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Autore: larryssecret    23/02/2012    5 recensioni
Allyson Styles; sorella minore di Harry Styles. Recentemente vive a contatto con gli amici del fratello, in particolare con Louis Tomlinson, il migliore amico di Harry. Quest'ultimo in particolare, lo odia.
Sarà vero odio,o semplicemente è solo un modo per nascondere l'amore che prova per la piccola Ally?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Passarono esattamente due settimane dal mio arrivo a Los Angeles,e ogni giorno che passava,sentivo la necessità di tornare al mio posto,nella mia amata Londra,dai miei amici,da mio fratello…
Una settimana prima,chiamai anche Zayn per sapere se,quello che mi aveva detto Louis,era tutto vero,e fui lui stesso a confermarmi che aveva preso un po’ male la mia partenza.
Ecco un altro che mi stupii. Perché avrebbe dovuto stare male per me? Dal mio punto di vista,non aveva molto senso.
-Ally,vieni con me a fare la spesa?- l’intenzione di mia madre? Quella di farmi distrarre dai pensieri monotoni che  rimbombavano ogni tal volta,nella mia testa.
-Voglio tornare a Londra…- alzai il capo per vedere la sua reazione,e ignorai il suo invito.
-Immaginavo avresti cambiato idea uno di questi giorni- alzò le spalle in segno di resa.
-Sono così prevedibile?- storsi il labbro,sapendo già quale fosse la risposta. Mia madre,nonostante fosse più assente che presente nella mia vita,mi conosceva troppo bene. Sapeva quanto fossi legata a mio fratello,alla vita di Londra,e soprattutto,ora sapeva quanto fossi legata a quel pensiero fisso,a quell’unica persona che,per quanto facesse di tutto per farmi stare male,mi procurava sensazioni che mai avevo provato. Volevo tornare a Londra,da quegli occhi,da quelle labbra che mai avrei potuto assaporare,ma solo immaginarne il sapore,volevo tornare da LUI.
Annuì e mi venne incontro,travolgendomi in uno di quegli abbracci che mi dedicava quando ero bambina,quando mi sentivo sola,spaesata,in quel mondo troppo grande per me.
Sentii la sua mano che mi accarezzava i capelli,lentamente,sembrava quasi che avesse paura di toccarmi,per paura di farmi del male. Per lei ero ancora una bambina,fragile,che poteva cadere in mille pezzi da un momento all’altro,ma forse cercava solo solo di darmi coraggio,di farmi capire che c’era,che era lì per me.
Alzai il volto e mia madre mi sorrise. –Verrò a trovarvi ogni tanto,o ancor meglio,cercherò il modo di trasferirmi lì con il lavoro- mi accarezzò il viso,regalandomi un altro sorriso.
Sospirai sollevata a quelle parole,ma capii subito una cosa.
Non potevo ancora per molto,contare sull’aiuto di mia madre. Presto sarebbe arrivato il momento in cui avrei dovuto reagire da sola,senza aspettare che le cose accadessero sole,e senza starmene con le mani in mano,come facevo sempre. Dovevo essere io a decidere per me,dovevo essere io l’artefice del mio destino,com’era giusto che fosse, dovevo essere io a cambiare radicalmente la mia vita,in meglio sperai.
-Comunque andiamo,è presto,facciamo in tempo a fare i biglietti- detto ciò,mi sorrise,prese la sua giacca e mi trascinò fuori di casa,fino alla macchina.
Una volta salite,accese la radio e partì alla volta dell’agenzia di viaggi.
In quel momento sentii la sua voce nelle note di ‘’Moments’’ e mi ritrovai a sorridere come un’ebete,pensando ai suoi occhi profondi color mare.
-Terra chiama Ally?- vidi la sua mano sventolarmi  sul viso.
Spostai la sua mano e mi sentii subito in colpa,in colpa per aver permesso ancora una volta a quel ragazzo,di impossessarsi totalmente dei miei pensieri,in colpa perché in qualche modo,avevo promesso di non pensarci più di tanto.
-Cos’è quella faccia?-  il suo tono preoccupato.
Mi uscii un lamento e sbuffai,per poi rivolgere lo sguardo fuori da finestrino.
-Come non detto,non vuoi parlarne e ti capisco…- la sentii sospirare e aprire lo sportello. Ciò significava che eravamo arrivate.
Annuìì e scesi a mia volta.
Entrammo e subito mamma chiese un biglietto per Londra,e da ciò che capii,nonostante la mia mente fosse ancora fra le braccia di Louis,sarei partita la mattina dopo;ancora una notte e poi avrei rivisto la ragione per la quale il mio cuore batteva all’impazzata.
Mamma pagò il biglietto e poi ritornammo in macchina.
Alla radio di nuovo la sua voce angelica. Il mio cuore fece qualche capriola,due o tre salti mortali e poi tornò al suo posto,non appena la canzone terminò. Sorrisi fra me.
Possibile che,anche a chilometri di distanza,solo pensare all’oceano che aveva negli occhi,mi faceva arrossire come una scolaretta alla prima cotta?
Mentre torturavo me stessa con queste considerazioni,mamma parcheggiò la macchina nel vialetto .
Io scesi subito e corsi in casa.




Devo ringraziare la mia amica Jessica,perchè mi ha aiutata molto in questo capitolo :3 Non sapevo cosa far succedere e lei mi ha dato qualche idea ò.ò Ci tenevo a dirlo :)
Fede <3
  
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