Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Jane The Angel    28/09/2006    2 recensioni
è il primo libro, la Pietra Filosofale, visto da Hermione. Ho cambiato qualche cosa (avvenimenti e simili) ma la storia è quella della Rowl, solo cambia il punto di vista. Fatemi sapere se postare anche gli altri chappy o lasciar perdere!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nicolas Flamel

Hermione, Ron ed Harry erano seduti in Sala Comune sulle loro solite tre poltrone, che si accaparravano ogni volta che trovavano libere, parlando delle vacanze natalizie. Sembrava che Harry e Ron si fossero divertiti un mondo.

–Gazza si è cenato il cervello prima delle vacanze: pensa che continuava a fare la ronda per tutti i corridoi, notte e giorno!- disse Ron –E Mrs Purr era sempre in giro per il castello che spiava noi studenti! E poi Fred e George a Natale hanno fatto esplodere i fuochi più belli che io abbia mai visto. Devono averli inventati loro, quelli del Dottor Filibuster non vengono mai così belli, li avranno modificati in qualche modo.-

-Grandioso, quanto mi dispiace essermeli persi!- esclamò Hermione.

–Sai, con il Mantello dell’Invisibilità sono andato un po’ in giro di notte.- sussurrò Harry guardandosi attorno per essere sicuro che nessuno ascoltasse –Volevo dare un’occhiata ai libri del Reparto Proibito, ma mi sono perso. Ho trovato uno specchio fortissimo, che ti fa vedere quello che desideri di più al mondo. Ci sono tornato la notte dopo e quella dopo ancora, sempre usando il Mantello dell’Invisibilità perché altrimenti Mrs Purr mi avrebbe visto e Gazza mi avrebbe come minimo scuoiato vivo, ma alla terza volta non c’era più lo specchio e ho incontrato il professor Silente, che mi ha detto di non cercarlo più. Ha detto che mi aveva visto tutte le volte che ero andato lì a guardare lo specchio, ma non mi ha detto nulla, non mi ha neanche sgridato, non è strano?-

Rimasero a parlare di ciò che avevano fatto Harry e Ron e di ciò che aveva fatto Hermione finchè non si fece così tardi che la Sala Comune si svuotò completamente e rimasero solo loro tre, mentre il legno continuava a sfrigolare nel camino acceso, producendo un calore incredibilmente piacevole. A un certo punto il ritratto della Signora Grassa si aprì, i tre si voltarono e videro entrare con grandi difficoltà Neville, strisciando sulla pancia. I tre amici si alzarono contemporaneamente e Ron, guardando il ragazzo che continuava a strisciare, domandò –Neville! Cos’è successo?- Neville, con voce rotta, rispose –Malfoy. Mi ha fatto l’Incantesimo delle Pastoie giù nell’ingresso!-

-Finite Incantatem.- disse Hermione agitando la bacchetta in direzione del ragazzo, che tornò a muoversi normalmente. Si alzò e iniziò a scrollarsi di dosso la polvere che si era depositata abbondantemente sulla sua divisa.

–Dillo alla McGranitt!- esclamò Harry. Neville scosse la testa sconsolato e borbottò –Non voglio guai.- Hermione capì in quel momento che sicuramente Neville aveva molta paura di Malfoy, Tiger e Goyle.

–Neville, Malfoy è abituato a fare quello che vuole, ma questo non è un buon motivo per prostrarsi ai suoi piedi e permetterglielo!- esclamò Ron indignato. Se Hermione avesse potuto avrebbe dato una gomitata dritta dritta nelle costole all’amico per avvertirlo che stava dicendo una cosa del tutto inappropriata, visto come stava Neville, ma Ron era troppo lontano da lei, perciò si limitò a lanciarli un’occhiataccia che però lui non colse.

–Non c’è bisogno di dirmi che non sono abbastanza coraggioso per far parte di Grifondoro, ci ha già pensato Malfoy!- disse Neville, ormai quasi alle lacrime. Harry, comprensivo, tirò fuori dalla tasca una delle cioccorane che Hermione gli aveva regalato per Natale insieme al libro Il Quidditch nei secoli e la prose a Neville. Il ragazzo la prese, ringraziò Harry e, dopo averla scartata, la mangiò. Prese la figurina dall’incarto e la porse ad Harry, dicendo –Io non le colleziono, mia nonna non me lo permette. Tu la fai la collezione, vero? Credo che me ne andrò a dormire, adesso. Buonanotte.- detto ciò, Neville scomparve su per le scale che portavano al dormitorio di Grifondoro.

Harry guardò la figurina che, naturalmente, rappresentava un mago o una strega famosi. –Chi hai trovato?- domandò Hermione mentre i tre si risedevano sulle poltrone. Harry sbuffò –Silente. È stato il primo che ho trovato, sul treno quando siamo…- si interruppe di colpo, fissando il voltò di Silente che, prima di scomparire, gli rivolgeva un occhiolino. Voltò la copertina e iniziò a leggere la biografia, poi a un certo punto esclamò –Si! Ecco dov’era! Lo sapevo che aveva già sentito quel nome, guardate!- Harry passò la figurina a Hermione, che la voltò. Il piccolo rettangolo era di colore giallo-oro e aveva una cornice dello stesso colore in stile gotico.

Biografia

Albus Silente

Preside della prestigiosa Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, in Gran Bretagna, Albus Silente è un grande esorcista. Ordine di Merlino Prima Classe, Stregone Capo e Membro Onorario della Winzegamot, è noto soprattutto per aver sconfitto il mago del male Grindelwald, per aver scoperto i dodici modi per utilizzare il sangue di drago e per aver collaborato con il collega Nicolas Flamel nei suoi esperimenti di alchimia. Il professor Silente adora la musica da camera, giocare a bowling e un dolce babbano chiamato Ghiacciolo

 

-Ma certo!- esclamò Hermione –Non mi è mai venuto in mente di cercare lì, aspettate un secondo.- si alzò e corse via dalla Sala Comune verso il dormitorio, dove tirò fuori dal baule il libro che Harry le aveva regalato per il compleanno, L’alchimia nei secoli. Tornò giù così di corsa che rischiò di cadere dalla piccola discesa che portava alla Sala Comune e si sedette al tavolo con Harry e Ron.

–E quello cos’è?- domandò quest’ultimo.

–Il regalo di Natale di Harry, non avevo mai pensato di guardare qui.- Hermione aprì la pesante copertina color smeraldo con scritto davanti, in eleganti caratteri dorati

L’alchimia nei secoli

La storia, le personalità e le scoperte

Andò all’indice del libro, a pagina quattrocentoventinove, ed iniziò a scorrere il dito sulla pagina leggendo tutti i titoli dei capitoli

L’alchimia nei secoli……gli scopi dell’alchimia…… il passato dell’alchimia…… chi fu il primo alchimista inglese…… dove e come fu praticata l’alchimia per la prima volta e poi, finalmente, lesse Nicolas Flamel: la Pietra Filosofale, pagina 243. Senza dire una parola trovò la pagina e iniziò a leggere, poi fece un verso di giubilo –L’ho trovato!- esclamò tenendo bassa la voce –Eccolo, sentite… Nicolas Flamel è l’unico di cui si sappia sia riuscito a creare la Pietra Filosofale!- le sue parole tuttavia non sortirono l’effetto sperato. Harry e Ron la fissavano con sguardo vacuo ed Harry domandò –E cosa sarebbe la Pietra Filo… come?- Hermione alzò gli occhi al cielo e sbuffò –La Pietra Filosofale, che gli alchimisti cercano di creare da secoli, è un materiale capace di trasformare ogni metallo in oro puro, nonché di rendere immortale colui che la possiede. Nicolas Flamel ha oggi settecentotredici anni e vive con la moglie Teresina Chigan, arrivata il mese scorso a seicento anni. A volte mi domando se davvero siete capaci di leggere...- Questa volta Harry e Ron sembravano impressionati.

–Cavolo… e si che ci credo che Piton la vuole rubare… una pietra che trasforma tutto quello che tocca in oro e ti rende pure immortale… farebbe comodo pure a me!- esclamò Ron.

–Non dire sciocchezze, Ron! Se Silente la difende significa che può essere pericolosa per il mondo dei maghi. Ci dev’essere anche… qualche altra cosa che la protegge. Perché è chiaro che è quello che nasconde… Fuffy… la Pietra Filosofale!-

-Cosa credete che ci possa essere di più terribile di un cane a tre teste che si mangia tutti quelli che incontra? Credete che ci sia… forse una manticora?- domandò Ron tremando all’idea.

-Manticora? No, non credo che sia legale. Forse in biblioteca troveremo qualcosa.- propose Hermione. Harry annuì tra se e disse –Si… potremmo andarci dopo pranzo, no? Tanto fino a domani non abbiamo nessuna lezione, ma poi iniziamo il secondo quadrimestre, che è più duro del primo, sai? Fred e George hanno detto che ci saranno lezioni anche di pomeriggio.-

-Ah si? Allora dobbiamo darci da fare oggi. Che ne dite di andare subito a mangiare? Ormai è ora, no?- Harry e Ron annuirono e i tre si alzarono e, dopo essere usciti dalla Sala Comune, si diressero verso la Sala Grande, addobbata per l’epifania.

Piccole befane vestite alcune di nero e altre di viola svolazzavano attorno alla Sala, fermandosi a volte a sedere sui cinque festoni su cui troneggiavano su quattro i simboli delle case e quello di Hogwarts sul quinto.

I tre si sedettero alla tavolata di Grifondoro mentre Hermione salutava alcune persone come Fred, George e Calì Patil, che non aveva visto durante tutte le vacanze.

–Allora domani c’è la tua prima partita a Quidditch, no?- domandò Hermione ad Harry servendosi una porzione di melanzane al forno. Harry prese il vassoio degli spaghetti al sugo e, servendosene un po’, sospirò agitato –Si, cavolo. Non so bene come mi sento, però. A volte sono sicuro di riuscirci, altre che mi butteranno giù dalla scopa in due minuti.-

-Non ti preoccupare, Harry, andrai benissimo. Ti abbiamo visto agli allenamenti, sei bravissimo! L’ultima volta che ho visto giocare così qualcuno era mio fratello Charlie Weasley, e lui avrebbe potuto tranquillamente giocare in nazionale se non se ne fosse andato a studiare i draghi!- lo tranquillizzò Ron bevendo un sorso di succo di zucca.

Non appena finirono di mangiare si alzarono, salutarono Fred e George e corsero in biblioteca, dove iniziarono a sfogliare tutti i libri riguardanti le creature magiche che riuscirono a trovare. Dopo circa due ore e mezza la voce di Hagrid risuonò alle loro spalle –Ciao, Hermione, sei tornata. Tutte bene le vacanze?- Hermione annuì salutando Hagrid con un sorriso. Poi, di colpo, Hagrid assunse un’espressione severa e domandò –Cosa ci fate voi qui? Non state mica ancora a cercare quelle cose su Nicolas Flamel, eh?- Harry ed Hermione sorrisero mentre Ron, scrollando le spalle e dandosi arie di importanza, diceva –Oh, no, Hagrid! Quello lo sappiamo già. Solo che ci chiedevamo se davvero la Pietra Filosofale è…-

-Zitti, basta! Ma cosa vi passa lì dentro nel cervello, eh? Non si deve parlare così in giro! Venite da me domani, ma sul tardi che prima c’ho da fare, che vi dico io quello che posso dire, però non vi aspettate tanto perché è cosa segreta, questa.- disse Hagrid parlando sottovoce.

–Cosa sei andato a vedere, Hagrid?- domandò Harry incuriosito dal volume che Hagrid teneva dietro alla schiena. –Niente. Zero. Davvero. Ci vediamo, eh?- Hagrid uscì dall’enorme porta della biblioteca e Ron si alzò immediatamente –Vado a vedere cosa stava guardando Hagrid.- Ron scomparve dietro uno scaffale e poi rispuntò con la bocca spalancata e due libri in mano –Draghi! Guardate: Come tagliare gli artigli d’incanto e Alito pepato, cosa fare quando il tuo drago incendia tutto ciò che trova.- disse. Harry scosse le spalle –Quando Hagrid è venuto a prendermi ha detto che ha sempre desiderato avere un drago.-

-Ma è contro le nostre leggi!- esclamò Ron sedendosi nuovamente accanto a Harry e davanti a Hermione –L’allevamento dei draghi è stato dichiarato fuorilegge dalla Convenzione degli Stregoni nel 1709. Non è facile non farsi notare dai babbani se allevi un drago in giardino e comunque e anche piuttosto pericoloso: dovreste vedere le scottature che si è fatto Charlie con i draghi selvatici in Romania!-

-Che tipi di draghi alleva tuo fratello?- domandò Hermione incuriosita –Di solito tengono solo il Nero delle Ebridi e il Verde Comune del Galles, ma a volte trovano qualcosa di più pericoloso. Ultimamente stanno studiando i Dorsorugosi di Norvegia e i Codaspina Infuocati della Scozia.–

-E i babbani non li vedono?- domandò Harry. Ron alzò le spalle –Non proprio, vedono gli effetti. Ma naturalmente dicono che sono stati dei paromeni quando una foresta va a fuoco.-

-Piromani, Ron.- lo corresse Hermione.

–Quello che è.- disse Ron scuotendo le spalle –Ma ad ogni modo non è possibile che Hagrid abbia un drago, quindi non c’è nessun problema. Pensiamo piuttosto a questa Pietra Filosofale. Credete che abbia sul serio i poteri che dicono?- domandò.

–Beh, si.- disse Harry. Hermione si dimostrò d’accordo –Se Nicolas Flamel ha più di settecento anni, credo che non ci sia altra spiegazione, no?-

I tre ragazzi rimasero in biblioteca un’altra mezz’oretta e poi tornarono nella Sala Comune, visto che probabilmente li avrebbero scoperti se fossero rientrati tardi due sere di seguito. Tutti e tre sapevano bene che era meglio non far sapere troppo in giro che sapevano della Pietra Filosofale, altrimenti avrebbero iniziato a controllarli e non avrebbero più potuto indagare contro Piton.

Hermione entrò nel dormitorio e salutò silenziosamente Calì Patil, che si stava infilando il pigiama cercando di non svegliare Lavanda Brown e Sarah Colbert, che stavano già dormendo. Mentre Hermione tirava fuori dal baule il suo pigiama la porta di legno del dormitorio si spalancò ed entrò Misha Thompson, che salutò le amiche e si infilò, come Hermione, il pigiama.

Hermione tirò le tende che circondavano il letto e si infilò sotto le coperte. Con un soffio spense la candela che bruciava sul comodino e si mise a dormire. Finalmente era a casa.

La mattina seguente, non appena finirono di fare colazione Hermione e Ron, con le sciarpe di Grifondoro attorno al collo e gli stendardi della stessa casa in mano, uscirono in cortile e, come tutto il resto della scuola, si recarono verso il campo da Quidditch. Percorsero la stradina con il resto della scuola, che correvano con i loro stessi stendardi fatta eccezione per i Serpeverde e pochi altri.

–Era in forma il vostro amico? Non vorremo mica far vincere Serpeverde!- domandò loro un ragazzo biondo di Tassorosso, che però portava lo stendardo del Grifondoro –Tutti tifiamo per voi, praticamente tutta Tassorosso e tutta Corvonero, tranne alcuni che hanno degli amici che giocando per Serpeverde. Nessuno vuole che vinca Serpeverde, non ha più perso da anni, ormai. Da quando Charlie Weasley è andato via.- spiegò il ragazzo, che Hermione ricordò chiamarsi Justin Finch-Fletchley.

–Mi pareva abbastanza in forma. Però non ha voluto mangiare nulla a colazione, era troppo agitato.- disse Hermione prima di salutare Justin e continuare a camminare con Ron.

Salirono le scalinate di legno e si sedettero in ultima fila. Erano le postazioni migliori, secondo Ron, perché le partite si svolgevano in alto. Proprio di fronte a loro c’erano i posti dove sedevano i professori. Davanti a tutti c’era il professor Silente, con gli occhi che brillavano mentre osservava l’eccitazione degli studenti che si spostavano sulle scalinate dello stadio. Accanto a lui la professoressa McGranitt teneva d’occhio un ragazzo di colore che impugnava un microfono. Era Lee Jordan, l’amico dei gemelli Weasley, che doveva commentare la partita. Qualche sedile dietro Hermione vide Piton, seduto accanto alla professoressa Sprite, e ancora alle sue spalle c’erano Raptor e Madama Prince, la bibliotecaria.

Madama Bumb, armata di scopa e fischietto, entrò in campo trascinandosi dietro il baule contenente le palle da gioco e lo aprì. I due bolidi iniziarono immediatamente a tremare e rimbalzare, facendo muovere l’intero baule. Anche il boccino d’oro prese a tremare, ma in modo leggero e impercettibile. L’unica palla che rimase ferma era la pluffa e madama Bumb la afferrò e soffiò all’interno del suo fischietto.

Dagli spogliatoi uscirono le due squadre e il pubblico iniziò ad esultare mentre Lee Jordan iniziava il suo commento –Benvenuti a una nuova stagione di Quidditch alla scuola di Hogwarts! Entrano in campo le due squadre di Grifondoro e Serpeverde! Il capitano di Grifondoro, Oliver Baston…- mentre Oliver inforcava la scopa e si alzava in volo lo stadio esplose. –E il capitano di Serpeverde, Marcus Flitt!- Il capitano di Serpeverde, che come l’intera squadra era grande e grosso (più o meno della stazza di Tiger e Goyle), raggiunse Oliver e i due si strinsero la mano in un modo che teoricamente avrebbe dovuto essere amichevole –Ora la squadra di grifondoro: Johnson, Spinnet, Bell, Weasley, Weasley e… Potter!- a ogni nome uno dei giocatori raggiungeva il caposquadra nel cielo. Quando Lee chiamò Harry, i due amici saltarono in piedi urlando e battendo le mani ed Harry entrò volando come se non avesse fatto altro per tutta la sua vita.

Quando Lee ebbe presentato anche la squadra di Serpeverde, per ultimo il cercatore (Matt Roidge, che si piazzò immediatamente davanti ad Harry con un’espressione minacciosa) madama Bumb riportò il silenzio con un sonoro fischio e disse, con la voce aumentata magicamente –Voglio un gioco onesto, senza scorrettezze!- Sembrava rivolgersi soprattutto ai Serpeverde e, in particolar modo, a Marcus Flitt. Poi liberò i bolidi e il boccino dalle catene che li tenevano legati al baule e fischiò: la partita era iniziata. Madama Bumb lanciò in aria la pluffa e Angelina Johnson, una cacciatrice di Grifondoro, la afferrò. Partì subito il commento di Lee –Grifondoro in possesso di palla! Johnson si dirige verso le porte, difese da Mike Fulbert di Serpeverde. Si direbbe che Flitt, come sapete il capitano di Serpeverde, abbia preferito la stazza alla bravura. Si, mi scusi professoressa… intendevo dire che comunque i giocatori di Serpeverde sono molto bravi, ma sono anche molto grossi.- Due cacciatori di Serpeverde, Traig Peables e Brad Dattles si avvicinarono ad Angelina e iniziarono a prenderla a spallate. Dean Thomas, che era seduto affianco a Hermione e Ron, saltò in piedi e urlò –Non vale! Cartellino rosso! Buttatelo fuori!- Ron prese Dean per la manica, strattonandolo –Dean, che stai dicendo! Non è calcio questo, a Quidditch non si squalifica la gente! E poi che roba è il cartellino rosso?- domandò. Dean si risedette.

-Oh, no! Serpeverde in possesso di palla!- Flitt si avvicinò alle porte di Grifondoro e lanciò la pluffa, che centrò l’anello di destra –Dieci a zero per Serpeverde! Forza, Grifondoro, recupera!- Un bolide si avvicinò a Fred, che lo colpì con la sua mazza mandandolo verso Flitt che aveva di nuovo la pluffa in mano.

–Rompigli il naso, Weasley!-

-Jordan!- la voce della professoressa McGranitt risuono dal microfono.

–Scusi, professoressa, scusi. Stavo solo scherzando. Certo, come no... ops, forse questo non avrei dovuto dirlo al microfono... -Il battitore di Serpeverde, Joshua Cadman, colpì il bolide lanciato da Fred e colpì George, per fortuna di striscio. –Guarda, Cadman, che devi colpire i cacciatori, non i battitori! E invece mi vai a colpire Fred… George… non importa, non li riconosco, ma hai comunque bisogno di un paio di occhiali!-

-Jordan!-

-Scusi professoressa! Non volevo… o forse si, ma fa niente... ehi, ma quello non è il boccino d’oro?- una scossa di eccitazione percorse le scalinate mentre tutti cercavano di individuare il boccino. Hermione e Ron gridarono incoraggiamenti mentre Harry volava sicuro verso un punto imprecisato del cielo dove, probabilmente, aveva visto il boccino. Matt Roidge si lanciò dietro ad Harry, ma fu costretto a deviare per via di un bolide lanciatoli da uno dei due Weasley (già era impossibile riconoscerli sulla terra ferma e da vicino, figurarsi a metri di distanza e a velocità così alta). Flitt si lanciò all’inseguimento di Harry anche se non era il suo compito. Quando Flitt fu abbastanza vicino ad Harry si sporse e afferrò da dietro la Nimbus 2000 dell’avversario. Madama Bumb fischiò, ma Harry aveva ormai perso di vista il boccino d’oro. Dean saltò di nuovo in piedi, sbraitando su cartellini rossi, espulsioni e altre cose che sicuramente non riguardavano il Quidditch. Hermione saltò in piedi, come del resto tutti i tifosi di Grifondoro, portandosi le mani sulla bocca mentre Harry per poco non cadeva dalla scopa. Ron fece lo stesso, ma iniziò ad imprecare contro Flitt. Anche la voce di Lee esplose nel campo –Brutto imbroglione! Ma che razza di bast…-

-Jordan!-

-Va bene, professoressa, ma deve ammettere che è stato proprio un pezzo di mer…-

-Jordan, ti avverto! Limitati a commentare la partita!- Lee rimase in silenzio qualche secondo, poi disse –E va bene. Dopo quest’ignobile scorrettezza…-

-Jordan!-

-Dopo questo palese e schifoso fallo compiuto da un giocatore altrettanto sch…-

-Jordan!-

-Dopo quest’azione violenta e disgustosa…-

-Ora basta, Jordan, dammi il microfono e vai a sederti con i tuoi compagni, continuo io!-

-No, no, mi perdoni professoressa! Non lo farò mai più, davvero, farò il bravo bambino! Allora, mettiamola così: la sciarpa che il gentilissimo e amabilissimo Marcus Flitt non porta si è casualmente incastrata nella scopa di Harry, rischiando altrettanto casualmente di ammazzarlo. Ad ogni modo, la pluffa per Grifondoro, tiro libero. Johnson, fatti onore!- Angelina lanciò la palla che entrò perfettamente nell’anello centrale nonostante il tuffo di Fulbert. –Dieci pari! E vai! Ma un momento, cos’ha la scopa di Potter?-

Hermione, Ron e Hagrid, che era seduto proprio dietro di loro, si voltarono verso Harry. Sembrava che la scopa lo stesse disarcionando. Saltarono nuovamente in piedi e fissarono ammutoliti la scena. Tutti i tifosi, Grifondoro o Serpeverde che fossero, si alzarono ed iniziarono ad urlare, chi per incitare Harry a riprendere il controllo della scopa chi per incitare Roidge, Serpeverde, ad approfittare della distrazione di Harry per prendere il boccino. Hermione notò che Hagrid aveva un binocolo al collo, così glielo chiese e si mise a scrutare tutto attorno. Il suo sguardo si fermò nella tribuna degli insegnanti: Piton stava mormorando qualcosa e non distoglieva lo sguardo da Harry. Hermione sobbalzò e tirò una gomitata a Ron. Poi, senza farsi sentire da nessuno, disse all’amico –Piton, guarda: sta facendo il malocchio alla scopa di Harry!-

Il volto di Ron sbiancò –E ora che facciamo? Se Harry cade da quell’altezza…-

-Faccio io.- Hermione tirò fuori dal mantello la sua bacchetta e scese le scale, finendo sotto ai sedili. Corse finchè non arrivò sotto la tribuna dei professori. Dalle fessure tra uno scalino e l’altro poteva vedere il fondo della tunica nera di Piton: si avvicinò e, scuotendo la bacchetta, disse –La carne inflamare.- La tunica immediatamente prese fuoco e, mentre Hermione scappava, era talmente occupata a non farsi scoprire che non si accorse di non aver dato fuoco solo alla tunica di Piton, ma anche alla tunica della professoressa McGranitt, del professor Raptor e del professor Vitius. Ad ogni modo, quando arrivò al suo posto, notò che aveva avuto successo: Harry aveva di nuovo il controllo della scopa, o almeno così sembrava anche se stava volando velocemente verso terra.

-Oh, guarda Weasley! Sei fortunato, Potter deve aver visto una monetina! Varrà di sicuro di più che tutta la tua casa!- Ron si voltò verso Malfoy, che era dietro di loro, e ci volle meno di un secondo perché tra i due scoppiasse una rissa. Ma Hermione non ci fece caso, perché aveva capito cosa stava facendo Harry: aveva visto il boccino. Ma Harry era andato troppo vicino al suolo e si schiantò a terra.

–Oh, no! Harry!- gridò Hermione. La rissa tra Ron e Malfoy si fermò e i due immediatamente fissarono Harry, Ron sperando che l’amico non si fosse fatto male, Malfoy l’esatto contrario.

Fortunatamente Harry si alzò e sputò qualcosa di dorato: il boccino! Harry se l’era mangiato! Il ragazzo alzò la mano nella quale il boccino continuava a muoversi leggiadro mentre la folla scarlatta esplodeva. Hermione abbracciò Ron, che ricambiò, finchè non se ne resero conto e non si staccarono, totalmente rossi.

-Harry Potter ha preso il boccino, anche se sarebbe più giusto dire che l’ha ingurgitato! Grifondoro vince per centosessanta a dieci! Ti sta bene, Flitt! Prenditela nel…-

-Jordan!- esclamò la professoressa McGranitt. Ma la sua voce non era minacciosa, anche se voleva esserlo: era troppo felice per la vittoria di Grifondoro, mentre dietro di lei Piton sembrava furioso. L’intera squadra di Grifondoro planò esultante ma, dopo qualche minuto, la professoressa McGranitt li ricacciò nello spogliatoio. Hermione e Ron uscirono dallo stadio esultanti insieme al resto della scuola, ma invece di rientrare nel castello attesero Harry fuori dagli spogliatoi. Rimasero in silenzio, ancora un po’ imbarazzati.

Non appena la squadra uscì si avvicinarono all’amico –Harry, Harry, sei stato fortissimo, sul serio! –

-Si, davvero grande! Ma come hai fatto? Hai praticamente mangiato il boccino!-

I tre si fermarono un po’ per rimanere indietro rispetto al resto della squadra, poi Harry domandò –Ma la mia scopa? Com’è successo?-

-Piton. Stava facendo il malocchio alla tua scopa. Hermione l’ha fermato, gli ha dato fuoco alla tunica! Dovevi vederlo! Credo proprio che abbiamo avuto una cattiva influenza su di te, vero Hermione? Un paio di mesi fa non l’avresti mai fatto!- esclamò Ron. Risero per un po’ per la faccia di Piton quando aveva notato il fuoco che zampillava attorno a lui, poi Harry disse –A proposito di Piton, sentite un po’ cosa ho sentito mentre venivo al campo stamattina: ero da solo e ho sentito delle voci. Mi sono avvicinato ed erano Raptor e Piton.-

-E cosa dicevano?- domandò Hermione, sospettando dal comportamento di Harry che si trattava di qualcosa di sgradevole.

–Piton diceva cose tipo "Ti conviene decidere subito da che parte stare" e poi ha detto "Avanti, dimmelo, non fingere di non saperlo" e Raptor diceva di non sapere cosa intendesse Piton.-

-Credete che… ma certo! Probabilmente Raptor ha fatto qualcosa per proteggere la pietra e Piton vuole sapere come fare a superarla!- esclamò Ron.

–Possiamo solo aspettare che Hagrid ci dica qualcosa stasera.- disse Hermione scuotendo le spalle –Ma ora è meglio tornare dentro. Credo che sia per questo che Piton ha fatto il malocchio alla tua scopa, Harry. Potrebbe averti visto, questa mattina, e forse non vuole che tu vada in giro a raccontare quello che è successo.-

-Impossibile, non mi hanno visto, ero troppo lontano.- ribatté Harry, ed Hermione si domandò come facesse a non essere nemmeno un po’ spaventato.

-Un attimo, Hermione... non eri tu, qualche tempo fa, convinta che Piton non volesse fare nulla ad Harry? Da lì ad accusarlo di tentato omicidio ne passa di strada, vuol dire che noi semplici mortali siamo riusciti a far cambiare idea alla, grande, meravigliosa...-

-Sta zitto, Ron.-

________Nota di Herm90

Oggi sono in vena di aggiornamenti, visto che sono completamente senza voce e con la febbre...

Spero che questo chappy vi sia piaciuto, mi sembra più lungo degli altri...

Ringrazio un sacco padmeskywalker (certo che continuo a pubblicare! Dovrete mettervi in ginocchio e supplicare per riuscire a fermarmi, e non sono certa che in quel caso smetterei XD) e Giuly Weasley (my love! Grazie mille! Sempre pronta a commentarmi, grazie!!!!! A proposito, l'ultimo chappy delle quattro stagioni? devo venire lì a torturarti a sangue? XD)

bacioni a tutti, e lasciatemi il solito commentuccio... kiss!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Jane The Angel