adesso é colpa mia?" domandò Mason allargando il sorriso che la fece innervosire di più.
"Si é colpa tua! Ora vorrei uscire da questo
buco, grazie" replicò tagliente camminando verso l'uscita.
Finalmente dopo un tempo che sembrava infinito,
ritornarono in superficie e la ragazza si incamminò velocemente verso il paese,
continuando ad evitare Mason.
"Come mai così tanta fretta?" domandò lui
raggiungendola.
"Affari miei"
"Scommetto che riguarda le questione dei tuoi
amici succhia sangue"
Beth
si girò verso di lui:
"Senti smettila.. Sono stanca di sentire accuse
ingiuste nei miei confronti! Io sto solo cercando di fare la cosa giusta e se
vuoi davvero saperlo, non mi interessa niente della faida tra vampiri e
licantropi! Mi importa solamente di vivere in pace con mia sorella"
mormorò alzando il tono della voce, per far capire che aveva ragione e che era sincera.
Anche se una vocina dentro di lei le sussurrò che non era stata poi così
sincera visto i suoi piani di quella sera.
Ma salvare Elijah non avrebbe dato fastidio a
nessuno... No?
Beth
si distolse dai suoi pensieri e guardò Mason, che si
era fatto più gelido del solito.
"Ok ricevuto. Allora spero non ti intrometterai
e che non andrai a dire ai vampiri quello ti ho detto stasera. D'altronde non
te ne importa nulla no?" domandò lui ancora sprezzante.
Beth
non ebbe neanche il tempo di rispondere che sentì il cellulare vibrare: era Alice.
<< Fantastico! Tutto il mio piano andato in
fumo! >> pensò scocciata, visto che aveva passato troppo tempo in quella
grotta lugubre.
"Ti riaccompagno a casa?" domandò Mason.
Beth
cercò di evitare qualche battuta sarcastica, per commentare l'improvvisa e
ipocrita premura di Mason nei suoi confronti.
"No mi faccio venire a prendere da Alice"
rispose freddamente.
Alla fine non si salutarono nemmeno.
Quando tornarono a casa, ad Alice era rimasta come
prova della sbornia un terribile mal di testa e chiese a Beth
dove fosse stata, visto che quando si era ripresa dall'ubriacatura lei non era
più lì.
Beth
disse soltanto che doveva parlare a quattr'occhi con Mason,
ma che gliene avrebbe parlato l'indomani perché era troppo stanca, voleva
mettersi subito a letto e desiderava che quella serata finisse al più presto...
Alla fine era andato tutto in fumo e aveva pure litigato con Mason.. Inoltre aveva un bisogno disperato di confidarsi
con Alice, e chissene frega poi se Mason glielo aveva vietato.
Alla fine crollò nel sonno.
Alice invece rimase in salotto e nonostante
l'ubriacatura non aveva sonno, perché aveva ancora dell'adrenalina in corpo
dopo quella serata e non riusciva neanche a pensare di dormire.
Dopo una mezzora stranamente, sentì le frenate di
qualche automobile lungo il vialetto... il rumore dei passi... e infine la
porta si aprì violentemente con un calcio. Alice non ebbe neanche il tempo di
gridare o muoversi, che un brutto ceffo le tappò la bocca e sentì delle altre
braccia trasportarla di peso, che la condussero con forza sul divano e la
tennero immobile.
Era così sotto shock che non fece neanche resistenza
e stava letteralmente morendo dall'angoscia, non potendo né parlare né
muoversi.
Quei tizi davanti a lei erano armati fino ai denti e
alcuni salirono velocemente le scale, buttando Beth
fuori dal letto senza alcuna delicatezza e trascinandola a braccia fino in
salotto, senza permetterle di infilarsi le pantofole o mettersi una vestaglia.
A contrario di Alice, Beth
iniziò a gridare, anzi a strillare fin da subito, infamandoli con ogni
aggettivo possibile e inimmaginabile.
Per farla stare zitta la spintonarono fino al divano
al fianco di Alice, puntando contro di loro un fucile per intimare di non
muoversi o parlare; Alice e Beth si guardarono
sgomente negli occhi, riuscendo solamente a tremare, anche se cercarono di
prendersi per mano per infondersi coraggio a vicenda e tentando di restare
aggrappate l'una all'altra, ma quel fucile sembrava parecchio carico e avevano
paura persino a respirare.
Quando non riuscirono più a sopportare quella
situazione, entrò in casa un uomo che le due ragazze riconobbero subito e lo
guardarono entrambe con odio e repulsione.
Adrian
lanciò loro un sorrisetto e si immobilizzò davanti a loro, rivolgendo uno
sguardo distratto ad Alice:"Buonasera dolcezza"
La ragazza capì che quel tizio dai capelli biondi
sarebbe stato l'origine dei suoi guai e dei suoi tormenti fino alla fine.
“Che cosa credi di fare? Lasciaci subito andare!”
gli gridò Alice cercando di dimenarsi. Aveva dimenticato la sbronza e il mal di
testa di prima, voleva soltanto uscire da quella situazione assurda.
“Se questo è uno scherzo, noi non stiamo affatto
ridendo!!” aggiunse Beth stringendo i pugni.
Adrian
rise nuovamente e si inginocchiò di fronte a loro: “Mi dispiace deludervi, non
è uno scherzo ma se farete le brave non vi succederà nulla di male. E non date
la colpa a me, io eseguo solo gli ordini nonostante non lo faccia spesso, ma
questa volta devo dire che Xavier ha avuto un’idea
davvero originale.”
Le due ragazze si guardarono negli occhi impaurite,
chiedendosi cosa sarebbe successo e cosa le avrebbero fatto quei farabutti;
Alice voleva tanto chiamare Damon, così che lui corresse subito ad aiutarla ma
nessuno poteva sapere quel che stava accadendo lì … nessuno poteva immaginare
che quei pazzi erano tornati un’altra volta per fare del male. Per fare del
male a loro due.
All’improvviso alcuni uomini, ce ne dovevano essere
almeno una decina in quella stanza, le fecero alzare senza tanti complimenti e Adrian disse che era arrivato il momento di andare.
“Andare? Andare dove?” Gridò Beth
agitata, mentre Alice cercava di liberarsi della stretta di qualche fanatico,
senza successo però.
“Lo saprete a tempo debito” rispose freddamente un
uomo davanti a loro.
“No! Devi dirlo subito!” ringhiò Beth
con un’innata spavalderia, per non permettere a loro di avere il sopravvento.
“Devo? Io devo...cosa?” sussurrò l’uomo in tono
crudele puntando una pistola alla tempia di Beth, che
sbiancò letteralmente come un cero.
“N-niente” Balbettò a
bassa voce, facendosi piccola piccola e con gli occhi
sbarrati dal terrore.
Alice li implorò di lasciarle andare, che loro non
c’entravano niente nella loro guerra e non volevano neppure immischiarsi. Purtroppo
questa volta non sarebbe andata a finire bene…
nessuno sarebbe arrivato a salvarle... e loro non potevano fare niente contro
quei pazzi che sarebbe stati pronti a ucciderle a sangue freddo.
"Forza andiamo" disse ancora una volta Adrian uscendo dalla casa.
"PROTESTO!! Non potete farlo!" ringhiò Beth ancora una volta, ma un fanatico le tappò
immediatamente la bocca.
Senza alcun ritegno, i fanatici le trasportarono di
peso dentro una macchina grande con i vetri oscurati e le spintonarono
all’interno, partendo all’istante a tutto gas.
"No un'altra volta no..!" sussurrò Beth debolmente, pensando che quella era la seconda volta
che la rapivano.
Alice però non se ne stette con le mani in mano e si
aggrappò al sedile davanti, dove era seduto Adrian
cercando di infilargli le unghie nella pelle: “ Adrian
lasciaci andare!! Dove ci state portando e perché?! Noi non vi abbiamo fatto
niente!” gridò con rabbia mista a disperazione.
Il biondino con disinvoltura scacciò le mani di
Alice che non dovevano avergli procurato il benché minimo dolore: “Stai
tranquilla dolcezza, ti tratteremo bene nel luogo dove vi sto conducendo”
“Piuttosto che venire con voi preferisco morire
sfracellata al suolo” mormorò con odio Beth cercando
di aprire lo sportello per uscire, anche se era molto pericoloso dato che la macchina
stava facendo i 200 all’ora. Ma la portiera non si apriva, era stata bloccata e
Adrian poi disinserì la sicura dalla pistola e gliela
puntò contro: “Non t’azzardare a fare sciocchezze, altrimenti non dovrò tener
fede alla parola data e non potrò offrire una bella accoglienza alla tua amica.
Ci siamo capiti? E se tu mia cara Alice fai qualcosa contro di noi, tenti di
fuggire o che altro… noi tagliamo le dita alla
signorina accanto a te e le mandiamo per posta ai tuoi amici vampiri.. Mi avete
inteso questa volta?”
La sua voce risuonò così crudele e minacciosa, che Beth e Alice ammutolirono subito e questa volta non ebbero il coraggio di
replicare o urlargli contro…
Erano davvero così crudeli?
Allora si
resero conto del perché le avessero rapite entrambe: perché una era il punto
debole dell’altra e per colpa di quella minaccia, che suonava molto reale, non
avrebbero osato ostacolarlo per impedire che una di loro si facesse del male..
Il tragitto stava durando ore: Alice aveva smesso di
gridare offese contro Adrian e si era appoggiata allo
schienale, sperando che tutto quell'incubo finisse al più presto. Mentre Beth si era fatta prendere dal panico perché non era mai
riuscita ad essere calma e razionale come l'amica: infatti piangeva, pregava,
faceva certi occhi, diventava bianca come un cadavere e poi singhiozzava e
pregava di nuovo.
Chiunque si sarebbe mosso a compassione a vedere e
ascoltare quella poverina, ma Adrian non ne poteva
più di sentire quella lagna e si voltò verso di lei con sguardo imbufalito:"Piantala
di piagnucolare mocciosa!"
Beth
ammutolì all'istante, guardando negli occhi Adrian,
come se avesse recepito il messaggio di starsi buona; invece gridò con tutta la
voce che aveva rimasta in corpo:
"Và al diavolo!!!"
E poi si rimise a singhiozzare un'altra volta; Alice
così l'abbracciò con fare protettivo, lanciando un'occhiataccia ad Adrian.
Aveva notato che questa volta il biondino non si era
portato dietro il fratello, chissà perché...
Finalmente arrivarono a destinazione, i fanatici le
fecero scendere ancor prima di frenare e quasi Beth
inciampò nella ghiaia visto che aveva i piedi scalzi (quei bastardi l'avevano
prelevata ancora in tenuta da notte) mentre Alice era rimasta spaventata e
folgorata dalla fortezza che aveva di fronte: sembrava di vedere l'inferno in
terra, una struttura che ti faceva soffocare solo a guardarla.. Sembrava un
territorio desolato, di morte, in cui non era possibile confidare nella
speranza.
Con altri spintoni, i fanatici le fecero entrare
dentro la fortezza e appena Ali scorse nel suo interno, si aggrappò a Beth perché sembrava una sala delle torture dall'aspetto
tetro e lugubre.
Improvvisamente però Alice sentì una forza
invisibile e sovrumana incendiarle il petto, con una forza violenta e
insostenibile da sopportare. Senza neanche accorgersene, si aggrappò di più al
braccio di Beth e si ritrovò in ginocchio per terra,
riuscendo a malapena a respirare e gocce di sudore le cadevano dalla fronte per
colpa di quel fuoco divampante e letale, che la stava uccidendo dall’interno
della suo essere. Strinse automaticamente la collana fra le mani e si accorse
che era quella che stava bruciando come il fuoco di un vulcano: come quelle
volte che veniva colpita da quegli straziabili mal di testa, ma questa volta
era diverso… sentiva che la vita dentro di lei stava
per affievolirsi e non aveva più la forza di muovere un muscolo.
“Beth, aiutami…!”
sussurrò a malapena cadendo per terra, stremante. Le mani erano ancora
attorcigliate attorno alla collana come per contenere il fuoco mortale.
“Ali? Che cos’hai??” domandò Beth
angosciata, accarezzandole la testa e cercando di farla alzare, ma Alice
sembrava attaccata al pavimento con nessuna intenzione di muoversi.
Beth si spaventò per le sue condizioni da moribonda e la
chiamò di continuo per cercare di capire se fosse ancora viva, e la scosse nel
tentativo di farla riprendere.
“E voi perché ve ne state lì a guardare? Datele una
mano!” ordinò Beth con decisione ai fanatici che
assistevano alla scena senza fare niente.
Alice cercò di alzare il viso, anche se le costava
tantissima fatica e mormorò con voce flebile: “E’ pesantissima…”
Beth
intuendo allora cosa stava succedendo diede un’occhiata alla collana e notò con
terrore che le aveva segnato così tanto la pelle, tanto che stava addirittura
fuoriuscendo del sangue e il collo era rigato da macchie scure e rossastre,
come se fosse stata mutilata o fustigata.
“Ora basta, io te la tolgo!” gridò con convinzione,
afferrando il pendaglio ma Alice le prese la mano con le poche forze che le
erano rimaste: “No..starei ancora peggio dopo.” Sussurrò debolmente guardandola
in faccia, per dimostrare che quello che stava dicendo era la verità.
Beth
sostenne il suo sguardo, facendosi ad un tratto triste per le condizioni e il
dolore che doveva sopportare Alice e pensò che sarebbe stata ben felice
nell’allietare la sua sofferenza, portando quel fardello al posto suo.
Voleva farla sentire meglio…
ma non sapeva come. Si sentiva inutile.
Ad un tratto la loro conversazione taciturna venne
interrotta da Adrian, che si avvicinò alle due
ragazze per terra:
“Cos’è questa commedia?” domandò odioso,
immaginandosi che Alice avesse montato quella scenografia solo per incutere
pietà e compassione allo scopo di essere lasciata andare.
“Deficiente non vedi che sta davvero male?!” gli
gridò Beth sprezzante, avvolgendo le spalle di Ali
con il braccio.
Adrian
rise silenziosamente poi si inginocchiò di fronte ad Alice e le sfiorò il viso
leggermente: “Posso fare qualcosa per alleviarti il dolore?” domandò con uno
strano sorriso malizioso.
Ad Ali scomparve un pochino il dolore al petto,
perché si concentrò totalmente sull’odio e disprezzo che provava per tutti
loro, per ciò che le stavano facendo passare.
All’improvviso qualcuno spintonò la folla di
fanatici attorno alle ragazze e tra urla e frasi senza senso, comparve Yannick di fronte a loro con sguardo allibito e shockato;
come se mai si fosse aspettato di trovarvi lì quelle due ragazze.
“Mio dio, che cosa avete combinato…?”
sussurrò con sgomento, fissando Beth e Alice che
speravano di avere qualcuno dalla loro parte in mezzo a quel branco di pazzi.
Adrian
alzò gli occhi cielo per l’intromissione del fratello e rispose:”Tranquillo,
non è stato un mio colpo di testa, come starai sicuramente pensando, ma è stato
un ordine di Xavier”
“E da quando tu dai retta a lui?”
“Pensavo fosse divertente.” Rispose con un ghigno
beffardo ma poi aggiunse. “Fratello, perché devi sempre farti dei grattacapi
inutili? Non faremo niente di male a queste poverine, non siamo mica delle
bestie”
“Infatti. Siete peggio” replicò duro Yannick guardando il resto dei cacciatori senza alcun
timore negli occhi; poi si dileguò dicendo:”Vado a cercare Xavier
e dovrà darmi una spiegazione più che ragionevole per quello che avete fatto.”
Ma non fece neanche in tempo a fare un passo, che
proprio Xavier scese la scale in quel momento e
raggiunse con passi veloci il centro della stanza dove si trovavano Beth e Alice, che si sorreggevano l’un l’altra stringendosi
a vicenda.
Gli occhi di Xavier
sembravano senza anima, privi di alcuna emozione e la bocca si contorse in un
ghigno diabolico ma quando osservò meglio le condizioni di Alice, che sembrava
essere sul punto di avere un crollo fisico, l’uomo montò in collera:
“Vi ho detto di starci attenti con lei, cornuti!”
urlò rabbioso al resto dei suoi compagni. Adrian
allora si fece avanti e disse:”Non l’abbiamo toccata con un dito, ha fatto
tutto da sola!”
Alice guardò preoccupata i due uomini, chiedendosi
cosa avessero in mente di farle ora che erano in quella fortezza, e ciò che
lesse nei loro volti non le piaceva per niente... almeno il dolore era un po’
diminuito dopo profondi respiri e la vicinanza calorosa di Beth
che la incoraggiava a tenere duro. Si chiese se ce l’avesse fatta a sopportare
la prossima crisi… non ce la faceva quasi più a
sostenere quel peso al collo…
Yannick
in quel momento si intromise chiedendo spiegazioni: “Cosa diavolo ti è saltato
in testa Xavier? Perché diamine hai rapito queste due
ragazze?! Sei totalmente fuori di testa!!” gridò infuriato.
“Sta zitto Yannick, non
farmi pentire di averti trattato come un amico in passato. Le decisioni qui le
prendo io, se non ti va bene puoi anche andartene”
Xavier
gli lanciò un’occhiata di fuoco, che Yannick
ricambiò, e poi ordinò ai suoi uomini di portare via Beth;
la ragazza sgranò gli occhi impaurita, tentando di levarseli di torno e di
rimanere stretta alla sorella il più possibile.
Ma i fanatici la trasportarono di peso lontano da lì, mentre le sue
grida e quelle di Alice si fusero l’un l’altra.
Ma non bastarono le urla, i pianti e i tormenti per
farli desistere dai loro piani.
Alice fu costretta a vedere quei brutti ceffi mentre
portavano via sua sorella con crudeltà e con la prospettiva che non l'avrebbe
mai più rivista: scoppiò in un pianto ininterrotto e per la prima volta non
cercò di dimostrarsi forte a tutti i costi.
Ad un tratto Adrian chiese
se poteva pensarci lui a Alice e Xavier come risposta
lo fissò in uno strano modo come se stessero avendo una chiacchierata segreta;
il capo infatti non rispose e se ne andò senza dir niente. Chi tace acconsente.
Yannick
sputò qualche parola a lei incomprensibile e si dileguò anche lui.
Invece Adrian era rimasto
a fissare Alice, la quale deglutì impaurita chiedendosi cosa avesse in mente di
farle e nuovamente non le piacque l'espressione sul suo viso.
Fu trasportata anche lei dentro una stanza stretta
fra 4 mura o meglio la parete che aveva di fronte era circondata da un enorme
specchio e alice vi si rispecchiò, notando che aveva una faccia completamente
stravolta. Si appoggiò alla parete cercando un modo per uscire di lì e di
salvare anche Beth, quando all'improvviso la porta si
aprì ed entrò Adrian, chiudendo velocemente la porta
per evitare ogni suo tentativo di fuga.
"Scommetto ti starai chiedendo il perché ti
trovi qui" disse in tono interrogativo girando attorno alla stanza.
"Adrian lasciami
andare per favore" rispose in tono supplichevole. Ma l'uomo le sorrise
franco come se non ne avesse minimamente l'intenzione. Continuò invece con le
domande, quasi fosse un interrogatorio:
"E non sei nemmeno curiosa di sapere quello che
Theo ci ha detto su di te nella casa diroccata? La chiave di tutto sta lì, anche
se sospetto che Xavier abbia qualcos'altro in mente
ma lui ama tenere i propri segreti per sé" mormorò sorridendole.
Alice deglutì
cercando di trovare un accordo:"Allora se é me che volete, lasciate
andare Beth! Lei non c'entra niente! Ditemi quello
che volete, io lo farò! Farò tutto quello che mi chiedi lo giuro!"
"Non é così semplice mi dispiace" rispose
lui duramente.
Alice sospirò rammaricata:
"Non vorrai mica farti comandare a bacchetta da
quello là?" domandò rivolgendosi a Xavier.
"Farò tutto quello che vuoi, ma lasciaci libere! Noi non c'entriamo niente
con la vostra guerra! Farò tutto quello che vuoi.." replicò con le lacrime
agli occhi.
Adrian
sorrise sprezzante, avvicinandosi lentamente a lei.
"E cosa dovrei volere io da te?" domandò
profondamente, fissandola negli occhi.
Alice taceva perché non riusciva a sostenere il suo
sguardo e si sentiva totalmente a disagio, perché non sapeva cosa lui volesse farle.
Adrian
all'improvviso le alzò il mento e appoggiò con decisione le labbra sulle sue. La
ragazza si sentì stringere con forza contro il petto duro del ragazzo e cercò
di dimenarsi quando il bacio si fece più intenso.
Adrian
era molto forte, ma lo era anche la forza di volontà di Alice, che non voleva
cedergli e alla fine riuscì a distaccarsi, allontanandolo con uno spintone.
Aveva il respiro agitato e le guance arrossate per colpa di quel bacio rubato.
Adrian
però non mollò e si avvicinò nuovamente a lei, che indietreggiò spaventata
arrivando persino a toccare la parete.
Il cacciatore si fermò a qualche centimetro da lei,
continuando a osservarla attentamente, come se amasse nel vederla a disagio e
averla in pugno.
I suoi occhi azzurri si abbassarono a guardare il
collo di alice:
"Quella collana non ti é po’ stretta? Ti sta
lacerando la pelle" sussurrò stringendo gli occhi.
Alice allora temette che lui volesse toccare la
collana ma invece non lo fece e per fortuna si allontanò da lei, non facendola
più sentire in trappola.
"Sai sei molto carina, sei sprecata per uno
come Damon Salvatore" disse affascinante girovagando per la stanza.
Ad Alice si illuminarono gli occhi sentendo
quell'affermazione, che poteva usare a proprio vantaggio.
"Allora é questo che volete? I vampiri di Mystic falls? Possiamo parlarne!
Ti dirò tutto quello che so!" rispose decisa avvicinandosi a lui. La sua
mente stava cominciando a pensare a come salvarsi da quel casino, e anche a
salvaguardare Damon in futuro, data la minaccia costante dei fanatici. Doveva
avvertirlo una volta uscita da lì.. Se mai ci sarebbe uscita...
Ma Adrian replicò
scuotendo la testa:
"Non insultare la tua intelligenza, quegli
stupidi vampiri possiamo manovrarli senza problemi.. Il punto é un altro... Sai
niente della maledizione del sole e della luna?"
Alice lo guardò completamente sorpresa.
"Si, se viene spezzata dai vampiri riusciranno
a camminare alla luce del sole, mentre se viene spezzata dai licantropi non
saranno più schiavi della luna piena"
"E solo questo sai...?" chiese dubbioso,
fissandola attentamente.
Non ci volle molto a capire che Alice sembrava
davvero all'oscuro di tutto e sapeva soltanto quello che gli aveva appena
detto; allora il giovane decise di lasciar perdere perché non aveva senso subissarla
di altre domande.
"Cosa vuoi che faccia allora?" domandò Alice
ancora implorante.
Adrian
però non sembrava minimamente ascoltarla: si era girato verso la porta e poi
verso lo specchio dietro di lui.
"Devo andare. Ci rivediamo presto mia cara."
disse lanciandole un'occhiata profonda prima di uscire.
Ali corse verso la porta e tentò di sfondarla, di
aprirla in ogni modo ma era stata ben chiusa e fu costretta a desistere;
sospirò rumorosamente appoggiandosi alla parete e aspettando che accadesse
qualcosa.
Perché l'avevano rinchiusa lì da sola?
Ma effettivamente non lo era. Dall'altro lato dello
specchio qualcuno la stava osservando...
Mikael
la stava fissando da dietro lo specchio, anche se lei non poteva vederlo, e la
stava guardando con occhi completamente sbarrati e increduli.
Entrò nella sua stanza anche Xavier
che prima di avvicinarsi disse:"Mi fido di te Mikael
e anche se conosco il tuo modo di vivere, é un rischio avvicinarmi a te ma
volevo vedere la tua reazione con i miei occhi e capire se Theo aveva davvero
ragione"
Il vampiro non fece alcuna mossa, non accennò
minimamente a volergli fare del male e se ne stette immobile, a fissare con
sguardo grave la ragazza che aveva di fronte.
Xavier
notò con sua sorpresa, che quella era la prima volta in tutti quegli anni che
vedeva l'Originario così... destabilizzato.
Improvvisamente Mikael
parlò:
"Mio dio... Com'è possibile?" la sua voce
era un sussurro gelido impercettibile, mentre si era avvicinato di più allo
specchio per osservarla meglio.
Ma ad un certo i due uomini sentirono un grido di
dolore: era di Alice.
In quel momento aveva le mani che le tappavano le
orecchie, come se cercasse di scacciare un rumore assordante ed era sprofondata
a terra.
Alice sentiva il fuoco riaccendersi dentro di lei e
pervaderla in tutto il corpo, come se fosse un cancro.
Non ebbe neanche più la forza di gridare, perché le
si mozzò il respiro in gola mentre la collana stava letteralmente bruciando per
davvero.
Fu costretta a togliersela di dosso se non voleva
morire bruciata e la collana fu scagliata dall'altro angolo della stanza. Ma
questo non facilitò le cose: invece del fuoco, fu pervasa da uno scorrere di
ricordi che non erano suoi, ma venivano proiettati nella sua mente come nei
vecchi cinema..
Sembrava di ripercorrere un dejà vu, una serie di
immagini che venivano esposte nella sua mente da telespettatrice, con una
velocità talmente impressionante, che Alice non riusciva a mettere bene a fuoco
le scene all'interno della sua mente.
Distese le gambe distrutte, appoggiandosi alla
parete quando all'improvviso il vortice frenetico di quelle sequenze si
immobilizzò e finalmente lei riuscì a scorgere qualcosa di chiaro in mezzo a
quei ricordi passati... Perché erano davvero dei ricordi: Alice vide se stessa
ma aveva i capelli mossi e più lunghi, indossava uno strano abito che non
avrebbe mai portato e stava parlando con qualcuno, anche se non riusciva a
scorgere chi fosse. Quando quella figura identica a lei si voltò, Alice
sprofondò nella profondità di quegli occhi marroni identici ai suoi, che
sembrava stessero bruciando e all'improvviso si sentì mancare l'aria.
Poi il buio...
Ehilà
ragazze, eccoci arrivate ad un nuovo capitolo in cui succedono un sacco di cose
a partire dalla serata karaoke che finirà poi con il rapimento di Alice e Beth da parte dei fanatici, per finire con il bacio
inaspettato che Adrian dà ad Alice e la reazione di Mikael alla vista di una Alice che ad un certo punto
impazzisce senza collana e vede sé stessa nel passato, cosa vorrà mai dire?? Lascio
fare a voi tutte le ipotesi del caso e su cosa succederà in futuro!!!! XDXDXD
Oltre
a questo volevo ringraziare tutte le fantastiche ragazze che hanno recensito
gli scorsi capitoli e che hanno inserito la storia tra le preferite e le
seguite!!!!! Un grazie và anche a quelle persone che leggono senza recensire
spero che continuerete a seguire la storia con questo interesse!!!!
Vi
posto qui sotto i link con la foto di Yannick, della
collana di Alice e Alice alla serata di karaoke!!!! XDXDXD
collana Alice
Yannick
Alice alla serata
di karaoke
Vi
invito inoltre a leggere questa splendida storia della mia Beta che non è altro
che il seguito della storia tra Briony e Elijah vi
posto qui sotto il link, invadetela mi raccomando merita davvero e fatele molte
recensioni!!!
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=953262
ok
ragazzuole credo di avervi detto tutto perciò aspetto
con trepidazione le vostre recensioni, ci vediamo al prossimo capitolo ovvero
alla seconda parte di questo, un grosso bacione a tutte voi!!!! XDXDXD