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Autore: nil    23/02/2012    1 recensioni
Quando l'amore è l'arma più forte che possa esistere, e niente può riuscire a fermare due cuori innamorati che si cercano senza sosta.
Nella vita... nella morte... e oltre...
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Aragorn, Legolas, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO IX: Nuovamente addio…

 

I quattro Hobbit si avvicinarono alla ragazza.

" Non credevo che i miei occhi avrebbero mai potuto vedere una tale prodigio… " balbettò Sam ancora incredulo, " quello che sei riuscita a fare Signora, è davvero un miracolo… "

La giovane donna era seduta a terra, e teneva in grembo la testa del compagno, carezzandogli dolcemente i biondi capelli.

" Sam Gamgee…! " sorrise, " il tuo cuore è tra i più semplici e genuini che io abbia mai conosciuto…! Conosco l’amore che da sempre nutri per gli Elfi, e lo condivido anch’io, che sono solo per metà una di loro… sono davvero creature meravigliose…! Perciò, se la cosa può farti piacere, ti racconterò il mio passato, di come riuscii a sfuggire al massacro del mio popolo che abitava le limpide Montagne di Cristallo, di come incontrai Legolas, e di come iniziò la nostra storia. Frodo, Merry, Pipino, ascoltate anche voi, così avrete qualcosa in più da raccontare a Bilbo, quando lo rivedrete…! "

Gli Hobbit si fecero più vicini a Nillaith, stupiti del fatto che conoscesse Bilbo, e ansiosi come non mai di sapere la storia che aveva unito quei due giovani Elfi.

 

Dall’altra parte della cella intanto, sedevano Gimli, Aragorn e Gandalf, intenti a studiare un piano che riuscisse a condurli lontano dal castello di Saruman senza troppi rischi.

" Ascoltatemi bene… " disse lo stregone, " non appena Legolas si sarà svegliato, vi mostrerò la strada che dovrete prendere per allontanarvi da Isengard, ma dovrete fare in fretta… gli Uruk-hai vi staranno sempre alle calcagna. Vi ritroverete nella foresta dalla quale siete venuti, e da lì, dovrete dirigervi ai confini di Mordor, a Minas Tirith. Sarà quella la vostra meta. La guerra contro Sauron è sempre più vicina… "

" E tu? " chiese Gimli, "sarai al nostro fianco? "

" Purtroppo no… Appena il sole avrà iniziato a perforare le tenebre notturne, io e Nillaith dovremmo andarcene… ma non temete, prima di salutarvi farò in modo di farvi riavere le vostre armi, so dove Saruman le ha messe dopo avervele prese, e posso riuscire a recuperarle… "

" Dimmi dell’Anello, Gandalf… " chiese Aragorn.

" L’Anello resterà così ancora a lungo… almeno fino a quando non avvertirà il calore delle fiamme del Monte Fato, a Mordor. Ricorda Aragorn che, così com’è, la presenza dell’Anello non può essere avvertita dai Cavalieri Neri; il potere del liquido cristallino con cui Frodo l’ha bagnato li disorienterà, ed essi non saranno in grado di seguirvi… "

" Questa che mi dai amico mio, è davvero una splendida notizia…! " disse Aragorn.

" Ed ora… " continuò lo stregone, " lasciate che vada a riprendere le vostre armi… "

Gandalf scomparve in una leggera nuvola di fumo trasparente, e ricomparve pochi minuti dopo portando tra le braccia tutto ciò che Saruman aveva preso, persino la casacca dell’Elfo che si trovava ancora accanto all’altare sul quale era avvenuta la tortura.

Ora, non restava che aspettare che Legolas si svegliasse dal suo profondo sonno…

 

Il volto dell’Elfo sembrava essere tranquillo e disteso, come se, pur dormendo, riuscisse a percepire accanto a se la presenza di Nillaith che lo carezzava dolcemente, mentre raccontava agli Hobbit la loro storia.

Nei suoi sogni, Legolas rivide il suo regno, suo padre, l’amato Bosco Atro che aveva scandito i pochi anni del loro amore, la notte in cui, sotto le stelle, si erano donati l’uno all’altra, trascinati dal desiderio e dalla passione…

E poi…

Rivide quel giorno…

Il giorno in cui il destino crudele volle strappargli dalle mani ciò che di più prezioso avesse mai avuto al mondo…

E le sue ultime parole…

 

Legolas, non disperare…

 

No… Nillaith ti prego… non abbandonarmi… non posso continuare a vivere senza di te… senza il mio angelo bianco dagli occhi d’autunno…

 

la luna piena che brilla nel cielo notturno ci terrà per sempre uniti…

 

Ho bisogno di te Nillaith… ti scongiuro… non andartene… non farlo… non sarà più vita la mia se non potrò più vederti… non riuscirò a resistere al dolore per tutti i giorni che ancora mi restano da vivere…

 

nella vita…

 

Voglio ancora sentire le tue mani sul mio viso… e la tua pelle sulla mia… ti prego… Nillaith… ti prego…

 

nella morte…

 

È con te che voglio affrontare l’eternità… solo con te… fianco a fianco… e fermarmi ancora ad ascoltare con l’anima quella brezza che ti sfiora il volto… e stringerti forte tra le mie braccia… Nillaith…

 

e oltre…

 

NON LASCIARMI… NON LASCIARMI… OH NILLAITH… TI PREGO… NON FARLO… TI PREGO… NOOOOO………

 

" Oh…"

" Guardate, si sta svegliando… "

La notte stava ormai per lasciare il posto ad un nuovo giorno quando Legolas socchiuse gli occhi…

" Come ti senti, amico mio…? " gli chiese Gimli.

" Io… bene… credo… " rispose l’Elfo ancora un po’ stordito.

" Credi di riuscire ad alzarti? " domandò Aragorn porgendogli una mano.

Legolas annuì e presa la mano del Ramingo si tirò su, stupito del rinnovato vigore che gli scorreva dentro.

Si guardò per un attimo il petto, passandoci sopra le mani delicatamente…

Il ricordo di quello che gli aveva fatto Saruman era ancora nitido nella sua mente, ma non sul suo corpo… non vi era più alcuna ferita infatti a deturpare la sua candida pelle…

Alzò lo sguardo…

E la più celestiale delle visioni si offrì ai suoi occhi…

Nillaith era lì…

A pochi passi da lui… accanto alle sbarre di ferro che chiudevano la loro cella, e gli sorrideva…

L’Elfo avanzò lentamente di qualche passo, fino a trovarsi proprio di fronte a quelle due superbe gemme autunnali, mentre dietro di lui, il resto della Compagnia taceva…

" Come ti senti, mio principe…? " domandò dolcemente la giovane donna prendendogli le mani nelle sue.

" Nillaith… " balbettò Legolas che ancora non riusciva a credere di poterla vedere, toccare, e di poterle parlare di nuovo, " ci sono così tante cose che il mio cuore vorrebbe dirti… ma non riesco… a trovare le parole… "

" Non c’è bisogno che tu parli Legolas, posso sentire quello che provi… perché è ciò che provo anche io… E anche se la tua bocca resta chiusa, parlano i tuoi occhi, e in essi è facile poter leggere ciò che è scritto nel tuo cuore… "

" C’è una cosa però che devo chiederti. Di… di perdonarmi… "

" Perdonarti…? E per cosa…? "

" Quel giorno Nillaith… quel giorno lontano… io… io non sono stato in grado di salvarti… non sono arrivato in tempo per poter fermare gli orchi… non ho saputo proteggerti… e per tutti questi anni, il rimorso per me è stato più acuminato di mille spade… e più bruciante di mille fuochi… Ho bisogno del tuo perdono Nillaith, ti prego… "

La ragazza lo guardava stupita…

" Legolas… tu non… non hai bisogno di alcun perdono… come puoi pensare che io ti consideri la causa di tutto questo…? "

L’Elfo la guardò tristemente, poi abbassò la testa…

Nillaith gli carezzò il viso e sorrise.

" Non devi sentirti in colpa per ciò che è accaduto, mio principe… sei forse stato tu ad inviare quegli orchi…? "

Legolas alzò il viso senza rispondere e la guardò negli occhi, quegli occhi d’autunno in cui amava tanto perdersi durante quelle interminabili notti insieme…

" Non è stata colpa tua… " gli ripeté la ragazza, " e adesso voglio che liberi il tuo cuore da questo soffocante peso, affinché possa tornare ad irradiare calore… Quel calore di cui mi innamorai tanti anni fa… "

" Nillaith… " sussurrò l’Elfo mentre quegli occhi lucidi continuavano a guardarlo sorridenti.

" Ed ora mio principe, dobbiamo… salutarci… " mormorò infine la ragazza.

" Come posso convincere il mio cuore a lasciarti andare, ora che ha ritrovato la sua ragione di vita…? "

" Devi riuscirci Legolas… Prova a parlargli del giorno che ci vedrà di nuovo uniti, per sempre questa volta, ed egli ti ascolterà, ne sono sicura… "

" Ma quando sarà quel giorno…? Quando…? E perché non hai lasciato che anche la mia vita si concludesse, come la tua, permettendomi così di seguirti…? "

" La Compagnia ha ancora bisogno di te Legolas, non puoi lasciarla. Ma ricorda questo, non sarà in battaglia che salverai i tuoi amici… "

" Cosa… cosa significa…? "

" Lo capirai quando sarà il momento, mio principe. Ed ora… chiudi gli occhi… "

" Ma Nillaith… io… "

" Chiudili Legolas… chiudi gli occhi… "

Esitante, l’Elfo fece ciò che gli era stato detto.

Sentì le mani di Nillaith abbandonare le sue…

E proprio quando credeva di essere tornato solo, quando era ormai certo che il suo angelo se ne fosse andato… le loro labbra si unirono…

Come un tempo…

Un bacio appena sfiorato, ma abbastanza profondo da poter esprimere tutta la dolcezza di cui erano ricolme le loro anime…

Meraviglioso poter percepire di nuovo l’inebriante sapore di lei attraverso quel delicato contatto…

Pura poesia la sensazione di serenità che invase il suo corpo…

Così morbide e calde erano quelle labbra…

Era stato come abbracciare l’immensità del cielo azzurro…

Legolas protese le braccia in avanti, sperando di poter toccare colei che gli aveva fatto dono di quella stupenda, rinnovata emozione, e aprì gli occhi…

Ma più nulla era rimasto di lei… salvo una tremolante fiammella rossa ai suoi piedi.

E quando l’Elfo si inginocchiò per poterla sfiorare un’ultima volta, una piccola scintilla dorata si levò, fino a posarsi sulla mezzaluna che teneva al collo, facendola risplendere.

Poi più nulla…

La piccola fiamma rossa era scomparsa…



 

  
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