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Autore: AngelOfSnow    23/02/2012    3 recensioni
{ Ecco a voi il continuo de:"Il Canto Della Maga". Spero vi piaccia }
Non potevo sopportare come la mano di Cristian toccasse la guancia di quel corpo; oramai non era più mio, ma di Fubuki. Vedo come Yuuki parli allegramente, Rika battibecchi con Yue, Kain e Ruka finalmente come coppia e non come amici...
"Soffri Sakura?"
"..."
Non rispondo alla voce che in quell’ultimo mese mi avesse “tenuto compagnia”: Devil Satoshi, lo zio di Yue.
"Avanti Sunny, come fai ad osservare la tua vita passarti davanti senza dire nulla, eh? La Cross Academy... peccato che la distruggerai a breve!"
La risata rimbomba macabra su tutto, portandomi un moto di rabbia e disgusto infinito.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa, Takuma Ichijo, Un po' tutti, Zero Kiryu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Sakura's Saga. '
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Capitolo 16: Tensione

 



La percepisci la tensione che avvolge ogni tuo movimento, vero?
Ascoltala, contemplala, plasmala sotto le tue mani e tirala a te come se fosse un corda: 
potrebbe spezzarsi facendoti precipitare nel vuoto.


Quel dannato Sanguepuro ha completamente sconvolto i miei piani e dire che avevo rifiutato di attaccare in quel modo: troppo dispersivo, troppo frontale, troppo insensato. Insomma un suicidio di massa a meno che la quantità di Level End che sono al proprio seguito, non siano sufficientemente forti da poter ferire o addirittura uccidere qualche Vampiro Nobile. Impossibile.
Sorrido ricordando che la mia adorata sta dalla loro parte: forse ucciderla al tempo non è stata una buona idea.
<< Devil-sama ... >>
<< Fubuki. Và. >>
Si inchina la mia creazione più potente guardandomi con convinzione prima di sparire del tutto nel vuoto e nell’oscurità della notte. Non mi resta che dare il via ali ultimi tasselli: sarei diventato il più potente. L’esperimento che i miei avi non riuscirono a completare.
<< Un Dio... >>

 
*****
 

 
Scosto dal viso di Yui un ciuffo di capelli venendo investita da un’altra zaffata del suo dolce profumo. Sorrido ricordando gli occhioni di Shila e il suo dolce volto prima che ci venisse strappata via.
<< Ma tu non ricorderai... vero? >>
Già lui non può. Chissà per quale casualità le due anime che avevo donato in cambio delle loro non furono sufficienti per completare quello scambio impedendo ai ricordi di tornare: nelle vite che ero riuscita ad osservare dell’interno dei corpi femminili, un uomo solo aveva cominciato a sentire la mia mancanza. Un discendente di Iku. Un ghigno mi si disegna in volto e mi basta un movimento della mano per far spalancare le porte e le finestre così da poter osservare meglio quei piccoli ficcanaso.
<< Che intenzioni hai? >>
<< Tu devi essere Rika... >>
Annuisce guardandomi con ostilità facendomi sorridere.
<< Non è il momento per ridere... non mi hai risposto. >>
<< Sicura di voler sapere tutto? >>
Sembra esitare parecchio prima di annuire, di nuovo, con il capo.
<< Cos’è, il gatto ti ha mangiato la lingua? >>
<< La smetta di parlarle così! >>

Mi passo una mano tra i capelli rivolgendo un’occhiata stanca al biondino con gli occhi di ghiaccio che si tappa la bocca da solo.
<< Dov’è Kaien Cross? >>
Dico infine, decisa ora come non mai a rivelare loro il mio vecchio piano e quello “rivoluzionario” di Devil.
Così com’è venuto il ragazzo con i capelli di un rossiccio stinto si gira sparendo ad una velocità degna di lode. Soltanto la ragazza sembra intenzionata a rimanere comunque qui lanciandomi pure occhiate di odio.
<< Se mi guardi così non riavrai Iku... >>
<< Si chiama Yue! >>
Quasi lo urla facendomi sorridere.
<< Stà tranquilla... il suo non è stato un sacrificio: faceva tutto parte del piano... >>
Mi guarda come se fossi una strana creatura toccandosi molte volte le punte dei capelli. Il suo viso all’inizio è perso nel vuoto, poi si fa pensieroso, poi illuminato e alla fine irato facendo comparire una stella rossa sulla guancia e riducendo gli occhi a due fessure ambra, i capelli che prima erano composti e ben ordinati stanno svolazzando a destra e manca sul capo della ragazza.
<< Cosa significa?! >>
Quanto possono essere divertenti le ragazzine di oggi?
Mi avvicino a lei prendendole con una mano il mento  e girandolo sotto ogni angolazione, seppur più alta di me, riesco a superarla semplicemente utilizzando i miei poteri.
<< Calmati o farai un bel pisolino. Non ti sono ostile ma se oserai parlarmi ancora così... >>
Ghigna facendo allungare le unghie e puntandole contro il mio addome. La guardo negli occhi senza preoccuparmi: tutti i colpi non vanno a segno.
Carina, però, a volerci provare!
Le lascio andare il volto senza la benché minima intenzione di restituirle il “favore”.
<< Perché ? Lui amava Sakura e non avrebbe mai osato farle del male! Dov’è la Sakura che conoscevo io? Che cosa le hai fatto? >>
Gli trema la voce ma non piange. Si limita ad avvicinarsi ad una parete per lasciarsi scivolare contro essa aspettando risposte.
<< Partiamo da quelle più semplici... ti va? >>
Mi guarda spaesata poggiando i gomiti sulle ginocchia e la testa su di essi.
<< Io e Sakura siamo ospiti dello stesso corpo. Sakura  in sé è nata solamente per ospitare la mia anima e non è concesso a due anime di condividere lo stesso corpo... però... >>
Sospiro.

<< Grazie ai miei poteri, possiamo decidere chi “comanda” e chi no... Per risponderti: la Sakura che conosci tu non è morta, è stata sigillata semplicemente dopo aver annientato Iku sotto il controllo di Devil durante un attacco di crisi della ragazza... ha sofferto molto prima di lasciarsi a me perché anche lei amava Iku... >>
La guardo mentre mi lancia un’occhiataccia.
<< Yue... non ci ha mai attaccate volontariamente cercando di salvare Sakura. Era concentrato non alla lotta fisica ma a quella psichica. >>
Si morde le labbra a sangue conficcando uno dei canini sul labbro inferiore e scoppiando a piangere in silenzio. Non dico nulla nemmeno quando comincia a sbraitarmi contro cose senza un senso apparente: ognuno sfoga la propria tensione come può.

 

*****

 
La mia figlioccia ha già scoperto il proprio ruolo, il motivo dell’assenza dei propri ricordi, il proprio amore verso Kaname-kun... e a me sarebbero rimaste solo le ceneri di un sogno bruciato troppo velocemente a cui non ho potuto far prendere realmente il volo: troppi segreti, troppi giochi a cui nessuno vuole partecipare. Nemmeno io.
<< Kaien... cosa dobbiamo fare? >>
<< Yagari... >>
Dico il nome del mio migliore amico in un soffio sperando che tutto si fermi, che il tempo arresti la propria corsa e che il mio, di tempo, finisse semplicemente per salvare quelli che con il tempo ho imparato a reputare “figli” e non “nemici”.
<< Sei sicuro che stia per arrivare qualcuno? >>
Mi guarda in modo grave annuendo con il capo e tirando in un sol colpo un’intera sigaretta: cattivo segno.
<< Chi? >>
Mi ritrovo a pensare a voce troppo alta.
<< Penso sia Kyosuke... >>
 Strabuzzo appena gli occhi.
<< Cosa mi dici di Sora e Hikary? >>
<< Stanno per arrivare... dicono che porteranno dei rinforzi. >>
Bene, se avremmo avuto i Moricase come alleati, avremo più possibilità di sconfiggere Kyosuke Tsucase senza, abnormi, difficoltà. Non commento oltre sciogliendo i capelli dall’usuale codino dirigendomi verso l’armadio; dal doppio fondo della cassettiera estraggo la mia fidata compagna sotto lo sguardo accigliato di Yagari e, quando tolgo l’involucro di stoffa, le immagini degli allenamenti con la piccola Sakura mi appaiono nitidamente in testa.

 

Mi spiace Juuri, ma non posso tenere fede alla promessa che ti ho fatto quel giorno.

 
 
<< Il tempo per sognare è finito. >>
Giusto il tempo di dire quella frase che dalla finestra appaiono i Moricase entrambi avvolti dalla loro potenza che si riversa all’interno della stanza.
<< Kaien... quanto tempo... >>
<< Mi spiace sinceramente dovervi accogliere in queste circostanze. >>
Osservo la donna che  lascia vagare il proprio sguardo dappertutto prima di emettere un sonoro sospiro: mi rendo conto che è la personificazione del vento solo dopo notando la bellezza eterea che emana. Sembra che non abbia consistenza mentre gli occhi sembrano solo delle adorazioni trasparenti. I capelli, raccolti in una cosa, sembrano essere dei filamenti azzurri che si muovono sopra la testa della donna, cammina tranquillamente in aria a piedi nudi. I vestiti sembrano aderire perfettamente al corpo, trasparente, della donna. Confesso di sentirmi in suggestione.
<< Kaien... la mia bambina? >>
Nego con la testa sentendo la voce così affranta della donna e volgo lo sguardo all’uomo che sembra interamente fatto di roccia unica differenza dalla moglie: i vestiti sono sopra il corpo perfettamente toccabili.
<< Hikary... >>
Mormora il marito.
<< Sai cos’ha fatto nostra figlia... >>
<< Ma... >>
Con un tono quasi gutturale interrompo la lite sorridendo amorevolmente ad entrambi: posso capire i loro sentimenti.
<< Sakura sa quello che fa... ne sono convinto. >>
Conclude Sora tornando a guardarmi con serietà e pacatezza.
Guardo con la coda dell’occhio Yagari che si ravviva i capelli con un mano prendendo fiato per parlare.
<< Abbiamo bisogno di voi per una missione ... >>
I coniugi si sorridono amorevolmente facendo bloccare il nero.
<< Sappiamo della presenza di Kyosuke... siamo passati solo per avvertirvi di stare ben in guardia: il nemico è molto potente. >>
Spariscono così come sono arrivati lasciandoci con la magra consolazione che avrebbero tenuto lontana una minaccia.
<< Yagari... >>
Sospiro il suo nome sconsolato mentre lui si limita a finire, l’ennesima, sigaretta per gettare il mozzicone fuori dalla finestra, lontanissimo, in uno scatto d’ira senza fiatare. In risposta al mio richiamo il proprio occhio guizza sui miei con rabbia.
<< Kaien Cross giuro, che se dovessi uscire vivo da  questa guerra, sarai il primo della mia lista! >>
Esce borbottando facendomi sorridere.
<< Dici sempre così! Ma io sono ancora vivo e vegeto! >>
Gli urlo di rimando quando chiude la porta.

 

*****

 
Guardo il mio Onii-san con rammarico e paura: per tutto questo tempo ho amato mio fratello avendo paura di avvicinarmi a lui. Che sciocca.
<< Yuuki... >>
Perché ogni qualvolta che dice il mio nome, sento quella nota così triste. Sempre da che ne abbia memorie, adesso posso definirle così, il mio nome sulle sue labbra ha un qualcosa di doloroso.
<< Perché... Kaname per favore... >>
Gli prendo il volto tra le mani baciandolo con dolcezza e sentendo che io appartengo a lui da sempre, senza legami o potenza, senza giudizi e pareri: lui è qui, c’è sempre stato e sempre lo sarà.
<< Devo portarti via da questo posto... >>
Poggia entrambe le proprie mani sulle mie guance per poi abbracciarmi forte a sé.
<< Kaname, non intendevo questo... >>
Stringe ancora più forte la presa senza farmi male.
<< Cosa intendevi... mh? >>
<< Perché quando mi guardi sembri così ... triste. Adesso ricordo tutto, ogni nostro singolo momento insieme... tutto, eppure tu... >>
Avrei voluto continuare per far capire lui quanto sia inutile trattenersi.
<< Yuuki... perché sei troppo importante per me... >>
Poggia una seconda volta il palmo sulla mi guancia mentre con l’altra tiene una ciocca di capelli tra le dita. Automaticamente lo faccio distendere su un fianco insieme a me senza chiudergli più nulla: sarebbe stato lui a parlarmene se ne avesse avuto voglia.
Passa un braccio sotto la mia nuca mentre con l’altro braccio mi circonda la vita trascinandomi verso sé e facendomi poggiare la testa sul proprio addome. Quando troviamo la giusta posizione, alzo poco il mento per baciare le labbra del mio adorato Kaname.
<< Kaname? >>
<< Mh? >>
Mi accarezza piano la testa.
<< Ti appoggerò: qualunque decisione tu prenderai... >>

 
*****

 
<< Non trovi anche tu che sia strano tutto questo? >>
<< Hanabusa. Falla finita. >>
Mormoro contro il borbottare frenetico e quasi logorroico di mio cugino: non posso più starlo a sentire che mi saltano i nervi.
<< Ma Yuuki... è una Purosangue... e quella Haruhy... >>
Non c’è che dire, ha capito almeno gli ultimi sviluppi della storia.
Busso alla porta dell’ufficio del direttore e apro la porta dopo un consenso molto basso.
<< E’ appena arrivata Haruhy Satoshi in accademia... chiede di poter parlare con tutti noi. >>
Mi guardano tutti con aria sconvolta portandomi all’esasperazione. Impossibile che sia sempre e il solo a portare la cattiva novella!
Lascio lo spazio necessario per far passare il professore scontroso che è appena rientrato da non so dove: è tutto impolverato.
<< E chi sarebbe? >>
Mormora l’Hunter che ha appena acceso un’altra sigaretta caricando il fucile e lucidandolo. Raccapricciante.
<< Yagari... ti avrò raccontato la storia centinaia di volte... >>
Guardo attentamente il Direttore dando una gomitata a mio cugino troppo perso nei proprio pensieri: il direttore sembra un’altra persona conciata così quasi normale, omettendo la katana e lo sguardo truce.
<< E sia, concediamo la riunione alla Nobile... che fine ha fatto Sakura? >>
Scuoto il capo lapidario. Davvero, odio dover dare le cattive notizie.

*****

 
<< Davvero?! Voi siete degli esseri indegni di venir chiamati mostri, in confronto loro sono angeli! Non c’è scusa per questa follia! >>
Carezzo la fronte di Cristian curando ancora le ferite con una mano: in fondo è umano ci vuole tempo.
<< Rika... non ti chiedo di capire: sarebbe troppo anche per te. >>
Sposto gli occhi sulla ragazza che mi guarda con ribrezzo.
<< Cosa avresti fatto se Saizou non avesse potuto salvare Zero? >>
Sbianca di colpo strappandomi una risata di colpo: non ci aveva mai pensato anche se aveva vissuto in quella situazione per un po’.
<< Io... >>
Mormora.
<< Ecco...  io ho solo fatto ciò che in quel momento ritenevo giusto e in mio potere per non impazzire, per poter sentire ancora i loro cuori battere contro il mio orecchio e le loro braccia strette a me. Ho fatto l’imperdonabile, me ne rendo conto. Non mi pento di nulla... >>
Questa volta si inginocchia vicino il lettino prendendo la mano di Cristian e carezzandola piano.
<< Non hai finito la frase... >>
Lo sussurra senza guardarmi in volto.
<< Però, adesso, avrei tanto non aver stretto quel legame di sangue per poter mettere fine ad ogni cosa per lasciarli vivere normalmente... >>
Indico il corpo di Sakura e Cristian facendo spalancare gli occhi di Rika di colpo.
<< Vuoi dire che puoi... ? >>
Annuisco guardando il sole tramontare velocemente: segno imminente di una nuova notte di sangue.  

   
 
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